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1 Università degli Studi di Catania Facoltà di Scienze Politiche A.A. 2003-2004 Sociologia dei media a cura di Graziella Priulla e Mariaeugenia Parito.

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1 1 Università degli Studi di Catania Facoltà di Scienze Politiche A.A. 2003-2004 Sociologia dei media a cura di Graziella Priulla e Mariaeugenia Parito

2 2 I parte Linformazione giornalistica

3 3 L INFORMAZIONE Si può considerare il genere prototipico delle comunicazioni di massa. Diffondendo presso il vasto pubblico conoscenze politiche, economiche e culturali, e fornendogli strumenti per riflettere sulla società, essa ha contribuito fortemente alla nascita e alla crescita delle democrazie liberali. Il genere giornalistico è insieme simbolo e strumento delle nuove pratiche politiche che si sono affermate dallOttocento in poi. Esso offre un minimo comun denominatore su cui avviare il dibattito nella sfera pubblica.

4 4 DEONTOLOGIA GIORNALISTICA In tutto il mondo esistono codici deontologici per una professione delicata come quella del giornalista. Riportiamo ad esempio quello che nel 1993 ha prodotto lUnesco. Diritto dei cittadini a uninformazione vera. Diritto dei cittadini a uninformazione vera. Dedizione del giornalista alla realtà obiettiva. Dedizione del giornalista alla realtà obiettiva. Responsabilità sociale del giornalista. Responsabilità sociale del giornalista. Integrità personale del giornalista. Integrità personale del giornalista. Diritto di verifica e di replica da parte del pubblico. Diritto di verifica e di replica da parte del pubblico. Rispetto della privacy e della dignità umana. Rispetto della privacy e della dignità umana. Rispetto dellinteresse pubblico. Rispetto dellinteresse pubblico. Rispetto dei valori universali e del pluralismo culturale. Rispetto dei valori universali e del pluralismo culturale. Divieto di giustificare aggressioni, violenze, odio, discriminazioni. Divieto di giustificare aggressioni, violenze, odio, discriminazioni. Promozione di un nuovo ordine mondiale dellinformazione e della comunicazione. Promozione di un nuovo ordine mondiale dellinformazione e della comunicazione.

5 5 LIBERTA D INFORMAZIONE Principio base della teoria liberale dellinformazione, il termine è soggetto a molti abusi. La libertà prima di essere un criterio di prestazione è una condizione. Libertà dei media richiama i seguenti elementi: Libertà giuridica di pubblicare/trasmettere Libertà giuridica di pubblicare/trasmettere Assenza di censura Assenza di censura Indipendenza delle organizzazioni mediali dalla politica a dalleconomia Indipendenza delle organizzazioni mediali dalla politica a dalleconomia Autonomia dei giornalisti rispetto ai proprietari dei mezzi Autonomia dei giornalisti rispetto ai proprietari dei mezzi Uguale possibilità di accedere ai canali per tutte le voci di una società Uguale possibilità di accedere ai canali per tutte le voci di una società

6 6 NEWSMAKING E RAPPRESENTAZIONE DELLA REALTÀ Processi produttivi, Organizzazione del lavoro Cultura professionale (pratiche, norme, valori, ecc.) Immagine del mondo Processi produttivi, Organizzazione del lavoro Cultura professionale (pratiche, norme, valori, ecc.) Immagine del mondo Distorsione involontaria

7 7 RAPPRESENTAZIONE Si realizza attraverso operazioni di: 1.Selezione - si decide quale porzione dalla realtà si vuole rappresentare 2.Decontestualizzazione - gli elementi selezionati vengono estratti dal proprio contesto: ciò comporta unattribuzione di significati differenti da quelli che veicolavano nel contesto originale 3.Ricontestualizzazione - gli elementi selezionati vengono riorganizzati e collocati allinterno di un nuovo contesto.

