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1 Incontri mensili con il clero della Diocesi di Caserta Anno pastorale 2013-2014 Anno pastorale 2013-2014.

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1 1 Incontri mensili con il clero della Diocesi di Caserta Anno pastorale 2013-2014 Anno pastorale 2013-2014

2 2 Agenda degli appuntamenti mensili 29/10/01329/10/013 Quale Chiesa? Lecclesiologia del Vaticano II° per la nuova evangelizzazione.Antefatti e cammino pastorale della Chiesa in Italia. Quale Chiesa? Lecclesiologia del Vaticano II° per la nuova evangelizzazione. Antefatti e cammino pastorale della Chiesa in Italia. 26/11/1326/11/13 Quale carità. Presupposti biblico-teologici della carità. Contesto e bisogni che interpellano il magistero e la pastorale della Chiesa oggi. 17/12/01317/12/013 La Caritas come organismo pastorale con prevalente funzione pedagogica. Il magistero del dopo Concilio. 28/01/01428/01/014 Lavoro in gruppi di confronto che riflettono sulle tematiche evidenziate negli incontri precedenti.

3 3 Agenda degli appuntamenti mensili 25/02/01425/02/014 Il metodo pastorale Caritas ascoltare, osservare e discernere, per animare la comunità alla testimonianza della carità. 25/03/1425/03/14 Il ministero sacerdotale per educarci ed educare allindissolubile intreccio tra fede e carità. 24/04/01424/04/014 Esemplificazioni dellazione della Chiesa per educarci a vivere la carità, rispondendo a molteplici bisogni. 28/05/01428/05/014 La fede che si fa servizio in rapporto ai diversi volti da incontrare.

4 4 I° Parte Quale carità? I presupposti biblico-teologici della carità. Il modello trinitario, cristologico, agapico II° Parte Il ruolo e lesercizio del ministero sacerdotale nel magistero del Concilio Vat. II e successivamente, per educare alla carità III° Parte Contesto e bisogni che interpellano il magistero e la pastorale della carità IV° Parte Il ruolo e lesercizio del ministero sacerdotale nel magistero del Concilio Vat. II e successivamente per educare alla carità per educare alla carità

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6 6 La Trinità principio e modello di carità 1. La Trinità principio e modello di carità La Trinità, è principio e modello di carità per il cristiano, in quanto rigenerato con il battesimo a vita nuova nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.Lamore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato (Rm 5,5).La Trinità, è principio e modello di carità per il cristiano, in quanto rigenerato con il battesimo a vita nuova nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Lamore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato (Rm 5,5). Ma la Trinità informa anche tutta la Chiesa che è stata creata da Dio come popolo radunato nel nome del Padre, del figlio e dello Spirito Santo (LG,2). Però,Nonostante che lafede nella Trinitàsia consideratafondamentale per la vita cristiana ed iniziamo preghiere ed azioni nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo - Però, Nonostante che la fede nella Trinità sia considerata fondamentale per la vita cristiana ed iniziamo preghiere ed azioni nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo Si può parlare di un esilio della Trinità dalla teoria e dalla prassi dei cristiani (B. Forte). Si può parlare di un esilio della Trinità dalla teoria e dalla prassi dei cristiani (B. Forte).

7 7 Recuperare il rapporto con la Trinità E fondamentale pertantorecuperare il rapporto con la Trinità, principio e modello di carità, coniugando Trinitàe storia della rivelazione E fondamentale pertanto recuperare il rapporto con la Trinità, principio e modello di carità, coniugando Trinità e storia della rivelazione. - La Chiesa, manifestazione nella storia dellamore trinitario (Ecclesia de Trinitate), attinge alla fonte eterna dellamore nello Spirito, per il Figlio, sotto lo sguardo amante del Padre. Pertanto, protagonista della vita della ChiesaPertanto, protagonista della vita della Chiesa non è il parroco, né il vescovo, né il Papa, né loperatore pastorale. EGesù Cristomorto, risorto, che ci invita a rimanere nel suo amore e in quello delPadre E Gesù Cristo morto, risorto, che ci invita a rimanere nel suo amore e in quello del Padre (Gv 15, 9-10; 17, 21)è loSpirito Santoche ci suggerisce al momento giusto le cose che Lui (Gv 15, 9-10; 17, 21), è lo Spirito Santo che ci suggerisce al momento giusto le cose che Lui ci ha detto (Gv 14, 26).

