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1 e-mail: itcg.moliterno@tiscali.it
I.T.C.G. Istituto Tecnico Commerciale per Geometri FERDINANDO PETRUCELLI DELLA GATTINA Via ALESSANDRO Volta,1 MOLITERNO (PZ) tel. e fax /

2 Scheda di presentazione Premessa Tema Attività Leggi sulla tutela ambientale

3 La Costituzione Italiana e la tutela ambientale
Il testo della Costituzione Italiana è stato il risultato di una intesa e mediazione (compromesso Istituzionale) tra varie forze politiche che, pur avendo ideologie e programmi diversi si trovano ad operare in un clima unitario, caratterizzato da una forte tensione innovativa e riformista. Pur partendo da basi politiche e naturali diverse, infatti, le forze costituenti avevano in comune la volontà di un rinnovamento fondato sull’apparato statale e della società civile, rispetto al modello della esperienza fascista. La redazione materiale della Nuova COSTITUZIONE venne affidata alla cosiddetta Commissione dei Settantacinque che rappresentava, in modo proporzionale, i diversi Partiti Politici presenti all’interno dell’Assemblea Costituente (tre grandi partiti di massa e antifascisti: la DC, ex partito popolare, 35,2% ; Partiti di Maggioranza, il partito Socialista di unità proletaria con il 20,7% ; il partito Comunista con il 18,7%, uniti all’Europa da un <<Patto di unità d’azione>>). Tale Commissione che a sua volta si suddivideva in tre Sottocommissioni (competenti rispettivamente, in materia di diritti e doveri dei cittadini, di Ordinamento costituzionale e di rapporti economico-sociali), iniziò i suoi lavori il 20 Luglio del 1946 e terminò dopo oltre un anno, sottoponendo all’Assemblea Costituente la bozza della NUOVA CARTA COSTITUZIONALE. Pur non mancando a volte contrasti anche pesanti e profondi all’interno della Assemblea Costituente su alcuni argomenti, quasi tutti gli articoli vennero votati a larghissima maggioranza e il testo definitivo della COSTITUZIONE REPUBBLICANA venne approvato il 22 Dicembre 1947, con 453 voti favorevoli su 515 votanti. La Costituzione entrò in vigore formalmente il 1° gennaio 1948 dopo la promulgazione da parte del Capo dello Stato Enrico De Nicola e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Ogni Stato moderno deve avere una sua Costituzione, legge suprema che stabilisce le regole fondamentali alla base della convivenza sociale e costituisce la massima garanzia contro il rischio della instaurazione di regimi autoritari. La nostra Costituzione riconosce attualmente valori e principi fondamentali, ma a differenza di altre Carte, non contempla la definizione del termine ambiente, limitandosi a sancire nell’art. 9 la tutela del paesaggio e dei beni culturali. Eppure la questione ambientale ha assunto oggi per l’intera umanità l’aspetto di una sfida globale. La sensibilità ambientale italiana, rispetto al passato, è molto cambiata così come si è evoluto il concetto di qualità della vita. E’ dunque giusto che il quadro normativo segua severamente le evoluzioni sociali in un rapporto di completa innovazione. Non basterebbe il disposto dell’art. 9 della Costituzione per affrontare emergenze mai conosciute prima nella storia del Mondo. L’impegno italiano nella difesa dell’ambiente, a livello legislativo, è stato realizzato in ritardo rispetto alle iniziative adottate in altri Paesi. Le normative Italiane hanno seguito le indicazioni delle direttive Europee. Infatti la UE ha insistito per ottenere la massima partecipazione in questo campo da parte dei paesi membri. Appare evidente l’importanza attribuita dal legislatore europeo alla questione ambientale. La sopravvivenza dell’uomo è infatti un bene prezioso da tutelare con rigore e fermezza. La battaglia più importante e significativa in questi anni è stata coniugare le ragioni della tutela con quelle dello sviluppo sostanziale in un ottica internazionale, e riuscire cioè a costruire un modello europeo di integrazione fra ambiente e energia, che conservi, al contempo, clima e sicurezza. La chiave deve essere: crescita e sviluppo che vadano a braccetto con una tutela ambientale certa, fatta di regole chiare e norme facilmente comprensibili da tutti i cittadini. Bisogna costruire una società sostenibile dal punto di vista ambientale, ed è importante quindi che i principi ambientali trovino la loro collocazione simbolica prioritariamente nella Carta Costituzionale per indirizzare le scelte e per dare ai giovani la possibilità di vivere in futuro in un mondo pulito e migliore. I giovani rappresentano la speranza, il futuro, essi sono coloro ai quali deve essere consegnato un mondo con un ambiente migliore; le loro idee, aspirazioni, e aspettative, dovranno essere considerate dalle Istituzioni, in quanto, come tutte le generazioni della Storia del Mondo, anche l’attuale ha il diritto di reclamare e lottare per un mondo diverso e quindi migliore. Oggi rispetto al passato è profondamente mutato il sentire comune, per cui il sistema normativo deve togliersi un po’ di polvere dalle spalle e venire incontro alla gente. Nessuno dubita che la salute conti più del lavoro, del lucro, delle cose prettamente materiali: oggi più che mai, continuare a produrre significa affrontare costi per una riconversione ecologica. Molti settori dell’economia sono ancora oggi lontani migliaia di anni luce dal riconoscimento del problema ambientale, devono prenderne coscienza e soprattutto saper conciliare le ragioni del profitto con quelle di un uso sostenibile dell’ambiente e delle risorse. L’uomo, con il suo egoismo, ha prodotto sulla natura degli autentici sconvolgimenti che minacciano le sue stesse capacità di sopravvivenza, in quanto riducono le possibilità del pianeta a fronteggiare i suoi bisogni. Infatti con le sue attività distrugge in pochi anni vaste zone, intervenendo nei delicati cicli della natura; con strutture che coprono proporzioni crescenti di suolo terrestre fa scomparire numerose specie viventi che con lui vivono sul pianeta. L’uomo ha una grande colpa: comportarsi come un vero saccheggiatore , considerato il dissennato uso del territorio e delle risorse, incurante dei chiari avvertimenti di forte pericolo. Bisogna quindi, cambiare la mentalità a questo uomo della società industrializzata, a cui ci sentiamo di dare un consiglio: “Usare il cervello non solo per scopi prettamente lucrativi, ma per favorire la risoluzione dei problemi, prima di trovarseli tra i piedi”. Da sempre l’umanità interagisce con l’ambiente, modificandolo … Eppure la natura è così bella!! Indietro

