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Valutazione e Trattamento Logopedico della balbuzie in età evolutiva

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Presentazione sul tema: "Valutazione e Trattamento Logopedico della balbuzie in età evolutiva"— Transcript della presentazione:

1 Valutazione e Trattamento Logopedico della balbuzie in età evolutiva
Corso Pratico-Teorico Verona 24 Maggio 2014 Dott.ssa Roberta Perosa Logopedista ECSF Libera Professionista Vicenza

2 La Balbuzie “La balbuzie è un disordine del ritmo della parola, nel quale il paziente sa con precisione ciò che vorrebbe dire, ma nello stesso tempo non è in grado di dirlo a causa di arresti, ripetizioni e/o prolungamenti di un suono che hanno carattere di involontarietà” (O.M.S., 1977)‏

3 E’ un disturbo del PARLARE
E’ un disturbo del NON PARLARE Infatti 8 volte su 10 chi balbetta eviterà di parlare piuttosto che correre il rischio di balbettare (McCure 2003 et all)‏

4 La Balbuzie in età evolutiva
Il 75% di rischio di comparsa della balbuzie avviene prima dell’età di 3,5 anni; esiste una forte relazione tra il momento della comparsa e della prognosi. (Yairi & Ambrose, 1997) Il tempo trascorso dall’insorgenza del disturbo è uno degli indici predittivi che ci aiutano a capire cosa è necessario fare. Nel 75% dei casi, l’insorgenza avviene tra i 18 e i 42 mesi, più spesso attorno ai 33 e 3 bambini su 4 recuperano spontaneamente tra i 12 e i 18 mesi dall’insorgenza. La Balbuzie in età evolutiva

5 Il bambino predisposto geneticamente alla balbuzie cronica deve essere curato il prima possibile, se si desidera che la guarigione sia completa e duratura. Con la terapia precoce già dalla prima infanzia le possibilità di recuperare una fluenza verbale più normale sono maggiori che non nei soggetti adulti. (Bloodstein, 1995)‏ E’ fondamentale coinvolgere entrambi i genitori nel processo terapeutico sin da subito, è proprio questo il fattore critico del trattamento: intervenire con le persone che hanno un ruolo nell’ambiente comunicativo del bambino balbuziente. (Rustin & Cook, 1995)‏

6 -Origine nel cervello-
Di solito le funzioni del linguaggio si trovano nel lato sinistro del cervello, mentre i balbuzienti mostrano un’attivazione anche del lato destro, forse per compensare la mancanza di efficienza dell’altro emisfero Molto probabilmente si tratta di un problema biologico e a causarlo potrebbe essere uno squilibrio chimico nelle aree del cervello coinvolte nell’organizzazione del linguaggio, dove viene registrato un eccesso di dopamina, e questa caratteristica potrebbe essere ereditaria.

7 La ricerca genetica La genetica è responsabile per circa il 50% dei casi di balbuzie (Drayna, 2009) fino al 69% (Yairi e Ambrose, 2005)‏ Scoperti tre geni che possono causare la balbuzie (GNPTAB,GNPTG e NAGPAL) diverse mutazioni di questi geni rappresentano circa il 9% dei casi di balbuzie. (Dennis Drayna et all, studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, 2010)‏

8 Origine nel cervello “Gli adulti che balbettano mostrano schemi di stimolazione cerebrale atipica quando parlano, rafforzando quindi le teorie sulle origini neurologiche della balbuzie” (Kroll & De Nil)‏

9 Valutazione della fluenza verbale in età evolutiva- 1
- Anamnesi Logopedica: intervista al genitore e al bambino‏ - Valutazione dei fattori di rischio di cronicità e di variabilità - Valutazione del linguaggio orale in comprensione e in produzione, delle funzioni orali e del ling. scritto Valutazione motoria della balbuzie: SSI-3 G.D.Riley- %SS e grado di severità età prescolare 2,10- 5,11 aa età scolare 6,1- 16,11 aa età adulta dai 17 aa e più grandi

10 Valutazione della fluenza verbale in età evolutiva-2
Valutazione qualitativa delle disfluenze, più contesti: dialogo senza pressioni comunicative dialogo con pressioni comunicative dialogo con i genitori monologo descrizione di immagini lettura di un brano nei bambini in età scolare Osservazione dell'interazione comunicativa, delle dinamiche interattive tra bambino e genitore durante attività di gioco semistrutturato