8 8 LA PRODUZIONE DELLE NOTIZIE Gli apparati informativi devono: Disporre di eventi che possano diventare notizia (Raccolta) Disporre di eventi che possano diventare notizia (Raccolta) Riconoscere che un evento è una notizia (Selezione) Riconoscere che un evento è una notizia (Selezione) Codificare, elaborare il prodotto/notizia (Editing) Codificare, elaborare il prodotto/notizia (Editing) Organizzare le notizie allinterno del notiziario (Presentazione) Organizzare le notizie allinterno del notiziario (Presentazione) È fondamentale la pianificazione Gli apparati informativi devono: Disporre di eventi che possano diventare notizia (Raccolta) Disporre di eventi che possano diventare notizia (Raccolta) Riconoscere che un evento è una notizia (Selezione) Riconoscere che un evento è una notizia (Selezione) Codificare, elaborare il prodotto/notizia (Editing) Codificare, elaborare il prodotto/notizia (Editing) Organizzare le notizie allinterno del notiziario (Presentazione) Organizzare le notizie allinterno del notiziario (Presentazione) È fondamentale la pianificazione

9 9 LE FONTI La scelta delle fonti è legata alla necessità di disporre di un flusso costante di informazioni. Importante è che le fonti siano produttive, attendibili, autorevoli. La maggior parte delle notizie deriva da: Agenzie: imprese specializzate che forniscono dispacci, notizie pre-confezionate, alle testate abbonate Agenzie: imprese specializzate che forniscono dispacci, notizie pre-confezionate, alle testate abbonate Fonti istituzionali: polizia, ospedali, tribunali, uffici stampa, ecc. Fonti istituzionali: polizia, ospedali, tribunali, uffici stampa, ecc. Luso di Internet ha trasformato le modalità di raccolta delle informazioni.

10 10 NEGOZIAZIONE Obiettivo di ogni istituzione è sviluppare una strategia comunicativa finalizzata a far emergere nello spazio pubblico la propria definizione della situazione. Ogni istituzione compete con le altre e con i news media. Agenda setting game

11 11 LA NEGOZIAZIONE GIORNALISTICA Newsmedia PubblicoFonti

12 12 RI-COSTRUZIONE Nel processo di ri-costruzione degli eventi operato dai news media si possono distinguere 4 fasi: Focalizzazione: emergere del tema Focalizzazione: emergere del tema Inquadramento: costruzione del quadro interpretativo in cui inserire levento Inquadramento: costruzione del quadro interpretativo in cui inserire levento Contestualizzazione: collocazione dellevento e del tema nel sistema simbolico di riferimento Contestualizzazione: collocazione dellevento e del tema nel sistema simbolico di riferimento Personalizzazione: individuazione dei personaggi che rappresentano i punti di vista su temi ed eventi Personalizzazione: individuazione dei personaggi che rappresentano i punti di vista su temi ed eventi

13 13 LA NOTIZIA Tutti riteniamo di sapere cosa sia una notizia. In redazione parlare di notizia è cosa normale: Un evento fa notizia….. Cè chi ha il senso della notizia…... Uno scoop è la notizia pubblicata in esclusiva, Un buco è la notizia non pubblicata. Sappiamo davvero come una notizia può essere riconosciuta?

14 14 LA NOTIZIA Proviamo a stabilire che cosè una notizia facendo ricorso ai ragionamenti che i giornalisti usano Intanto diciamo che lerrore che si commette spesso è quello di dire che la notizia sia il fatto avvenuto Essa è invece il suo racconto, la sua rappresentazione.