4 Indietro TEMA PRESCELTO: AMBIENTE E QUALITA’ DELLA VITA
MOTIVAZIONE DELLA SCELTA: gli alunni sono interessati al problema ambientale e al fenomeno delle Ecomafie. MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DEL LAVORO: il lavoro è stato svolto in gruppo e singolarmente. Sono stati presi contatti con l’associazione Legambiente, con l’Osservatorio ambiente e legalità della città di Potenza nonché con il comando della Polizia Provinciale ed il comando del Corpo Forestale dello Stato( NIPAF) . PRESENTAZIONE DEL PERCORSO REALZZATO. Il lavoro è stato svolto in quattro fasi . 1° FASE) gli allievi hanno svolto un accurato studio sui problemi ambientali e sulle fonti normative che li prendono in considerazione , partendo dalla lettura dell’ art. 9 della Costituzione. 2° FASE) un gruppo di otto allievi in particolare ha realizzato una raccolta di dati a carattere informativo sulle illegalità ambientali e sul fenomeno delle Ecomafie in Italia, guidati e supportati dall’aiuto del Direttore dell’Osservatorio ambiente e legalità Sig. Pietro Fedeli. Hanno preso contatti in tal senso con gli esperti su citati. 3°FASE) lo stesso gruppo di allievi ha organizzato a scuola un convegno sul tema “ Legalità ed Ecomafie”, con la presenza di esperti che li hanno aiutai ad approfondire il fenomeno dello smaltimento illegale dei rifiuti e dell’abusivismo edilizio, anche con riferimento alla provincia di Potenza. 4°FASE) l’insegnante referente, attraverso visite guidate, ha consentito loro di visitare Palazzo Montecitorio in Roma, dove, il 2 Giugno 1942, presso la Sala della Lupa, fu decretata la nascita della Repubblica Italiana cui è seguita il primo Gennaio 1948 l’emanazione della Costituzione. Inoltre hanno assistito presso il tribunale di Potenza ad un processo penale che vedeva coinvolti per associazione a delinquere di stampo mafioso, centinaia di imputati ( Processo Basilischi). PROGETTO DI ATTIVITA’ RIFERITO AL CONCORSO “A SCUOLA DI COSTITUZIONE” Concorso di idee per la cittadinanza attiva. PROPOSTA DIDATTICA: Adesione al Progetto “A scuola di Costituzione” promosso dall’associazione Nazionale Magistrati (ANM), dal centro di iniziativa Democratica degli insegnanti (CIDI), dalla Fondazione Lelio e Lisli Basso e con l’adesione a livello di altri soggetti. PREMESSA: Il sistema economico mondiale si trova oggi di fronte a gravi problemi, non per ultimo il preoccupante degrado ambientale. Lo sviluppo umano e la tutela dell’ecosistema sono diventati istanze fondamentali e inseparabili: non potranno essere soddisfatte se non si terrà conto delle esigenze di entrambi. E’ compito ineluttabile di chi opera nella scuola guidare i giovani nella comprensione della portata del problema ambientale. Il loro contesto di vita è pieno di avvenimenti, dati oggettivi ed esperienze che fanno sorgere in loro domande a cui i “grandi” devono dare risposte concrete. Ciò genera la necessità di proposte didattiche operative che aiutino lo sviluppo equilibrato e consapevole della persona umana. Gli alunni della nostra scuola hanno saputo cogliere l’invito ad una riflessione attenta e mirata sul problema in oggetto arrivando ad una presa di coscienza di fatti, principi e valori che sicuramente farà di loro dei validi cittadini. MOTIVAZIONI:L’ insegnante referente ha supportato gli allievi in questo lavoro per: -Adesione al progetto “Educazione alla legalità”inserito nel POF della scuola. -Sensibilizzare ai valori sanciti dalla Costituzione Italiana. -Innescare un processo di sensibilizzazione che sviluppi in loro il senso civico. -Promuovere atteggiamenti positivi. FINALITA’: -Educazione alla legalità. -Educazione alla convivenza civile. -Educazione al rispetto e alla difesa dell’equilibrio ambientale. -Educazione al rifiuto e alla denuncia di comportamenti illeciti e delittuosi. OBBIETTIVI FORMATIVI -Acquisire conoscenze sulle leggi in materia ambientale. -Abituare a comportamenti finalizzati alla salvaguardia dell’ambiente . -Capire che le generazioni presenti non hanno il diritto di compromettere, con comportamenti altamente egoistici, la qualità della vita delle generazioni future. METODOLOGIA DI SVOLGIMENTO DEL LAVORO: Lavoro di gruppo e individuale , ricerche, esperienze sul territorio e visioni delle leggi. ATTIVITA’ : -Realizzazione del CD (da inviare per il concorso) -Incontri con Esperti -Convegno sul tema “ECOMAFIE E INCULTURA DELLA ILLEGALITA’ ” FASI DEL LAVORO: Gennaio: Inizio raccolta informazioni e dati sui problemi ambientali Febbraio: Visita al Parlamento; rielaborazione dati raccolti Marzo: incontri con responsabili ed esperti per la realizzazione di una raccolta dati sul problema delle illegalità ambientali nella provincia di Potenza. Aprile: Realizzazione CD, e convegno sulle Ecomafie. TEMPI DI SVOLGIMENTO ATTIVITA’ Le attività sono state svolte sia in orario scolastico che exstrascolastico. STRUMENTI UTILIZZATI Testo Costituzionale, leggi sull’ambiente, Computer, Internet, Macchina fotografica, supporto di esperti, indagini, e prelevamento dati da istituzioni ambientali. Indietro

