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Ing. Marco Galeazzi - Ancona

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Presentazione sul tema: "Ing. Marco Galeazzi - Ancona"— Transcript della presentazione:

1 Ing. Marco Galeazzi - Ancona
ISO PROGETTAZIONE, INSTALLAZIONE, MESSA IN SERVIZIO MANUTENZIONE ED ESERCIZIO DEI SISTEMI DI ALLARME VOCALE PER SCOPI DI EMERGENZA Ing. Marco Galeazzi - Ancona

2 La ISO si applica: Ai sistemi di amplificazione e di distribuzione del suono utilizzati per realizzare una rapida ed ordinata mobilitazione degli occupanti di aree interne od esterne in caso di incendio. La norma si affianca alle altre in vigore che riguardano i sistemi audio per la diffusione di messaggi di emergenza e precisamente la CEI (EN60849) e UNI La ISO si riferisce in particolare alle procedure di progettazione, installazione ed esercizio di detti sistemi.

3 Tipi di impianti Qualunque tipo di impianto di allarme vocale che venga utilizzato per diffondere in un ambiente messaggi di emergenza in chiaro, per mezzo di altoparlanti, da viva voce (microfono) o da riproduttore di messaggi pre-registrati.

4 Oggetto della ISO 7240-19 Progettazione Requisiti di installazione
Verifiche da effettuare al collaudo – prestazioni minime del sistema Gestione e manutenzione

5 Specifiche di progettazione
La progettazione dell’impianto deve essere effettuata da tecnici qualificati ed esperti nel campo specifico La progettazione dell’impianto deve avvenire nell’ambito di un piano globale di emergenza relativo all’edificio o alla struttura in cui l’impianto deve essere realizzato. Il piano di emergenza deve tenere in considerazione: il numero di presenze nell’edificio il tempo necessario all’evacuazione la necessità di controllare l’evacuazione delle zone servite dall’impianto la necessità di prevedere segnalazioni di allerta oltre alla segnalazione di evacuazione la necessità di prevedere una evacuazione a fasi distinte la necessità di diffondere messaggi vocali di emergenza di cui va definito il contenuto la tipologia del sistema audio di diffusione sonora tra: solo diffusione di messaggi automatici (categoria 1) messaggi automatici + microfono di emergenza per chiamata generale (categoria 2) messaggi automatici + microfono di emergenza per chiamate generali e selettive (categoria 3) messaggi automatici + microfono di emergenza per chiamate generali e selettive + possibilità di dirottare i messaggi automatici su zone diverse con controlli manuali (categoria 4) la posizione delle apparecchiature e dispositivi di controllo/comando la suddivisione delle zone di evacuazione i limiti fisici (pareti, barriere ecc) di ogni zona di evacuazione accesso al sistema audio

6 Documentazione richiesta per la progettazione
planimetrie dell’edificio relazione di analisi acustica comprendente la distribuzione della aree acustiche distinguibili (zone di diffusione acustica isolate tra loro o soggette a diffusione audio distinta) per ogni zona di evacuazione, e per ognuna delle zone di diffusione acustica distinguibili tempo di riverberazione stimato o misurato almeno nelle bande d’ottava di 500, 1000 e 2000 Hz e livello di rumore di fondo descrizione dei rischi descrizione delle condizioni ambientali (umidità, temperatura, presenza di atmosfere corrosive, ecc), influenza di fenomeni elettromagnetici (per aree sottoposte a rischio di forti temporali) piano di gestione delle emergenze

7 Progettazione dell’impianto
Lo scopo dell’impianto è quello di diffondere messaggi con informazioni utili alla salvaguardia di vite umane su una o più zone di diffusione. I segnali di avviso devono essere diffusi attraverso un sistema di altoparlanti distribuiti nell’ambiente. Va anche considerata la presenza di persone audiolese per le quali vanno previsti sistemi di segnalazione ottica, sistemi ad induzione od altri idonei sistemi di segnalazione. In presenza di allarme ogni funzione dell’impianto non pertinente deve essere disabilitata. Il sistema audio deve essere sempre disponibile, a meno che non si trovi in condizioni di guasto o manutenzione. In tali situazioni occorre prevedere soluzioni sostitutive di segnalazione fino al ripristino del sistema. Il contenuto dei messaggi deve essere specificato e/o approvato dal committente e dalle autorità preposte