15 15 NOTIZIABILITÀ Quali caratteristiche deve possedere un evento per essere trasformato in notizia ? Fa notizia ciò che risponde alle esigenze delle procedure produttive e ai canoni della cultura professionale Fa notizia ciò che risponde alle esigenze delle procedure produttive e ai canoni della cultura professionale La notiziabilità è legata allesigenza di trasformare limprevisto in routine La notiziabilità è legata allesigenza di trasformare limprevisto in routine

16 16 IL PERCORSO DELLA NOTIZIA Una serie di valutazioni individuali e collettive scandisce il percorso della notizia, dalla registrazione di un evento alla pubblicazione Nelle redazioni giungono notizie in quantità esorbitante Ogni notizia è frutto di una complessa successione di scelte, che per lo più hanno natura convenzionale

17 17 I VALORI NOTIZIA Si definiscono così i criteri di selezione che vengono utilizzati per stabilire: 1.quali eventi trasformare in notizie 2.come presentare le notizie (aspetti da enfatizzare, da trascurare, ecc.). Essi devono essere: Applicabili facilmente e rapidamente Flessibili Relazionabili e comparabili Orientati allefficienza

18 18 TIPOLOGIE DEI VALORI NOTIZIA I valori notizia possono essere inseriti in due grandi contenitori: a) quelli che riguardano le tipologie degli eventi b) quelli che riguardano il lavoro di redazione Primo contenitore : è in evidenza la qualità di un evento, ciò che lo rende interessante Secondo contenitore: sono in evidenza le esigenze della redazione e del mezzo e le tradizioni della testata

19 19 IL CONTENUTO DELLA NOTIZIA Una notizia deve essere importante… Livello gerarchico e prestigio dei soggetti coinvolti Livello gerarchico e prestigio dei soggetti coinvolti Quantità di persone coinvolte Quantità di persone coinvolte Impatto e interesse sulla nazione, vicinanza geografica e culturale Impatto e interesse sulla nazione, vicinanza geografica e culturale Previsione e rilevanza di sviluppi futuri Previsione e rilevanza di sviluppi futuri ….e interessante Capacità di intrattenimento Capacità di intrattenimento Interesse umano Interesse umano Situazioni insolite ed eccezionali Situazioni insolite ed eccezionali Situazioni in cui si ha unalterazione in negativo della normalità, fatti tragici e cruenti Situazioni in cui si ha unalterazione in negativo della normalità, fatti tragici e cruenti

20 20 La notizia Protagonisti di prestigio Persone che appartengono allélite di ogni società Paesi che appartengono allélite mondiale Il Papa, il presidente della Repubblica, il presidente degli Stati Uniti, Pippo Baudo… NOTORIETA

21 21 La notizia Grande è bello….. La dimensione di un evento incide sulla sua notiziabilità. Quanto più è grande lampiezza di un fatto e quanto più numerose sono le persone coinvolte, tanto più rilevante è limpatto sul pubblico. DIMENSIONE

22 22 La notizia Drammaticità Se una notizia, per un evento vicino o lontano, provoca impressione o si presta ad essere drammatizzata, è giudicata preferibile ad altre più monotone e piatte. EMOZIONE

23 23 La notizia Apprezzate sono le notizie che riguardano la sfera dei sentimenti. Sono preferite le vicende che possono proporre indignazione per le prepotenze; amore per i bambini. Le vicende amorose Le questioni sessuali. INTERESSE UMANO

24 24 La notizia Niente tradimenti Sono le cosiddette notizie di servizio. Se il giornale non pubblica la notizia di uno sciopero dei treni tradisce il lettore. UTILITA

25 25 La notizia Condizione umana e rapporti sociali E apprezzato un evento che si presenta come conflitto (anche una partita di calcio o un incontro di pugilato) Ogni settore della vita si presta ad essere raccontato sotto forma conflittuale Si preferisce descrivere così la politica. CONFLITTUALITA

26 26 La notizia Pratiche …. e non solo Laumento del prezzo della benzina Lepidemia di sars La chiusura anticipata delle scuole Il rincaro del costo della vita Le variazioni del tempo (uno dei temi più seguiti!)……. CONSEGUENZE

27 27 IL PRODOTTO - NOTIZIA Levento deve essere: Di agevole copertura Di agevole copertura Compatibile con le caratteristiche tecniche e organizzative del mezzo Compatibile con le caratteristiche tecniche e organizzative del mezzo La notizia deve: Rispettare limiti di tempo/spazio (essere breve) Rispettare limiti di tempo/spazio (essere breve) Essere una novità Essere una novità La presentazione della notizia considera il mezzo: Disponibilità di immagini, interviste, ecc. Disponibilità di immagini, interviste, ecc. Durata dellevento e prevedibilità Durata dellevento e prevedibilità Il notiziario deve essere bilanciato: Contenere notizie di generi differenti, interessare diversi pubblici, coprire tutto il territorio nazionale, ecc. Contenere notizie di generi differenti, interessare diversi pubblici, coprire tutto il territorio nazionale, ecc.

