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1 Regione Molise: involuzione di uneconomia? Il quadro economico delle Province a cura di A. Lombari.

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1 1 Regione Molise: involuzione di uneconomia? Il quadro economico delle Province a cura di A. Lombari

2 2 La Crescita Del Paese: Andamento I mercati richiedono scelte effettive non pseudo interventi.

3 3 Evoluzione del Pil

4 4 LE CAUSE Le grandezze sotto accusa sono: Le grandezze sotto accusa sono: 1. I conti pubblici 2. Lindebitamento del paese 3. La produzione 4. Loccupazione 5. La scarsa competitività 6. Loffensiva dei mercati orientali 7. La spesa pubblica senza investimenti 8. Il peso fiscale Le misure per lo sviluppo non possono prescindere dalla reale valutazione di tali grandezze.

5 5 Ragioni interne ed esterne A. interne A. interne Disomogeneità e frammentazione del tessuto produttivo italiano : risposta fragile. Disomogeneità e frammentazione del tessuto produttivo italiano : risposta fragile. Aspettative negative: le imprese difendono le posizioni di mercato acquisite, senza proiettarsi al futuro. Aspettative negative: le imprese difendono le posizioni di mercato acquisite, senza proiettarsi al futuro. Il quadro normativo incerto, sia sul fronte fiscale che su quello delle politiche di sostegno alle imprese, connesso con una esplosiva situazione di incertezza politica. Il quadro normativo incerto, sia sul fronte fiscale che su quello delle politiche di sostegno alle imprese, connesso con una esplosiva situazione di incertezza politica. B. Internazionali B. Internazionali Le pressioni recessive provenienti dai mercati globali, e le ombre speculative dei mercati finanziari mondiali, trovano modeste resistenze nei sistemi economici, nazionali e regionali, fragili e privi di anticorpi solidi e strutturali. Le pressioni recessive provenienti dai mercati globali, e le ombre speculative dei mercati finanziari mondiali, trovano modeste resistenze nei sistemi economici, nazionali e regionali, fragili e privi di anticorpi solidi e strutturali. La politica del credito : la politica di chiusura al rischio perseguita negli ultimi anni dalle Banche ha azzerato qualsiasi spinta al rinnovamento ed alla innovazione emersa in alcuni comparti produttivi e favorita la politica di finanziamento degli Stati con il debito pubblico. La politica del credito : la politica di chiusura al rischio perseguita negli ultimi anni dalle Banche ha azzerato qualsiasi spinta al rinnovamento ed alla innovazione emersa in alcuni comparti produttivi e favorita la politica di finanziamento degli Stati con il debito pubblico. Il debito strumento di conquista e di condizionamento dei poteri politici e dei governi.

6 6 …abbiamo esagerato Il grafico evidenzia una certezza:la crisi non è congiunturale, ma strutturale. Il grafico evidenzia una certezza:la crisi non è congiunturale, ma strutturale. La retta di regressione è allarmante: il Pil è in caduta libera e ciò impone non soltanto aggiustamenti congiunturali, quindi politiche di risanamento di conti pubblici e/o privati destinate ad incidere nel breve periodo, ma bisturi strutturali che rimettono al centro lo sviluppo e la crescita nel periodo lungo. La retta di regressione è allarmante: il Pil è in caduta libera e ciò impone non soltanto aggiustamenti congiunturali, quindi politiche di risanamento di conti pubblici e/o privati destinate ad incidere nel breve periodo, ma bisturi strutturali che rimettono al centro lo sviluppo e la crescita nel periodo lungo. Il punto di svolta è stato raggiunto: serve una rivoluzione in grado di rigenerare il tessuto economico e produttivo del paese. Il punto di svolta è stato raggiunto: serve una rivoluzione in grado di rigenerare il tessuto economico e produttivo del paese. Le politiche di redistribuzione del reddito non servono e non sono più sufficienti. Le politiche di redistribuzione del reddito non servono e non sono più sufficienti.