11 Approfondimenti- 1 - VISITE SPECIALISTICHE:
Visita Foniatrica/ Otorino ORL Visita NPI Visita Ortodontica - VALUTAZIONE PSICOLOGICA: Area cognitiva (LEITER-R, WPPSI, WISC IV)‏ Attitudine comunicativa (BAB, KIDDY-CAT, CAT, S24, BCL, ATTIVITA’ CARTA-MATITA, INCORNICIANDO LE MIE PAROLE)‏ Attenzione e impulsività (BIA,SDAG, SDAI,...)‏

12 Approfondimenti-2 - VALUTAZIONE PSICOMOTORIA - ESAMI STRUMENTALI
audiometria tonale infantile impedenzometria registrazione potenziali evocativi uditivi

13 Linee guida per una valutazione Obiettivi dell’assessment
Multidimensionale: Obiettivi dell’assessment 1- ottenere un campione rappresentativo dell’eloquio del paziente in differenti contesti comunicativi al fine di poter calcolare il livello di severità della balbuzie. 2- identificare e misurare, ove possibile, le variabili ambientali che possono essere correlate con l’esordio, lo sviluppo e il mantenimento del disturbo e con le fluttuazioni della gravità. 3- valutare la consapevolezza del paziente circa le proprie difficoltà e se l’attitudine comunicativa risulta positiva (consapevolezza senza disagio associato) o negativa (consapevolezza con disagio associato).

14 Obiettivi dell’assessment
4- sondare i pensieri, le percezioni e le credenze sulla balbuzie, che sono strettamente connesse ai sentimenti e alle reazioni emotive esperite dal paziente durante l’atto comunicativo. 5- ottenere informazioni circa la presenza di una comorbilità con altri disturbi della sfera comunicativa e/o disturbi sul versante emotivo. 6- valutare la motivazione a intraprendere un trattamento e le aspettative del paziente, o della famiglia, nel caso del bambino prescolare.

15 Obiettivi dell’assessment
7- ottenere informazioni sulle variabili che potrebbero influenzare il raggiungimento degli obiettivi clinici e la prognosi. 8- esporre i risultati della valutazione e condividere con il paziente, o i genitori del minore: tempi, costi, finalità e metodi terapeutici. Trasversalmente alle diverse fasce d’età è possibile individuare questi obiettivi perseguibili nell’assessment della balbuzie, così come riportato dall’ASHA (1995). (P.Florio e S.Bernardini, Balbuzie: assessment e trattamento, 2014)

16 Cosa sapere sull'evoluzione della balbuzie del nostro bambino?
Età di comparsa Tempo trascorso dall'insorgenza Andamento della fluenza Familiarità Feedback ambientali e prese in giro Preoccupazione ambiente esterno Consapevolezza del bambino Comportamenti associati Fattori di variabilità Fattori di rischio Conoscenze sul disturbo

17 Fattori di variabilità-1
Sviluppo cognitivo ed emotivo Sviluppo del linguaggio Patrimonio neurologico e fattori di temperamento: - Bambini con ADHD, la balbuzie è risultata presente tra il 4% e il 26% dei casi- Riley & Riley Tra 7-33% dei bambini con la Sindr.Tourette è anche balbuziente I 2/3 dei b.ni balbuzienti hanno parenti balbuzienti. - I maschi sono più a rischio. La severità non viene trasmessa, l'andamento della remissione spontanea è un indice di prognosi favorevole.

18 Fattori di variabilità-2
Abilità motorio-verbali: - tra il 20 e il 45% dei bambini balbuzienti ha anche problemi fonologici (soprattutto nei bambini prescolari)‏ - il 63% dei bambini balbuzienti ha presentato problemi motorio-verbali Ambiente comunicativo, reazioni e sistemi di supporto Questioni culturali

19 Fattori prognostici: primari, secondari, altri
FATTORI PRIMARI Storia familiare di balbuzie Genere: maschio o femmina Età d’insorgenza Evoluzione temporale delle SLD (disfluenze tipo balbuzie) Tempo trascorso dall’insorgenza del disturbo Quantità di unità ripetute e intervalli silenti Prolungamenti e blocchi Tratta da Yari e Ambrose, 2005, p.348. FATTORI SECONDARI Gravità della balbuzie Movimenti secondari della testa e del collo Abilità fonologiche Abilità di linguaggio espressivo Caratteristiche acustiche ALTRI Disturbi concomitanti Preoccupazione e reazioni emotive del bambino verso la balbuzie.