8 Priorità Quando il sistema funziona in modo automatico, la priorità dei messaggi deve essere predisposta sulla base di una programmazione o attraverso l’intervento manuale di un operatore in base alla percezione di rischio. Agli eventi deve essere attribuita la seguente priorità: evacuazione (rischio di vita per gli occupanti) allarme (situazione pericolosa che richiede attenzione e potenziale evacuazione) messaggi di non emergenza (messaggi operativi, test, ecc)

9 Intelligibilità del parlato
L’intelligibilità del parlato deve essere misurata nel 90% di una area acustica distinguibile ed in ogni altro ambiente di superficie maggiore di 10mq compreso in un’area acusticamente distinguibile. Per la misura può essere utilizzato uno dei metodi indicati nell’allegato A alla norma, che sono: Metodo PB (Phonetically Balanced – vedi ISO/TR 4870) con 256 o 1000 parole ; richiede una gruppo d i ascoltatori Metodo MRT (Modified Rhyme Test - vedi ISO/TR 4870); richiede un gruppo di ascoltatori Metodo STIr (Speech Transmission Index-male) – richiede il calcolo del MTF (Modulation Transfer Function) attraverso rilievi acustici ed elaborazioni numeriche che si eseguono con strumentazioni scientifiche Metodo STIPA (Speech Transmission Index for Public Address). E’ una versione condensate del metodo STIr – vedi IEC Metodo SII (Speech Intelligibility Index); si ottiene analizzando i livelli equivalenti dello spettro del parlato e del rumore assieme al livello equivalente di soglia acustica – vedi ANSI/ASA S

10 Rilievi sul campo I rilievi devono essere eseguiti su punti di misura. I punti di misura devono essere scelti secondo i seguenti criteri: Il numero di punti di misura dipende dalla superficie degli ambientI. meno di 25mq: 1 punto tra 25 e 100 mq : 3 punti tra 100 e 500 mq: 6 punti tra 500 e 1500 mq: 10 punti tra 1500 e 2500 mq: 15 punti oltre 2500 mq : 15 punti ogni 2500 mq la distanza tra i punti di misura non deve eccedere 12 m i punti di misura devono essere distribuiti equamente nell’area sottoposta a misura non più di un terzo dei punti deve essere posto sull’asse del diffusore a meno che non sia diversamente specificato, l’altezza di misura deve essere 1,2 m dal pavimento in caso di persone sedute ed 1,6 m da pavimento in caso di persone in piedi

11 Conformità Per la conformità dell’impianto si devono rilevare i seguenti valori: PB 256 parole: 94% valore medio – 91% valore minimo PB 1000 parole: 77% valore medio – 68% valore minimo MRT : 94% valore medio – 90% valore minimo STIr o STIPA: valore medio – 0.45 valore minimo SII: valore medio – 0.45 valore minimo

12 Prescrizioni per il progetto dell’impianto
Per ogni area acustica distinguibile sono richiesti i seguenti requisiti: Tempo di riverbero medio nelle bande d’ottava 500Hz, 1000Hz, 2000Hz non superiore a 1.2 sec. Livello di rumore di fondo inferiore a 65dBA Livello di pressione acustica del messaggio superiore a 75dBA Leq, misurato in un intervallo non inferiore a 10 sec La distanza tra i centri dei diffusori non deve essere maggiore di 6 m per diffusori unidirezionali e 12 m per diffusori bidirezionali La distanza tra un diffusore ed un ascoltatore non deve essere maggiore di 6 m per diffusori unidirezionali e 7,5 m per diffusori bidirezionali

