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STORIA DEL LIONISMO a cura di Carlo Calenda

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Presentazione sul tema: "STORIA DEL LIONISMO a cura di Carlo Calenda"— Transcript della presentazione:

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2 STORIA DEL LIONISMO a cura di Carlo Calenda

3 STORIA DEL LIONISMO a cura di Carlo Calenda
1917: L’inizio. Un importante uomo d’affari di Chicago, Melvin Jones, fece una domanda semplice ma che avrebbe cambiato il mondo: “Che cosa succederebbe se le persone investissero il loro talento per migliorare le loro comunità?”

4 STORIA DEL LIONISMO 1920: L’espansione a livello Internazionale.
Solo tre anni dopo la nostra fondazione, il Lions diventa internazionale dopo aver fondato il primo club in Canada. Il 1927 è la volta del Messico. Negli anni 50 e 60, la crescita internazionale si espande velocemente grazie a nuovi Club fondati in Europa, Asia ed Africa.

5 STORIA DEL LIONISMO 1925: Sradicare la Cecità.
Helen Keller durante la Convention Internazionale del Lions Clubs International tenutasi a Cedar Point, in Ohio, USA, ha sfidato i Lions a diventare i “Cavalieri dei ciechi nella crociata contro l’oscurità.” Da allora, abbiamo lavorato instancabilmente per aiutare i ciechi ed i videolesi.

6 STORIA DEL LIONISMO 1945: L’Unione con le Nazioni.
L’ideale di un’organizzazione internazionale è esemplificato dalla nostra duratura collaborazione con le Nazioni Unite. Siamo state una delle prime organizzazioni non governative ad essere state invitate ad assistere alla nascita ufficiale delle Nazioni Unite e ad aver supportato, da allora, il loro lavoro.

7 STORIA DEL LIONISMO 1957: Organizzazione dei Programmi Giovanili.
Negli ultimi anni ‘50, abbiamo creato il Programma Leo per dare ai giovani l’opportunità di crescere a livello personale attraverso il volontariato. Si contano al momento circa Leo e Leo Club in oltre 140 Paesi in tutto il mondo.

8 STORIA DEL LIONISMO 1968: La Costituzione della Nostra Fondazione.
La Fondazione del Lions Clubs International (L.C.I.F.) assiste i Lions sui progetti umanitari sia a livello mondiale che quelli locali su larga scala. Attraverso la nostra Fondazione i Lions vanno incontro ai bisogni delle loro Comunità locali e globali.

9 STORIA DEL LIONISMO 1990: Lancio di SightFirst.
Attraverso SightFirst, i Lions curano la vista e prevengono la cecità a livello mondiale. Lanciata nel 1990, i Lions hanno raccolto, grazie a questa iniziativa, oltre 346 milioni di dollari US. SightFirst lotta contro le principali cause della cecità: cataratta, tracoma, cecità da fiume, cecità infantile, retinopatia diabetica e glaucoma.

10 “Miglioriamo le nostre Comunità”.
STORIA DEL LIONISMO Quasi 100 anni più tardi, il Lions Clubs International è l’organizzazione di Club di servizio più grande al mondo, con oltre 1,3 milioni di Soci in oltre Club presenti in 206 Paesi delle terre emerse ed innumerevoli storie di Lions che agiscono con la stessa semplice idea: “Miglioriamo le nostre Comunità”.

11 STORIA DEL LIONISMO Il nome Lions
Il 17 giugno 1917 i delegati, invitati da Melvin Jones, si incontrarono a Chicago. L'unico punto controverso fu la scelta del nome della nuova organizzazione, che Melvin Jones voleva chiamare Lions. Era convinto che il leone rappresentasse la forza, il coraggio, la fedeltà e la vitalità. Il nome Lions venne scelto fra molti altri nel corso di un ballottaggio segreto.