5 Tabella Indietro Diritto ambientale
INTRODUZIONE Diritto ambientale: Insieme delle norme del diritto nazionale, europeo e internazionale che ha lo scopo di proteggere le risorse naturali e di limitare l'inquinamento dell'ambiente. In un'accezione ristretta, il diritto ambientale si pone come obiettivo la prevenzione dell'inquinamento delle acque, dell'aria e del suolo (vedi Degrado del suolo); in un'accezione più ampia, che va invece affermandosi in questi ultimi anni, esso comprende le norme sulla legislazione urbanistica, quelle poste a tutela del paesaggio e delle bellezze naturali e la disciplina che regola le attività nei centri storici delle città. DIRITTO NAZIONALE A livello di legislazione nazionale, è previsto che chi commette un danno all'ambiente debba risarcirlo (pagando l'equivalente del danno provocato) e che qualora non lo faccia possa essere processato davanti all'autorità giudiziaria. In questa materia frequente è l'intervento legislativo di entità territoriali più piccole dello Stato come, in Italia, le regioni, che hanno operato interpretando in senso estensivo il diritto alla salute sancito dalla Costituzione. Per combattere l'inquinamento molti stati hanno, inoltre, introdotto un sistema di autorizzazioni e di licenze per lo svolgimento di attività, come lo scarico di rifiuti liquidi e solidi, che potrebbero rappresentare un pericolo per l'ambiente. DIRITTO EUROPEO A livello di legislazione europea, a partire dal 1972, la Comunità Economica Europea (CEE) ha emanato numerose direttive che riguardano l'inquinamento atmosferico e quello acustico, lo smaltimento e il trattamento dei rifiuti, la protezione della fauna e della flora, la valutazione di impatto ambientale. Il diritto ambientale comunitario, ovvero l'insieme delle norme giuridiche che ha come obiettivo specifico la tutela dell'ambiente e della qualità della vita, non è tuttavia ancora costituito da un corpo omogeneo di leggi e, come quello internazionale, presenta carattere di frammentarietà. DIRITTO INTERNAZIONALE A livello internazionale, il diritto ambientale consiste di una raccolta di direttive internazionali che regolamentano le attività legate alla difesa, alla gestione e allo sviluppo dell'ambiente. La crescente consapevolezza che molti dei problemi ambientali superino i confini regionali e nazionali e non possano essere risolti unicamente a livello locale, richiedendo un intervento su scala planetaria, ha infatti accresciuto negli ultimi anni l'importanza di questa branca del diritto, la cui fonte è costituita da una serie di convenzioni e trattati sottoscritti da un numero variabile di paesi. I primi trattati concernenti le questioni ambientali furono firmati agli inizi del XX secolo; il loro numero e la loro portata crebbe notevolmente a partire dalla fine della seconda guerra mondiale. Tra i più importanti trattati internazionali si annoverano: la Convenzione internazionale per la prevenzione dell'inquinamento marino da petrolio (1954), la Convenzione di Parigi sulla responsabilità di terzi nel campo dell'energia nucleare (1960) e la Convenzione di Ramsar sulle zone umide di importanza internazionale (1971), la Convenzione sul commercio internazionale delle specie a rischio (1973), la Convenzione per la prevenzione dell'inquinamento marino da fonti terrestri (1974), la Convenzione di Ginevra sulla prevenzione e il controllo dell'inquinamento atmosferico transfrontaliero (1979), il Protocollo di Montreal sulla protezione della fascia d'ozono (1987) e la Convenzione per il controllo della movimentazione transfrontaliera e dello smaltimento dei rifiuti speciali tossici e nocivi (1989). Nel 1992 le Nazioni Unite tennero a Rio de Janeiro una Conferenza mondiale su Ambiente e Sviluppo (nota anche come Earth Summit) nel corso della quale vennero firmate due importanti convenzioni sul clima e sulla biodiversità. Nonostante gli impegni assunti, l'applicazione di questi trattati presenta ancora oggi notevoli difficoltà. La Corte internazionale di giustizia ha infatti facoltà di intervenire solo in pochi limitati casi per appianare i contrasti che in alcune occasioni sorgono tra i vari paesi firmatari. Ciò non toglie che le direttive internazionali svolgano comunque un ruolo determinante nella tutela del patrimonio ambientale, influenzando spesso le legislazioni nazionali, che accolgono e recepiscono le indicazioni concordate a livello internazionale. Riportiamo qui di seguito una tabella illustrativa delle tappe più significative del Diritto dell’Ambiente in Italia e in Europa. Tabella Indietro