8 8 l modello cristologico della carità 2. Il modello cristologico della carità Per realizzare la carità, la Chiesa è chiamata ad operare conformandosi a Gesù che ha risposto ai bisogni delluomo, in modo altamente significativo: Assumendo la condizione di servo. Io sto in mezzo a voi come uno che serve (Lc 22, 27).Assumendo la condizione di servo. Io sto in mezzo a voi come uno che serve (Lc 22, 27). Offrendoci un amore di piena donazione.Offrendoci un amore di piena donazione. Pur essendo di natura divina … svuotò se stesso assumendo una condizione di servo… umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce (Fl 2,5-8). Proponendoci un amore su cui modellare laProponendoci un amore su cui modellare la nostra vita. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amato (Gv 15,12). Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità (1Gv 3,16-18).

9 9 Necessità di assumere il modello cristologico Un amore totaleUn amore totale Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici (Gv 15, 13), Abbiate in voi gli stessi sentimenti di CristoAbbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù (Fl 2,5). Un amore gratuitoUn amore gratuito Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamenteGratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date (Mt 10,8). Un amore fecondoUn amore fecondo Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi perché andiate e portiate frutto ed il vostro frutto rimanga (Gv 15,16). Un amore come segno di riconoscimentoUn amore come segno di riconoscimento Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amato. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli (Gv 13,34-35).

10 10 3. Il modello agapico della carità La caritànella Chiesanasce dallagápe. La carità nella Chiesa nasce dallagápe. Nel N.T. quando si parla diagápe,si intende: Nel N.T. quando si parla di agápe, si intende: –Un amore che ci è gratuitamente donato fin dal battesimo. Lamore (αγάπη) di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato (Rm 5,5). –Un amore che ci rende partecipi della vita trinitaria.La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, lamore (αγάπη) di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo, sia con tutti voi (2Cor 13,13) –Un amore che ci rende partecipi della vita trinitaria. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, lamore (αγάπη) di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo, sia con tutti voi (2Cor 13,13) –Un amore rigenerativo e ci conoscitivoChiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama, non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore (αγάπη) (1Gv 4,7-8). –Un amore rigenerativo e ci conoscitivo Chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama, non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore (αγάπη) (1Gv 4,7-8). –Un amore che ci fa dimorare in Dio:Dio è amore (αγάπη) ; chi sta nellamore (αγάπη) dimora in Dio e Dio dimora in lui (1Gv 4,16). –Un amore che ci fa dimorare in Dio: Dio è amore (αγάπη) ; chi sta nellamore (αγάπη) dimora in Dio e Dio dimora in lui (1Gv 4,16). Tutta la storia della salvezza ci dice cheDio è carità cheaccoglie, perdona, rimane fedele,dona tutto di sé in suo Figlio e chiede alla Chiesa di vivere la carità, diventando dono per i nostri fratelli. Tutta la storia della salvezza ci dice che Dio è carità che accoglie, perdona, rimane fedele, dona tutto di sé in suo Figlio e chiede alla Chiesa di vivere la carità, diventando dono per i nostri fratelli.

11 11 Leucaristia alimenta agápe, diakoniae koinonia Gv 13, 1-34; 15,9 Leucaristia alimenta agápe, diakonia e koinonia Gv 13, 1-34; 15,9 Levangelista Giovanni nel contesto dellultima cena, con abbondanza di particolari ci riporta lepisodio della lavanda dei piedi, dentro unatmosfera testamentalee sacramentale (Gv 13, 1- 11) Levangelista Giovanni nel contesto dellultima cena, con abbondanza di particolari ci riporta lepisodio della lavanda dei piedi, dentro unatmosfera testamentale e sacramentale (Gv 13, 1- 11) Ci tramanda anche le parole esplicative di Gesù: Sapete ciò che vi ho fatto?... Se io il Signore, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato lesempio, perché come ho fatto io facciate anche voi Sapete ciò che vi ho fatto?... Se io il Signore, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato lesempio, perché come ho fatto io facciate anche voi (Gv 13, 12-17) Aggiunge poi:Vi do un comandamento nuovo:che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amato… Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli (Gv 13, 34) Aggiunge poi: Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amato… Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli (Gv 13, 34) Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore (Gv 15,9). Questo per indicare come dalsegno sacramentale si alimentano agápe (carità) diakonia (servizio Questo per indicare come dal segno sacramentale si alimentano agápe (carità) diakonia (servizio ) e koinonia (amore fraterno). Tutti e tre insieme diventano segno di riconoscimento.

