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STORIA E DIFFUSIONE DELLA MALATTIA

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Presentazione sul tema: "STORIA E DIFFUSIONE DELLA MALATTIA"— Transcript della presentazione:

1 STORIA E DIFFUSIONE DELLA MALATTIA

2 ORIGINE DEL VIRUS: Si pensa in Africa, ALL’INIZIO ANNI ‘30
ORIGINE DEL VIRUS: Si pensa in Africa, ALL’INIZIO ANNI ‘30. per adattamento di un virus animale che colpisce le scimmie, restando endemico per molti anni. Il virus agli inizi del 1950 si differenzia nei distinti sottotipi La trasmissione avvenne per contaminazione con il sangue delle scimmie (cibo) Scimpanzè per HVS - 1 Mangabay scimmie per HVS - 2

3 DIFFUSIONE DEL VIRUS LA FACILE DIFFUSIONE DEL VIRUS TRA SPECIE DIVERSE E’ DOVUTA - ALLA SUA CAPACITA’ DI DISSEMINARSI NELL’OSPITE - ALLA SUA RELATIVA FACILE TRASMISSIBILITA’ Caraibi USA Fine anni ‘70 NORD EUROPA -MIGRAZIONI DA AREE RURALI AD URBANE - SCAMBI COMMERCIALI E TURISTICI TRA AREE ENDEMICHE E PAESI INDENNI AUMENTO LIBERTA’ SESSUALE SCAMBI DI EMODERIVATI INFETTI

4 HIV - 1 e HIV - 2 Esistono due tipi di virus HIV- 1 , HIV - 2, entrambi a trasmissione da contatto sessuale, o attraverso il sangue o nella trasmissione madre figlio, ed entrambi sono la causa dell’AIDS. MA L’HIV -1 È PIÙ DIFFUSO NEL MONDO L’HIV- 2 SI TRASMETTE CON MINOR FACILITÀ e ha un periodo di latenza più lungo tra il contagio iniziale e la comparsa della malattia. E’ diffuso principalmente nell’Africa occidentale

5 HIV- 1 Almeno tre ceppi diversi di virus HIV - 1 furono trasferiti dalla scimmie il gruppo M (majority), responsabile dell’epidemia mondiale N (non M, non O) , scoperto più di recente, diffuso solo nel Cameroon O (outlier) : pochi ceppi, localizzati in Cameroon Guinea Equatoriale, Gabon)

6 HIV -2 NON HA UNA DIFFFUSIONE MONDIALE
E’ LOCALIZZATO SOLONELL’AFRICA DELL’OVEST (Cameroon, Costa d’Avorio, Senegal) E’MENO PATOGENO DELL’HIV- 1 PERSONE INFETTATE DA HIV- 2 HANNO MENO PROBABILITA’DI CONTRARRE HIV-1 (Nb: importante per lo studio del vaccino, basato su ceppi attenuati)

7 SCOPERTA DELLA MALATTIA
1981: polmonite da Pneumoocystis Carinii e Sarcoma Kaposi in giovani omosex con sindromi da immunodeficienza (Acquired Immunodeficiency Syndrome) (patologia associata ad un difetto acquisito dell’immunità cellulo - mediata) 1983. Luc Montagneir, direttore istituto Pasteur Parigi, identifica, nelle ghiandole di un malato di AIDS un agente sconosciuto 1984Robert Gallo, istituto del cancro di Waschington, chiama l’agente patogeno HIV Human Immunodeficiency virus) SCOPERTA DELL’ HIV-2 L’AIDS vero e proprio è definibile come un lungo processo patologico causato dall’HIV malattia da HIV: è tutto il percorso dell’infezione

8 Involucro lipoproteico
Diametro 100 nm Famiglia Lentivirus Involucro lipoproteico envelope- capside core Recettore glicoproteico

9 inversa. Polimerasi,integrasi
CAPSIDE Rivestimento proteico Enzima trascriptasi inversa. Polimerasi,integrasi RNA: 2 fil.