13 Segnali di allarme Sono previsti segnali di allerta e di evacuazione a seconda di quanto stabilito dal piano di emergenza. Il segnale di allerta è generalmente rivolto a squadre di emergenza, e viene emesso fino ad intervento manuale sul sistema. Qualora l’intervento manuale non avvenga entro un tempo stabilito dal piano di emergenza, e comunque non oltre 10 minuti, il messaggio di allerta deve essere sostituito automaticamente dal messaggio di evacuazione. Qualora fosse previsto il solo messaggio di evacuazione, questo deve comunque contenere, oltre ad altre indicazioni, l’avviso di “Emergenza” e l’ordine di abbandonare l’edificio.

14 Zone di diffusione del messaggio di emergenza
Zone di diffusione distinte (zone altoparlanti) per i messaggi di emergenza sono stabilite dal piano di emergenza. Queste possono anche non coincidere con le zone di diffusione di messaggi non di emergenza (chiamate personale, avvisi operativi, messaggi commerciali). Per le zone di diffusione in emergenza, occorre rispettare i seguenti requisiti: l’intelligibilità del messaggio di emergenza non deve essere pregiudicata dalla diffusione di messaggi in altre zone o da suoni provenienti da altre sorgenti una zona di rilevazione di emergenze deve corrispondere ad una sola zona di diffusione di messaggi di emergenza

15 Diffusori – funzioni e installazione
Il livello di pressione acustica in ogni zona di diffusione, misurato in curva A con lo strumento in posizione FAST, deve superare di minimo 10 dB il rumore di fondo mediato in 60 secondi e deve essere compreso tra 65dBA e105dBA, rilevato alla posizione di ascolto. Nelle aree destinate al sonno, il livello minimo deve essere 75dBA a testa letto, con le porte delle stanze chiuse. Eventuali altre segnalazioni vanno previste in caso di occupanti con problemi di udito o sonno profondo (pannelli ottici, attuatori tattili). I diffusori installati in prossimità delle apparecchiature audio non devono causare problemi di feedback quando si usano microfoni per la diffusione di messaggi di emergenza.

16 Diffusori – funzioni e installazione (2)
In caso di ambienti particolari quali le strutture sanitarie, per evitare lo stress e il panico da alti livelli sonori, il livello di pressione acustica può essere adattato per avvisare il personale e ridurre il trauma ai pazienti. I diffusori devono essere ad installazione fissa Ogni singolo conduttore, entrante o uscente, deve essere connesso ad un proprio terminale o morsetto. I morsetti devono essere stabilmente fissati al corpo del diffusore. Per disconnettere un conduttore deve essere necessario utilizzare un utensile e/o un equipaggiamento specifico (es: cacciavite e/o scala). I conduttori, una volta connessi, non devono essere sottoposti a trazione o a stress meccanico.

17 Segnalazione ottica e tattile
In ambienti con elevato rumore di fondo la segnalazione acustica deve essere accompagnata da segnalazioni luminose (pannelli ottici o luci strobo) e tattili (vibratori) per la segnalazione di allarme a persone a rischio. In particolare è obbligatoria la installazione di pannelli ottici in ambienti ove il rumore di fondo supera i 95dBA o dove vi è l’obbligo di indossare dispositivi individuali di protezione acustica.

18 Ritardo di segnalazione
Se richiesto dal piano di emergenza, deve essere possibile introdurre un ritardo dal momento di rilevazione dell’allarme alla diffusione del messaggio di emergenza. Il ritardo deve essere inseribile/disinseribile manualmente o programmabile nel sistema. Il ritardo può essere introdotto prima del segnale di allerta, tra il messaggio di allerta ed il messaggio di evacuazione, o prima del messaggio di evacuazione.

19 Attivazione degli allarmi
Gli allarmi possono essere attivati automaticamente in connessione con un sistema di rilevazione di emergenze, manualmente tramite comandi remoti o direttamente agendo sulle apparecchiature del sistema. Si può prevedere l’utilizzo di un timer per ritardare l’avvio dell’allarme, se previsto dal piano di emergenza.