28 28 La notizia Semplice va bene, complicato no Più un fatto è semplice da interpretare e comunicare, tanto più aumenta la sua notiziabilità Se invece è complicato spesso non si adatta neppure a diventare notizia. COMUNICABILITA

29 29 La notizia Attualità: Le notizie più fresche precedono le altre (a parità di importanza) Ritmo: Le notizie più adatte ai giornali sono quelle che hanno il ritmo dei giornali stessi (quotidiani, settimanali, mensili) (quotidiani, settimanali, mensili)

30 30 La notizia Classificazione in base al flusso in redazione: Spot news : Notizie impreviste e immediate Spot news : Notizie impreviste e immediate Developing news: Notizie attese e prevedibili Continuing news : Notizie che si sviluppano frammentariamente Running news: Notizie dagli sviluppi imprevedibili.

31 31 La notizia Conclusioni I valori notizia non hanno natura scientifica Non li troviamo esplicitati sul tavolo del giornalista Sono indicatori teorici elaborati a posteriori Avere contezza di questi valori e saperli impiegare è però un requisito importante per chi fa e per chi legge il giornale

32 32 IL PUBBLICO E LA CONCORRENZA L orientamento al mercato rende i criteri di notiziabilità particolarmente rilevanti Le testate diventano marchi Politiche editoriali e strategie di marketing costruiscono mondi simbolici in cui i pubblici possano identificarsi cittadini o consumatori? cittadini o consumatori?

33 33 CONCORRENZA Cognitiva: newsmedia / istituzioni pubbliche e private Cognitiva: newsmedia / istituzioni pubbliche e private / altri prodotti mediali / altri prodotti mediali Intra-media: la competizione con i concorrenti, se ispirata ai soli criteri del mercato, può determinare omogeneizzazione (si tende a dare tutti le stesse notizie) e bloccare il cambiamento: Intra-media: la competizione con i concorrenti, se ispirata ai soli criteri del mercato, può determinare omogeneizzazione (si tende a dare tutti le stesse notizie) e bloccare il cambiamento: Scoop limitati ai dettagli Scoop limitati ai dettagli Aspettative reciproche sugli eventi notiziati Aspettative reciproche sugli eventi notiziati Stabilizzazione dei criteri professionali e delle routines. Stabilizzazione dei criteri professionali e delle routines.

34 34 PRESENTAZIONE Le notizie vengono contestualizzate allinterno del notiziario. Lorganizzazione delle notizie allinterno del contenitore giornale/telegiornale comporta unattribuzione di senso agli eventi e la formazione di unimmagine della realtà. In un giornale sono fondamentali le relazioni che si stabiliscono tra: titolo, articolo, foto, articolo di commento i diversi articoli in relazione al modo in cui sono organizzati nella pagina i diversi articoli in relazione al modo in cui sono organizzati allinterno del giornale

35 35 LEDITING La presentazione della notizia deve: sottolineare lazione sottolineare lazione mantenere il ritmo mantenere il ritmo garantire la completezza garantire la completezza essere chiara nel linguaggio essere chiara nel linguaggio utilizzare una strutturazione narrativa utilizzare una strutturazione narrativa Dal punto di vista linguistico si fa ricorso a: sottocodici sottocodici atti linguistici atti linguistici modalità di enunciazione modalità di enunciazione

36 36 STRUTTURE NARRATIVE La narratività è forma di base dellesposizione dei fatti. Inserire i fatti in una struttura narrativa comporta sia unattribuzione di significati che unindicazione su come interpretarli. Le notizie vengono vivacizzate e rese più facilmente memorizzabili; si evidenziano i fattori emotivi ed umani; si cercano e si descrivono i protagonisti e le loro azioni. Le formule narrative usate per esporre i fatti sono spesso fortemente schematizzate e si ripetono nel tempo, provocando nel lettore unimpressione di ovvietà e di ripetitività anche quando la notizia è nuova.