10 LINFOCITA T HELPER

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14 Risposta immunitaria cellulare
Il virus viene catturato dai macrofagi ( per evitare che entrino nel sangue)che si trovano sulla superficie delle mucose (mucose della bocca, della vagina e del retto ) e da questi trasportato nei linfonodi (dove si trova una elevata concentrazione di LINFOCITI T HELPER (CD4 T C., per la presenza del recettore CD4) I MACROFAGI FUNZIONANO DA CAVALLO DI TROIA

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16 IL PERIODO FINESTRA (PRODUZIONE DI AC. ) PUÒ DURARE 6 MESI
ENTRATO IL VIRUS, QUESTI SI MOLTIPLICA NEI MACROFAGI, ESCE DAI MACROFAGI, CAUSANDONE LA MORTE , E INFETTA I LINFOCITI T , CAUSANDONE LA DISTRUZIONE. INIZIA LA PRODUZIONE DI ANTICORPI DA PARTE DEI LINFOCITI IL PERIODO FINESTRA (PRODUZIONE DI AC. ) PUÒ DURARE 6 MESI

17 DIMINUIZIONE DEI LINFOCITI CD4 T
HIV induce alterazioni alle cellule CD4 T sia quantitativamente che qualitativamente: i linfo T infettati dal virus vengono distrutti dai linfociti citotossici linfociti T non infettati vengono comunque attivati e si distruggono per apoptosi si assiste alla duplicazione di linfociti T che sono infettati da HIV , per sopperire alla diminuizione degli stessi il virus produce varianti sempre più citotossiche, per sfuggire all’attacco del sistema immunitario

18 REPLICAZIONE DEL VIRUS
IL VIRUS SI ATTACCA AL RECETTORE CD4 E SVUOTA IL SUO CONTENUTO ALL’INTERNO DELLA CELLULA

19 IL VIRUS SI SGUSCIA NEL LINFOCITA T CD4+ VIENE RIVERSATO RNA E TRASCRIPTASI INVERSA

20 TRASCRIPTASI INVERSA: viene copiato il filamento di RNA in DNA

21 Sintesi della seconda elica di DNA il DNA migra nel nucleo del linfocita e si integra con il suo DNA.Viene utilizzato un enzima virale, la integrasi Il virus integrato provirus Sono i PROVIRUS INATTIVI che sono responsabili dell’inefficacia della terrapia antivirale

22 TRASCRIZIONE DEL DNA VIRALE

23 PRODUZIONE RNA VIRALE E PRODUZIONE PROTEINE VIRALI

24 LA PROTEASI VIRALE TAGLIA LE PROTEINE PRODOTTE IN FRAMMENTI PIU’ PICCOLI PERMETTENDO L’ASSEMBLAGGIO DI NUOVE PARTICELLE VIRALI

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26 L’HIV ATTACCA SPECIFICATAMENTE LE CELLULE T HELPER
SENZA LE CELL . T HELPER 1) I LINFOCITI B NON POSSONO PRODURRE ANTICORPI 2) LE CELLULE CITOTOSSICHE NON POSSONO UCCIDERE LE CELLULE INFETTATE

27 ACQUIRED IMMUNODEFICIENCY SYNDROME - AIDS
La popolazione di linfociti T helper si riduce progressivamente nell’individuo infettato, che non è in grado di avere una risposta immunitaria e diventa suscettibile ad infezioni da agenti opportunisti ACQUIRED IMMUNODEFICIENCY SYNDROME - AIDS

28 ACQUIRED IMMUNODEFICIENCY SYNDROME - AIDS
quando le difese immunitarie sono allo stremo iniziano a manifestarsi i segni della malattia con infezioni”opportuniste: il soggetto ha meno difese e si ammala con piu’ facilita’ e stenta a guarire anche da malattie piuttosto banali non esiste una vera e propria cura . i farmaci allungano il decorso della malattia

29 La severità e la velocità della malattia è correlata
alla carica virale

30 MANIFESTAZIONI CLINICHE AIDS
INFEZIONE PRIMARIA: In seguito al contagio si ha la fase di infezione primaria che decorre asintomaticamente nel % dei casi, mentre nei restanti si manifesta con quadri clinici aspecifici (esantema, linfoadenopatia). Il virus in questa fase si dissemina in tutti gli organi e tessuti replicandosi velocemente

31 FASE ASINTOMATICA dopo l’infezione primaria si osserva una fase più o meno lunga di latenza clinica in cui si assiste ad una progressiva lenta ed inesorabile replicazione virale, ad una progresiva riduzione dei linfociti CD4+e al progressivo deterioramento del sistema immune cellulo mediato Ogni giorno , di fronte ad una produzione di 10 bilioni di nuove particelle virali, vengono distrutti 1 bilione di linfociti CD4+