12 12 Gli ostacoli di ieri e di oggi alla carità nella comunità cristiana Gli ostacoli di ieri e di oggi alla carità nella comunità cristiana cfr 1Cor 11, 17-34 la divisionein tante fazioni. Quando vi radunate in assemblea, vi sono divisioni tra voi… (1Cor 11,18) la divisione in tante fazioni. Quando vi radunate in assemblea, vi sono divisioni tra voi… (1Cor 11,18) lachiusuradi ciascunonel proprio egoismoCiascuno, quando partecipa alla cena, prende prima il proprio pasto (1 Cor 11,21). la chiusura di ciascuno nel proprio egoismo. Ciascuno, quando partecipa alla cena, prende prima il proprio pasto (1 Cor 11,21). linsensibilità di fronte ai bisogni di altri fratelli.E così, uno ha fame, laltro è ubriaco (1Cor 11.21). linsensibilità di fronte ai bisogni di altri fratelli. E così, uno ha fame, laltro è ubriaco (1Cor 11.21). Fondamentale pertanto, è ilcome si partecipa alla cena del Signore,perché la comunità, facendo memoria della morte del Signore, possa attingervi quellagápe che la rendeluogo di comunione, di fraternità e carità (cfr 1 Cor 11,20-33). Fondamentale pertanto, è il come si partecipa alla cena del Signore, perché la comunità, facendo memoria della morte del Signore, possa attingervi quellagápe che la rende luogo di comunione, di fraternità e carità (cfr 1 Cor 11,20-33).

13 13 Che cosa significa questo in concreto? Il discorso potrebbe farsi immediatamente operativo, ma sarebbe sbagliato assecondare tale impulso.Il discorso potrebbe farsi immediatamente operativo, ma sarebbe sbagliato assecondare tale impulso. Prima di programmare iniziative concrete, occorre promuovere una spiritualità della comunionecome principio educativo, in tutti i luoghi dove si plasma luomo, il cristiano, i ministri dellaltare, gli operatori pastorali… (NMI n. 43).Prima di programmare iniziative concrete, occorre promuovere una spiritualità della comunione come principio educativo, in tutti i luoghi dove si plasma luomo, il cristiano, i ministri dellaltare, gli operatori pastorali… (NMI n. 43). la comunità cristiana è chiamata ad essere profezia e segno(sacramento) di questa comunione di Dio, incarnandola nella storia degli uomini. la comunità cristiana è chiamata ad essere profezia e segno (sacramento) di questa comunione di Dio, incarnandola nella storia degli uomini. Spiritualità di comunione significa: Sguardo portato sul mistero della Trinità che abita in noi e la cui luce va colta anche sul volto dei fratelli. Sguardo portato sul mistero della Trinità che abita in noi e la cui luce va colta anche sul volto dei fratelli. Sentire il fratello come uno che mi appartiene, per saperne condividere le gioie e le sofferenze. Sentire il fratello come uno che mi appartiene, per saperne condividere le gioie e le sofferenze. Vedere ciò che di positivo cè nellaltro per accoglierlo e valorizzarlo come dono di Dio per me. Vedere ciò che di positivo cè nellaltro per accoglierlo e valorizzarlo come dono di Dio per me. Saper far spazio al fratello, portando i pesi gli uni degli altri. Saper far spazio al fratello, portando i pesi gli uni degli altri. Senza questo cammino spirituale, a ben poco servono gli strumenti esteriori della comunione. Diventerebbero apparati senzanima, maschere di comunione (NMI n. 43)

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15 15 Optatam totius 1965 Il Vaticano II con due documenti ha evidenziato il ruolo specifico del sacerdote, in rapporto alla carità/comunione.Il Vaticano II con due documenti ha evidenziato il ruolo specifico del sacerdote, in rapporto alla carità/comunione. LOT lo indica in unatriplice forma:LOT lo indica in una triplice forma: –Presidenza della Parola, da esprimere con la predicazione e la vita. –Presidenza della liturgia, esercitando il ministero della salvezza per mezzo dei Sacramenti. –Presidenza della carità »Cercando Cristo negli ultimi »Essendocoloro checonducono a unità i carismi e i ministeri, dopo averli scoperti e promossi,a servizio dellunità della Chiesa. »Essendo coloro che conducono a unità i carismi e i ministeri, dopo averli scoperti e promossi, a servizio dellunità della Chiesa.