37 37 LINGUAGGIO GIORNALISTICO E LINGUAGGI SETTORIALI Il linguaggio utilizzato da giornali e telegiornali è costituito da un insieme di linguaggi specialistici (o sottocodici) che si riferiscono a contesti specifici: Gli spostamenti da un ambito allaltro sono molto frequenti. Ogni sottocodice viene utilizzato non solo per parlare di un argomento particolare, ma anche per argomenti differenti. Politico Politico Tecnico – scientifico Tecnico – scientifico Economico– finanziario Economico– finanziario Sportivo Sportivo Burocratico Burocratico Pubblicitario, ecc. Pubblicitario, ecc.

38 38 IL NON DETTO Il modo in cui il lettore interpreta il discorso del giornale dipende anche da elementi non detti: impliciti, presupposti. Attraverso la conoscenza e luso delle presupposizioni il giornale può veicolare contenuti impliciti, può far pensare qualcosa senza affermarlo esplicitamente

39 39 PRESUPPOSIZIONI E INFERENZE Le presupposizioni del giornale fanno riferimento: al lettore modello (aspettative, interessi, sistemi valoriali, preferenze, ecc.); alle conoscenze generali e informazioni specifiche su particolari argomenti presumibilmente possedute Il lettore attua inferenze legate: alla convinzione che ogni cosa che viene scritta deve essere rilevante e pertinente agli accostamenti (di titoli, di articoli, di titolo con articolo, di fotografie, ecc) al modo di utilizzare le parole (minacciare, promettere, ammettere, ecc.)

40 40 STRATEGIE ENUNCIATIVE Chi scrive un articolo può: 1.Manifestarsi come soggetto enunciatore – realizzando unimpressione di realtà, vivacità, spettacolarizzazione 2.Occultarsi – per realizzare unimpressione di oggettività o per prendere le distanze Forme di enunciazione spesso utilizzate sono il ricorso a : forme impersonali (si pensa che…, si avanza lipotesi che…,ecc.) enunciatori fittizi (la gente vuole…, lopinione pubblica pensa…, qualcuno potrebbe dire…, ecc.) formule impersonali ed astratte (la crisi impone…il particolare momento richiede..., lemergenza..., ecc.) termini come: forse, probabilmente, dovrebbe, potrebbe, non è certo che …. ecc.

41 41 II parte I media giornalistici

42 42 IL PARALLELISMO POLITICO DELLA STAMPA ITALIANA Origini storiche: letterarie e politiche; funzione educativa e di propaganda (P.Mancini, Il sistema fragile, 2002) Indicatori: Prevalenza dei temi politici (political issues più che policy issues) Prevalenza dei temi politici (political issues più che policy issues) Editoria di partito Editoria di partito Testate e giornalisti schierati Testate e giornalisti schierati Editoria impura Editoria impura

43 43 LA TELEVISIONE COME SERVIZIO PUBBLICO 1.Funzione di educazione civile del mezzo 2.Pluralismo informativo come alimento della vita democratica Le fasi della storia della tv italiana: Palinsesto pedagogizzante Palinsesto pedagogizzante Lottizzazione Lottizzazione Sistema misto Sistema misto Duopolio Duopolio

44 44 I SOTTOGENERI DELLINFORMAZIONE NELLA TELEVISIONE GENERALISTA - Le news (notiziari-telegiornali) - Le inchieste (e i reportages) - Le rubriche (rotocalchi, magazines) - Le telecronache di eventi importanti - Le rassegne-stampa - Le tribune politiche e elettorali. Anche il talk-show o la trasmissione-contenitore possono assumere un ruolo informativo.