20 Comandi manuali I sistemi audio di categoria 4 (dotati di microfono di emergenza per chiamate di emergenza generali e/o selettive) devono essere dotati di comandi manuali disposti o presso un punto di controllo o in postazioni remote se richiesto dalle competenti autorità, in modo da permettere : l’attivazione / disattivazione della diffusione in specifiche zone altoparlanti; la diffusione di uno specifico messaggio di emergenza; l’avvio o l’arresto di allarmi; la diffusione di messaggi in viva voce attraverso il microfono di emergenza. I comandi manuali possono anche far parte di un sistema di rivelazioni incendi o simili.

21 Pannello di controllo e segnalazione del sistema audio di emergenza
I controlli ed i pannelli di segnalazione del lo stato del sistema audio di emergenza devono essere installati in modo da essere accessibili all’operatore. I locali in cui sono collocati i sistemi di controllo e segnalazione dello stato del sistema audio devono essere protetti dall’accesso di personale non autorizzato. Il rumore ambientale dove è situato il microfono di emergenza non deve superare i 70dBA . Vanno tenuti in considerazione eventuali incrementi di livello di rumore che si possono verificare durante l’emergenza. L’accesso ai comandi ed alle segnalazioni del sistema audio non deve essere impedito da ostacoli interposti.

22 Pannello di controllo e segnalazione del sistema audio di emergenza (2)
Nel posizionare le apparecchiature ed i comandi, occorre considerare che l’utilizzo degli stessi non sia causa di ostacolo per l’evacuazione. Le segnalazioni dello stato del sistema audio devono essere visibili in ogni condizione di luce. I controlli ed i pannelli di visualizzazione non devono essere posizionati né sotto i 75 cm né sopra i 185 cm dal pavimento. L’area dove vengono installate le apparecchiature deve presentare bassi rischi di danneggiamento e basso rischio per il personale in caso di emergenza. L’area deve essere libera da fonti di possibili fiamme e materiali combustibili. Cabine elettriche e magazzini non sono luoghi accettabili per collocare le apparecchiature. E’ raccomandabile che un apparecchio telefonico per chiamate esterne sia disponibile nelle vicinanze dei controlli del sistema audio.

23 Alimentazione Deve essere previsto un sistema di alimentazione che consenta al sistema audio di operare per un tempo non inferiore al doppio del tempo necessario all’evacuazione dell’edificio, o altro tempo stabilito dalla competente autorità. In caso di caduta della tensione di alimentazione primaria, l’alimentazione di emergenza deve garantire il funzionamento per il tempo previsto dai vigenti regolamenti. Se non esistono norme specifiche al riguardo, l’alimentazione di emergenza deve garantire il funzionamento del sistema in stand-by per 24 ore, ed il funzionamento in emergenza per 30 minuti. Durante il funzionamento con alimentazione di emergenza, il livello di pressione acustica del messaggio di allarme non deve essere inferiore di più di 6dB rispetto ai livelli stabiliti da questa norma. In caso di utilizzo di batterie come fonte di alimentazione di emergenza, queste devono essere alloggiate in locali con ventilazione adeguata, facilmente ispezionabili e protette da rischi di corrosione dovuta ai gas emessi. I terminali delle batterie devono essere correttamente etichettati per ridurre il rischio di inversioni di polarità.

