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1 APPELLO DONNE E MEDIA Le proposte diventano Riforme: nuovi impegni per la RAI, regole per tutti i Media, un Organismo ad hoc ed uno STANDARD Europeo.

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Presentazione sul tema: "1 APPELLO DONNE E MEDIA Le proposte diventano Riforme: nuovi impegni per la RAI, regole per tutti i Media, un Organismo ad hoc ed uno STANDARD Europeo."— Transcript della presentazione:

1 1 APPELLO DONNE E MEDIA Le proposte diventano Riforme: nuovi impegni per la RAI, regole per tutti i Media, un Organismo ad hoc ed uno STANDARD Europeo DA INTERNET ALLE RIFORME: STORIA DI UN SUCCESSO IN RETE 27 Giugno 2011, ore 9.00-ore 18.00 Seminario Rai, c.so Sempione 27 - Milano La RAI ha la missione di rappresentare tutte le realtà. Come vogliono essere rappresentate le Donne? di Gabriella Cims Promotrice dellAppello Donne e Media

2 2 UNA PREMESSA E davvero realizzabile la parità di opportunità tra uomo e donna se non vi è parità di rappresentazione? Non si può negare lesistenza dei mezzi di comunicazione ed il ruolo che essi svolgono: se è vero che essi sono il racconto delle società è altrettanto vero che ne prefigurano i modelli di riferimento per limmaginario collettivo, sedimentando quotidianamente gli stereotipi vincenti anche per le nuove generazioni. Proporre come normale lo stereotipo di donna=cornicetta ornamentale, non è un problema delle donne: è una diminutio che riguarda tutta la società e la sua crescita culturale....E NON CI SONO QUOTE CHE TENGANO!

3 3 APPELLO DEL 27 NOVEMBRE 2009: GLI EMENDAMENTI RAI E LE ALTRE RIFORME PROPOSTE EVITARE DI CONDIRE TV CON PEZZI DI CARNE DI DONNA Quale responsabile dellOsservatorio sui Servizi Audiovisivi, ho elaborato e proposto una serie di emendamenti per avviare un nuovo corso dellimmagine femminile, a partire dal servizio pubblico PUBBLICATO DA key4biz.it E RIPRESO DA RAINEWS24 Solo la bellezza fa audience? Dibattito aperto sul ruolo delle donne in Tv Appello a Romani, Calabro e Garimberti: Il servizio pubblico ha unoccasione da non mancare Di Gabriella Cims Responsabile Osservatorio Direttiva Ue Servizi Audiovisivi Non occorrono tanti preamboli per descrivere quello che appare evidente agli occhi di tutti. Si potrebbe evitare di condire ogni contesto di trasmissione televisiva con un pezzo di carne di donna. Perché è di questo che si tratta quando accanto al conduttore di turno, che in genere incarna lautorevolezza, si espone una forma corporea femminile della cui testa – senza metterne in dubbio lesistenza - il più delle volte nulla è dato sapere. Cè un concetto che si chiama dignità. Dignita umana, culturale e professionale. Credo che questo concetto, riferito alle donne, sia stato ultimamente troppo tradito dai mezzi di comunicazione, in un processo a valanga che sta travolgendo tutto e tutti, consci ed inconsci … … Forse è venuto il momento, con pacatezza, di iniziare un nuovo corso. Non servono grandi rivoluzioni, per cambiare funzionano le riforme, occorrono idee chiare, iniziative concrete e la volontà per farle camminare … … Credo che la naturale scadenza, a dicembre, del contratto triennale che stabilisce i doveri della Rai, sia una di quelle occasioni da non perdere. Come responsabile dellOsservatorio sui Servizi Audiovisivi insediato un anno fa dal Vice Ministro delle Comunicazioni, ho proposto una serie di emendamenti per contribuire ad un nuovo corso dellimmagine femminile, a partire dal servizio pubblico. Ma ciò non basta e mi appello…