16 16 Presbyterorum ordinis 1965 Sempre nellecclesiologia di comunione, la PO riguardo al sacerdote, ne evidenzia la prospettiva cristologica, con la formula:in persona Christi, chiedendogli di essere nel mondo e per il mondo un segno di Cristo nei tanti aspetti della vita.Sempre nellecclesiologia di comunione, la PO riguardo al sacerdote, ne evidenzia la prospettiva cristologica, con la formula:in persona Christi, chiedendogli di essere nel mondo e per il mondo un segno di Cristo nei tanti aspetti della vita. carità pastorale, parola chiave del documento, è ciò che unifica la vita del presbitero, nonostante lapparente frantumazione in tanti impegni.La carità pastorale, parola chiave del documento, è ciò che unifica la vita del presbitero, nonostante lapparente frantumazione in tanti impegni. Essa è anchelespressioneed ilsegno del vero apostoloche, come Cristo buon pastore,Essa è anche lespressione ed il segno del vero apostolo che, come Cristo buon pastore, –mostra ed attua lamore totale e disinteressato per il gregge, –ha compassione per le folle, –dona loro il pane dellamore e della vita.

17 17 Pastores dabo vobis 1992 Di fronte alle sfide del mondo contemporaneo, viene ripreso il tema dellaCarità pastorale, che costituisce ilprincipio interiore e dinamico delle diverse attività del sacerdote.Viene così definita:Di fronte alle sfide del mondo contemporaneo, viene ripreso il tema della Carità pastorale, che costituisce il principio interiore e dinamico delle diverse attività del sacerdote. Viene così definita: –partecipazione alla stessa carità pastorale di Cristo; –accoglienza del dono gratuito dello Spirito Santo; –risposta libera e responsabile del presbitero. Contenutoessenzialedella carità pastoraleè il dono totale di sé, ad immagine ed in condivisione con il dono di Cristo. Contenuto essenziale della carità pastorale è il dono totale di sé, ad immagine ed in condivisione con il dono di Cristo. Questo rende il sacerdoteministro e segno personale, sacramentale di Cristochiamato adamarele personecon il cuore di Cristo, Questo rende il sacerdote ministro e segno personale, sacramentale di Cristo, chiamato ad amare le persone con il cuore di Cristo, con dedizione piena, capace di farsi carico dei dolori e delle gioie, perché Cristo sia tutto in tutti,senza scindere lessere dallagire. dei dolori e delle gioie, perché Cristo sia tutto in tutti, senza scindere lessere dallagire.

18 18 Dalla lettera per indire lanno sacerdotale Come Gesù chiamò i Dodici perché stessero con Lui (cfr Mc 3,14) e solo dopo li mandò a predicare, così anche ai giorni nostrii sacerdoti sono chiamati ad assimilare quel nuovo stile di vita che è stato inaugurato dal Signore Gesù...Come Gesù chiamò i Dodici perché stessero con Lui (cfr Mc 3,14) e solo dopo li mandò a predicare, così anche ai giorni nostri i sacerdoti sono chiamati ad assimilare quel nuovo stile di vita che è stato inaugurato dal Signore Gesù... Mi è caro rivolgere ai sacerdoti…, un particolare invito a saper cogliere la nuova primavera che lo Spirito sta suscitando ai giorni nostri nella Chiesa. Sapendo discernere quali spiriti abbiano origine da Dio, (i presbiteri) devonoscoprire con senso di fede i carismi, sia umili che eccelsi, che sotto molteplici forme sono concessi ai laici, devono ammetterli con gioia e fomentarli con diligenza(P O n. 9).Mi è caro rivolgere ai sacerdoti…, un particolare invito a saper cogliere la nuova primavera che lo Spirito sta suscitando ai giorni nostri nella Chiesa. Sapendo discernere quali spiriti abbiano origine da Dio, (i presbiteri) devono scoprire con senso di fede i carismi, sia umili che eccelsi, che sotto molteplici forme sono concessi ai laici, devono ammetterli con gioia e fomentarli con diligenza(P O n. 9). Nonostante il male che vi è nel mondo, risuona sempre attuale la parola di Cristo:Nel mondo avrete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo(Gv 16,33).Nonostante il male che vi è nel mondo, risuona sempre attuale la parola di Cristo: Nel mondo avrete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo (Gv 16,33). La fede nel Maestro divino ci dà la forza perguardare con fiducia al futuro.La fede nel Maestro divino ci dà la forza per guardare con fiducia al futuro. (Benedetto XVI 16/06/09).