45 45 LE NOVITA DEGLI ANNI 80 telecomando, videoregistratore, moltiplicazione delle emittenti LA PALEO TV - tempo misurato, spezzato - programmi scanditi (tv di palinsesto) - pubblicità esterna, tollerata purché non interferisca coi programmi (Carosello) - evento rituale (il tempo tv è eccezionale) LA NEO TV - tempo indefinito, continuo - programmi a incastro (tv di flusso) - pubblicità interna e ubiqua, muove e costituisce i programmi da protagonista - pratica quotidiana (tempo tv e tempo sociale e vissuto coincidono)

46 46 IL LINGUAGGIO PALEO TV - debitore rispetto ad altri mezzi (teatro, ecc.) - produzione per lo più italiana - aulico, ingessato e letterario - rigidamente scandito nei generi - ispirato a valori tradizionali, etici e politici NEO TV - specifico (con lacquisto allestero di nuovi formati) - seriale e ripetitivo - popolare, colloquiale e breve - autoreferenziale - prevede un accorpamento dei generi - ispirato ai valori del consumo e allo show business (apparente trasgressività)

47 47 IL PUBBLICO PALEO TV suddito o cittadino - comunità, famiglia - destinatario di educazione - distante, diverso - assiste - accetta lautorità della tv NEO TV consumatore - individuo - compagno di svago - vicino, intimo, complice - coopera (evocato, o partecipante, o plaudente) - presta una fiducia negoziata

48 48 LE REGOLE DEL SISTEMA TV CRONOLOGIA ESSENZIALE- 1 Dal 1954, a norma di legge, solo la tv di Stato – la RAI – può trasmettere via etere sul territorio nazionale. 1973-1975: nascono in Italia decine di piccole emittenti semiclandestine, come la pioniera Telebiella in Piemonte, che trasmettono via cavo in ambito locale. 1974: entra in funzione la tv condominiale Telemilano, del costruttore edile Silvio Berlusconi. 1975: viene approvata la legge di riforma della RAI. 1976: la Corte Costituzionale conferma la legittimità del monopolio RAI su scala nazionale, ma dichiara legittime anche le tv private via etere, purché limitate allambito locale. Le emittenti private si moltiplicano in tutta Italia. Le emittenti private si moltiplicano in tutta Italia.

49 49 CRONOLOGIA tv- 2 1978: soci anonimi fondano la Fininvest Roma srl: è la prima pietra di un intrico societario che originerà il gruppo Fininvest. 1979: Silvio Berlusconi è nominato presidente della Fininvest. Essa origina una serie di società (Publitalia, Rete Italia, Cofint, ecc.), e quindi Canale 5, alla quale viene conferita la proprietà di Telemilano. 1980: queste società comprano in America film e programmi per migliaia di ore, mentre Canale 5 comincia ad ingaggiare star della RAI. Rispetto alla sentenza della Corte, la Fininvest ricorre ad un espediente: compra emittenti in tutte le regioni, le coordina in un network nazionale, e trasmette in tutte gli stessi programmi, con minime differenze di orario.

50 50 CRONOLOGIA tv - 3 1981: mentre Fininvest compra diritti televisivi per il calcio, la Corte Costituzionale ribadisce il divieto di trasmettere a livello nazionale, e rileva la permanente inerzia del legislatore. 1982: arrivano sulletere nazionale anche Italia 1 (editore Rusconi) e Retequattrp ( editore Mondadori). Il governo craxiano manifesta contrarietà al fatto che le case editrici possiedano televisioni. Rusconi vende Italia 1 alla Fininvest. 1983: Fininvest compra Sorrisi e canzoni tv. 1984: Fininvest compra Retequattro. Programmi: varietà, telequiz, serial, soap, cartoni animati. Un diluvio di pubblicità. Programmi: varietà, telequiz, serial, soap, cartoni animati. Un diluvio di pubblicità.