32 FASE ASINTOMATICA . Dal punto di vista clinico:
Linfoadenopatia generalizzata I 2/3 dei soggetti , se non trattati passato questo periodo, sviluppa la malattia

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34 FASE SINTOMATICA RIDOTTE CAPACITA’ IMMUNODEPRESSIONE IMMUNITARIE
CAUSATA DA HIV INFEZIONI NON SEVERE candidosi,herpes La velocità di progressione della malattia è influenzata da: fattori virali ospite:1) presenza altre infezioni (epatite) 2) età 3) tossicodipendenza attiva 4)terapia antiretrovirale INFEZIONI SEVERE, TUMORI

35 sintomi Compaiono anni dopo il contagio (nei bambini nati infettati dopo circa 2 anni) i primi sintomi sono - influenza prolungata per uno o due mesi perdita di forze perdita di peso frequenti febbri persistenti infezioni da funghi infiammazioni pelviche nelle donne perdita temporanea di memoria

36 CLASSIFICAZIONE DELLE INFEZIONI DA HIV
EUROPA . AIDS IN PRESENZA DI MALATTIE OPPORTUNISTICHE CANDIDOSI COCCIDIOMICOSI CRIPTOCOCCOSI MALATTIA DA CMV ULCERE CRONICHE ISTOPLASMOSI SARCOMA KAPOSI LINFOMA BURKITT AMERICA :DEFINIZIONE DI AIDS IN PRESENZA DI MALATTIE OPPORTUNISTICHE N° LINFOCITI CD4 < 200MMC

37 LINFOMA IMMUNOBLASTICO
PATOLOGIE CORRELATE AL Mycobacterium POLMONITE DA PNEUMICYSTIS CARINII POLMONITI RICORRENTI TOXOPLASMOSI CEREBRALE SI ASSOCIANO ANCHE ALTRE PATOLOGIE CORRELATE DA OPPORTUNISTI MINORI, QUAlI LA LISTERIOSI, HERPES ZOSTER RICORRENTE, FORME OROFARINGEE DI CANDIDOSI

38 DIAGNOSI DI INFEZIONE HIV
Test serologici 1) svelano gli anticorpi contro HIV-1 e HIV-2: compaiono dopo circa 3 mesi dopo l’infezione (periodo finestra) e raramente sono assenti dopo 6 mesi (elisa- Western blot) falsi neg.con sottotipo “O” di HIV-1) 2) rilevazione diretta del virus determinazione dell’antigene p24 (utile nella fase finestra) isolamento virale (laboratori attrezzati) presenza del genoma virale (PCR), utilizzata correntemente per la diagnosi di infezione acuta primaria da HIV e per il monitoraggio della malattia

39 MECCANISMI DI AZIONE FARMACI
INIBITORI DELLA TRASCRIPTASI INVERSA: furono i primi farmaci (reverse transcription inhibithors RTIs): bloccano la conversione dell’RNA virale in DNA ZidovudineAZT lamivudine 3TC Didanosine Nucleosidici: analoghi della timidina Non nucleosidici: si legano al sito attivo dell’enzima Nevirapine:basso costo $4/persona inf.prenatali

40 INIBITORI DELLA PROTEASI :HIVPR
questo enzima taglia le proteine virali in polipeptidi più piccoli. Senza queste il virus non si può riprodurre. I Farmaci assomigliano ai composti di transizione delL’ HIVPR, si legano stabilmente all’enzima, bloccandolo SAQUINAVIR - IDINAVIR- RITONAVIR… ALTRI NUOVI FARMCI SONO gli inibitori dell’integrasi, alcune piccole molecole che bloccano il recettore CD4 o il CCR5 (per impedire l’ingresso del virus)

41 COMBINAZIONE DI TERAPIE
HAART: highly active anti-retroviral therapy METODO Più EFFICACE PER CONTROLLARE L’INFEZIONE DA HIV è una combinazione di più farmaci, che portano ad una drastica riduzione dei livelli di virus, ma non lo eliminano. Il livello di virus aumenta rapidamente se la HAART è interrotta

