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RIFLESSIONI SULLA DISABILITÀ SENSORIALE

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Presentazione sul tema: "RIFLESSIONI SULLA DISABILITÀ SENSORIALE"— Transcript della presentazione:

1 RIFLESSIONI SULLA DISABILITÀ SENSORIALE
Dott.sa Carla Gaddi

2 MODELLI DI SVILUPPO ECONOMICO
VALORI ETICI MODELLI DI INTERVENTO LA RAPPRESENTAZIONE SOCIALE DELLA DISABILITÀ È VEICOLATA DA FATTORI/MATRICI DI ORDINE STRUTTURALE E SOVRASTRUTTURALE MODELLI DI SVILUPPO ECONOMICO TREND DEMOGRAFICO

3 LE RAPPRESENTAZIONI SOCIALI SCATURISCONO DA FENOMENI COMPLESSI
Impattano in modo significativo un numero elevato di soggetti Coinvolgono contestualmente in verticale ed in orizzontale generazioni diverse Generalizzano significati nuovi che tendono a sovrastare quelli pregressi Trovano conferme autorevoli sul piano culturale SI STRUTTURA COSI’ UNA NUOVA MAPPA INTERPRETATIVA FORTEMENTE CONNOTATA SUL PIANO COGNITIVO ED EMOTIVO, STABILE NEL TEMPO, DECONNESSA DAGLI EVENTI CHE L’HANNO PRODOTTA  

4 VARIABILI SIGNIFICATIVE E STABILI NEL TEMPO NELLA RAPPRESENTAZIONE SOCIALE DEI FENOMENI
Trend demografico Assetto socio-politico-economico  Orientamenti valoriali Modelli familiari e pedagogici (Orientamenti relazionali) 

5 ECHI DA UN PASSATO LONTANO
Sopprimere “Con riferimento alla scelta tra abbandonare un bambino oppure allevarlo, dovrebbe esservi una legge che non consente di allevare un disabile” Aristotele Separare I malati “incurabili” devono essere assistiti in luoghi separati da quelli della cura dei soggetti affetti da patologie trattabili

6 RAPPRESENTAZIONI E PARADIGMI DURANTE IL SECOLO BREVE
INVALIDITÀ HANDICAP DISABILITA’ 2001-…CONDIZIONI DI SALUTE RISARCIMENTO INTEGRAZIONE RIABILITAZIONE RESILIENZA

7 INVALIDITA’ RISARCIMENTO
LA VITTORIA MUTILATA TREND DEMOGRAFICO VALORI ETICI MODELLI DI INTERVENTO MODELLI DI SVILUPPO ECONOMICO RINEGOZIAZIONE DELL’APPARTENENZA ASSISTENZIALE AGRICOLO A CICLO CHIUSO CONVIVONO DUE GENERAZIONI

8 MODELLI DI SVILUPPO ECONOMICO
MODELLI DI SVILUPPO ECONOMICO HANDICAP INTEGRAZIONE NEI LUOGHI E NEI SAPERI DALLA DIMENSIONE COLLETTIVA ALLE BIOGRAFIE INDIVIDUALI TREND DEMOGRAFICO VALORI ETICI MODELLI DI INTERVENTO AFFERMAZIONE DEI DIRITTI SOGGETTIVI ASSISTENZIALE E TERAPEUTICO INDUSTRIALIZZAZIONE DIFFUSA LA PIRAMIDE PERFETTA FAMIGLIA ORIENTATA ALLA NATALITA’ COESISTONO TRE GENERAZIONI: NASCE UN NUOVO SOGGETTO COLLETTIVO

9 MODELLI DI SVILUPPO ECONOMICO
IDENTIFICAZIONI ALLARGATE RIABILITATIVO - ASSISTENZIALE SOLIDARIETA’ TRA GENERAZIONI MODELLI DI INTERVENTO VALORI ETICI DISABILITA’ UN ORIZZONTE POSSIBILE NELLA VITA DI TUTTI TREND DEMOGRAFICO MODELLI DI SVILUPPO ECONOMICO 2a RIVOLUZIONE DEMOGRAFICA DALLA FAMIGLIA ALLE FAMIGLIE COESISTONO QUATTRO GENERAZIONI NUOVE CENTRALITA’ E NUOVE VULNERABILITA’ ECONOMIA DEI SERVIZI NEW ECONOMY

10 La Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF) è stata realizzata dall’ Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) per codificare un'ampia gamma di informazioni relative alla salute (ad es. diagnosi, funzionamento e disabilità, accesso ai servizi…). Utilizza un linguaggio comune standardizzato che favorisce la comunicazione, in materia di salute e assistenza sanitaria, tra gli operatori in tutto il mondo e tra varie scienze e discipline.