51 51 CRONOLOGIA tv - 4 1984: i pretori di tre città ordinano la disattivazione e il sequestro degli impianti di interconnessione del network Fininvest nelle loro regioni. Si scatena una martellante campagna di protesta, capeggiata dai divi della tv. Il governo Craxi vara e conferma per tre volte un decreto legge che autorizza le trasmissioni nazionali della Fininvest, fino allapprovazione di una legge generale sul sistema radiotelevisivo. Intanto al direttore generale della RAI vengono attribuiti maggiori poteri. 1986: il governo Craxi reitera continuamente il decreto legge. Lopposizione- forse per timore di impopolarità, forse per lacquisizione di qualche spazio in RAI - non attua forme incisive di protesta.

52 52 CRONOLOGIA tv - 5 1987: mentre Fininvest ingaggia a peso doro Pippo Baudo,Raffaella Carrà e altri divi della RAI, durante la campagna per le elezioni politiche in RAI vige il divieto di diffondere propaganda elettorale. I canali privati vengono invece invasi da spot di candidati e di partiti. 1988: esce una sentenza della Corte Costituzionale, che ribadisce i concetti già espressi nelle sentenze precedenti. 1990: tra roventi polemiche le Camere approvano la Legge Mammì, che ratifica il duopolio esistente. 5 ministri e 11 sottosegretari della sinistra DC si dimettono per protesta. La legge attribuisce la diretta ai privati, con lobbligo di fare informazione. Non fa nessun accenno alle nuove tecnologie di distribuzione e alla tv non generalista. (Fininvest intanto ha fondato Telepiù,1,2,3).

53 53 CRONOLOGIA tv - 6 1992: i network Fininvest cominciano a trasmettere telegiornali. Linchiesta Mani pulite mette in crisi tutto il sistema politico, e azzera il Psi craxiano. 1994: Berlusconi ufficializza la nascita di Forza Italia e la propria candidatura politica. Per non doverne sostenere la campagna elettorale, Indro Montanelli abbandona la direzione del Giornale. Il 28 marzo Forza Italia (alleata al nord con al Lega, al centro-sud con Alleanza Nazionale) vince le elezioni. Il 10 maggio nasce il primo governo Berlusconi. Il 7 dicembre la Corte Costituzionale boccia la legge Mammì, giudicandola non idonea a garantire il pluralismo televisivo. Il 22 dicembre – la Lega ha revocato lappoggio al governo – Berlusconi si dimette.

54 54 CRONOLOGIA tv - 7 1995: alcuni settori della sinistra promuovono un referendum popolare, per abrogare gli articoli più importanti della legge Mammì: vince il no. 1996: il centro-sinistra vince le elezioni. Il gruppo Fininvest, che ha una forte esposizione debitoria, si ristruttura grazie allappoggio delle banche, con larrivo di nuovi soci e con lattribuzione delle attività tv a Mediaset, che viene quotata in Borsa. 1997: dopo molti mesi di patteggiamenti e trattative, viene approvata la proposta di legge Maccanico, che istituisce unAuthority per le Telecomunicazioni e stabilisce che Retequattro non possa più trasmettere via etere, attribuendone le frequenze a Europa 7, che ha vinto la gara per laggiudicazione delle medesime. 2001: il centro-destra vince le elezioni.

55 55 CRONOLOGIA tv - 8 2002: lEuroparlamento esprime preoccupazione per la situazione dellinformazione in Italia. La Corte Costituzionale boccia la legge Maccanico, che non garantisce alcun pluralismo televisivo. Entro il 31 dicembre 2003 Mediaset dovrà liberarsi di almeno una rete (Retequattro), mentre la RAI dovrà sgravare almeno una rete dalla pubblicità (Rai tre, di servizio e fortemente legata al territorio).