20 Se quanto riportato nella colonna 2 corrisponde a quanto rilevato nel vostro paziente, apponete una X nella terza colonna.

21 LEGENDA: Rischio di cronicità lieve: 1 X
Rischio di cronicità moderato: 2/3 X Rischio di cronicità elevato: uguale o maggiore di 4 X. “Risk Factors Chart” 2014 by Stuttering Foundation of America Tradotto e rivisto: P.Florio e S.Bernardini 2014 “Balbuzie: assessment e trattamento”

22 L'osservazione Logopedica
- Analisi del comportamento spontaneo - Uso del comportamento linguistico ai fini della comunicazione - Valutazione degli aspetti comunicativi per verificare se e quando il bambino riesce ad interagire con l'altro, se e quando possiede la capacità comunicativa, l'intenzionalità. - Effettuare la registrazione e la videoregistrazione è fondamentale

23 L'osservazione Due tipi di registrazione: diaristica
con schema di codifica: si decide a priori cosa si vuole osservare, si definisce l'oggetto e lo scopo di osservazione, compreso il setting. Esercitazione pratica.

24 Osservazione delle modalità comunicative
Com'è il bambino come comunicatore? attivo o passivo? Come comunica? Modalità d'interazione comunicativa? C'è l'intenzione? Com'è il bambino come ricevente? Osservazione delle modalità comunicative

25 Counseling genitoriale:
risposte cliniche - Fornire supporto e comprensione - Cercare di sganciare i sensi di colpa da un comportamento non produttivo - Non fornire troppe informazioni per non “sommergerli” - Aiutarli a rifocalizzarsi sul presente e su cosa possono fare sin da ora ( vedi consigli per modificare l'interazione comunicativa)‏ - Essere attenti e sensibili nell'uso di parole - Validare le loro emozioni e far si che si esprimano Liberamente. (Kendall, 2010)

26 Counseling genitoriale
Dare il feedback introducendo nuove e più positive interpretazioni dei fatti che promuovano attitudini, emozioni e azioni più sane. Riformulazione o ri-definizione Normalizzazione Interpretazione Suggerimenti Confronti

27 Modello Multifattoriale della balbuzie (Smith & Kelly, 1999)‏
DINAMICA NON LINEARE INTERAZIONE DI VARI FATTORI Riley & Riley 2000, Gregory 2003, Healey, Scott-Trautman 2004)‏

28 Variabilità individuale
Fattori culturali e sistemi di sostegno Capacità motorie verbali Temperamento inerente Ambiente comunicativo e precedenti esperienze Sviluppo cognitivo ed emotivo Sviluppo del linguaggio Patrimonio neurologico

29 Analisi qualitativa delle disfluenze: Tipi di disfluenza Gregory, 2003
Più Tipiche Esitazioni Revisioni Interiezioni (uhm, uh,ehm,..)‏ Ripetizioni di parola Ripetizioni di gruppi di parole SLD'S Disfluenze tipo-balbuzie Ripetizione di parti di parola Prolungamenti Blocchi Ripetizioni di gruppi di più di tre parole o interiezioni in serie Qualsiasi tipo di tensione,comportam. associati, anomalie respiratorie,evitamenti.

30 Analisi testistica delle disfluenze SSI- 3
Stuttering Severity Instrument for Children and Adults -3 Terza edizione Glyndon D.Riley

31 Note sulla scala SSI Può essere considerata la scala più utilizzata per determinare la severità della balbuzie (Manning, 2001, Miler e Guitar, 2009). L’SSI fu originariamente sviluppato da Glydon Ryley nel 1972 e nel 2009 è arrivata alla sua 4° edizione (SSI- 4, che si avvale di una scala di autovalutazione soggettiva della gravità della balbuzie) Buona validità (di costrutto e di criterio) e affidabilità, con norme diversificate per le diverse fasce d’età: prescolari, scolari e adulti.

32 Utilizzi della scala SSI
Lo strumento può essere impiegato all’interno di una valutazione diagnostica per definire il livello di severità della balbuzie Può servire a monitorare i cambiamenti nella gravità durante e alla fine del trattamento Può essere utilizzato per descrivere la distribuzione di gravità nei gruppi sperimentali e per validare altre misure di gravità della balbuzie.

