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Alessandro Ponte e Antonio Zecca Dipartimento di Fisica, Università di Trento, I-38050 Povo, TN, Italy UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO Le attività umane.

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Presentazione sul tema: "Alessandro Ponte e Antonio Zecca Dipartimento di Fisica, Università di Trento, I-38050 Povo, TN, Italy UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO Le attività umane."— Transcript della presentazione:

1 Alessandro Ponte e Antonio Zecca Dipartimento di Fisica, Università di Trento, I-38050 Povo, TN, Italy UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO Le attività umane comportano sempre una forma di inquinamento e la crescita economica comporta sempre una crescita dei rifiuti. Solo il miglioramento delle tecnologie (nella produzione e in tutte le attività umane) può portare invece a una loro riduzione. Purtroppo finora la crescita dei nostri consumi (dell' umanità tutta, ma soprattutto dei paesi industrializzati) è stata così forte da vanificare tutti i miglioramenti tecnologici. A prima vista può sembrare che l' inquinamento prodotto dal traffico aereo sia poca cosa rispetto a quello di altri settori dell' attività umana (industria, traffico automobilistico, riscaldamento). Infatti gli aerei consumano pochi per cento del consumo totale di petrolio. In realtà un potentissimo meccanismo naturale "amplifica" l' effetto delle scie degli aerei sul clima della Terra. Abbiamo studiato l' azione climatica delle scie. I meccanismi in gioco sono molti ma il risultato finale può essere riassunto dicendo che il traffico aereo ha come effetto complessivo quello di raffreddare la superficie terrestre. La ragione è nel fatto che gli scarichi dei reattori producono un aumento della nuvolosità che è chiaramente visibile solo nei giorni in cui sono visibili le scie. Queste sono più facilmente visibili nei giorni in cui si passa dal bello al cattivo tempo e comunque rimangono evidenti solo per minuti o ore. Però uno dei gas emessi dai reattori (l' anidride solforosa SO 2 ) forma i cosiddetti aerosol che rimangono alle quote di volo - tra i 9 e i 12 km - per un tempo dell' ordine dei mesi. Anche quando non vediamo le scie, questi aerosol formano un "velo" di foschia che può essere messo in evidenza solo con strumenti sofisticati. Tuttavia esiste e il suo effetto è di riflettere una parte dei raggi in arrivo dal sole; quindi il sole ci scalda di meno. Abbiamo calcolato questo effetto tenendo conto che ci sono sulla Terra zone di traffico intenso e zone di traffico quasi nullo. Facendo una media di questi effetti è come se il pianeta venisse raffreddato di qualcosa vicino a 0.11 gradi centigradi. Può sembrare un numero piccolo, ma dobbiamo ricordarci che il riscaldamento globale dovuto all' effetto serra è di circa 0.7 gradi negli ultimi 100 anni. Possiamo dire dunque che se sopprimessimo del tutto il traffico aereo, il riscaldamento globale andrebbe su di colpo di 0.11 gradi arrivando a 0.81 gradi in pochi mesi. Se al contrario moltiplicassimo per 8 il numero di voli giornalieri, il riscaldamento medio della Terra andrebbe a zero. Purtroppo no, e per molte ragioni. Per primo il costo economico di far volare tanti aerei. Poi il fatto che l' anidride solforosa responsabile del raffreddamento è anche quella che produce le piogge acide; dato che il riscaldamento continuerà a crescere nei prossimi decenni, dovremmo immettere quantità crescenti di anidride solforosa in atmosfera. Infine (è il limite maggiore) il petrolio sarà merce rara entro pochi decenni (vedi il poster accanto), mentre il riscaldamento globale continuerà per secoli. Paradossalmente: volare di meno. Sarà necessario al più presto ridurre tutti i consumi e in particolare quelli energetici.Probabilmente il traffico aereo sarà il primo settore di riduzione. DIPARTIMENTO DI FISICA


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