4 4 Piattaforma di emendamenti al Contratto di Servizio Pubblico RAI scaduto a dicembre, presentati in sede di Commissione paritetica Rai-Governo e Commissione di Vigilanza; la richiesta al servizio pubblico di dedicare spazi ad hoc per rappresentare la pluralità della realtà femminile; Sui mezzi di comunicazione in generale, lAppello chiede ladozione di un Codice Donne e Media, di regole condivise, simile a quello adottato dagli altri paesi dellUnione Europea –Libro Bianco Censis, Women and Media in Europe; Un Comitato ad hoc che ne monitori lapplicazione e promuova iniziative idonee ad implementarne gli obiettivi; Larmonizzazione delle regole in Europa per uno Standard Europeo Donne e Media. GLI OBIETTIVI PROMOSSI DELLAPPELLO DONNE E MEDIA

5 5 Il Presidente della Repubblica, il Parlamento, il Governo, la Rai, oltre un migliao di sottoscrizioni, tra singoli e associazioni, hanno dato forza ad uniniziativa della socità che si è consolidata nella Rete, diventando una riforma reale nellAgenda politica del Paese. che si è consolidata nella Rete, diventando una riforma reale nellAgenda politica del Paese. Hanno sottoscritto lAppello numerosi parlamentari tra i quali Emma Bonino, Roberto Rao, Silvia Costa, Maria Ida Germontani, Vittoria Franco, Debora Bergamini, Mariapia Garavaglia

6 6 IL PRIMO OBIETTIVO: GLI EMENDAMENTI AL CONTRATTO DI SERVIZIO – testo approvato e sottoscritto il 6/04/2011 - CAPO I - PRINCIPI GENERALI Articolo 1 - Missione e ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo Legenda: in grossetto blu-corsivo, il testo integrale degli emendamenti in vigore CAPO I - PRINCIPI GENERALI Articolo 1 - Missione e ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo Articolo 2 - Oggetto del contratto nazionale di servizio 3. La concessionaria è tenuta a realizzare unofferta complessiva di qualità, rispettosa dellidentità, dei valori e degli ideali diffusi nel Paese, della sensibilità dei telespettatori e della tutela dei minori, rispettosa della figura femminile e della dignità umana, culturale e professionale della donna, caratterizzata da una ampia gamma di contenuti e da una efficienza produttiva, in grado di originare presso i cittadini una percezione positiva del servizio pubblico in relazione al costo sostenuto attraverso il canone di abbonamento nonché sotto il profilo delladeguatezza dei contenuti della programmazione rispetto alla specificità della missione che è chiamata a svolgere. Per raggiungere tali obiettivi la Rai, nel rispetto delle previsioni dellarticolo 45 del Testo Unico, è tenuta ad improntare la propria offerta, tra gli altri, ai seguenti principi e criteri generali:... 3.b valorizzare la rappresentazione reale e non stereotipata della molteplicità di ruoli del mondo femminile, anche nelle fasce di maggior ascolto, promuovendo – tra laltro - seminari interni al fine di evitare una distorta rappresentazione della figura femminile, con risorse interne ed esterne, anche in base a indicazioni provenienti dalle categorie professionali interessate; 3.p promuovere e valorizzare un nuovo corso nellimpiego della figura femminile, nel pieno rispetto della dignità culturale e professionale delle donne, anche al fine di contribuire alla rimozione degli ostacoli che di fatto limitano le pari opportunità;