33 Limiti del SSI-3 Non ha valori di normalità, perchè già a punteggio 0 è considerata balbuzie lieve. Purtroppo non esiste al momento un adattamento alla popolazione italiana e pertanto è necessario far riferimento alle norme americane

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36 SSI- 3 Modulo di registrazione
Frequenza: da 0 a 18 Durata: da 0 a 18 Concomitanze fisiche: grado di distraibilità da 0 a 20 Tabelle di conversione della severità: prescolare da 2,10 a 5,11 aa scolare da 6,1 a 16,11 aa adulti da 17 aa e più grandi.

37 Criteri del Test e Procedure
L'SSI-3 valuta la percentuale di sillabe balbettate (%SS)‏ Vantaggi: - il conteggio di sillabe sembra essere più oggettivo, non richiede interpretazioni linguistiche - elimina gli errori che possono insorgere da due disfluenze in una singola parola se è usata la percentuale di parole balbettate.

38 La definizione di comportamenti disfluenti come “ripetizioni o prolungamenti di suoni o di sillabe” include i tipi di disfluenze che sono atipiche o anormali nei bambini e negli adulti che non balbettano. La riformulazione, la ripetizione di frasi o di parole intere e le pause in assenza di tensione non sono considerate balbuzie. La ripetizione di parole monosillabiche può essere conteggiata come balbuzie se i suoni della parola sono anormali (accorciati, prolungati, staccati,tesi...)‏

39 Somministrazione del Test
Somministrazione ai non lettori Somministrazione ai lettori

40 Somministrazione ai non lettori
Fornisce diversi tipi di punteggi: 1. Frequenza delle ripetizioni, dei prolungamenti di suoni e di sillabe e dei blocchi 2. Durata dei tre episodi più lunghi di balbuzie 3. Fattori Fisici Concomitanti osservabili

41 Non lettori: Punteggio di frequenza
Sono inclusi tutti i bambini al di sotto della terza elementare. Tutti i campioni di linguaggio dovranno essere audioregistrati o videoregistrati. Possono essere utilizzati degli stimoli visivi per elicitare un campione di linguaggio (vedi tavole I-IV)‏ Mostrare le immagini e fare un'affermazione iniziale per incoraggiare il bambino, fare domande di interiezione, interruzioni, osservazioni, simulare la pressione come in una normale conversazione.

42 Tavola I

43 Tavola II

44 Tavola III

45 Tavola IV

46 E' importante avere a disposizione due o più campioni di linguaggio.
Ogni campione di linguaggio dovrebbe contenere almeno 200 sillabe, ma campioni di 300, 400 o 500 sillabe producono risultati più affidabili.

47 Esempio per il calcolo di %SS
“Non vo-vo-vo-vo-vo-voglio il pepe” contiene 7 sillabe e un evento di balbuzie. Bisogna fare una barra per ogni evento di balbuzie. Dividere il n.° di eventi di balbuzie per il numero di sillabe. Il numero risultante è la percentuale di sillabe balbettate (%SS). Es. 1 : 7 = 1,428 volte 100= 14,28% Esercitazione pratica con la griglia %SS

48 Griglia per il calcolo %SS

49 “Nicolò...allora c'è a sedia, il cavallo con gli
occhiali, le pe-pe-pecore che mangiano sopra il tetto, la navicella, il m il m il maiale che / vola e poi....questa... pioggia..questa.... la la p la la principessa... per andare per / andare a danza...no..ehm..no mai...em..cavalli, pecore, maiali, leoni, galline...”

50 Calcolo % SS eventi di balbuzie: 2 calcolo % SS: 2/91 = 0,021 x 100 =
tot. sillabe: 91 sillabe eventi di balbuzie: 2 calcolo % SS: 2/91 = 0,021 x 100 = 2,1% SS

51 NL: Punteggio di Durata
E' misurata la durata, in secondi, dei tre eventi di balbuzie più lunghi utilizzando il cronometro. Si sommano queste tre durate e poi si divide per tre per ottenere la durata media. Le durate minori di un secondo risultano difficili da misurare, sono considerate “mezzo secondo” e vi si assegna un punteggio di durata di 2 punti o di 4 punti rispettivamente.