42 TERAPIA HAART incrementa la sopravvivenza, ma non elimina il virus
i livelli di virus incrementano rapidamente, se la terapia è interrotta nelle persone in terapia riprende la funzione immunitaria il virus muta continuamente: al giorno vengono prodotte 10 bilioni di nuovi virus. Ogni nuovo genoma ha una mutazione Costo AFRICA (UNAIDS) 350$/anno Costo: $/anno

43 CONTROINDICAZIONI ALLA TERAPIA
Effetti tossici, spesso associati al metabolismo glucidico resistenza all’insulina) e lipidico L’utilizzo prolungato dei farmaci Anemia, neutropenia pancreatite miopatia, neuropatia Inibitori nucleosidici della trascriptasi inversa Inibitori non nucleosidici della trascriptasi inv. Rasch, epatotossicità Diarrea, calcolosi renale,parestesie Inibitori della proteasi

44 In mancanza di una cura e di un vaccino
LA PREVENZIONE E L’INFORMAZIONE RESTANO ALLA BASE DELLA LOTTA CONTRO L’AIDS

45 Non avere rapporti non protetti, e se li
vuoi avere, fai eseguire il test Se sei sieropositiva e in gravidanza esegui la terapia con AZT e dopo la nascita anche al bambino Non scambiare mai siringhe con nessuno

46 STIME PROBALITA’ TRASMISSIONE PER SINGOLO RAPPORTO sex.
Studi effettuati in aree industriali e in PVS Trasmissione uomo donna 0.13 Kenia in Tailandia 0.001 (1 per mille) in Europa Studio su omosessuali maschi in USA: probabilità tra e 0.03 L’uso del profilattico riduce il rischio di trasmissione che in condizioni ideali tende a zero Fattori che riducono il rischio: circoncisione, somministrazione di farmaci antiretrovirali

47 PROGRAMMI DI RIDUZIONE DEL RISCHIO
RIDUZIONE DELLA PROMISCUITA’ SESSUALE USO CORRETTO DEL PROFILATTICO EVITARE SCAMBIO DI SIRINGHE NELL’USO DI DROGHE PER VIA ENDOVENOSAOFFERTA DI TEST HIV PER DONNE IN ETA’ FERTILE APPLICAZIONE PRECAUZIONI UNIVERSALI PER OPERATORI SANITARI PRECAUZIONI UNIERSALI OGNI PAZIENTE E ALCUNI CAMPIONI BIOLOGICI (SANGUE,LIQUIDO SEMINALE,SECREZIONI VAGINALI,TESSUTI,,LIQUOR,ESSUDATO SINOVIALE PLEURICO,PERITONEALE PERICARDICO, LIQUIDO AMNIOTICO)DEBBONO ESSERE CONSIDERATI POTENZIALMENTE INFETTI USO DI GUANTI, MASCHERINE,OCCHIALI CAMICI, LAVAGGIO MANI,CORRETTA GESTIONE AGHI….

48 IL VIRUS immunologia IL VIRUS SI TRASMETTE CON - sangue
- sperma (compreso il liquido preeiaculazione) - secrezioni vaginali - latte materno quindi durante rapporti etero.omo sessuali sesso orale ( in presenza di ferite sulla mucosa gengivale) aghi non sterilizzati (droga- tatuaggi) trasfusioni di sangue

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50 IL VIRUS NON SI TRASMETTE CON
SALIVA LACRIME SUDORE URINE (questi liquidi possono contenere virus, ma in quantità molto basse) CONTATTI CASUALI (strette di mano, baci, o condividendo sanitari) PUNTURE DI INSETTO NB: la pelle intatta è un’efficace barriera.il virus all’esterno dura solo pochi minuti.