11 ICF La classificazione integra in un approccio di tipo “bio psico sociale” la concezione medica e sociale della disabilità: la salute viene valutata complessivamente secondo tre dimensioni: biologica, individuale e sociale. Segna in sostanza il passaggio da un approccio centrato sul singolo soggetto ad uno socio-relazionale.

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13 FRONTEGGIARE IL TRAUMA
La resilienza è un processo attivo e dinamico che consente a singoli soggetti (i primi studi longitudinali hanno controllato l’evoluzione di bambini nati in contesti sfavorevoli) e a famiglie di diversa tipologia e composizione di rimettersi in cammino anche a fronte di eventi altamente stressanti (in particolare rispetto a condizioni avverse di lunga durata come nel caso della malattia cronica). “Il concetto di resilienza familiare afferma l’esistenza di un potenziale connesso alla sopravvivenza ,alle capacità di recupero e di evoluzione ..un approccio fondato sulla resilienza va a cercare le risorse e su questo potenziale costruisce la possibilità di un cambiamento”(Walsh,2008)

14 VARIABILI IN GIOCO Sistemi di credenze familiari
Strutture organizzative Processi comunicativi Significazione delle situazioni avverse Atteggiamento positivo Trascendenza e spiritualità Flessibilità Coesione Risorse sociali- economiche Chiarezza Espressione libera delle Strategie collaborative di risoluzione dei problemi

15 SOMMATORIA SFAVOREVOLE DEL RISCHIO
Invecchiamento della popolazione Isolamento e solitudine Instabilità dei nuclei familiari Indebolimento delle funzioni di care Precarizzazione occupazionale Non inserimento ed esclusione Rigidità del sistema di intervento Accessibilità ridotta ai servizi

16 FATTORI DI RISCHIO PRECOCE
Il bambino nasce dopo un lutto non elaborato: “occupa” il posto di un altro bambino (non nato o deceduto) o di un altro componente della famiglia Il bambino reale delude le attese in modo eccessivamente intenso (prematurità, grave disabilità), compromettendo l’attaccamento Madre e bambino modulano le strategie di interazione in modo altamente disfunzionale: i segni non diventano segnali, sono sistematicamente travisati Le potenzialità della care materna sono ridotte (depressione, malattie psichiatriche, isolamento/sradicamento) L’ambiente non sostiene la competenza materna

17 L’EVIDENZA O LA SCOPERTA DI UN DANNO
Determinano un’importante ferita narcisistica: il bambino è troppo lontano dal figlio del sogno ,così come è stato immaginato durante la gravidanza ,rispetto al quale era stato sviluppato un investimento affettivo e progettuale . I sentimenti di colpa e di inadeguatezza sono particolarmente intensi nella madre,ma coinvolgono l’intero sistema familiare fino in qualche caso a travolgerlo(collasso familiare).In ogni caso lo stress risulta molto elevato per tutti i componenti il nucleo.

18 Si configura una situazione di lutto ,che in genere attraversa le fasi descritte da Freud e da Bowlby: shock, disperazione ,rabbia , depressione,accettazione e rielaborazione. Talvolta questo processo può incontrare degli ostacoli sulla base di molti e diversi fattori (personali ,familiari,contestuali)dando luogo ad esperienze disfunzionali : lutto ritardato , cronico, nevrotico,patologico. In modo specifico Bicknell(1983)ha approfondito la fisionomia della perdita determinata dalla scoperta di un handicap nel bambino.