7 7 Leconomia reale del Molise Il rapporto sulla economia del Molise osserva il sistema economico e produttivo della Regione sul piano quantitativo ma introduce variabili di benessere. Il rapporto sulla economia del Molise osserva il sistema economico e produttivo della Regione sul piano quantitativo ma introduce variabili di benessere. La regione consolida la fase recessiva a conferma della ormai consolidata e evidente criticità del sistema produttivo delle province molisane. La regione consolida la fase recessiva a conferma della ormai consolidata e evidente criticità del sistema produttivo delle province molisane.

8 8 Economia del Molise A. La dimensione delle imprese A. La dimensione delle imprese Le imprese operanti sul territorio sono state 23.259 ( contro le 23.693 del 2010). Le imprese operanti sul territorio sono state 23.259 ( contro le 23.693 del 2010). Esse rappresentano lo 0,48% delle unità produttive del paese. Esse rappresentano lo 0,48% delle unità produttive del paese. Sono di modeste dimensioni visto che il 96% delle imprese molisane occupano da 1-9 addetti. Le imprese con 50 addetti e oltre rappresentano lo 0,40% del tessuto produttivo regionale. Sono di modeste dimensioni visto che il 96% delle imprese molisane occupano da 1-9 addetti. Le imprese con 50 addetti e oltre rappresentano lo 0,40% del tessuto produttivo regionale. In prevalenza, come unità produttive, nella provincia di Campobasso. Il 71% degli addetti opera nella provincia di CB, il rimanente 29% in quella di Isernia. In prevalenza, come unità produttive, nella provincia di Campobasso. Il 71% degli addetti opera nella provincia di CB, il rimanente 29% in quella di Isernia.

9 9 B. Gli occupati La domanda di lavoro si concentra, nel 2010, nei settori di Altri servizi (26%), Industria in senso stretto(25%) e nel Commercio (21%). La domanda di lavoro si concentra, nel 2010, nei settori di Altri servizi (26%), Industria in senso stretto(25%) e nel Commercio (21%).

10 10 C. La dinamicità delle imprese La demografia delle imprese, per il 2012, mostra un saldo negativo di (– 0,17%). La demografia delle imprese, per il 2012, mostra un saldo negativo di (– 0,17%). Il saldo, al netto delle cessazioni dufficio, è stato pari a -59 unità( lanno precedente il saldo era stato limitatamente positivo + 22 imprese). Il saldo, al netto delle cessazioni dufficio, è stato pari a -59 unità( lanno precedente il saldo era stato limitatamente positivo + 22 imprese). Vediamo i saggi di crescita delle imprese. Nel 2012 è stato di - 0,70 %, pari a 187 imprese perse al netto delle CDU. Vediamo i saggi di crescita delle imprese. Nel 2012 è stato di - 0,70 %, pari a 187 imprese perse al netto delle CDU. 1 PUNTO % = 369 IMPRESE.

11 11 D. Le imprese per settori I settori che hanno mostrato a fine 2012 la maggiore dinamicità per numero di imprese sono lagricoltura, il commercio e le costruzioni. Decisamente poco dinamici sono stati i settori delle Assicurazioni e credito e dei Trasporti. I settori che hanno mostrato a fine 2012 la maggiore dinamicità per numero di imprese sono lagricoltura, il commercio e le costruzioni. Decisamente poco dinamici sono stati i settori delle Assicurazioni e credito e dei Trasporti.