6 Le tappe più significative del Diritto dell’ Ambiente
In Italia 1966: L. 615/1966 Provvedimenti contro l’Inquinamento Atmosferico (Legge Antismog) 1976: L. 319/1976 Norme per la tutela delle acque dall’inquinamento (Legge Merli) 1985: L. 431/1985 Legge concernente disposizioni urgenti per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale (Legge Galasso) 1986: L. 349/1986 Istituzione del Ministero dell’ambiente e norme in materia di danno ambientale. 1987: Referendum sul nucleare 1991: L. 10/1991 Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fondi rinnovabili di energia. 2001: L. 36/2001 Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. In Europa 1967: Direttiva 67/548/CEE Disposizioni legislative, regolamentari e amministrative relative alla classificazione, imballaggio, etichettatura di alcuni prodotti pericolosi. 1973: Adozione 1° Programma d’azione della Comunità per l’ambiente. 1980: Sentenza della Corte di Giustizia del 18/3/80, che riconosce “ l’esistenza della competenza comunitaria” e la “necessità di riavvicinare la legislazione ambientale degli Stati Membri per non falsare la concorrenza” 1983: Dir. 85/337/CEE Valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati. 1987: Atto Unico Europeo 1992: Trattato di Maastricht 1993: Libro Bianco della Comunità su crescita, competitività occupazione – Le sfide e le vie da percorrere per entrare nel XXI secolo 1997: Trattato di Amsterdam Si precisa che per uno dei problemi ambientali più gravi che il legislatore si trova ad affrontare, cioè la gestione dei rifiuti, oggi la disciplina fondamentale è costituita dal DECRETO RONCHI (D. lgs. 5/2/1997 n. 22) Indietro