24 Supervisione delle linee di trasmissione
Deve essere previsto un sistema di alimentazione che consenta al sistema audio di operare per un tempo non inferiore al doppio del tempo necessario all’evacuazione dell’edificio, o altro tempo stabilito dalla competente autorità. In caso di caduta della tensione di alimentazione primaria, l’alimentazione di emergenza deve garantire il funzionamento per il tempo previsto dai vigenti regolamenti. Se non esistono norme specifiche al riguardo, l’alimentazione di emergenza deve garantire il funzionamento del sistema in stand-by per 24 ore, ed il funzionamento in emergenza per 30 minuti. Durante il funzionamento con alimentazione di emergenza, il livello di pressione acustica del messaggio di allarme non deve essere inferiore di più di 6dB rispetto ai livelli stabiliti da questa norma. In caso di utilizzo di batterie come fonte di alimentazione di emergenza, queste devono essere alloggiate in locali con ventilazione adeguata, facilmente ispezionabili e protette da rischi di corrosione dovuta ai gas emessi. I terminali delle batterie devono essere correttamente etichettati per ridurre il rischio di inversioni di polarità.

25 Cablaggi Il cablaggio dell’impianto audio deve essere separato e distinto da quello dell’impianto elettrico e di illuminazione dell’edificio. Alcuni conduttori possono essere comuni con altre apparecchiature delle categorie a cui si riferiscono altre parti della norma ISO 7240, purché si rispettino le specifiche più onerose della parte di ISO7240 pertinente. Conduttori, giunzioni e terminazioni devono avere una resistenza al fuoco pari a 30 minuti (IEC ) o più a seconda delle vigenti norme nazionali, e devono essere protetti meccanicamente (con canalizzazioni) in modo adeguato al rischio che si può presentare nel luogo di installazione o nei passaggi tra vari ambienti. E’ ammessa la posa senza canalizzazione solo per l’interconnessione tra apparecchiature che si trovano nello stesso ambiente e distanti tra loro non più di 2 metri. Giunzioni e terminazioni devono essere eseguite con morsetti fissi , all’interno di scatole di interconnessione correttamente etichettate e con lo stesso grado di protezione del conduttore. Il cortocircuito o l’interruzione di una linea a servizio di una zona di diffusione non deve pregiudicare il funzionamento del sistema in altre zone di diffusione.

26 Interconnessione con sistemi di rilevazione incendi
Il sistema audio di emergenza deve essere interconnesso con il sistema di rilevazioni incendi, quando previsto Le condizioni di guasto del sistema audio devono essere comunicate al sistema di rilevazione incendi Il sistema di rilevazioni incendi connesso al sistema audio deve avere una funzione di disabilitazione dell’allarme audio per consentire di effettuare test del sistema senza originare allarmi audio.

27 Uso del sistema audio per scopi non di emergenza
Il sistema audio di emergenza può essere utilizzato per normali funzioni di utilità (chiamate personale, diffusione di musica di sottofondo o di messaggi pubblicitari) purché in caso di emergenza queste funzioni vengano disabilitate, la capacità del sistema di alimentazione non venga limitata, l’integrità del sistema audio sia garantita, le funzionalità di autodiagnosi e segnalazioni guasti vengano mantenute.

28 Documentazione da predisporre al termine dei lavori
planimetrie dell’edificio indicanti le posizioni di: pannello o centrale di controllo e segnalazione del sistema audio apparecchiature di alimentazione sistema di rivelazione di allarmi interconnesso al sistema audio punti di controllo manuale percorsi del cablaggio diffusori pannelli ottici di allarme avvisatori tattili di allarme

29 Documentazione da predisporre al termine dei lavori (2)
piano di emergenza indicante: le tipologie di emergenza considerate il piano di evacuazione per le tipologie di emergenza situazioni in cui è necessario modificare il piano di evacuazione il responsabile d’impianto, compreso chi può operare sull’impianto, attivare/disattivare apparecchiature, eseguire test, manutenzione e modifiche al sistema

30 Documentazione da predisporre al termine dei lavori (3)
considerazioni e valutazione che hanno determinato le scelte progettuali misure particolari da adottare in caso l’evacuazione si verifichi durante la manutenzione del sistema manuale operativo del sistema e documentazione delle apparecchiature lista dei componenti e dei sottosistemi caratteristiche di compatibilità dei componenti con le norme tecniche requisiti per la manutenzione istruzioni operative del sistema riferite alle varie procedure

31 Qualità dei componenti
I componenti devono rispondere ai requisiti delle norme tecniche specifiche di prodotto. In assenza di norme internazionali, valgono i requisiti delle norme nazionali. I componenti devono essere prodotti nel rispetto di sistemi di qualità riconosciuti, come ad esempio la ISO 9001.