12 Logo Lions Ufficiale - 2 Colori -
STLIONISMO STORIA DEL LIONISMO L'emblema Lions Alla Convention del 1919, al un tentativo di cambiare il simbolo, un giovane avvocato di Denver (Colorado) che si chiamava Halsted Ritter, prese la parola: "Il nome Lions non rappresenta solo fratellanza, amicizia, forza di carattere e propositi, ma soprattutto le lettere che compongono il nome annunciano al Paese il vero significato dell'impegno verso la Comunità: LIBERTY, INTELLIGENCE, OUR NATION'S SAFETY, cioè libertà, intelligenza sono la sicurezza del nostro Paese." Logo Lions Ufficiale - 2 Colori -

13 STORIA DEL LIONISMO IL Motto “We Serve”
Nel 1954 a New York viene scelto come motto "WE SERVE" tra circa proposte pervenute da ogni parte del mondo a testimonianza di una corale e significativa partecipazione. Si completa così la Carta Fondamentale dell'Associazione.

14 ETICA (Codice) nuova edizione 2010
Mostrare la convinzione nel valore della mia vocazione applicandomi diligentemente per meritare la stima per la qualità del servizio. Cercare il successo e richiedere remunerazioni o profitti equi come giusta ricompensa, ma non accettare profitti o successo al prezzo della perdita di autostima a causa di vantaggi ottenuti ingiustamente o a causa di atti discutibili da parte mia. Ricordare che per costruire la mia attività non è necessario distruggere l'attività di altre persone; essere leale con i miei clienti e onesto con me stesso. Ogni qual volta nasca un dubbio sul diritto o sull'etica della mia posizione o azione verso gli altri, risolvere il dubbio a mio sfavore. Considerare l'amicizia un fine, non un mezzo. Considerare che la vera amicizia non esiste in virtù del servizio reso da una persona a un'altra ma che, al contrario, essa richiede di accettare tale servizio con lo spirito con cui è stato offerto. Sempre ricordare i miei obblighi di cittadino nei confronti della nazione e della comunità e dare loro la fedeltà incondizionata della mia parola, dei miei atti e delle mie azioni. Donare il mio tempo, il mio lavoro e le mie sostanze. Assistere gli altri offrendo la mia comprensione a chi è in pena, il mio aiuto ai deboli e i miei beni ai bisognosi. Essere attento alle critiche e prodigo negli elogi; costruire e non distruggere.

15 L'importanza dell'Etica Lionistica
L’Etica dell’Associazione si basava, (e si basa ancora oggi) sul principio che “Nessun Club deve avere come fine il miglioramento della condizione economica dei propri Soci, indice di un servizio disinteressato verso il prossimo. Il concetto di fare qualcosa per gli altri si tramutava così in quello di servire gli altri ed il Club di affari si costituiva in Club Service”. La corretta Etica di un Lion determina l'interiore convincimento di essere un privilegiato in quanto si è ricevuto di più dei fratelli che vivono in uno stato di bisogno e pertanto fa nascere il dovere di restituire una parte ai meno fortunati affinché possano affrancarsi dallo stato di necessità e riappropriarsi di quella condizione naturale, riconosciuta a tutti i cittadini: la libertà dal bisogno.

16 SALUTO Ringrazio per l'attenzione. “We Serve/Noi Serviamo”

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18 STATUTO INTERNAZIONALE
GianMario Moretti STATUTO INTERNAZIONALE

19 L’Associazione Internazionale dei Lions Club rientra nel novero delle associazioni non riconosciute dell’ordinamento giuridico italiano.

20 L’Associazione internazionale dei Lions Club è una Associazione di Club.

21 Noi siamo lion in quanto soci ordinari di uno dei circa 50
Noi siamo lion in quanto soci ordinari di uno dei circa Club sparsi nel mondo.

22 La nostra è una rappresentanza derivata.

23 La nostra organizzazione è una associazione consortile di club, i diritti appartengono i sodalizi che li esercitano per mezzo dei propri delegati.

24 L’organizzazione della Associazione ha una configurazione piramidale alla base i circa club quindi i Presidenti di zona ed i se esistono i Presidenti di circoscrizione. Sono Officers internazionali: i Governatori dei Distretti, l’insieme dei DG di un territorio costituiscono il Multidistretto. 34 Direttori Internazionali costituiscono il C.d.A. (Board) il Vice Presidente Internazionale i Vice Presidente Internazionale il Presidente Internazionale l’Immediato Past Presidente Internazionale.