7 7 Articolo 2 comma 3 –SEGUE- Oggetto del contratto nazionale di servizio I DUE EMENDAMENTI ALLARTICOLO 2 COMMA 3, PUNTO 7 E 8, PROPOSTI IL 18 MAGGIO 2010 CON IL SOSTEGNO DI EMMA BONINO ED ALTRI PARLAMENTARI, SONO SINTETIZZATI NEL PUNTO 7, CONDIVISO DA APPELLO DONNE E MEDIA: 7. La Rai opera un monitoraggio, con produzione di idonea reportistica annuale, che consenta di verificare il rispetto circa le pari opportunità nonché la corretta rappresentazione della dignità della persona nella programmazione complessiva, con particolare riferimento alla distorta rappresentazione della figura femminile e di promuoverne un'immagine reale e non stereotipata. I report devono essere trasmessi al Ministero, allAutorità e alla Commissione Parlamentare. ATTENZIONE: occorre tener presente che il presente contratto già prevede una consistente azione di monitoraggio e trasmissione di reportistica da riferire al Ministero dello Sviluppo Economico, allAutorità per la Garanzia nelle comunicazioni e alla Commissione Parlamentare, che è ripetuta in ogni sezione. Consultare in particolare lart.3, commi dal 2 al 12. Art. 3-2 : La Rai è tenuta a dotarsi di un sistema di analisi e monitoraggio della qualità dellofferta e delle sue determinanti, tenendo conto delle esperienze esistenti anche a livello europeo ed internazionale, con lobiettivo di poter disporre di elementi di valutazione per la definizione di una programmazione e di una condotta aziendale che corrisponda sempre più alle domande e alle attese del pubblico e realizzi la funzione di servizio pubblico come prescritto dal presente Contratto, coniugando audience e qualità.

8 8 ……………………… Articolo 3 Qualità dellofferta e valore pubblico La Rai riconosce come fine strategico e tratto distintivo della missione del servizio pubblico la qualità dellofferta ed é tenuta a : d) improntare, nel rispetto della dignità della persona, i contenuti della propria programmazione a criteri di decoro, buon gusto, assenza di volgarità, anche di natura espressiva, assicurando –tra laltro – una più moderna rappresentazione della donna nella società, valorizzandone il ruolo, e rispettando le limitazioni di orario previste a tutela dei minori dalla legislazione vigente. A tal fine la Rai è tenuta al rigoroso rispetto dei Codici di cui al comma 5 dellarticolo 2 nonché di altri analoghi Codici che dovessero essere emanati nel triennio di vigenza del presente contratto; f) assicurare la realizzazione di trasmissioni dedicate ai temi dei bisogni della collettività, alle condizioni sanitarie e socio-assistenziali, alle iniziative delle associazioni della società civile, allintegrazione e al multiculturalismo, alle pari opportunità, alla cultura e al lavoro;

9 9 Articolo 4 Qualità dellinformazione (il relatore) 1. La Rai assicura la qualità dellinformazione quale imprescindibile presidio di pluralismo, completezza e obiettività, imparzialita, indipendenza e apertura alle diverse forze politiche nel sistema radiotelevisivo, nonche la tutela delle pari opportunita tra uomini e donne, e garantisce un rigoroso rispetto della deontologia professionale da parte dei giornalisti e degli operatori del servizio pubblico, i quali sono tenuti a coniugare il principio di libertà con quello di responsabilità nel rispetto della dignità della persona, contribuendo in tal modo a garantire la qualità dellinformazione della concessionaria. CAPO III - OFFERTA Articolo 9 - Lofferta televisiva 2. Si intendono per generi predeterminati di servizio pubblico: b) Programmi e rubriche di servizio: trasmissioni prevalentemente incentrate sui bisogni della collettività; trasmissioni a carattere sociale, anche incentrate su specifiche fasce deboli; programmi legati ai temi del lavoro, ai bisogni della collettività (quali le condizioni delle strutture sanitarie, assistenziali e previdenziali) allambiente e alla qualità della vita, alle iniziative delle associazioni della società civile; celebrazioni liturgiche; trasmissioni idonee a comunicare al pubblico una più completa e realistica rappresentazione del ruolo che le donne svolgono nella vita sociale, culturale, economica del Paese, nelle istituzioni e nella famiglia, valorizzandone le opportunità, limpegno ed i successi conseguiti nei diversi settori, in adempimento dei principi costituzionali;