12 12 La crisi nelle province La perdita di unità produttive nel settore agricolo è stato, nel periodo considerato, elevato con un fenomeno di acquisizione per le attività a destinazione turistica, commerciale, industriale ecc. La perdita di unità produttive nel settore agricolo è stato, nel periodo considerato, elevato con un fenomeno di acquisizione per le attività a destinazione turistica, commerciale, industriale ecc. Il settore del commercio presenta qualche segnale di sofferenza con incerta prospettive di crescita. Le attività chiuse sono state numerose. Il settore del commercio presenta qualche segnale di sofferenza con incerta prospettive di crescita. Le attività chiuse sono state numerose. Le due province si differenziano sul piano delle sofferenze legate alla fase congiunturale negativa. Le due province si differenziano sul piano delle sofferenze legate alla fase congiunturale negativa. I saldi negativi, in provincia di Isernia si manifestano in prevalenza nellagricoltura, nelle attività manifatturiere e nel commercio allingrosso. Nella provincia di Campobasso la crisi ha investito quasi tutti i settori, eccetto le attività connesse ai Servizi. In particolare il settore Agricolo (-257 imprese), attività manifatturiere (-29 imprese), il Commercio (-65 imprese). I saldi negativi, in provincia di Isernia si manifestano in prevalenza nellagricoltura, nelle attività manifatturiere e nel commercio allingrosso. Nella provincia di Campobasso la crisi ha investito quasi tutti i settori, eccetto le attività connesse ai Servizi. In particolare il settore Agricolo (-257 imprese), attività manifatturiere (-29 imprese), il Commercio (-65 imprese).

13 13 E. Le forme giuridiche La compagine societaria si costituisce nella Regione in prevalenza sotto la forma di ditta individuale (70%), mentre il 15,5% sono le società di capitale e l11,8% società di persone. La compagine societaria si costituisce nella Regione in prevalenza sotto la forma di ditta individuale (70%), mentre il 15,5% sono le società di capitale e l11,8% società di persone. La crisi impatta anche sulla forma delle società. La crisi impatta anche sulla forma delle società. I tassi in Molise:flussi del periodo/stock iniziale

14 14 F1. Gli indici di bilancio: liquidità La capacità delle imprese di fronteggiare i debiti correnti con liquidità immediate e con quelle prontamente realizzabili è nel corso degli anni andato deteriorandosi nella regione Molise. La capacità delle imprese di fronteggiare i debiti correnti con liquidità immediate e con quelle prontamente realizzabili è nel corso degli anni andato deteriorandosi nella regione Molise. Se superiore a 1 cè la copertura delle passività. Se superiore a 1 cè la copertura delle passività. Solidità delle imprese

15 15 Verso la redditività Lindice di liquidità immediata si deteriora. Lindice di liquidità corrente rimane superiore a 1 in Molise, ma al di sotto della media nazionale. Lindice di liquidità immediata si deteriora. Lindice di liquidità corrente rimane superiore a 1 in Molise, ma al di sotto della media nazionale. Il rapporto di indebitamento netto è andato in Molise, invece contraendosi a differenza del trend nazionale. Il rapporto di indebitamento netto è andato in Molise, invece contraendosi a differenza del trend nazionale. La redditività del comparto produttivo molisano si misura mediante il ROE ( reddito netto su capitale netto). La redditività del comparto produttivo molisano si misura mediante il ROE ( reddito netto su capitale netto). Misura la redditività del capitale di rischio investito nellazienda dai soci. Misura la redditività del capitale di rischio investito nellazienda dai soci.

16 16 Le perdite aggrediscono i capitali investiti Il ROE negativo vuol dire che le perdite mangiano i capitali dei soci investiti nella società. IL ROE in Molise è distante dal dato nazionale ma, nellanno considerato, è stato negativo. Indice di forte squilibrio economico in cui versano le imprese molisane.

17 17 Il Valore aggiunto territoriale 2011 % Valori assoluti in %. Prevalenza della agricoltura nella acquisizione del valore aggiunto.

18 18 Il tasso di crescita del Va ( 2011/2010 ) % Flessione del Va della Regione del 3,7%. La provincia di IS perde una quota meno significativa (- 1,3%) rispetto a CB (-3,5%). Rispetto al 2009: Il Va si riduce del 2,5%, con un calo per IS del 4,5 e per CB di -1,8)

19 19 Ricchezza nuova modesta in Regione La congiuntura sfavorevole La congiuntura sfavorevole La politica fiscale non favorevole alle imprese La politica fiscale non favorevole alle imprese Eccessiva burocrazia Eccessiva burocrazia Costi elevati Costi elevati Scarsa competitività delle imprese Scarsa competitività delle imprese Dimensioni delle imprese : prevalentemente piccole o medie imprese. Dimensioni delle imprese : prevalentemente piccole o medie imprese. I segni negativi mostrano la incapacità del sistema produttivo di produrre ricchezza. I segni negativi mostrano la incapacità del sistema produttivo di produrre ricchezza.