25 A latere operano officer amministrativi, stipendiati, nominati dal C.d.A. per il funzionamento dell’ organizzazione.

26 STATUTO INTERNAZIONALE
E’ costituito da 11 articoli a loro volta articolati su molteplici sezioni. REGOLAMENTO INTERNAZIONALE E’ costituito da 13 articoli e molteplici sezioni.

27 ARTICOLO 1 - DENOMINAZIONE
Associazione Internazionale dei Lions Club

28 ARTICOLO 2 – Finalità del Lions International
• Organizzare, fondare e sovrintendere i club di servizio noti come Lions club. • Coordinare le attività e rendere standard l'amministrazione dei Lions club. • Creare e promuovere uno spirito di comprensione tra i popoli del mondo. • Promuovere i principi di buon governo e buona cittadinanza. • Partecipare attivamente al benessere civile, culturale, sociale e morale della comunità.

29 • Unire i club con legami di amicizia, fratellanza e comprensione reciproca.
• Fornire un luogo di dibattito per discussioni aperte su tutte le questioni di interesse pubblico, fatto salvo la politica e la religione che non saranno argomenti di discussione fra i soci. • Incoraggiare le persone predisposte a servire la comunità senza derivarne vantaggi finanziari, incoraggiare l'efficienza e promuovere alti valori di etica nel commercio, nell'industria, nelle professioni, nelle attività pubbliche e in quelle private.

30 ARTICOLO 3 - APPARTENENZA
Fanno parte dell’Associazione tutti i Lions Club debitamente organizzati e costituiti secondo le presenti norme.

31 ARTICOLO 4 - EMBLEMA, COLORI, SLOGAN E MOTTO
Il LOGO è quello che universalmente ci distingue, riportato sulla nostra pin, modificato di recente con delibera della Convention di Bangkog Nome-Logo-emblema ed insegne possono essere utilizzati in base alle norme stabilite dal Regolamento. COLORI: Viola ed Oro. SLOGAN: Libertà, Intelligenza per la salvezza della Nazione. Liberty, Intelligence Our Nation's Safety MOTTO: We serve.

32 ARTICOLO 5 - OFFICER E CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE INTERNAZIONALE
Sono Officers dell’ Associazione: il Presidente Internazionale, gli Immediati Past Presidente Internazionale (Officers esecutivi), il Primo Vice Presidente, il Secondo Vice Presidente Internazionale, i 34 Direttori Internazionali, i 755 Governatori Distrettuali, il Direttore esecutivo, il Tesoriere (funzionari amministrativi), il Segretario, ogni altro officers delegato dal C.d.A.. Il Consiglio di Amministrazione (board) è composto dai 4 Officers esecutivi e dai 34 Direttori Internazionali.

33 Ogni anno sono eletti 17 Direttori Internazionali che restano in carica per un biennio.
Tutti gli altri officers esecutivi ed i DG restano in carica un solo anno. Gli Officer Amministrativi nominati dal C.d.A. restano in carica a discrezione del medesimo. Gli Officer esecutivi ed i DG non percepiscono alcun compenso, ma sono ammessi al rimborso delle spese sostenute nell’ esercizio dei loro compiti secondo il regolamento di Contabilità.

34 Il C.d.A. ha giurisdizione, supervisione e direzione di tutti gli officer e dei comitati del Consiglio e dell’ Associazione.

35 ARTICOLO 6 - CONVENTION INTERNAZIONALE
Ogni anno, all’ epoca e nel luogo stabilito dal C.d.A. si tiene la Convention dell’Associazione. I club hanno diritto ad un delegato effettivo ed un supplente ogni 25 soci o frazione superiore a 13. Il conteggio viene fatto sulla base dei dati risultanti nel Registro Internazionale al primo giorno del mese che precede la Convention. Sono previsti dei delegati fuori quota. Non sono ammesse le deleghe. Il numero legale è costituito dalla maggioranza dei delegati registrati presenti ad ogni sessione.

36 ARTICOLO 7 - ORGANIZZAZIONE DISTRETTUALE
Il territorio dei Lions Club regolarmente costituiti è suddiviso in Distetti ed Unità amministrative.