10 10 Articolo 10 Lofferta radiofonica …………….. d) Società: programmi, rubriche e talk show su temi sociali e di costume, anche rivolti al mondo dei giovani o realizzati in formati innovativi, capaci di rappresentare la vita comunitaria e del territorio, e di ampliare il dibattito sullevoluzione civile del Paese, rubriche dedicate al tema delle pari opportunità e al ruolo che le donne svolgono nella società; Articolo 12 La programmazione televisiva per i minori … …………… 4. La Rai si impegna affinché la programmazione dedicata ai minori risponda ai seguenti criteri: a) sia di buona qualità e di piacevole intrattenimento; c) proponga valori positivi umani e civili, ed assicuri il rispetto della dignità della persona e promuova modelli di riferimento, femminili e maschili, egualitari e non stereotipati;

11 11 5. Fermi restando i divieti di cui al decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177 e successive modificazioni, nella fascia oraria compresa tra le ore 7 e le 22,30, dedicata a una visione familiare, vanno realizzati programmi riguardanti tutti i generi televisivi, che tengano conto delle esigenze e della sensibilità dellinfanzia e delladolescenza, evitando la messa in onda di programmi che, anche in relazione allorario di trasmissione, possano nuocere allo sviluppo fisico, psichico o morale dei minori o programmi che possano indurre ad una forviante percezione dellimmagine femminile e della violenza sulle donne. Articolo 13 Lofferta dedicata alle persone con disabilità e programmazione sociale ….. 6. La Rai si impegna a collaborare, con le istituzioni preposte, alla ideazione, realizzazione e diffusione di programmi specifici diretti al contrasto e alla prevenzione della pedofilia, della violenza sui minori e alla prevenzione delle tossicodipendenze e alla conoscenza delle conseguenze prodotte dalluso delle sostanze stupefacenti e psicotrope nonché al costo sociale che tali fenomeni comportano per la collettività. La Rai si impegna altresì alla prevenzione e contrasto della violenza sulle donne, collaborando con le istituzioni preposte per la realizzazione e diffusione, sulle diverse piattaforme di trasmissione, di specifici programmi.

12 12 Articolo 14 Lofferta per lestero 1. La Rai si impegna ad adeguare la propria offerta destinata allestero alle mutate condizioni dello scenario complessivo di riferimento; la Rai, in particolare, si impegna a ridefinire la nuova offerta in modo tale da rappresentare la complessiva realtà del Paese anche sotto il profilo economico, le dinamiche di sviluppo e le diverse prospettive culturali, istituzionali, imprenditoriali e sociali nella loro interezza nonché a realizzare nuove forme di programmazione per lestero che consentano di portare la cultura italiana, anche di carattere regionale, ad un più vasto pubblico internazionale. La Rai si impegna altresi a diffondere anche allestero una programmazione che rispetti limmagine femminile e la sua dignità culturale e professionale e rappresenti in modo realistico il ruolo delle donne nella società.

13 13 PER DAR SEGUITO AGLLE ALTRE RIFORME DELLAPPELLO, chiediamo al governo di convocare un tavolo tecnico di confronto che coinvolga i soggetti interessati: istituzioni, broadcasters, produttori audiovisivi, editori, pubblicitari, centri di ricerca, si possono confrontare per dotare anche il nostro Paese di un codice di regole condivise e valide per tutti i mezzi di comunicazione. E questa la premessa per dar vita ad un Comitato Donne e Media. Appello Donne e Media, in questi giorni, ha presentato al governo la proposta già illustrata ad aprile 2010(!) Numerose lettere stanno pervenendo ai dicasteri competenti, a sostegno delle richieste avanzate. Occorre la volontà di proseguire. Oggi abbiamo anche dimostrato che ciò rappresenta unesigenza concreta per quanti, uomini e donne, non si sentono più rappresentati dal racconto che i nostri mezzi di comunicazione offrono della pluralità delle donne che nascono, si impegnano e lavorano nel nostro Paese, dando un grande contributo di crescita a tutta la società. Gabriella Cims Promotrice Appello Donne e Media


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