56 56 IL GIORNALISMO RADIOFONICO Nelle radio di palinsesto si distinguono: - Il notiziario - Il notiziario spot (meno di tre minuti) - Linformazione di servizio - Linchiesta - Lapprofondimento in rubriche - Lapprofondimento in contenitori - La radiocronaca - Filo diretto

57 57 IL GIORNALISMO RADIOFONICO Nelle radio di flusso (oggi leader degli ascolti), il ruolo dellattualità si è contratto, e la tipologia dellinformazione dipende dal formato della radio: - nei formati musicali, si prevedono notiziari di meno di due minuti (soft news e informazione di servizio) - quando il formato è talk and news, accanto ai notiziari generali appaiono notiziari specializzati e rubriche tematiche. Esistono anche radio all news. Esistono anche radio all news.

58 58 LE NUOVE TECNOLOGIE Il quadro dellinformazione è stato recentemente modificato da: - digitalizzazione dei processi e dei linguaggi; - digitalizzazione dei processi e dei linguaggi; - convergenza multimediale; - convergenza multimediale; - diffusione di Internet; - diffusione di Internet; - lancio della tv digitale via satellite; - lancio della tv digitale via satellite; - diffusione capillare della telefonia cellulare. - diffusione capillare della telefonia cellulare. Ne sono nate modifiche delle routines tradizionali, ma anche nuove forme di informazione professionale: - edizioni elettroniche delle pubblicazioni cartacee; - edizioni elettroniche delle pubblicazioni cartacee; - giornali on line e web tv; - servizi informativi offerti dai portali; - canali tv all news. - canali tv all news.

59 59 VELOCIZZAZIONE È dovuta sia allaccresciuta professionalizzazione delle fonti che alluso delle nuove tecnologie Produce: Selezione dei soli eventi facilmente comprensibili e dotati di forti connotazioni sensazionaliste Selezione dei soli eventi facilmente comprensibili e dotati di forti connotazioni sensazionaliste Semplificazione delle modalità di presentazione (personalizzazione, stereotipia, strutture narrative riprese dalle fiction …) Semplificazione delle modalità di presentazione (personalizzazione, stereotipia, strutture narrative riprese dalle fiction …) I nuovi generi dellinfotainment e della reality tv (miscela di informazione e intrattenimento) I nuovi generi dellinfotainment e della reality tv (miscela di informazione e intrattenimento) Difficoltà di controllo e indeterminatezza delle fonti Difficoltà di controllo e indeterminatezza delle fonti

60 60 POPOLARIZZAZIONE Allargamento dei pubblici di riferimento Allargamento dei pubblici di riferimento Allargamento dello spazio sociale notiziabile (nuovi temi e nuovi soggetti) Allargamento dello spazio sociale notiziabile (nuovi temi e nuovi soggetti) Mutazione dei linguaggi in chiave di semplificazione (banalizzazione?) Mutazione dei linguaggi in chiave di semplificazione (banalizzazione?)

61 61 PERSONALIZZAZIONE La rivoluzione digitale influisce profondamente sulle pratiche diffuse di comunicazione e di consumo, portando alle estreme conseguenze un processo di personalizzazione (già in atto nelle varie forme di tv-on-demand e di pay tv), che incentiva la fruizione individuale e che consente di costruire palinsesti personali, adeguati alle esigenze dei singoli. La tendenziale orizzontalità dei flussi comunicativi rende inoltre possibili forme di interattività, per ora limitate e sperimentali ma prevedibilmente incentivabili, in una gamma di possibilità in continua espansione.

62 62 FINE DEL GIORNALISMO? Giornalismo diffuso (proliferazione di siti informativi, anche non professionali) Giornalismo diffuso (proliferazione di siti informativi, anche non professionali) Blogs (giornalismo amatoriale, diaristico) Blogs (giornalismo amatoriale, diaristico) Trasformazione del giornalista in anchorman Trasformazione del giornalista in anchorman Aumento della comunicazione autoprodotta dalle istituzioni e dalle imprese. Aumento della comunicazione autoprodotta dalle istituzioni e dalle imprese.


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