19 19 Il magistero di Papa Francesco Nellomelia del giovedì santo, Papa Francesco ha sottolineato i tratti peculiari della figura del sacerdote. «Lolio prezioso che unge, non si limita a profumare la propria persona, ma si sparge e raggiunge le periferie. La sua unzione è per i poveri, i prigionieri, i malati, per quelli che sono tristi e soli».«Lolio prezioso che unge, non si limita a profumare la propria persona, ma si sparge e raggiunge le periferie. La sua unzione è per i poveri, i prigionieri, i malati, per quelli che sono tristi e soli». «Siate pastori con lodore delle pecore… E vero che la crisi di identità sacerdotale ci minaccia,… se sappiamo infrangere la sua onda, potremo prendere il largo nel nome del Signore e gettare le reti». «Siate pastori con lodore delle pecore… E vero che la crisi di identità sacerdotale ci minaccia,… se sappiamo infrangere la sua onda, potremo prendere il largo nel nome del Signore e gettare le reti». Nella lettera inviata ai sacerdoti di Roma il 12 settembre in preparazione dellincontro con loro il 16 a S. Giovanni in Laterano, raccomandava: «Il nostro popolo ci vuole pastori e non chierici di Stato, funzionari… Presbiteri che si difendono dalla mondanità spirituale, dallautoreferenzialità, che costituiscono il più grande pericolo».

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21 21 Ci interpellano oggi più tipi di povertà Nel contesto di oggi, convivono i seguenti tipi di povertà: Povertà materialigenerate damancata risposta a bisogni primari,quali cibo, vestito, salute, casa, lavoro, studio. Povertà materiali generate da mancata risposta a bisogni primari, quali cibo, vestito, salute, casa, lavoro, studio. Povertà relazionaligenerate damancata risposta a bisogni relazionaliche causano forme di solitudine e isolamento: anziani, malati mentali, carcerati, handicappati, immigrati, famiglie monoparentali… Povertà relazionali generate da mancata risposta a bisogni relazionali che causano forme di solitudine e isolamento: anziani, malati mentali, carcerati, handicappati, immigrati, famiglie monoparentali… Povertà di sensogenerate damancanza di senso, di valori Povertà di senso generate da mancanza di senso, di valori di riferimento, di significatodella propria e dellaltrui vita. di riferimento, di significato della propria e dellaltrui vita. Si manifestano in forme di autodistruzione: droga, alcool, bulimia, anoressia, eccessi di velocità, spericolatezze, gioco dazzardo, shopping compulsivo, dipendenza da lavoro, cyberdipendenza,…. Povertà multidimensionali, presenti in persone nelle quali contemporaneamente si verifica la manca risposta a più bisogni, materiali, relazionali e di senso. Povertà temporanee e povertà estreme.

22 22 Riemerge la povertà economica Riemerge la povertà economica In Italia il fenomeno della povertà economica è in crescita: dal 2011 al 2012 la povertà relativa è infatti aumentata, passando dal 11,1% all12,7% delle famiglie residenti.In Italia il fenomeno della povertà economica è in crescita: dal 2011 al 2012 la povertà relativa è infatti aumentata, passando dal 11,1% all12,7% delle famiglie residenti. In Campania, lincidenza della povertà relativa è superiore alla media nazionale.In Campania, lincidenza della povertà relativa è superiore alla media nazionale. –Nel 2012 il 25,8%delle famiglie si collocava sotto la linea di povertà relativa. –Nel 2012 il 25,8% delle famiglie si collocava sotto la linea di povertà relativa. –Nel quadro complessivo,laCampania è tra le regioni più povere, preceduta dalla Basilicata dalla Sicilia e dalla Calabria. –Nel quadro complessivo, la Campania è tra le regioni più povere, preceduta dalla Basilicata dalla Sicilia e dalla Calabria.

23 23 Campania: sintesi di alcuni dati La povertà relativa inItaliae inCampania.Anni 2005-2012 La povertà relativa in Italia e in Campania. Anni 2005-2012 (% di famiglie povere sul totale delle famiglie residenti) 2005200620072008200920102011 2012 Campania27,021,221,325,325,123,222,425,8 Italia11,111,111,111,310,811,011,112,7 Fonte: Istat Povertà ed esclusione sociale in Italia Rapporto 2013 su povertà ed esclusione sociale a cura di Caritas Italiana Percentuale media: Nord, 4,9 Centro, 6,3 Sud, 23,0

24 24 Alcuni indicatori e dati di povertà in Campania Povertà e disagio socio-economico (2013) Tab. 2 - Indicatori di povertà e disagio socio-economico % di famiglie che Arrivano a fine mese con molta difficoltà Non riesce a fare un pasto adeguato almeno ogni 2 giorni Non riesce a riscaldare la casa adeguata- mente Non riesce a sostenere spese impreviste di 750 euro Indicatore Eurostat di deprivazio ne [1] [1] Campania Campania28,29,721,044,424,7 Italia15,36,610,633,315,2 Almeno due indicatori tra i seguenti: 1) non potersi permettere una settimana di ferie lontano da casa almeno una volta in un anno, 2) avere arretrati (mutuo o affitto o bollette o altri debiti diversi dal mutuo), 3) non potersi permettere: lavatrice, tv a colori, telefono, automobile. [1] Almeno due indicatori tra i seguenti: 1) non potersi permettere una settimana di ferie lontano da casa almeno una volta in un anno, 2) avere arretrati (mutuo o affitto o bollette o altri debiti diversi dal mutuo), 3) non potersi permettere: lavatrice, tv a colori, telefono, automobile. [1]

