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ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER L’INDUSTRIA E L’ARTIGIANATO SAN BENEDETTO DEL TRONTO LAVORO MULTIMEDIALE di FRANCESCO SCARAMUCCI GIUGNO.

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Presentazione sul tema: "ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER L’INDUSTRIA E L’ARTIGIANATO SAN BENEDETTO DEL TRONTO LAVORO MULTIMEDIALE di FRANCESCO SCARAMUCCI GIUGNO."— Transcript della presentazione:

1 ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER L’INDUSTRIA E L’ARTIGIANATO SAN BENEDETTO DEL TRONTO LAVORO MULTIMEDIALE di FRANCESCO SCARAMUCCI GIUGNO 2011

2 Glossario di alcuni termini usati in scienze dei materiali dentali
Trazione resilienza modulo di young snervamento solido amorfo solido cristallino Resistenza allo scorrimento viscoso durezza rottura fragile- tenace

3 Il solido cristallino E’ formato da atomi e ioni disposti in modo preciso. Le caratteristiche principali sono: Anisotropia = le proprietà non sono uguali se applicata in direzioni diverse. Anogenietà = le celle sono tutte uguali ( temperatura precisa di fusione)

4 Solido amorfo Un solido amorfo è un solido in cui non c'è ordine a lungo raggio nelle posizioni degli atomi o delle molecole che lo costituiscono. Lo stato amorfo, in qualche modo intermedio tra il solido e il liquido, è relativamente poco frequente in natura: la maggior parte dei solidi sono naturalmente cristallini e le loro molecole sono disposte con un ordine a lungo raggio che definisce un reticolo cristallino.

5 Prova di trazione In campo elastico:
Teoricamente in queste condizioni la parte della curva interessata è un segmento rettilineo, e le deformazioni si annullano se il carico viene riportato a zero Realmente, la curva si discosta quasi subito dalla tangente all’origine, ma se lo scostamento è molto piccolo, scaricando il provino la deformazione si annulla e quindi si può ritenere valida la legge di Hooke.

6 Lo snervamento La tensione di snervamento o punto di snervamento di un materiale duttile è definita come il valore della tensione in corrispondenza della quale il materiale inizia a deformarsi plasticamente, passando da un comportamento elastico reversibile ad un comportamento plastico , il punto di snervamento indica la combinazione delle componenti di tensione che determina nel materiale la condizione di snervamento

7 Modulo di young Il modulo di Young E è definito come il rapporto tra la tensione σx applicata ad un materiale lungo l’asse X e la deformazione εx che il materiale subisce lungo lo stesso asse: E = σx/εx.

8 Prova di resilienza È la capacità di un materiale di resistere da una sollecitazione violenta e improvvisa. L’oggetto viene colpito da un maglio a pendolo (resistenza all’urto) poi viene sollevato all’altezza di 1m(h) per poi viene lasciato andar rompe il provino e raggiunge l’altezza h. K(resilienza)=pH-ph[S]

9 RESISTENZA ALLO SCORRIMENTO VISCOSO
E’ attitudine di un materiale a resistere sotto carico costante al proseguimento della deformazione plastica. Tale fenomeno varia da materiale all’altro e per lo stesso materiale è influenzato sia dalla temperatura che dall’ entità della sollecitazione. Mantenendo costante la sollecitazione applicata e aumentando la temperatura e viceversa si osserva un fenomeno di deformazione plastica crescente nel tempo che è appunto lo scorrimento viscoso.

10 La durezza La durezza è un valore numerico che indica le caratteristiche di deformabilità plastica di un materiale. È definita come la resistenza alla deformazione permanente. Le prove di durezza determinano la resistenza offerta da un materiale a lasciarsi penetrare da un altro (penetratore). Esistono diverse scale per misurare la durezza dei materiali. Le più usate sono:brinell , vickers, rokwell, mohs.

11 Rottura fragile La frattura fragile è un fenomeno che avviene in tutti i materiali, ed è legata alla frattura in campo totalmente elastico, senza che avvengano deformazioni sensibili del materiale prima di arrivare a rottura. La frattura fragile è causata dalla sollecitazioni di taglio.

12 Il Punto di fusione l punto di fusione di una sostanza è definito come il valore di temperatura e pressione a cui coesistono le fasi solida e liquida in equilibrio termodinamico, cioè senza che vi sia transizione fra le due fasi.. Durante la fusione la sostanza assorbe una certa quantità di calore, detta calore di fusione, che usa per rompere i legami interatomici o intermolecolari che formano il reticolo cristallino e la temperatura smette di salire finché la sostanza non è completamente liquida: finita la fusione, la temperatura ricomincia a salire. Solamente i solidi cristallini hanno un punto di fusione ben preciso: i solidi amorfi, come il vetro, non hanno un punto di fusione ben definito ma solo un intervallo di temperatura in cui diventano progressivamente sempre più molli fino a liquefarsi. Va precisato che molti solidi cristallini non presentano una temperatura di fusione precisa, a pressione atmosferica, perché la loro temperatura di decomposizione è inferiore a quella di fusione.

13 Punto di fusione


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