32 Certificazioni Le apparecchiature devono essere certificate, per la conformità con le parti pertinenti della ISO 7240 o di altri standard specifici, da un laboratorio di test accreditato. Quando la verifica di conformità non è effettuata da terzi, il progettista deve identificare i componenti non certificati e indicare perché la verifica non è stata effettuata. Se l’interfacciamento con un sistema di supervisione di impianti avviene per mezzo di contatti puliti di relay, si può produrre una autocertificazione documentata dallo stesso progettista.

33 Installazione L’installazione deve essere eseguita da un installatore competente. L’installazione deve essere eseguita nel rispetto del progetto . In caso di modifiche o varianti in corso d’opera deve essere interessato il progettista che modificherà il progetto e lo sottoporrà all’approvazione del committente e della competente autorità. Al termine dei lavori deve essere rilasciata una dichiarazione di conformità al progetto. Può essere richiesta dal committente o dalla competente autorità la verifica da parte di un collaudatore terzo.

34 Utilizzo dell’impianto
L’accesso e l’utilizzo del sistema sono regolati dai punti precedenti in questa norma. Test e verifiche di funzionamento devono essere effettuati periodicamente ad intervalli non superiori di 12 mesi. I test comprendono esercitazioni di evacuazione con l’uso di allarmi vocali e possono essere eseguiti in presenza delle competenti autorità. Le operazioni relative al piano di emergenza devono essere dirette da personale competente. Deve essere mantenuto un registro giornale ove riportare eventuali guasti del sistema ed i risultati delle procedure di test. Copia delle istruzioni operative devono essere disposte in prossimità di ogni punto di comando del sistema.

35 Manutenzione e test La manutenzione del sistema deve essere eseguita da personale qualificato. Essa comprende anche le operazioni di test e la manutenzione preventiva per ridurre il rischio di malfunzionamenti durante l’utilizzo del sistema. Ogni operazione di test e manutenzione deve essere eseguita previa avviso agli occupanti dell’edificio. Ogni 6 mesi devono essere eseguiti i seguenti controlli ispettivi: controllo della protezione all’accesso al locale dove sono installate le apparecchiature controllo che l’accesso alle apparecchiature non sia ostruito da ostacoli controllo che l’azionamento delle apparecchiature non sia causa di ostacolo alla evacuazione dell’edificio controllo che le indicazioni ottiche sullo stato del sistema siano visibili in luce ambientale controllo che la dislocazione delle apparecchiature non sia causa di rischio per gli operatori ed il personale addetto controllo che siano disponibili le istruzioni operative del sistema La conformità a queste specifiche compete al proprietario dell’edificio (o al gestore dell’impianto).

36 Manutenzione e test (2) Le procedure di test funzionale sono le seguenti: Misura del tempo di intervento del sistema audio in presenza di un comando manuale o automatico di allarme – eseguire ogni 6 mesi Verifica che le funzioni non pertinenti l’emergenza vengano disattivate in caso di attivazione di allarme – eseguire ogni 6 mesi Verifica che il sistema sia in grado di diffondere messaggi di emergenza in una o più zone simultaneamente – eseguire ogni 6 mesi Verifica che sono rispettati i requisiti di intelligibilità del parlato - eseguire ogni 12 mesi Misura del rumore ambientale in prossimità della postazione del microfono di emergenza - eseguire ogni 6 mesi Verifica che l’alimentazione di emergenza sia conforme ai requisiti di progetto in termini di potenza erogabile – eseguire ogni 6 mesi Verifica che l’interruzione della connessione tra il sistema di rivelazione allarmi ed il sistema audio sia segnalata come guasto – eseguire ogni 6 mesi Eventuali batterie vanno sostituite ogni 2 anni, a meno che non sia stata testata la piena efficienza.