52 NL: Fattori Fisici Concomitanti
E' basato sulle osservazioni di tutti i campioni di linguaggio valutati nel corso della registrazione (on-line) o (off-line). I fattori fisici uditivi e visivi concomitanti con gli eventi di balbuzie sono conteggiati: 0 = nessuno 1 = non si nota se non si è attenti a cercarlo 2 = appena visibile all'osservatore casuale 3 = distraente 4 = molto distraente 5 = grave e molto disturbante

53 Fenomeni osservabili uditivi e visibili
SUONI DISTRAENTI: suoni non verbali che accompagnano la balbuzie (schiarirsi la voce, deglutire, respirazione rumorosa, fischi, tirare su col naso, soffiare, click). GRIMACE FACCIALE: alcuni movimenti anormali o tensione della faccia (premere le labbra, increspare le labbra, tensione dei muscoli della mascella, sbattere gli occhi, protrudere la lingua, movimenti inccordinati della mascella).

54 Ciascuna può avere un livello da 0 a 5.
MOVIMENTI DELLA TESTA: girare la testa dall'ascoltatore per evitare il contatto oculare, guardarsi i piedi, guardare la stanza (scanning), guardare in alto il soffitto. MOVIMENTI DELLE ESTREMITA': alcuni movimenti generali del corpo come spostarsi sulla sedia, battere il piede, eccessivi movimenti delle mani nelle prossimità del volto, agitare continuamente qualcosa nella mano, oscillare il braccio. Ciascuna può avere un livello da 0 a 5. Dalla somma di tutti e 4 si ottiene il Punteggio dei Fattori Fisici tra 0 e 20.

55 Punteggio globale complessivo
Sommando il punteggio dei tre parametri: Frequenza, Durata e Fattori Fisici Concomitanti, si ottiene il Punteggio Globale Complessivo. Il punteggio può essere descritto come un percentile o come un aggettivo che descriva il livello di gravità della balbuzie come: molto lieve, lieve, moderato, severo o molto severo.

56 Somministrazione ai Lettori
Punteggio di frequenza: i bambini dalla 3° elementare e gli adulti ricevono 2 misurazioni di frequenza della balbuzie: 1. Eloquio: il compito verbale richiede che la persona conversi con l'esamintaore circa un topic familiare. Le normali pressioni conversazionali sono incluse. 2. Lettura: viene somministrato un compito di lettura (brano di 200 sill.circa).

57 Lettori La percentuale di sillabe balbettate %SS è elaborata come descritto precedentemente. La %SS è elaborata separatamente per il compito verbale e quello di lettura. I punteggi di durata e dei Fattori Fisici Concomitanti sono calcolati come per i non lettori.

58 GIOVANNI età 13 anni. Scolarità: frequenta la 1°superiore al Liceo Scientifico. Inviato per balbuzie, viene accompagnato dal padre al primo colloquio. Disfluenza insorta in età evolutiva tra i 3,5-4 anni di età; molto variabile nel tempo, ma mai scomparsa del tutto. Presente familiarità per balbuzie in linea paterna (papà e un cugino del padre). Motivo dell’invio: richiesta Valutazione/Trattamento logopedico per disfluenza verbale. Valutazioni/Terapie precedenti: ha effettuato un ciclo di 10 sedute di terapia logopedica presso il distretto territoriale di appartenenza. Sviluppo del linguaggio riferito nella norma. Rendimento scolastico: buono. Ci sono stati alcuni episodi di prese in giro a scuola (un anno fa circa). A casa gli dicono di andare più lentamente e di stare calmo. Utilizza come strategie per andare più fluentemente, allungare le vocali, girare intorno alle parole, sostituzioni e distogliere lo sguardo per dire la parola quando è in blocco. Ragazzo poco motivato al trattamento.

59 Attitudine comunicativa
VALUTAZIONE DELL’ATTITUDINE COMUNICATIVA CAT (Communication Attitude Test)= 15. Il punteggio si colloca nella media dei soggetti balbuzienti della stessa età e denota un’ attitudine comunicativa moderatamente negativa. Il ragazzo percepisce come situazioni più difficili a scuola: essere interrogato, fare una domanda in classe e leggere a voce alta; e anche parlare con persone sconosciute e di fronte a tanta gente. Associa alla propria balbuzie emozioni negative quali paura, ansia, preoccupazione e rabbia. Attualmente non sono presenti prese in giro, anche se l’anno scorso a scuola sono capitati alcuni episodi nei quali gli hanno fatto il verso; il ragazzo non ha reagito ma associa a quei momenti rabbia e fastidio.