20 20 I costi dellenergia Un costo che riduce i consumi e pesa sulle imprese. Un costo che riduce i consumi e pesa sulle imprese. Anche se il 36% proviene dalle fonti rinnovabili.

21 21 Le costruzioni:un settore in crisi Il calo del numero delle imprese. Il calo del numero delle imprese. Nel periodo CB perde 115 imprese, Isernia 56. Nel periodo CB perde 115 imprese, Isernia 56. Il Molise perde 1274 unità. Il calo per CB è pari all82%, in provincia di Isernia è il 18%

22 22 Gli indicatori della crisi Aumentano le ore autorizzate, per operai e impiegati, di Cassa integrazione. Aumentano le ore autorizzate, per operai e impiegati, di Cassa integrazione. Il numero delle transazioni immobiliari crolla di 150.000 unità nel 2012 sul 2011. Effetto della politica fiscale sulla casa? Un aggiustamento è probabile e, tuttavia, limpatto generazionale sarà significativo sulla politica del risparmio delel famiglie. Un dato: Nel 2010/09, il calo era stato di 348 unità.

23 23 La forza lavoro in Regione (anno 2012) Istat: numero occupati+numero disoccupati

24 24 Scarsa attendibilità dei dati? La forza lavoro del Molise dal 2011 al 2012 passa da 121.796 unità a 124.475. La forza lavoro del Molise dal 2011 al 2012 passa da 121.796 unità a 124.475. Variazione modesta (+2,2%). Insignificante la variazione degli occupati (-0,2% unità) Variazione modesta (+2,2%). Insignificante la variazione degli occupati (-0,2% unità) Strano e preoccupante. Strano e preoccupante. Le cause sono i fattori che incidono sulla popolazione: emigrazione, invecchiamento della popolazione e tasso di mortalità. Le cause sono i fattori che incidono sulla popolazione: emigrazione, invecchiamento della popolazione e tasso di mortalità.

25 25 Tasso occupazione e disoccupazione Valori percentuali

26 26valutazioni Il tasso di occupazione torna ai livelli dei primi anni 2000. Il tasso di occupazione torna ai livelli dei primi anni 2000. Non abbiamo il dato provinciale? Non abbiamo il dato provinciale? Una analisi sulla serie storiche degli occupati e disoccupati sarebbe stata opportuna. Una analisi sulla serie storiche degli occupati e disoccupati sarebbe stata opportuna. Il tasso di disoccupazione è, tuttavia, elevato:intorno al 23,5%. Il tasso di disoccupazione è, tuttavia, elevato:intorno al 23,5%. Appare, tuttavia una variazione molto sensibile e preoccupante. Appare, tuttavia una variazione molto sensibile e preoccupante.

27 27 I settori che occupano

28 28 La dimensione della domanda di lavoro Anno 2012 Il comparto Servizi sia ad Isernia che a Campobasso rappresenta il 45% circa della domanda di lavoro.

