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Dott. Plinio Rossato S.C. Ostetricia e Ginecologia

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Presentazione sul tema: "Dott. Plinio Rossato S.C. Ostetricia e Ginecologia"— Transcript della presentazione:

1 Dott. Plinio Rossato S.C. Ostetricia e Ginecologia
URGENZE/EMERGENZE LEGATE AD INTERVENTO DI CHIRURGIA OSTETRICO-GINECOLOGICA Dott. Plinio Rossato S.C. Ostetricia e Ginecologia

2 URGENZE/EMERGENZE POST-INTERVENTO
Emorragiche Infettive Polmonari Genitourinarie Cardiovascolari Neurologiche Psichiatriche Altre

3 URGENZE/EMERGENZE POST-CESAREO
Sono più frequenti dopo un cesareo d’emergenza che dopo un cesareo programmato o urgente

4 CESAREO D ’EMERGENZA Rottura d’utero Prolasso del funicolo
Gravi decelerazioni del BCF Emorragie Cesareo perimortem (arresto cardiaco materno) Altre

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6 TC d’emergenza Controlli n 126 n 247
Emorragia >1.000 ml Isterectomia Febbre >38°C Anestesia generale Ricovero > 4 giorni Morte materna

7 EMORRAGIA POST-PARTUM O POST-CESAREO
Perdita ematica uguale o superiore a 1L verificatasi nelle 24 ore successive a un parto o a un taglio cesareo

8 EMORRAGIA POST-CESAREO
Incidenza: 1-3% Cause : atonia uterina suture emostatiche mal eseguite coagulopatia da consumo coagulopatie ereditarie piastrinopenie o piastrinopatie ritenzione di membrane o di lembi placentari

9 ATONIA UTERINA POST-CESAREO fattori di rischio
Gravidanza multipla- Polidramnios Distocie dinamiche Fibromiomi uterini Cicatrici uterine Corionamnionite Placenta previa

10 ATONIA UTERINA POST-CESAREO Fattori di rischio
Diagnosi di CORIONAMNIONITE Febbre > 37,8 °C + almeno uno dei seguenti sintomi: Frequenza cardiaca materna >100/min Frequenza cardiaca fetale >160/min Dolorabilità uterina Liquido amniotico maleodorante

11 CORIONAMNIONITE Cause
STD Alterazioni della microflora vaginale Interventi chirurgici sulla cervice uterina (cerchiaggio, conizzazione) Alterata risposta immunitaria materna Fumo

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15 TERAPIA DELLA CORIONAMNIONITE
Ampicillina 2g in vena ogni 6 ore + Gentamicina mg/kg ogni 8 ore

16 EMORRAGIE POST-CESAREO
COAGULOPATIE DA CONSUMO Preeclampsia-eclampsia HELLP sindrome Distacco intempestivo di placenta

17 HELLP sindrome Emolisi Enzimi epatici elevati Ipopiastrinemia
Mortalità materna = 1%

18 HELLP SINDROME Modalità del parto
Anche nei centri di terzo livello il 73% delle pazienti partorisce col taglio cesareo

19 HELLP SINDROME Eziologia ignota
Patogenesi probabile: emolisi su base microangiopatica da cui deriva una coagulazione intravascolare e quindi la piastrinopenia Danno epatico deriva in parte da una coagulazione intravascolare distrettuale a livello del fegato

20 HELLP SINDROME Patogenesi del danno epatico
Il CD95L è un fattore umorale prodotto dalla placenta e l’entità della sua produzione aumenta con la gravità della sindrome Il CD95L provoca l’apoptosi e la morte delle cellule epatiche ed è il principale meccanismo paogenetico delle malattie del fegato in genere

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22 HELLP SINDROME Complicazioni più frequenti
Coagulopatia intravascolare disseminata Distacco di placenta Emorragia post-partum o post cesareo Edema polmonare Insufficienza renale acuta Emorragia epatica Rottura del fegato Emorragia cerebrale

23 TERAPIA DELLA HELLP SINDROME
CORTICOSTEROIDI A DOSI ELEVATE Desametasone 10 mg i.v ogni 12 ore fino al parto seguite da due dosi di 10 mg ogni 12 ore e due dosi di 5 mg ogni 12 ore

24 Corticosteroidi a dosi elevate
1) Possono stabilizzare le condizioni materne in modo da consentire la maturazione del polmone fetale 2) Possono aumentare la concentrazione piastrinica al di sopra della soglia minima per effettuare un’anestesia regionale

25 HELLP SINDROME Diagnosi differenziale
Atrofia giallo-acuta gravidica Porpora trombotica trombocitopenica Sindrome emolitica uremica Esacerbazione acuta di lupus eritematoso sistemico Emoglobinuria parossistica notturna

26 HELLP SINDROME Diagnosi differenziale
ATROFIA GIALLO-ACUTA GRAVIDICA Mortalità materna e fetale > 80% Vomito, ittero, malessere generale, oliguria Aumento transaminasi, elevazione tempo di Quick, ipofibrinogenemia, ipoglicemia, riduzione piastrine e antitrombina III Diagnosi = biopsia epatica

27 HELLP SINDROME Diagnosi differenziale
PORPORA TROMBOTICA TROMBOCITOPENICA Ipopiastrinemia, febbre, sintomi neurologici, alterazioni renali, Assenza di: ipertensione, dolore epigastrico Transaminasi normali o poco alterate Mancata risposta ai corticosteroidi Mortalità materna nei casi non trattati = 60-70%