37 ARTICOLO 8 – CLUBS I Lions Club sono costituiti secondo le norme e le regole del C.d.A. I club sono entità autonome. Si diventa lion solo su invito.

38 ARTICOLO 9 - QUOTE Per socio Internazionale $ 39,00 Multidistrettuale € 28,85 Interdistrettuale € 13,20 Distrettuale € 65,95

39 ARTICOLO 10 - FONDO DI RISERVA PER CASI DI EMERGENZA
E’ costituito un fondo speciale, amministrato separatamente dagli altri fondi dell’Associazione.

40 ARTICOLO 11 - EMENDAMENTI
E’ prevista una procedura per le variazioni dello Statuto che può avvenire esclusivamente in occasione delle Convention annuali.

41 DOMANDE

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43 Distretto 108 Ia3 ACCADEMIA 2011-2012 Governatore Roberto Bergeretti
Qualità del Socio Comitato Soci Relatore Fedele Andrea Palmero

44 Concetti introduttivi e premesse:
In campo associativo tutti gli incarichi affidati devono essere svolti con entusiasmo e serietà, con il piacere di sviluppare un compito che contribuirà alla crescita del Club, del Distretto e del Lions International. Questo ci si aspetta da tutti i soci nei vari ruoli, e così dai membri del comitato soci impegnati comunque in un compito delicato e difficile da cui possono derivare i futuri successi od insuccessi del Club. (GMT GLT ex MERL del Club)

45 Il mestiere di Lions e la sua formazione:
Sembra impossibile che un socio della nostra associazione abbia bisogno di essere informato sul concetto e sul significato di associazione volontaria di servizio. Ognuno di noi prima di essere accolto nell’associazione dovrebbe essere informato su cosa ci si aspetta da lui e così già in prima istanza decidere liberamente se aderire all’invito di far parte di un Club Lions. Eppure osserviamo che per molti, troppi di noi, l’appartenere al Lions non ha grande rilevanza nel quadro generale della loro vita. Se non la gratificazione di fregiarsi di un distintivo Leader tra le associazioni di servizio quale compimento dei risultati raggiunti nel campo professionale o nelle singole attività lavorative. Come spesso accade una volta messo il distintivo il nuovo socio scompare, o quanto meno frequenta poco e partecipa con distacco.

46 Con quali caratteristiche vengono cooptati i futuri soci Lions:
La stragrande maggioranza dei nostri soci è costituita da persone che possiedono un grado elevato di capacità personali e professionali di prima qualità, siano essi professionisti, imprenditori, manager, intellettuali, come è testimoniato dallo stato sociale che hanno saputo raggiungere. Malgrado ciò, nella maggioranza dei casi quando si trovano ad agire per l’associazione, quelle capacità di guida ed organizzative che sicuramente possiedono, sembrano essere improvvisamente scomparse e scemate. Se ciascuno di noi mettesse a disposizione del suo essere Lions anche una piccola parte del suo tempo e dello spirito di iniziativa che abitualmente utilizza nella sua attività, il Club e l’Associazione tutta, potrebbero fare un grande salto di qualità.

47 Necessità della conoscenza degli strumenti e delle risorse di ogni singolo socio e risultati di vita: Tutti i manager sanno benissimo che per utilizzare al meglio gli strumenti e le risorse di cui dispongono bisogna conoscerle a fondo. E’ questo il motivo di incontro di questa mattina. Scopriremo insieme, che fare bene il mestiere di Lions, aiuterà tutti noi a fare meglio il nostro personalissimo mestiere di imprenditore, di professionista, di commerciante, di manager e soprattutto il mestiere di persona umana. Il lions è una scuola di vita che ti cattura per i suoi nobilissimi scopi, ma ti fa crescere e ti arricchisce giorno per giorno nel tuo spirito gratificandoti per il tuo personale contributo alla costruzione di un mondo migliore..

48 Qualità del socio : Art.3 - Sezione 3 - Statuto internazionale: Requisiti per l’appartenenza ad un Lions Club “La qualifica di socio di un Lions Club debitamente costituito può essere concessa alle persone maggiorenni di ottima condotta morale che godono di buona reputazione nella località” I soci quindi devono avere in sintesi questi pregiudiziali requisiti: moralità, disponibilità al servizio e professionalità. Sulla moralità e sulla professionalità non ci sono dubbi in quanto qualità facilmente riscontrabili da persone attente come noi nella società di oggi.