29 29 Innovazione e saperi: un vincolo La spesa in innovazione e ricerca è investimento in quanto destinata a migliorare la competitività delle imprese. La spesa in innovazione e ricerca è investimento in quanto destinata a migliorare la competitività delle imprese. La regione Molise spende in R&S solo lo 0,51% del Pil, pari a 32.615.000 di euro nel 2010. La regione Molise spende in R&S solo lo 0,51% del Pil, pari a 32.615.000 di euro nel 2010. Precede soltanto la Calabria con lo 0,46% nella spesa per regioni. Precede soltanto la Calabria con lo 0,46% nella spesa per regioni. Le imprese innovatrici sono quelle che introducono innovazioni ai prodotti ed ai processi produttivi. Le imprese innovatrici sono quelle che introducono innovazioni ai prodotti ed ai processi produttivi. Le imprese molisane si collocano, con una quota del 16,5%( media nazionale 31,5), al penultimo posto, prima della Basilicata. Le imprese molisane si collocano, con una quota del 16,5%( media nazionale 31,5), al penultimo posto, prima della Basilicata. Il Molise è dinamico solo rispetto ai marchi(71). Il Molise è dinamico solo rispetto ai marchi(71). Lo scenario recessivo (-2%) per il 2013, è anche conseguenza delle modeste risorse destinate a superare i vincoli strutturali che impediscono lo sviluppo e la crescita della Regione.

30 30 Il sistema del credito La crescita degli sportelli bancari nella regione ha subito un vero e proprio arresto attestandosi a 145 sportelli per 10.000 ab.. Dopo la fase espansiva 1998-2008,che aveva portato lindicatore di sportelli a 145, il valore rimane costante. La concentrazione è nella provincia di CB con 112 sportelli, contro i 33 di quella di Isernia. La operatività degli istituti si misura in termini di raccolta e impiego, quindi di accesso al credito da parte delle famiglie e delle imprese. La scarsa concessione di credito è segnale di elevato grado di rischio nella economia molisana. La scarsa concessione di credito è segnale di elevato grado di rischio nella economia molisana.

31 31 Gli aggregati del mercato del credito

32 32 Sofferenze in % degli impieghi Indicatore di rischio

33 33 La misura finanziaria della crisi Laumento delle sofferenze è indice di carenza di liquidità da parte delle imprese e delle famiglie. Un indice modesto è indice di buona salute per il tessuto produttivo locale nel senso che riesce a fronteggiare gli impegni assunti. Laumento delle sofferenze è indice di carenza di liquidità da parte delle imprese e delle famiglie. Un indice modesto è indice di buona salute per il tessuto produttivo locale nel senso che riesce a fronteggiare gli impegni assunti. In Molise, al 31/12/2012 le somme non restituite alle banche sono state 467 milioni di euro (+67 rispetto allanno 2011), con un indice pari al 16,8%. In Molise, al 31/12/2012 le somme non restituite alle banche sono state 467 milioni di euro (+67 rispetto allanno 2011), con un indice pari al 16,8%. I debiti non onorati in provincia di Campobasso sono stati 289 milioni, mentre a Isernia 178 milioni di euro. Una percentuale pari rispettivamente al 24,6% e al 4,7%. I debiti non onorati in provincia di Campobasso sono stati 289 milioni, mentre a Isernia 178 milioni di euro. Una percentuale pari rispettivamente al 24,6% e al 4,7%.

34 34valutazioni Il Molise ha un grado di sofferenza superiore alla media nazionale. Il Molise ha un grado di sofferenza superiore alla media nazionale. Cb dal 99 al 2001 ha una flessione della % quasi costante, si stabilizza e poi risale. Cb dal 99 al 2001 ha una flessione della % quasi costante, si stabilizza e poi risale. Isernia diminuisce fino al 2001 per poi avere una impennata nel 2002 e poi tende a stabilizzarsi. Isernia diminuisce fino al 2001 per poi avere una impennata nel 2002 e poi tende a stabilizzarsi. Isernia sembra rappresentare la causa della maggiore rischiosità del credito alle imprese in Molise. Isernia sembra rappresentare la causa della maggiore rischiosità del credito alle imprese in Molise. E interessante capire, sul piano della distribuzione del credito, se alle imprese bancarie conviene concentrare il credito nelle mani di pochi soggetti, più o meno solvibili, ovvero avere un portafoglio crediti spalmato su più soggetti. E interessante capire, sul piano della distribuzione del credito, se alle imprese bancarie conviene concentrare il credito nelle mani di pochi soggetti, più o meno solvibili, ovvero avere un portafoglio crediti spalmato su più soggetti.