51 AIDS PEDIATRICO 1 MILIONE DI BAMBINI SONO CONTAGIATI
IL 90% HA CONTRATTO L’INFEZIONE DALLA MADRE 1600 /DIE CONTRAGGONO L’INFEZIONE ( ANNO) (maggior parte Africa subsahariana, sud est asiatico ) IL 43% DELLE PERSONE SIEROPOSITIVE E’ DONNA

52 AIDS PEDIATRICO. Trasmesso nella maggior parte dei casi durante la gravidanza o al momento del parto. Si differenzia dall’adulto in quanto si sviluppa in un organismo dove il sistema immunitario è in fase di maturazione solo circa il 20% dei b ha una rapida progressione nei primi due anni di vita la sopravvivenza è del 50% a 8 anni oltre all’emergenza delle infezioni opportunistiche, si possono rilevare danni nell’accrescimento psico fisico,sindromi diarroiche e da otiti

53 AIDS PEDIATRICO TRASMISSIONE DEL VIRUS PER VIA VERTICALE: causa principale delle infezioni pediatriche da HIV senza la terapia antiretrovirale il % delle donne HIV siero + trasmette l’infezione al figlio Tasso di trasmissione aumenta con l’aumentare della viremia materna Livello soglia virus tipo di virus ospite interazione virus- ospite

54 TEMPO E MODALITA’ DELLA TRASMISSIONE VERTICALE
% PAESI INDUSTRIALIZZATI TRASMISSIONE: 1) DURANTE GRAVIDANZA 2) DURANTE IL PARTO (70-80%) 3) DURANTE L’ALLATTAMENTO La profilassi con zidovudina diminuisce il rischio di trasmissione del 70% quando somministrata nelle fasi di preparto,durante il parto nelle prime 6 settimane di vita del B. 25 -40% pvs

55 PROFILASSI CON NEVIRAPINA (1 dose preparto, e una dose alla nascita : riduzione del tasso di trasmissione dal 26.6 al 9.3% PARTO CESAREO + TERAPIA: riduzione del tasso dell’85% (1.8%) LA PLACENTA costituisce una barriera naturale al passaggio del virus la durata del parto vaginale costituisce un fattore di rischio i nati prematuri hanno la probabilita’ di contrarre l’infezione due volte superiore rispetto ai nati a termine

56 DOMANDE E….RISPOSTE

57 COSA SIGNIFICA ESSERE SIEROPOSITIVO
SIGNIFICA AVERE NEL SANGUE GLI ANTICORPI SPECIFICI CONTRO L’HIV. L’INFEZIONE E’ IN ATTO ED E’ POSSIBILE TRASMETTERE AD ALTRI IL VIRUS, CON COMPORTAMENTI A RISCHIO

58 COSA E’ IL PERIODO FINESTRA?
E’ IL TEMPO CHE INTERCORRE TRA IL MOMENTO DEL CONTAGIO E LA PRESENZA DEGLI ANTICORPI NEL SANGUE. QUESTO PERIODO DURA MEDIAMENTE 2 MESI, MA PUO’ ARRIVARE A 6-8 MESI

59 COSA SI INTENDE PER PERIODO DI INCUBAZIONE?
E’ IL PERIODO INTERCORSO TRA IL CONTAGIO E LE MANIFESTAZIONI CLINICHE DELLA MALATTIA. L’INFEZIONE DA HIV E’ CARATTERIZZATA DA UN PERIODO DI INCUBAZIONE MOLTO LUNGO, ANCHE 10 ANNI

60 COME SI TRASMETTE L’INFEZIONE DA HIV?
1) ATTRAVERSO I RAPPORTI SESSUALI SE UNO DEI DUE PARTNER E’ INFETTO 2) SANGUE: TRASFUSIONI-SIRINGHE INFETTE 3) DURANTE LA GRAVIDANZA,IL PARTO, L’ALLATTAMENTO AL SENO 4) TRAPIANTO D’ORGANI O TESSUTI INSEMINAZIONE ARTIFICIALE

61 QUALI LIQUIDI BIOLOGICI TRASMETTONO IL VIRUS?
SANGUE SPERMA (LIQUIDO PREIACULATORIO) SECREZIONI VAGINALI LATTE MATERNO NON SONO IN GRADO DI TRASMETTERE IL VIRUS:SUDORE, SALIVA ,FECI,VOMITO, SCREZIONI NASALI. Tuttavia, in presenza di ulcere gastriche, o emorroidi anche feci e vomito possono essere a rischio

62 L’acquisizione del virus è legata a…...
Carica virale ripetute esposizioni che fanno aumentare la probabilità di acquisizione fattori individuali: lesioni ulcerose e genitali