49 Disponibilità al servizio:
Sulla disponibilità al servizio sarà opportuna qualche riflessione: Sui soci e sulla loro scelta cosa preferiamo l’immagine o la loro disponibilità. Se affiliassimo, personaggi come il S. Padre, il Presidente della Repubblica, senza dissacrare il loro ruolo religioso ed istituzionale, otterremo sull’opinione pubblica una grande immagine, ma nessuna disponibilità; come potrebbero operare in concreto per i nostri services ? Socio è colui che volontariamente convinto di un’idea e dei principi che l’attualizzano si unisce ad altri soci che condividono gli stessi ideali e che intendono conseguirli con un’azione comune.

50 Cosa dobbiamo riconoscere e chiedere al nuovo socio:
Il socio che viene tra noi deve sapere quel che chiediamo al suo volontariato. Ed è proprio sotto questo profilo che spesso, forse troppo spesso si rilevano grandi malintesi nella scelta dei nuovi affiliati. Senza ombra di dubbio dobbiamo riconoscere persone entusiaste e generose verso qualsiasi attività rivolta alla soluzione della missione e degli scopi associativi. Senza dimenticare in queste motivazioni l’importanza della disponibilità ad assumere tutti gli incarichi e le cariche associative che potranno essere affidate.

51 La composizione dei soci di un Club:
Il Club, attraverso i suoi componenti, deve essere lo specchio e la rappresentatività della sua area di giurisdizione, per essere in grado di conoscerne i problemi, le necessità, e trovare le soluzioni per risolverle. La forza del Lionismo è infatti nel Club inteso come strumento per raggiungere i nostri obiettivi. Da qui una prima riflessione che impegnerà il Presidente ed i Padrini a valutare l’opportunità di rappresentare nel Club tutte le categorie professionali presenti sul territorio di giurisdizione.

52 Categoria speciale: i soci femminili :
Il Lions Club nasce come associazione esclusivamente maschile, nel 1987 dopo la Convention di Taipei viene riconosciuto il diritto paritario femminile di appartenenza all’associazione. Inserimento e riconoscimento dovuto, ma anche inevitabile: si ricordi la questione legale dei Rotary: incostituzionale la discriminazione di appartenenza ad una associazione secondo la costituzione americana. Bisognerà porre una ragguardevole attenzione a questa categoria di soci che si presenta molto attiva, impegnata e con ruoli di leaderschip, soprattutto nei Club nati maschili ove spesso si trovano ancora degli ostacoli all’ingresso delle signore, il problema non si pone per i nuovi Club che vengono fondati ormai misti.

53 La ricerca dei soci: Sono sempre stato convinto che : “i soci vanno cooptati non per brevi periodi ma per la vita, Lions si nasce per la personalità che è interiormente in ognuno di noi, l’associazione con i suoi strumenti ne esalterà le qualità per farci crescere secondo gli scopi e le finalità dell’associazione stessa” Sono queste le riflessioni conclusive a cui ognuno di noi dovrebbe puntare in relazione alla singola esperienza personale, che dovranno essere da stimolo per i padrini, per il comitato soci , nella certezza di fare del bene anche attraverso un arricchimento personale dei nuovi adepti. Dobbiamo puntare sulle coscienze, sulla disponibilità incondizionata, che non vuole ricompense, il nostro bisogno è quello di uomini di buona volontà, che assumano incarichi nell’associazione solo come impegno personale e che portino orgogliosi il loro distintivo, esclusivamente come responsabilità nei confronti degli altri soci e della collettività che li riconosce come appartenenti al Lions.

