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1/12 di Stefano Quaglia Venezia, 29 settembre 2006 Comunicare nella scuola della complessità

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Presentazione sul tema: "1/12 di Stefano Quaglia Venezia, 29 settembre 2006 Comunicare nella scuola della complessità"— Transcript della presentazione:

1 1/12 di Stefano Quaglia Venezia, 29 settembre 2006 Comunicare nella scuola della complessità

2 2/12 I problemi di fondo Controllo della complessità Valore fondativo della competenza linguistica come dominio della comunicazione Imprescindibilità del non linguistico

3 3/12 Complessità del contesto «Se l'emittente e il ricevente non conoscono entrambi la particolare situazione - il contesto - cui il messaggio fa riferimento, la comunicazione non si realizza o non si realizza pienamente» (SENSINI)

4 4/12 Complessità del contesto La classe come magma comunicativo: Quicqud recipitur ad modum recipientis recipitur Dalla polisemia alla certezza comunicativa: lomogeneizzazione del gruppo desperienza Ladeguamento comunicativo del gruppo allesperienza di frontiera

5 5/12 Complessità del messaggio L'allievo spesso non possiede o possiede in forma molto rudimentale il sottocodice disciplinare (lessico e norme grammaticali). La Comunicazione Educativa non veicola solo un messaggio, ma trasmette anche le norme per la formazione di un codice.

6 6/12 Complessità del messaggio Il codice di emissione è cioè un codice generativo e la C. E. è sempre inevitabilmente una metacomunicazione: mentre trasmette un messaggio di contenuti (dati e funzioni) riflette (o fa riflettere) anche su se stessa e sul codice con cui trasmette.

7 7/12 La consapevolezza dellemittente La sfida dell'insegnamento consiste nell'individuare le linee comunicative che consentono di interpretare didatticamente la complessità scientifica in funzione di un obiettivo formativo chiaro e definito (anche la creatività ha un ordine).

8 8/12 La consapevolezza dellemittente Quicquid emittitur ad modum emittentis emittitur La programmazione non è un esercizio di atletismo pedagogico-didattico, ma la definizione del senso che un consiglio di classe vuole dare alla sua attività educativa.

9 9/12 La consapevolezza dellemittente Fra docenti e allievi si instaura un patto: le fatiche scolastiche valgono la pena di essere sostenute, perché conducono ad una autonoma capacità di lettura della realtà. Il docente viene ad essere così il garante immediato del senso dello studio. Le contraddizioni dei docenti divengono segno di una mancanza di senso di ciò che si studia.

10 10/12 Paradigmi concettuali Narratività e Complessità: Ricondurre allordine dei sintagmi, nella sequenza di tempo la contemporaneità e lintreccio di problemi La conquista del metodo. Scomporre i saperi e accettare la sfida della ricomposizione soggettiva: Autonomia e Sintonia

11 11/12 Lintegrazione dei saperi I saperi scientifici come modelli di strutturazione linguistica I saperi linguistico-letterari come paradigmi del rigore e della precisione La creatività come spazio della Soggettività calibrata sul Reale

12 12/12 USR- Veneto Stefano Quaglia Dirigente Tecnico stefano.quaglia@istruzioneveneto.it Venezia, 29 settembre 2006


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