35 35valutazioni Una economia imbrigliata nella morsa del costo del denaro. Una economia imbrigliata nella morsa del costo del denaro. Le imprese che operano a Cb pagano il denaro ad un tasso pari a 7,89%, mentre Isernia a 8,31 superiore alla media nazionale. Le imprese che operano a Cb pagano il denaro ad un tasso pari a 7,89%, mentre Isernia a 8,31 superiore alla media nazionale. La flessione del tasso per Cb è dovuta al miglioramento delle sofferenze; mentre a Is la stabilità del tasso denota una situazione di criticità: leconomia molisana forse non può permettersi tale strozzatura. La flessione del tasso per Cb è dovuta al miglioramento delle sofferenze; mentre a Is la stabilità del tasso denota una situazione di criticità: leconomia molisana forse non può permettersi tale strozzatura.

36 36 Gli scambi con lestero Il grado di dipendenza della regione ai mercati esteri è espresso dal saldo importazioni esportazioni. Il grado di dipendenza della regione ai mercati esteri è espresso dal saldo importazioni esportazioni. La perdita di competitività delle imprese molisane accompagnata dagli effetti dellapprezzamento delleuro, che rende meno attraenti e convenienti i prodotti nazionali ha determinato il calo delle esportazioni (-6,1%) e il contenimento, più significativo, delle importazioni (-20,7%) nel biennio 2011-2012. La perdita di competitività delle imprese molisane accompagnata dagli effetti dellapprezzamento delleuro, che rende meno attraenti e convenienti i prodotti nazionali ha determinato il calo delle esportazioni (-6,1%) e il contenimento, più significativo, delle importazioni (-20,7%) nel biennio 2011-2012. Il segnale per il 2013 sembra essere più positivo: aumento delle esportazioni e, però, ripresa delle importazioni: fattore di debolezza e non di forza della nostra economia. Il segnale per il 2013 sembra essere più positivo: aumento delle esportazioni e, però, ripresa delle importazioni: fattore di debolezza e non di forza della nostra economia.

37 37 Isernia: prevalenza export Anno 2012

38 38 Incremento scambio estero In Molise la variazione delle importazioni sul 2011 è stato di (20,7%), contro un contenimento nazionale del 5,6%. In Molise la variazione delle importazioni sul 2011 è stato di (20,7%), contro un contenimento nazionale del 5,6%. Le esportazioni si riducono in Molise del 6,1% contro una crescita nazionale del 3,7%. Le esportazioni si riducono in Molise del 6,1% contro una crescita nazionale del 3,7%. Il saggio di crescita delle importazioni a Isernia è - 16,3% superiore alla media nazionale del -5,6%. Il saggio di crescita delle importazioni a Isernia è - 16,3% superiore alla media nazionale del -5,6%. Il saggio di crescita delle importazioni a CB è - 22,5%, contro una media nazionale del 5,6%. Il saggio di crescita delle importazioni a CB è - 22,5%, contro una media nazionale del 5,6%. Lexport è negativo a CB e positivo a Isernia. Lexport è negativo a CB e positivo a Isernia.

39 39 I settori trainanti: export Tasso di copertura:più favorevole ad IS, rispetto a CB

40 40 I fattori trainanti: import

41 41 Le merci esportate per valore Var. % 2012-11

42 42 Le merci importate per valore (var. % 2012-11) Tasso di apertura: Tasso di apertura: Minore è lindice minore la quota di Pil coinvolta negli scambi esteri. Minore è lindice minore la quota di Pil coinvolta negli scambi esteri. Una realtà locale meno aperta agli scambi internazionali. Una realtà locale meno aperta agli scambi internazionali.