54 Crescita e formazione del nuovo socio:
E’ indispensabile e con tutti gli sforzi di ciascuno di noi evitare di perdere dei soci nell’immediato dalla loro accoglienza nel Club. E’ necessario non farli sentire isolati e inserirli subito nel gruppo coinvolgendoli subito nelle attività del Club secondo le loro naturali doti e predisposizioni. Dovremo sforzarci di legare subito rapporti ravvicinati con ogni singolo nuovo socio e da qui far nascere quello che tutti riconosciamo come il vero collante dell’associazione: “l’amicizia”. Solo un gruppo di amici può avere in un’associazione di servizio come la nostra, la progettualità e l’impegno, per raggiungere anche con qualche sacrificio gli obiettivi e gli scopi che ci siamo prefissi. Questo si ottiene solo con soci di integerrime qualità morali e professionali, soci che devono rappresentare in tutti i campi del lavoro, sia manuale che intellettuale e professionale, l’élite del loro settore, propensi e dediti al servizio, Entusiasti di appartenere al Lions ed orgogliosi di far parte dell’associazione internazionale principe nata per servire gli altri.

55 L’esempio Dei Soci Anziani e Non
Dovremo essere comprensivi e capire chi rimane deluso dall’associazione, riconoscendo che spesso la delusione potrebbe scaturire dal comportamento poco corretto di alcuni ns. amici. Dovremo insegnare con fermezza a gestire un gruppo di persone nei vari ruoli, impegnarsi tutti a coinvolgere i nuovi soci affinché dal loro ingresso si sentano parte attiva del Club e dell’associazione, invitandoli alla partecipazione attiva a tutti gli incontri di Club, di Distretto, e di Multidistretto.

56 Coinvolgimento del socio con la qualità dei service:
Dovremo studiare service che siano un prodotto valido ed entusiasmante, trascinante per tutti i soci vecchi e nuovi, tali da incoraggiare anche i nostri membri più apatici e meno attivi, sicuro cattivo esempio per le nuove leve. Sui services, dovremmo paragonarci ai genitori, essere genitori è facile, è molto più complesso e faticoso essere padre e madre, ma quanta gioia otteniamo da ogni grammo dei nostri figli nella loro crescita fisica e morale, è con lo stesso impegno, come padre e madre che i Lions dovrebbero generare idee. Tutto naturalmente con giusto equilibrio, senza stancare il nuovo socio per aver preteso troppo da lui e senza deluderlo per non averle offerto occasioni di sentire il Lionosmo come mezzo strumentale per l’attuazione degli scopi a cui egli crede ed ha promesso fedeltà. E’ necessario infatti ottenere partecipazione ed obiettivizzare tale partecipazione, due aspetti concatenati in quanto è del tutto inutile sperare di ottenere partecipazione ad un progetto od iniziativa priva di interesse.

57 Procedura per l’ammissione dei soci:
Art. 3 sez. 2 Statuto di Club: Affiliazione solo dietro invito : - Proposta su moduli dal Padrino al Presidente del Club (non far conoscere il nome del Padrino) - Indagini del Comitato soci - Consultazione del Presidente del Comitato soci personale e riservata con tutti i soci - I soci ritenuti idonei verranno accolti dal Consiglio Direttivo a maggioranza

58 Compiti ed organizzazione del Comitato Soci:
Art. 4 sez 6 Regolamento di Club: Tre membri che durano in carica tre anni a rotazione Ogni anno verrà rinnovato un membro Il comitato soci dovrà essere riconfermato ogni anno Il membro il primo anno avrà l’incarico dell’incremento associativo Il membro il secondo anno avrà l’incarico di V. Presidente e si occuperà della conservazione dei soci e della ledership Il membro il terzo anno avrà l’incarico di Presidente e si occuperà di estensione

59 Conclusioni: Spero di aver stimolato possibili riflessioni e aspetto da tutti voi suggerimenti, domande, se necessario critiche, al solo scopo di costruire con tutte le ns. intelligenze e partecipazione costante, un’associazione sempre in crescita in tutte le sue sfaccettature.

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61 “ il rispetto della forma è sostanza”
Giovanni Carbone “ il rispetto della forma è sostanza”

62 (CERIMONIALE) La forma non è l’essenza del Lionismo, ma è indispensabile perché è sinonimo di rispetto dei valori di sostanza. Il cerimoniale è il compendio delle regole e dei comportamenti atte a mantenere alte le tradizioni della nostra Associazione, differenziandola da altri Enti di servizio. Se applicato con accuratezza, crea amalgama tra lo sforzo organizzativo, efficienza e rispetto per l’immagine della nostra Associazione.