60 Produzione Spontanea su un topic (giornata a scuola) analisi video
Allora e-ehm questa mattina mi so-sono svegliato ho fatto colazione e poi mi sono vestito e-e so-sono andato i- in macchina con mia mamma ehm e-e-e si-siamo andati fino allo allo stadio di Vicenza per prendere il tram che mi ha portato fino a Noventa a scuola e-e-e a-a-arrivato a scuola ho ho to ho to ho tro- trovato tu-tu-tutti i miei compagni che stavano e che stavano e-ri-e ripassando per la verifica di italiano ehm e-e io ho aiutato alcuni compagni che erano-o-o di-di-difficoltà su su un argomento ehm ehm e e a-arrivato in classe e ci siamo seduti e-e-e abbiamo cominciato inglese e-e abbiamo scherzato per e per abbassare la-ehm e-e- t-ehm t-ehm t-tensione per la verifica e-e-e-e a-allora dopo ci siamo messi seduti e per la verifica di italiano ehm e a-a-arrivata la professoressa ehm a-a-a-abbiamo cominciato il compito ehm poi ehm a-abbiamo fatto e merenda e-e-e- poi a-a-abbiamo fatto sc-sci-scienze elì ci siamo divertiti perché il professore che stava male e-e-e-e a-a-aveva cominciato a-a dire ehm ehm alcune cose che non avevano e-m-molto senso e a-all’ultima ora è arrivato u-u-una professoressa n-n-nuova di storia e-e deve essere la (pausa) se-seconda professoressa che cambiamo in tre mesi em e-e a-a-abbiamo parlato di-di-di noi stessi perchè e-ci-ci voleva conoscere e poi siamo usciti da scuola e siamo andati a ma-mangiare in un bar lì vicino.

61 Frequenza eloquio spontaneo
Tot. sillabe: 209 Tot. eventi di balbuzie: 27 %SS = tot. eventi disfluenti/ tot. sillabe calcolo: 27/209 = 0,129 x100 = 12,9 %SS Readers Table- Speaking Task percentuale= 12,9 corrisponde a Task Score 8 Calcolo della Frequenza: Task Score Speaking + Task Score Reading= 8 + 7 = 15

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64 Bibliografia Kingston M., (2008), “The Lidcombe Program of Early Stuttering Intervention”, Atti del corso di formazione, Royal College of Speech and Language Therapist, Londra, marzo 2008; Kristin A.Chmela, (2006), “Problemi dell’intervento precoce e terapia per la balbuzie in età scolare”, Workshop, Padova, Maggio 2006; Meira Isis (2013) “ Il metodo Integrativo esistenziale” X-XI Modulo Corso Annuale di Formazione in Diagnosi e Terapia della balbuzie”,Frascati, Roma 29 Giugno- 2 Luglio 2013. Michielin M., (1998), “Il trattamento riabilitativo dei bambini balbuzienti”, in Atti del Corso di Aggiornamento su “Giornata sulla balbuzie contenuti e metodi nella valutazione e nel trattamento logopedico”,Padova, 8 Giugno 1998; Murray, F.P, Goodwilliei E.,S. (2003), “La balbuzie: prevenzione e terapia nel testo di riferimento dell’Associazione Italiana per la Balbuzie, ed. red; Reitzes P. ,(2008) “Valutazione e terapia della balbuzie con bambini in età prescolare e scolare”, in Atti del convegno Associazione Puntoparola, Roma, Aprile 2008; Yairi E., Ambrose N.G. (2005), Early Childhood Stuttering for clinicians, Austin, Tx: Pro-Ed.53; Zmarich C. (1991), “Una revisione critica degli studi linguistici sulla balbuzie”, in Acta Phoniatrica Latica, 13, , 1991; Zmarich C. , (2005), “Epidemiologia ed eziologia della balbuzie: breve excursus sullo stato dell’arte della ricerca”, in I Care, 4, 30, 2005, pp ; Zmarich C. (2007), “La balbuzie infantile: epidemiologia eziologia, diagnosi differenziale e risvolti terapeutici”, presentazione al corso “Comunicare e parlare: la nascita di un gioco”, Burlo, Trieste, 2Marzo 2007;

65 Contatto: Dott.ssa Roberta Perosa
Link utili e contatti sito AIBACOM ONLUS sito ufficiale della Stuttering Foundation of America sito centro italiano Balbuzie Punto Parola sito Michael Palin Centre London Contatto: Dott.ssa Roberta Perosa


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