63 QUALI SONO LE PERSONE PIU’ ESPOSTE AL CONTAGIO?
PERSONE CON COMPORTAMENTI SESSUALI PROMISCUI, SENZA PROFILATTICO TOSSICI CHE ASSUMONO DROGHE PER VIA ENDOVENOS SCAMBIANDOSI LA SIRINGA SOGGETTI POLITRSFUSI O CON TRAPIANTO PRIMA DELL’ATTIVAZIONE DEI CONTROLLI I FIGLI DI MALATI

64 SI PUO’ CONTRARRE L’INFEZIONE DAL DENTISTA?
I DENTISTI DEVONO ADOTTARE NORME IGIENICHE SCRUPOLOSE, NON TANTO PER LA TRASMISSIONI DEL VIRUD HIV , MA PER QUELLO DELL’EPATITE B - C-

65 Chi può trasmettere il virus HIV mostra sempre i segni della malattia?
Ovviamente no. Lo stato di infezione può essere a lungio silente, senza alcun sintomo. Qualunque persona sieropositiva può trasmettere il virus, pur non essendo ammalata

66 E’ PERICOLOSO VIVERE NEGLI STESSI AMBIENTI DI UN MALATO DI AIDS, O DI UN SIEROPOSITIVO?
NON SI E’ MAI VERIFIVATO IL CASO DI TRASMISSIONE DEL VIRUS NELLA CONDIVISIONE DI AMBIENTIO DI VITA (COMUNITA’.- CENTRI DI ACCOGLIENZA) QUESTO VALE PER ABBRACCI, CAREZZE, BACI E QUALSIASI CONTATTO AFFETTIVOL’USO DI STOVIGLIE, BIANCHERIA SERVIZI IGIENICI,PISCINE, TELEFONO..

67 L’HIV puo’ penetrare attraverso la pelle intatta?
No , la pelle è un rivestimenti che protegge il nostro organismo. Non si corre alcun rischio se una goccia di sangue viene a contatto con la pelle intatta. Diverso è il caso nell’ambiente ospedaliero, dove si devono adottare le precauzioni universali

68 LE ZANZARE TRASMETTONO IL VIRUS HIV?
NON CI SONO PROVE CHE GLI INSETTI POSSONO TRASMETTERE IL VIRUS, CHE NON PUO’ SOPRAVVIVERE ALL’INTERNO DELLE GHIANDOLE SALIVARI. INOLTRE LA QUANTITA’ DI SANGUE CHE LA ZANZARA VEICOLA PUNGENDO DUE PERSONE , UNA DOPO L’ALTRA E’ INSUFFICIENTE PER LA TRASMISSIONE.

69 L’hiv può essere trasmesso con un rapporto eterosessuale?
Sì, ed il rischio è maggiore per le donne A livello mondiale la maggior parte delle persone ha contratto l’infezione tramite rapporti eterosessuali, e una percentuale di casi nuovi è segnalata tra ragazze non tossicodipendenti che si sono infettate attraverso rapporti eterosessuali. Inoltre le malattie trasmesse sessualmente s (herpes, sifilide) aumentano la suscettibilità all’infezione da HIV I rapporti anali sono da considerarsi ancora più a rischio, perché l’epitelio del retto è più sottile e meno resistente di quello vaginale

70 SI PUO’ CONTRARRE LA MALATTIA CON RAPPORTI ORALI?O CON BACI PROFONDI?
E’ SEMPRE CONSIGLIABILE L’USO DEL PRESERVATIVO ANCHE NEI RAPPORTI ORALI, PERCHE’CI POSSONO ESSERE GENGIVITI O ALTRE LESIONI. Normalmente il bacio profondo non e’ a rischio, perche’ la carica virale non puo’ causare l’infezione, a meno che una persona non abbia lesioni sanguinolente

71 DOPO UN INCONTRO SESSUALE A RISCHIO, DOPO QUANTO TEMPO SI DEVE FARE IL TEST?
SUBITO DOPO E VA RIPETUTO DOPO 3- 6 MESI IN QUESTO PERIODO BISOGNA CONSIDERARSI POTENZIALMENTE INFETTI, E QUINDI NON DONARE IL SANGUE O AVERE RAPPORTI SENZA PRESERVATIVO

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80 IN ITALIA...

81 DAL 1982 AL 31/12/03: CASI DI AIDS 41056 (77%) SESSO MASCHILE 733 ( 1.4%) MINORI 13 ANNI 3179 (6%) STRANIERI MORTI


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