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LA FAMIGLIA «CHIESA DOMESTICA» «Cellula» vitale della Chiesa.

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Presentazione sul tema: "LA FAMIGLIA «CHIESA DOMESTICA» «Cellula» vitale della Chiesa."— Transcript della presentazione:

1 LA FAMIGLIA «CHIESA DOMESTICA» «Cellula» vitale della Chiesa.
IL RUOLO DELLA FAMIGLIA NELLA COMUNITÀ ECCLESIALE «Cellula» vitale della Chiesa. Grazie ad essa, la parrocchia diventa «famiglia di famiglie»

2 I. LA FAMIGLIA «BUONA NOTIZIA» PER TUTTI Di chi. - Di che cosa
I. LA FAMIGLIA «BUONA NOTIZIA» PER TUTTI Di chi? - Di che cosa? - Perché? 1. LA FAMIGLIA E’ «MISTERO DI COMUNIONE» segno della comunione trinitaria «Dio creò l’uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò, maschio e femmina li creò» (Gn 1,27) Nell’amore dell’uomo per la sua donna noi possiamo vedere il volto di Dio

3 SEGNO DELL’AMORE DI DIO
I. LA FAMIGLIA «BUONA NOTIZIA» PER TUTTI Di chi? - Di che cosa? - Perché? 2. LA FAMIGLIA E’ SEGNO DELL’AMORE DI DIO PER L’UMANITÀ «Ti farò mia sposa per sempre, ti farò sposa nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell’amore, ti fidanzerò con me nella fedeltà e tu conoscerai il Signore» (Os 2,26) Mediante l’amore dell’uomo e della donna, Dio rivela il suo amore per l’umanità

4 SEGNO DELL’AMORE DI CRISTO accoglie e salva gli uomini di oggi.
I. LA FAMIGLIA «BUONA NOTIZIA» PER TUTTI Di chi? - Di che cosa? - Perché? 3. LA FAMIGLIA E’ SEGNO DELL’AMORE DI CRISTO PER LA CHIESA «Voi mariti amate le vostre mogli come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stessa per lei» (Ef 5,27). Gli sposi cristiani amandosi: ricordano, vivono e annunciano l’amore di Cristo per la Chiesa. Con i gesti di amore, di perdono, di accoglienza degli sposi, Cristo stesso ama, perdona, accoglie e salva gli uomini di oggi.

5 I. LA FAMIGLIA «BUONA NOTIZIA» PER TUTTI Di chi. - Di che cosa
I. LA FAMIGLIA «BUONA NOTIZIA» PER TUTTI Di chi? - Di che cosa? - Perché? 4. LA FAMIGLIA E’ SEGNO E STRUMENTO DEL PROGETTO DI DIO PER L’UMANITÀ Il progetto di Dio è quello di fare di tutti gli uomini una sola famiglia La famiglia, «comunità di amore e di vita», è chiamata a promuovere la crescita delle persone e la loro reciproca comunione.

6 II. LA FAMIGLIA «BUONA NOTIZIA» DENTRO LA CASA
1. LEGGE CON GLI OCCHI DELLA FEDE la vita quotidiana, per scoprire la presenza di Dio 2. VALORIZZA LE ESPRESSIONI DELLA FEDE e il significato religioso delle ricorrenze familiari 3. VIVE MOMENTI DI PREGHIERA di lode, ringraziamento, invocazione di aiuto 4. PARTECIPA UNITA ALL’EUCARISTIA e dà un volto cristiano a tutta la DOMENICA

7 III. I GENITORI «BUONA NOTIZIA» PER I FIGLI
1. CON LA TESTIMONIANZA DELLA VITA con lo stile di vita, l’amore e il perdono reciproco... 2. CON IL «CLIMA» CHE CREANO IN FAMIGLIA e con l’apertura, l’ospitalità, la solidarietà... 3. CON LE MOTIVAZIONI E GLI ORIENTAMENTI attinti dal Vangelo (senso cristiano della vita) 4. CON LA CATECHESI DI ACCOMPAGNAMENTO cioè con il dialogo esplicito sul Vangelo

8 IV. LA FAMIGLIA CRISTIANA AL SERVIZIO DEL VANGELO SUL TERRITORIO
1. EVANGELIZZAZIONE DEI «VICINI» nelle situazioni vitali di gioia e di dolore 2. INIZIATIVE SISTEMATICHE DI EVANGEL. per i fidanzati, le giovani coppie, i centri di ascolto, i genitori dell’iniziazione cristiana... 3. STILE E METODO DELLA CONDIVISIONE relazioni interpersonali di accoglienza, ascolto, comprensione, condivisione, corresponsabilità

9 V. LA FAMIGLIA E’ MANDATA A COMUNICARE L’AMORE
in quanto riflesso e partecipazione dell’amore di Dio per l’umanità e dell’amore di Cristo per la Chiesa. La famiglia adempie la sua missione: 1) se cresce comunità di amore, in cui i compo- nenti fanno “dono” della propria vita,l’uno per l’altro; 2) se cresce come comunità di vita, in cui si collabora a “pro-creare” la vita, ad acco- glierla, a farla crescere, a difenderla.

10 VI. LA FAMIGLIA CRISTIANA AL SERVIZIO DELLA COMUNIONE ECCLESIALE
1. Porta in parrocchia uno STILE FAMILIARE che privilegia l’attenzione alle persone, la comunica- zione reciproca, le relazioni interpersonali 2. Costruisce una RETE DI RELAZIONI fraterne e solidali tra le famiglie vicine: - promuove incontri tra le famiglie; - fa da famiglia “referente” nel vicinato; - partecipa ai gruppi di sposi giovani ... 3. Segue da vicino le famiglie in difficoltà, con un atteggiamento di ascolto, senza giudicare, nella ricerca di possibili vie di uscita ...

11 VII. LA FAMIGLIA al servizio della persona
«CULLA DELL’AMORE E DELLA VITA» dove l’uomo nasce e cresce come persona, e viene donato alla società «LUOGO PRIMARIO DI UMANIZZAZIONE» che aiuta la persona a “identificarsi” e a trovare il proprio posto nella società

12 VII. LA FAMIGLIA al servizio della persona
«LUOGO DI SOCIALIZZAZIONE PRIMARIA» dove l’uomo cresce come “essere in relazione”. La famiglia aiuta la società a instaurare forme di convivenza civile. LA FAMIGLIA E’ «SOGGETTO SOCIALE» che garantisce il giusto rapporto tra singolo e società: - aiuta la persona a evitare l’individualismo che isola; - aiuta a evitare il collettivismo che annulla la persona.

13 VIII. LA FAMIGLIA al servizio della convivenza civile
L’OBIETTIVO DELLA FAMIGLIA E’ QUELLO DI «GENERARE» L’UOMO La famiglia «genera» l’uomo attraverso la qualità dei legami familiari: il «FAMILIARE». I legami familiari comprendono aspetti affettivi e aspetti etici (di responsabilità). Oggi occorre ritrovare un equilibrio tra gli aspetti affettivi e gli aspetti etici

14 Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (13,1-13)
L’INNO ALL’AMORE Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (13,1-13) (1] Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. [2] E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le monta-gne, ma non avessi la carità, non sono nulla. [3] E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.

15 non è invidiosa la carità, non si vanta,
[4] La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, [5] non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, [6] non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. [7] Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. [8] La carità non avrà mai fine. [13] Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte la più grande è la carità!


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