37 Documentazione finale
La documentazione lasciata a disposizione dopo il completamento dei lavori deve essere tale che una persona competente che non ha mai visitato il sito in precedenza sia in grado di individuare i guasti ed eseguire le riparazioni al sistema senza ritardi. I manuali di servizio devono indicare in dettaglio i punti del sistema da verificare e mantenere. Devono contenere: Il metodo di esecuzione della manutenzione Le sequenze di controllo L’identificazione delle parti da sottoporre a manutenzione e loro collocazione nell’ambiente per mezzo di planimetrie e schemi riportanti i codici di riferimento del produttore o fornitore Almeno un set di cataloghi i brochure illustranti le parti componenti Elenco e dislocazione delle parti di ricambio Elenco e dislocazioni di eventuali attrezzature di servizio specifiche Ogni tipo di certificazione che può essere richiesta dalle competenti autorità Disegni dell’installazione definitiva La documentazione può essere in forma cartacea e/o informatica.

38 Documentazione finale (2)
Tutte le registrazioni di installazione, operazioni di test e manutenzione devono essere conservate dal gestore dell’impianto o dalla organizzazione incaricata della manutenzione del sistema. Le informazioni sull’installazione devono comprendere: schemi riportanti le marcature delle connessioni, che devono essere verificate preferibilmente da un organismo terzo. Misure sulle prestazioni del sistema, zona per zona e circuito altoparlanti per circuito altoparlanti. Queste prestazioni includono : carico dei diffusori in condizioni di diffusione messaggi; configurazione della zona (volume audio, livello di uscita dell’amplificatore, ecc.); livello di pressione acustica misurato nelle zone più rappresentative; indice di intelligibilità del parlato misurato nelle zone più rappresentative Tutte le informazioni e le registrazioni devono essere conservate in modo appropriato a garantire la preservazione.

39 Il registro giornale (log)
Il registro giornale ha lo scopo di consentire un’indagine in caso il sistema non funzioni correttamente durante un evento di emergenza e di consentire al personale di individuare possibili cause di guasto e di attivare le giuste operazioni di manutenzione preventiva. Nel registro giornale deve essere indicato il nome della persone incaricate ad operare sul sistema. Si indicano ad esempio i dati da inserire nel log: Date e orari di utilizzo del sistema audio Dettagli delle operazioni di test eseguite Data e ora di eventi di guasto Dettagli sui guasti individuati e delle circostanze in cui si sono manifestati Azioni intraprese per riparare o rimediare al malfunzionamento Data e ora dell’intervento e nome del tecnico intervenuto Controfirma del responsabile dell’impianto, se si sono manifestati guasti o intervenute riparazioni Quando il sistema è disconnesso o non operante gli occupanti l’edificio devono essere informati. Il piano di emergenza deve prevedere in questa situazione l’utilizzo di mezzi di allarme evacuazione alternativi.

40 Ambiti di applicazione in base alla normativa vigente
Centri commerciali e negozi con superficie maggiore di 400 mq. (DM 27/7/2010) Edifici scolastici di Classe 3, 4, 5 (> 501 persone – DM 26/8/92) Edifici di pregio o contenenti opere d’arte (DM 28/5/92) Luoghi di pubblico spettacolo (DM 19/8/96) Impianti sportivi al chiuso con più di 1000 spettatori (DM 18/3/96) Metropolitane (DM 11/1/88) Strutture sanitarie pubbliche e private (DM 18/9/02) Uffici di nuova realizzazione ( o oggetto di ristrutturazione o nuovo insediamento) con più di 100 presenze (DM 22/6/2006)

41 GRAZIE PER L’ATTENZIONE ! Ing. Marco Galeazzi - Ancona
ISO GRAZIE PER L’ATTENZIONE ! Ing. Marco Galeazzi - Ancona


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