43 43 La dotazione infrastrutturale Le infrastrutture Le infrastrutture sono fattori di sono fattori di crescita di uneco nomia. Le strutture con Le strutture con dizionano lofferta La crescita richiede altre condizioni: ubicazione geografica, vocazione industriale, collegamenti stradali, costo di energia, accesso al credito, livello e qualità di istruzione ecc. La crescita richiede altre condizioni: ubicazione geografica, vocazione industriale, collegamenti stradali, costo di energia, accesso al credito, livello e qualità di istruzione ecc. E possibile evidenziare una correlazione positiva tra la dotazione infrastrutturale e la ricchezza espressa in termini di valore aggiunto? E possibile evidenziare una correlazione positiva tra la dotazione infrastrutturale e la ricchezza espressa in termini di valore aggiunto?

44 44 Punti di forza e di debolezza

45 45 La vocazione turistica: un mito da sfatare? Dotata di un patrimonio artistico, archeologico e paesaggistico di notevole interesse, quindi potenzialmente con una buona propensione turistica, il comparto turistico incide poco sulleconomia locale: la ricchezza della regione proviene dal turismo solo per il 2,6% minore della media nazionale pari al 3,6%. Dotata di un patrimonio artistico, archeologico e paesaggistico di notevole interesse, quindi potenzialmente con una buona propensione turistica, il comparto turistico incide poco sulleconomia locale: la ricchezza della regione proviene dal turismo solo per il 2,6% minore della media nazionale pari al 3,6%.

46 46 Non solo turismo

47 47 La provincia con una La provincia con una maggiore attività maggiore attività Bolzano, Bolzano, contribuisce al valore contribuisce al valore aggiunto totale per il aggiunto totale per il 15,5%. Campobasso è all81 posto con un 2,7% e Isernia ancora meno con il 2,5% collocandosi all86 posto. 15,5%. Campobasso è all81 posto con un 2,7% e Isernia ancora meno con il 2,5% collocandosi all86 posto. Il comparto offre ancora potenzialità ma va sfruttato meglio con un modello di turismo qualificato e durevole, evitando il turista mordi e fuggi, che incide poco sulla ricchezza e determina solo danni allambiente e al paesaggio. Il comparto offre ancora potenzialità ma va sfruttato meglio con un modello di turismo qualificato e durevole, evitando il turista mordi e fuggi, che incide poco sulla ricchezza e determina solo danni allambiente e al paesaggio.

48 48 La ricchezza di un Paese è misurata dal Pil. Leconomia moli- sana non ha tenuto il passo con il positivo andamento del periodo 1980-2000, quando il Pil pro-capite del Molise cresceva ad un tasso medio di 1,8%, superiore a quello dellintero Mezzogiorno, pari all1,1%. Uscita del Molise dallObiettivo 1. IL Pil esprime una grandezza monetaria della produzione che, oggi diventa insufficiente per misurare la ricchezza

49 49 Oggi è necessario far riferimento ad indicatori multicriterio che valutino le potenzialità di unarea non solo in relazione ad elementi quantitativi ma anche a elementi qualitativi: istruzione, ambiente, livello malavitoso e criminalità, disoccupazione. Oggi è necessario far riferimento ad indicatori multicriterio che valutino le potenzialità di unarea non solo in relazione ad elementi quantitativi ma anche a elementi qualitativi: istruzione, ambiente, livello malavitoso e criminalità, disoccupazione. Il livello di benessere è condizionato dal reddito procapite, ma anche da un progresso autentico: laumento di inquinamento e della criminalità fanno aumentare le produzioni di depuratori e di sistemi antifurto o di polizia(spesa pubblica), ma è difficile sostenere che quelle cause che alimentano il reddito procapite siano un effettivo elemento positivo per un paese in termini di benessere globale. Il livello di benessere è condizionato dal reddito procapite, ma anche da un progresso autentico: laumento di inquinamento e della criminalità fanno aumentare le produzioni di depuratori e di sistemi antifurto o di polizia(spesa pubblica), ma è difficile sostenere che quelle cause che alimentano il reddito procapite siano un effettivo elemento positivo per un paese in termini di benessere globale.