28 HELLP SINDROME Diagnosi differenziale
SINDROME EMOLITICO-UREMICA Mortalità materna = 50% circa Compare prevalentemente dopo il parto o il TC Sintomi: anemia, piastrinopenia, insufficienza renale acuta, ipertensione

29 SINDROME EMOLITICO-UREMICA
Colpisce prevalentemente i reni Coagulazione intravascolare localizzata prevalentemente a livello renale Terapia eparinica

30 HELLP SINDROME Diagnosi differenziale
Esacerbazione acuta di lupus eritematoso sistemico Rash malare, rash discoide, fotosensibilità, ulcere orali, sierositi, disordini renali, sintomi neurologici Anemia, leucopenia, linfopenia, piastrinopenia Cellule LE, anticorpi anti-DNA, anti-Sm, anti- nucleo

31 HELLP SINDROME Diagnosi differenziale
Emoglobinuria parossistica notturna Mortalità materna = 0-20% Dolori epigastrici,cefalea Anemia, granulocitopenia, piastrinopenia Trombosi nelle vene periferiche e nelle vene mesenteriche, epatiche, portali, cerebrali

32 EMOGLOBINURIA PAROSSISTICA NOTTURNA
Causata da un’ipersensibilità di eritrociti, leucociti e piastrine al complemento Diagnosi: ridotti livelli di fosfatasi alcalina leucocitaria, presenza di emosiderina nel sedimento urinario

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35 EMORRAGIE POST-CESAREO DIAGNOSI
Ipotensione- pallore- sudorazione- tachicardia- oliguria Valutazione della perdita ematica e della contrattilità uterina Importanza del monitoraggio emodinamico e dell’ossigenazione: NIBP- ECG- pulsossimetria- PVC ?- diuresi

36 EMORRAGIE POST-CESAREO Terapia
Supporto cardiovascolare con eventuale emotrasfusione Ossitocina- ergometrina- prostaglandine Vasopressina ? Embolizzazione vascolare sotto controllo radiologico Suture uterine emostatiche Isterectomia Legatura delle arterie ipogastriche Somministrazione di fattore VII ricombinante attivato (rFVIIa)

37 FATTORE VIIa NELLA TERAPIA DELLE EMORRAGIE POST-INTERVENTO
Durante la coagulazione piccole quantità di fattore VIIa si legano ai fattori tessutali delle superfici endoteliali esposte e facilitano la formazione di trombina La trombina agisce non solo sull’emostasi, ma favorisce anche la contrazione uterina

38 TERAPIA DELLE EMORRAGIE OSTETRICHE POST-INTERVENTO
Somministrazione di Fattore VIIa ricombinante: Dose: mcg/kg in vena

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40 TAGLIO CESAREO DEMOLITORE Complicazioni
Sono più frequenti quando l’intervento è effettuato in condizioni di emergenza

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42 URGENZE/EMERGENZE POST-INTERVENTO
GENITOURINARIE Fattori di rischio: Placenta previa, accreta,increta, percreta- fibromiomi uterini

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44 URGENZE/EMERGENZE POST-INTERVENTO
TROMBOEMBOLIE Incidenza 0,3-0,7%

45 TROMBOEMBOLIE Fattori predisponenti
Taglio cesareo Stati trombofilici Pluriparità Obesità Malattie dismetaboliche (diabete- ipercolesterolemia) Cardiopatie Fumo Varici Emoconcentrazione Stati di shock

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48 Qual è la trombofilia ereditaria che comporta il rischio più elevato di eventi tromboembolici venosi in gravidanza o nel post-partum ?

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50 Il deficit congenito di antitrombina III comporta un rischio di eventi tromboembolici venosi > 50 % durante la gravidanza e il puerperio

51 EMBOLIA POLMONARE Incidenza = 1/1.000 gravidanze
Causa dal 10% al 20% delle morti materne che avvengono durante la gravidanza e il puerperio Provoca la morte di due donne ogni nascite

52 EMBOLIA POLMONARE Sintomatologia
Ipotensione acuta Dispnea/apnea Asistolia DIAGNOSI Ecocardiogramma Tomografia computerizzata spirale del torace Arteriografia polmonare

53 EMBOLIA POLMONARE Diagnosi
ECOCARDIOGRAFIA Evidenzia l’allargamento dell’atrio e del ventricolo destro Consente di valutare la pressione dell’arteria polmonare, determinando la velocità di rigurgito della tricuspide Utile per controllare l’evoluzione del caso e la risposta alla terapia

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56 PREVENZIONE DELL’EMBOLIA POLMONARE
Eparina Applicazione di un filtro di Greenfield nella vena cava inferiore

57 EPARINE A BASSO PESO MOLECOLARE
PREVENZIONE DELLE TROMBOEMBOLIE Enoxaparina: 40 mg/die Dalteparina: UI/die

58 TERAPIA DELL’EMBOLIA POLMONARE
Somministrazione di ossigeno Infusione endovenosa di liquidi Eparina Dopamina in vena ? Terapia trombolitica sistemica o locale Embolectomia polmonare (previo bypass cardio-polmonare)

59 TERAPIA DELLE TROMBOEMBOLIE
Eparina non frazionata Enoxaparina 1 mg/kg ogni 12 ore Dalteparina 100 UI/kg ogni 12 ore Monitoraggio della coagulazione: Controllo clinico APTT Livelli di anti fattore Xa

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62 TERAPIA TROMBOLITICA SISTEMICA
Attivatore tessutale del plasminogeno (t-PA) Un bolo di 10 mg in vena e infusione di 90 mg in 90 minuti

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