25 25 Una crisi che non lascia scampo I dati del 2013 evidenziano come la crisi economico- finanziaria ha determinatolestensione dei fenomeni di impoverimentoad ampi settori di popolazione, non sempre coincidenti con i vecchi poveri del passato. I dati del 2013 evidenziano come la crisi economico- finanziaria ha determinato lestensione dei fenomeni di impoverimento ad ampi settori di popolazione, non sempre coincidenti con i vecchi poveri del passato. Aumenta soprattutto la povertà degli italiani,cresce la multi problematicità delle persone, con storie di vita complesse, che coinvolgono tutta la famiglia.Aumenta soprattutto la povertà degli italiani, cresce la multi problematicità delle persone, con storie di vita complesse, che coinvolgono tutta la famiglia. La fragilità occupazionale è molto evidente e diffusa, rispetto alle tendenze del recente passato.La fragilità occupazionale è molto evidente e diffusa, rispetto alle tendenze del recente passato. Aumenta il disagio di anziani e di persone in età matura:Aumenta il disagio di anziani e di persone in età matura: la presenza in Caritas di pensionati, non è più leccezione. Si impoveriscono ulteriormente le famiglie immigrate e peggiorano le condizioni di vita degli emarginati gravi, esclusi da un welfare pubblico sempre più residuale.

26 26 Una nuova forma di povertà: Il fenomeno dellecomafia Il 19 giugno è stato presentato da Legambiente il Rapporto Ecomafia 2013, sulle illegalità commesse nellarco del 2012 sul territorio italiano. Ecomafia, riguarda quei settori della criminalità organizzata che operano nel traffico o nello smaltimento illecito dei rifiuti, labusivismoEcomafia, riguarda quei settori della criminalità organizzata che operano nel traffico o nello smaltimento illecito dei rifiuti, labusivismo edilizio e le attività di escavazione, da cui ricavare un nuovo grande businnes. Le cifre dellecomafia nel corso del 2012 :Le cifre dellecomafia nel corso del 2012 : –Fatturato di circa 16,7 miliardi –Reati accertati: 34.120 –Persone denunciate: 28.132 –Sequestri effettuati: 8.286 –Reati concentrati per il 45,7% nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa: Campania, Sicilia, Calabria, Puglia

27 27 Situazione dellecomafia in Campania Per questo aspetto, maglia nera è la Campania che, nonostante la riduzione del 10,36% rispetto al 2011, guida la classifica con: 4.777 infrazioni accertate, 4.777 infrazioni accertate, 3.394 persone denunciate3.394 persone denunciate 34 arresti, sia per il ciclo illegale del cemento, sia per quello dei rifiuti.34 arresti, sia per il ciclo illegale del cemento, sia per quello dei rifiuti. Si tratta di una situazione che interpella le comunità cristiane locali, perché diventino voce a difesa dei diritti fondamentali delle persone. Linqui namen to uccide

28 28 Lespansione dellecomafia sul territorio nazionale Dal 2011 al 2012 Aumentano i clan coinvolti, passando da 296 a 302Aumentano i clan coinvolti, passando da 296 a 302 Quadruplicano i comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, che passano da 6 a 25Quadruplicano i comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, che passano da 6 a 25 Salgono gli incendi boschiviSalgono gli incendi boschivi Cresce labusivismo edilizioCresce labusivismo edilizio Aumenta la piaga della corruzione, con il raddoppio delle denunce e degli arrestiAumenta la piaga della corruzione, con il raddoppio delle denunce e degli arresti Aumenta il numero degli incedi boschivi del 62,5% rispetto al 2010Aumenta il numero degli incedi boschivi del 62,5% rispetto al 2010