63 (CERIMONIERE di CLUB) Socio normalmente nominato dall’Assemblea o dal Consiglio Direttivo, su proposta del Presidente, che lo affianca nell’espletare le funzioni di “padrone di casa”. E’ l’officer cui è affidata responsabilità dell’organizzazione e della conduzione delle cerimonie evitando improvvisazioni ed incontrollabile disinvoltura. Cura aspetti formali di qualsiasi manifestazione lionistica acciocchè si svolga nel rispetto del cerimoniale e dei valori nostra Associazione. E’ custode della campana, del gonfalone, delle bandiere, dei guidoncini, degli inni nazionali, e ogni altro emblema associativo.

64 (PREDISPOSIZIONI PER CONVIVIALI )
In ogni evento specie nelle conviviali, il Cerimoniere insieme con Segretario si assicura del numero partecipanti, definendo col Presidente il tavolo d’onore. E’ necessario arrivare con notevole in anticipo, allo scopo di preparare tutto ed avere anche tempo intrattenere soci ed ospiti all’arrivo Coordina con ristoratore tempi andare a tavola ed inizio cena Si sceglie un posto a tavola di facile accesso alle attrezzature e movimento durante conviviale.

65 (MATERIALI ed ARREDI ) I materiali indispensabili per svolgimento delle conviviali sono: Labaro del Club Campana e Martello Guidoncino del Club con sostegno Bandiera Italiana, Bandiera del P.I., Bandiera Europea Impianto amplificazione con uno o più microfoni possibilmente senza fili Segnaposto Libro delle firme Impianto per ascolto inni

66 (TAVOLI PRESIDENZIALI e PRECEDENZE LIONISTICHE)
Al tavolo del Presidente trovano posto oltre al Presidente del Club ed le autorità lionistiche, civili e militari e religiose, anche i relativi consorti. Il tavolo di presidenza non deve essere eccessivamente lungo, possibilmente in proporzione quantità invitati e tipologia tavoli. Il centro del tavolo è sempre occupato dal Presidente del Club. I posti alla sua destra e sinistra vanno distribuiti secondo ordine comparato delle precedenze.

67 Eventuale oratore occupa 1° posto a destra del Presidente
Eventuale oratore occupa 1° posto a destra del Presidente. Se è presente il DG va a sinistra. E’ opportuno predisporre un tableau (piantina tavoli) per cene particolari con numerosi commensali. (vicino zona aperitivi) Cerimoniere e Presidente aiutano ad indirizzare il proprio posto ai commensali. In caso di numerose autorità (lions e non) vicino al tavolo di presidenza devono essere predisposti altri tavoli d’onore. Se il tavolo di presidenza è rotondo evitare che alcuni componenti offrano la schiena alla sala.

68 (LABARI e BANDIERE) Dietro al tavolo ,alle spalle del Presidente, va sistemato il labaro del Club. E’ importante porlo ad altezza tale che i commensali non coprano la scritta. In presenza di più labari, il loro posizionamento è in funzione della anzianità di omologazione. Il più anziano ha il posto d’onore cioè quello di destra ( sinistra per chi guarda dalla sala ). Alla destra del tavolo di presidenza (sinistra per chi guarda da sala) va collocato il gruppo bandiere, con apposito base portabandiere. Al centro la bandiera italiana, alla sua sinistra quella del P.I. a destra quella europea. Infine la bandiera lions ( facoltativa) a fianco europea.

69 (CAMPANA e GUIDONCINO)
In ogni occasione ufficiale, sul tavolo del Presidente davanti al suo posto, saranno posti alla destra campana e martello e alla sua sinistra il guidoncino del Club su apposita asta. E’ importante!! ricordare che per ogni manifestazione lionistica, i tocchi di campana devono essere SOLO DUE (apertura e chiusura). In occasione di interclub, (sempre una sola campana!!) il tocco di apertura spetta al Presidente del Club di più vecchia costituzione e la chiusura al Presidente del Club più giovane. Quando è presente il DG o rappresentante operativo (VDG, PC, ) spetta a lui (o loro) il saluto di chiusura e nessun altro può prendere la parola dopo di lui.