7 Inquinamento Atmosferico
Ambiente Inquinamento Atmosferico Inquinamento Idrico Indietro

8 Inquinamento Idrico Indietro
Inquinamento delle acque Contaminazione dell'acqua causata dall'immissione di sostanze quali prodotti chimici e scarichi industriali e urbani, che ne alterano la qualità compromettendone gli abituali usi. I PRINCIPALI INQUINANTI: Alcuni dei principali inquinanti idrici sono: le acque di scarico contenenti materiali organici che per decomporsi assorbono grandi quantità di ossigeno; parassiti e batteri; i fertilizzanti e tutte le sostanze che favoriscono una crescita eccessiva di alghe e piante acquatiche; i pesticidi e svariate sostanze chimiche organiche (residui industriali, tensioattivi contenuti nei detersivi, sottoprodotti della decomposizione dei composti organici); il petrolio e i suoi derivati; metalli, sali minerali e composti chimici inorganici; sabbie e detriti dilavati dai terreni agricoli, dai suoli spogli di vegetazione, da cave, sedi stradali e cantieri; sostanze o scorie radioattive provenienti dalle miniere di uranio e torio e dagli impianti di trasformazione di questi metalli, dalle centrali nucleari, dalle industrie e dai laboratori medici e di ricerca che fanno uso di materiali radioattivi. Anche il calore liberato nei fiumi dagli impianti industriali e dalle centrali elettriche attraverso le acque di raffreddamento può essere considerato un inquinante, in quanto provoca alterazioni della temperatura che possono compromettere l’equilibrio ecologico degli ecosistemi acquatici e causare la morte degli organismi meno resistenti, accrescere la sensibilità di tutti gli organismi alle sostanze tossiche, ridurre la capacità di autodepurazione delle acque, aumentare la solubilità delle sostanze tossiche e favorire lo sviluppo di parassiti. Indietro

9 Indietro

10 Indietro

11 Indietro

12 Inquinamento Atmosferico
Inquinamento atmosferico: contaminazione dell'aria per immissione di sostanze gassose, liquide o solide che ne alterano la naturale composizione. Queste sostanze risultano spesso nocive per la salute e il benessere degli esseri viventi, corrodono i materiali da costruzione, riducono la visibilità e in alcuni casi sono sgradevoli all'olfatto. Tra gli inquinanti atmosferici emessi da fonti naturali solo uno, il radon, è stato riconosciuto come altamente dannoso per l'uomo. Il radon è un gas radioattivo che deriva dal decadimento dell'uranio presente in certi tipi di roccia e che si infiltra nelle abitazioni passando attraverso le fondamenta degli edifici; respirato a lungo, può dare origine a tumori dell'apparato respiratorio. Ogni anno, nei paesi industrializzati, vengono rilasciati nell'aria miliardi di tonnellate di sostanze inquinanti (le principali e più diffuse sono elencate nella tabella riprodotta qui a fianco). La concentrazione nell'atmosfera di tali sostanze viene misurata in microgrammi per m3 d'aria o, nel caso degli inquinanti gassosi, in parti per milione (ppm), ovvero in numero di molecole di inquinante per milione di molecole d'aria. Molte sostanze inquinanti provengono da fonti direttamente identificabili: l'anidride solforosa, ad esempio, è emessa dalle centrali termoelettriche alimentate a combustibili fossili, come carbone o gasolio. Altre sostanze si formano per azione della luce solare su sostanze reattive dette precursori. Ad esempio l'ozono, un pericoloso componente dello smog, viene prodotto dall'interazione di idrocarburi e ossidi di azoto sotto l'influenza della luce solare. La presenza di questo gas negli strati più bassi dell'atmosfera è fortemente nociva per l'uomo e può causare gravi danni alle colture; negli strati alti dell'atmosfera, invece, lo stesso gas forma un sottile schermo (vedi Ozonosfera) che filtra i raggi ultravioletti del Sole. Negli anni Ottanta si è scoperto che alcuni gas rilasciati nell'atmosfera (soprattutto i clorofluorocarburi) dovevano essere ritenuti responsabili del progressivo assottigliamento della fascia di ozono; per questo motivo nei paesi industrializzati si sono adottate misure per ridurre gradualmente la produzione di questi gas. Indietro

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14 Indietro

15 Benvenuti nelle terre del ricordo ... Dove a tutti è concesso sognare … Dove il tempo ha un corso più lento …

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