29 29 Alcuni interrogativi per rispondere a molteplici povertà I nostri vescovi ci invitano a chiederci: Come intercettare i nuovi «luoghi» dellesperienza umanacosì difficili e dispersi? –Come intercettare i nuovi «luoghi» dellesperienza umana così difficili e dispersi? Come accogliere e accompagnare le persone tessendo trame di solidarietà in nome di un vangelo di verità e carità in un contesto di complessità crescente? –Come accogliere e accompagnare le persone, tessendo trame di solidarietà in nome di un vangelo di verità e carità in un contesto di complessità crescente? Comefar sì chela parrocchia sia porta di accesso al vangelo, per tuttiin una società pluralista? –Come far sì che la parrocchia sia porta di accesso al vangelo, per tutti in una società pluralista? Come sfuggire al pericolo di ridursi a gestire il folklore religiosoo il bisogno del sacro? (Cf. Il volto miss. delle parr. n.4). –Come sfuggire al pericolo di ridursi a gestire il folklore religioso o il bisogno del sacro? (Cf. Il volto miss. delle parr. n.4). E necessarioalloraconfrontarsi con modelli di riferimento e indicazioni magisteriali,perchè ne conseguanoscelte e azioni pastorali adeguate.E necessario allora confrontarsi con modelli di riferimento e indicazioni magisteriali, perchè ne conseguano scelte e azioni pastorali adeguate.

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31 31 Punti focali del magistero ordinario Dal Concilio Vat. II alla Caritas in veritate Dal Concilio Vat. II alla Caritas in veritate, Il magistero ha evidenziato aspetti essenziali della proposta cristiana Innanzitutto, bisogna decidere di ripartire dagli «ultimi», che sono il segno drammatico della crisi attuale.Innanzitutto, bisogna decidere di ripartire dagli «ultimi», che sono il segno drammatico della crisi attuale. Fino a quando non prenderemo atto del dramma di chi ancora chiede il riconoscimento effettivo della propria persona…, non metteremo le premesse necessarie a un nuovo cambiamento sociale… Con gli «ultimi» e con gli emarginati, potremo tutti recuperare un genere diverso di vita. Demoliremo gli idoli che ci siamo creati… Riscopriremo i valori del bene comune (CEI, La Chiesa italiana e le prospettive del paese, italiana e le prospettive del paese, nn. 5 e 6 -1981-). nn. 5 e 6 -1981-). Attraverso lopzione preferenzialeAttraverso lopzione preferenziale per i poveri, si manifesta lo stile dellamore di Dio e si seminano nella storia i semi del Regno di Dio (Cf. NMI, 49 – 2001-).

32 32 Ne consegue la centralità della carità nella Chiesa La caritàè un ambito chequalifica in modo decisivo la vita cristiana, lo stile pastoralee la programmazione pastorale… (NMI n. 49)La carità è un ambito che qualifica in modo decisivo la vita cristiana, lo stile pastorale e la programmazione pastorale… (NMI n. 49) Se siamo ripartiti davvero dalla contemplazione diCristo, dovremmo saperlo scorgere soprattutto nel volto di coloro con i quali egli ha voluto identificarsi:«Ho avuto fame… (Cf. Mt 25, 31ss)Se siamo ripartiti davvero dalla contemplazione di Cristo, dovremmo saperlo scorgere soprattutto nel volto di coloro con i quali egli ha voluto identificarsi: «Ho avuto fame… (Cf. Mt 25, 31ss) Questa pagina non è un semplice invito alla carità: è unapagina cristologica… Su questa paginanon meno che sul versante dellortodossiala Chiesa misura la sua fedeltà di sposa di Cristo (NMI n. 49). Questa pagina non è un semplice invito alla carità: è una pagina cristologica… Su questa pagina non meno che sul versante dellortodossia, la Chiesa misura la sua fedeltà di sposa di Cristo (NMI n. 49). La carità non è per la Chiesa una specie di attività di assistenza sociale che si potrebbe anche lasciare ad altri, ma appartiene alla sua natura, è espressione irrinunciabile della sua stessa essenza (DCE, n. 25).La carità non è per la Chiesa una specie di attività di assistenza sociale che si potrebbe anche lasciare ad altri, ma appartiene alla sua natura, è espressione irrinunciabile della sua stessa essenza (DCE, n. 25).

33 33 Centralità della carità nella Chiesa Lattività caritativa cristiananon è un mezzo per cambiare il mondo in modo ideologico,…maattualizzazione qui ed ora dellamore di cui luomo ha sempre bisogno ( DCE n.31).Lattività caritativa cristiana non è un mezzo per cambiare il mondo in modo ideologico,…ma è attualizzazione qui ed ora dellamore di cui luomo ha sempre bisogno ( DCE n.31). Lamore nella sua purezza e nella sua gratuità è la miglior testimonianza del Dio nel quale crediamo (DCE, n. 31c).Lamore nella sua purezza e nella sua gratuità è la miglior testimonianza del Dio nel quale crediamo (DCE, n. 31c). Leucaristia spinge ogni credente in Lui a farsi «pane spezzato» per gli altri e dunque ad impegnarsi per un mondo più giusto e fraterno (Sacramentum Caritatis, n. 88).Leucaristia spinge ogni credente in Lui a farsi «pane spezzato» per gli altri e dunque ad impegnarsi per un mondo più giusto e fraterno (Sacramentum Caritatis, n. 88).