50 50Conclusioni Il sistema produttivo, nazionale e locale, è caratterizzato da: Il sistema produttivo, nazionale e locale, è caratterizzato da: 1. Forte presenza di economia sommersa; 2. Aree a forte illegalità 3. Scarsa innovazione 4. Elevati costi fiscali e contributivi 5. Elevati costi del denaro 6. Eccessiva frammentazione della produzione 7. Eccessiva rigidità del mercato del lavoro 8. Eccessiva presenza pubblica e burocrazia

51 51 Una scelta obbligata La classe dirigente non riesce a dare risposte sociali ed economiche alla collettività amministrata. La fase recessiva e i processi di saturazione dei sistemi produttivi, pubblici e privati, impediscono riforme in grado di stimolare lo sviluppo e la crescita del paese e dei territori. La classe dirigente non riesce a dare risposte sociali ed economiche alla collettività amministrata. La fase recessiva e i processi di saturazione dei sistemi produttivi, pubblici e privati, impediscono riforme in grado di stimolare lo sviluppo e la crescita del paese e dei territori. Il federalismo mancato del resto ha accentuato il grado di criticità dei governi locali i quali sono alle prese con livelli di spesa pubblica incontrollabile e strumenti di finanziamento sempre più limitati al territorio. Il federalismo mancato del resto ha accentuato il grado di criticità dei governi locali i quali sono alle prese con livelli di spesa pubblica incontrollabile e strumenti di finanziamento sempre più limitati al territorio. Ciò alimenta diseguaglianze e distorsioni che aggrediscono lo stato sociale e lo stesso livello di benessere della collettività Ciò alimenta diseguaglianze e distorsioni che aggrediscono lo stato sociale e lo stesso livello di benessere della collettività

52 52 Senza lavoro il paese muore La previsione va integrata rispetto alla qualificazione della domanda di lavoro. Si muore anche per lavoro improduttivo, che è pura assistenza dal lato della offerta di lavoro e costi impropri dal lato della domanda di lavoro. La previsione va integrata rispetto alla qualificazione della domanda di lavoro. Si muore anche per lavoro improduttivo, che è pura assistenza dal lato della offerta di lavoro e costi impropri dal lato della domanda di lavoro. Il decreto del fare è una opportunità da non perdere: il sistema ha bisogno di fiducia ma anche di prospettive vere e reali. Occorre riformare la struttura dellazienda Italia. Se nessuno cede nulla, rimane una azione di carattere puramente distributiva tra le classi economiche e sociali del paese. Il decreto del fare è una opportunità da non perdere: il sistema ha bisogno di fiducia ma anche di prospettive vere e reali. Occorre riformare la struttura dellazienda Italia. Se nessuno cede nulla, rimane una azione di carattere puramente distributiva tra le classi economiche e sociali del paese. Le riforme a costo zero per il paese avranno un modesto impatto sulla crescita e sullo sviluppo. Le riforme a costo zero per il paese avranno un modesto impatto sulla crescita e sullo sviluppo. Non basta produrre, occorre vendere

53 53 Obiettivo: crescere Lobiettivo competitività impone una stagione di riforme, vere e incisive, per portare il nostro paese ai livelli di crescita e di sviluppo delle economie più sviluppate. Lobiettivo competitività impone una stagione di riforme, vere e incisive, per portare il nostro paese ai livelli di crescita e di sviluppo delle economie più sviluppate. Se il governo pensa che esista una politica fiscale con funzione politica, e che essa possa essere costruita secondo una corrispondenza reale tra base imponibile e capacità contributiva espressa dal valore venale del bene, allora il sistema del prelievo non regge e si dissolverà sotto i colpi della rivoluzione fiscale. Se il governo pensa che esista una politica fiscale con funzione politica, e che essa possa essere costruita secondo una corrispondenza reale tra base imponibile e capacità contributiva espressa dal valore venale del bene, allora il sistema del prelievo non regge e si dissolverà sotto i colpi della rivoluzione fiscale. G. G.


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