70 (INVITI) Per manifestazioni di maggior rilievo è opportuno invitare il DG Ogni qualvolta interviene il DG, è opportuno invitare PC e PZ e darne comunicazione agli Officer Distrettuali della zona E’ doveroso estendere l’invito ai PDG della circoscrizione.

71 Inviti ad Autorità (lionistiche e non) vanno diramati con anticipo (15gg prima) e per iscritto. Il testo deve contenere: - logo lions, - indicazione di chi invita, - qualifica, nome, cognome dell’invitato e, se del caso, sola scritta e..signora (senza nome e cognome), - luogo, giorno e ora, - RSVP e numero telefono scritto in basso a destra

72 (ABITO) Alle varie manifestazioni è opportuno l’abito scuro. In occasione di conviviali di particolare rilevanza per la vita del Club, è raccomandato lo smoking (cravatta nera) come la Festa degli Auguri, anniversario della Charter ecc…. Solo con lo smoking è consigliato indossare le onorificenze lionistiche

73 (MENU’) Al fine di contenere tempi e costi è auspicabile parsimonia e riduzione di portate In manifestazioni di maggior rilevanza è consigliato mettere sul tavolo apposito cartoncino con menù

74 (INNI e CODICI / SCOPI) Nelle ricorrenze di maggiore rilevanza è previsto l’ascolto degli inni che generalmente sono tre, con il seguente ordine: - Inno della nazione del P.I. in carica - Inno europeo Inno italiano. Seguirà poi la lettura del codice dell’Etica e/o Scopi e/o Missione dell’Associazione

75 (IMPIANTO AMPLIFICAZIONE)
La scarsa efficienza di tale impianto, può compromettere la riuscita di una manifestazione Per cui spetta al Cerimoniere effettuare anzitempo scrupolose prove E’ auspicabile avere microfoni senza fili.

76 (SERVIZIO FOTOGRAFICO)
In meeting particolarmente importanti, è consigliabile prevedere un servizio fotografico, anche non professionale

77 (REGISTRO DEGLI OSPITI)
Sarà cura del Cerimoniere del Club raccogliere le firme dei presenti nelle conviviali nell’apposito “registro degli eventi”. (Volume di grande dimensioni in cui vengono dedicate pagine a ricordo di un evento, con firme dei partecipanti, ma anche foto e/o dediche appositamente rilasciate)

78 SVOLGIMENTO di CONVIVIALE TIPO
1) Prologo Il Cerimoniere porge i saluti e si presenta fa una breve introduzione sull’argomento della serata 2) APERTURA MEETING Invita il Presidente del Club a dare inizio al meeting con un tocco di campana. Dichiara formalmente aperta la serata ed invita tutti i presenti ad alzarsi in piedi per l’ascolto degli inni (quando previsto…)

79 Lettura dei codici dell’etica lionistica, degli scopi,
Lettura dei codici dell’etica lionistica, degli scopi,..(quando previsto) e al termine fa accomodare i presenti Presentazione dei partecipanti al meeting iniziando con le persone sedute al tavolo presidenziale, rispettando il protocollo che prevede prima le autorità lionistiche, poi quelle civili e militari e religiose ( rispettando rigorosamente l’ordine di precedenza Lionistica e non) Invita i MJF presenti in sala ad alzarsi perché siano riconosciuti ed applauditi da tutti i convenuti

80 3) SALUTO DELLE AUTORITA’
Invita il Presidente del Club a porgere il suo saluto di benvenuto (di seguito altre autorità che hanno manifestato desiderio a prendere la parola..) 4) CONVIVIALE Il Cerimoniere chiude la parte formale, e con il consenso del Presidente da avvio alla conviviale

81 SEDUTA FORMALE Al termine della conviviale, presentazione del relatore o dell’ospite, con lettura curriculum, o.. notizie in merito.. 6 ) CONCLUSIONE Al termine della serata il Presidente trae le conclusioni del meeting, ringrazia il relatore e tutti i convenuti Il Cerimoniere affianca il Presidente nella consegna/scambio dei guidoncini ed eventuali omaggi Il Presidente con il tocco di campana chiude il meeting, e nessun altro può prendere la parola

82 domande domande domande domande


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