34 34 Educare alla carità, alla gratuità, al dono La carità nella verità pone luomo davanti alla stupefacente esperienza del dono…La carità nella verità pone luomo davanti alla stupefacente esperienza del dono… Lessere umano è fatto per il dono, che ne esprime ed attua la dimensione della trascendenza (CinV, 34).Lessere umano è fatto per il dono, che ne esprime ed attua la dimensione della trascendenza (CinV, 34). Il dono per sua natura oltrepassa il merito, la sua regola è leccedenza (CinV, n. 34).Il dono per sua natura oltrepassa il merito, la sua regola è leccedenza (CinV, n. 34). I poveri non sono da considerarsi un «fardello», bensì una risorsa anche dal punto di vista strettamente economico (CinV, n. 35)

35 35 Porta fidei Nella lettera apostolica con la quale Benedetto XVI ha indetto lanno della fede, ricorda che:Nella lettera apostolica con la quale Benedetto XVI ha indetto lanno della fede, ricorda che: La fede senza la carità, non porta frutto e la carità senza la fede, sarebbe un sentimento in balia costante del dubbio Pf n. 14). La fede che si rende operosa per mezzo della carità (Gal 5,6) diventa un nuovo criterio di pensare e di agire, che cambia tutta la vita della persona, sollecitandola ad assume sentimenti di tenerezza, bontà, umiltà, magnanimità e perdono (cf. Rm 12,2; Col 3,9-10; Ef 4,20-29; 2Cor 5,17).

36 36 La Parrocchia comunità educante Gli Orientamenti pastorali di questo decennio, ricordano cheGli Orientamenti pastorali di questo decennio, ricordano che La parrocchia… rappresenta la comunità educante più completa in ordine alla fede… essa offre gli elementi essenziali del cammino del credente verso la pienezza della vita in Cristo( Evbdv n. 39).La parrocchia… rappresenta la comunità educante più completa in ordine alla fede… essa offre gli elementi essenziali del cammino del credente verso la pienezza della vita in Cristo( Evbdv n. 39). La carità educa il cuore dei fedeli e svela agli occhi di tutti il volto di una comunità che testimonia la carità, si apre al servizio, si mette alla scuola dei poveri e degli ultimi, impara a riconoscere la presenza di Dio nellaffamato, nellassetato, nello straniero e nel carcerato, nellammalato e in ogni bisognoso( n. 39).La carità educa il cuore dei fedeli e svela agli occhi di tutti il volto di una comunità che testimonia la carità, si apre al servizio, si mette alla scuola dei poveri e degli ultimi, impara a riconoscere la presenza di Dio nellaffamato, nellassetato, nello straniero e nel carcerato, nellammalato e in ogni bisognoso( n. 39). Per questo vanno incentivate proposte educativePer questo vanno incentivate proposte educative e percorsi di volontariato adeguati alletà e alla condizione delle persone, mediante lazione della Caritas e delle altre realtà ecclesiali (n. 39).

37 37 Un grembiule ritagliato dalla stola «Nel vangelo di Giovanni cè una triade di verbi che basterebbero da soli a sostenere tutta la teologia del servizio: si alzò da tavola, depose le vesti, si cinse un asciugatoio.«Nel vangelo di Giovanni cè una triade di verbi che basterebbero da soli a sostenere tutta la teologia del servizio: si alzò da tavola, depose le vesti, si cinse un asciugatoio. Si alzò da tavola ha un duplice significato: LEucarestia non sopporta la sedentarietà e il narcisismo, ma ci spinge a portareLEucarestia non sopporta la sedentarietà e il narcisismo, ma ci spinge a portare il fuoco che abbiamo ricevuto nelle periferie esistenziali. Gli altri due verbi: depose le vesti e si cinse con lasciugatoio, hanno valoreGli altri due verbi: depose le vesti e si cinse con lasciugatoio, hanno valore solo se partono dalleucarestia, per non rischiare che il servizio degeneri nella facile demagogia o nel filantropismo faccendiero. Solo a partire dalla tavola, lacqua tiepida che verseremo sui piedi dei nostri fratelli, li abiliterà a percorrere le strade della libertà».

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