19 FASI FISIOLOGICHE-REAZIONI DISADATTIVE
Shock panico rifiuto Dolore Proiezione valida del dolore Senso di colpa Rabbia verso i familiari Rancore verso i curanti Negoziazione Accettazione Schopping around Iperprotezione/rifiuto Dolore protratto Isolamento Disarmonia Ricerca del capro espiatorio Rifiuto tardivo Eterno bambino

20 GENITORI E DIAGNOSI SORDITA’
La prima fase è caratterizzata da uno stato di shock accompagnato da un senso di vuoto e di distacco fisico dall'evento;può durare alcuni giorni La seconda è connotata dalla presa di coscienza della realtà. Possono sentirsi sopraffatti dall'evento e inadeguati rispetto ai compiti educativi. Spesso sono confusi e travolti dalle informazioni mediche ricevute La terza fase è contraddistinta da istanze di tipo difensivo,quali negazione e razionalizzazione

21 Durante la quarta fase avviene la presa di coscienza: l'indicatore più evidente è costituito dall'accettazione delle protesi acustiche, che rappresentano la evidenza esterna della sordità La quinta fase consiste nell'adattamento e accettazione Si manifesta con la ricomparsa nei genitori di sentimenti di fiducia e di autostima come riflesso delle acquisizioni raggiunte dal bambino. Le fasi possono concludersi in un arco di tempo delimitato, ma possono anche prolungarsi per anni.

22 L’ETÀ EVOLUTIVA SI CONFIGURA PER LA CONVERGENZA DI UNA PLURALITA’ DI MATRICI FATTORIALI
CONTESTUALE STORICO - CULTURALE FASE DELLA VITA FAMILIARE INDIVIDUALE

23 COSTELLAZIONE DI EVENTI RISCHIO PSICOSOCIALE INTERAZIONE DI EVENTI FATTORI DI MEDIAZIONE

24 FASI EVOLUTIVE STRUTTURA DI PERSONALITA’ RISCHIO PSICO PATO LOGICO QUALITA’ RELAZIONALE DEGLI AMBIENTI DI VITA

25 IL NESSO TRA FATTORI DI RISCHIO E FUNZIONAMENTO DISADATTIVO NON È SPECIFICO NÉ CAUSALE
SOVRACCARICO FAMILIARE SCARSO RILIEVO DI INTERLOCUTORI ESTERNI ECCESSI DI AGGRESSIVITÀ E RABBIA VULNERABILITÀ TRASFORMAZIONE DISFUNZIONALE DEL RUOLO ECCESSI DI TOLLERANZA =NEGAZIONE’ RICERCA DEL MIRACOLO RIDOTTA ACCESSIBILITÀ AI SERVIZI INSTABILITÀ DELLA RELAZIONE GENITORIALE

26 “Ogni soggetto in età evolutiva è diverso dall’altro in un numero infinito di modi: nell’aspetto, nella sensibilità, nella reazione agli stimoli, nei modelli motori, nelle capacità di elaborare il proprio schema personale” Brazelton Anche le madri, anche gli insegnanti sono diversi “in un numero infinito di modi”. “Le differenze o la vulnerabilità a livello individuale sono estremamente importanti. Il soggetto ha un’indole ed una storia che ne hanno plasmato il mondo interno, e perciò il carattere e la personalità. Inoltre ha una cultura. E’quindi più o meno esposto a quell’evento particolare in quel particolare momento della sua storia evolutiva. Tale vulnerabilità è funzione dell’inevitabile interazione fra realtà oggettiva e soggettiva.”Garland

27 OBIETTIVO INTEGRAZIONE
1. precocità della diagnosi di sordità; 2. precocità e correttezza della protesizzazione e adattamento protesico o impianto cocleare; 3. presa in carico della famiglia; 4. precocità dell' allenamento acustico e del trattamento logopedico per la stimolazione del linguaggio verbale e non verbale 5.Interventi educativi mirati ed individualizzati

28 GLI INSEGNANTI NON TROVANO SPAZI DI CONDIVISIONE NON “VEDONO”
NON “POSSONO VEDERE”” “NON RIORDINANO” MESSAGGI ALTAMENTE CONFUSIVI

29 LO SPAESAMENTO DEGLI INSEGNANTI
TOPOS Il luogo fisico e mentale La geografia dell’appartenenza EPOS La trama narrativa La storia dell’appartenenza ETHOS Il sistema delle regole Il senso dell’appartenenza LOGOS Il verbale L’ordito dell’appartenenza

30 L’INSEGNANTE INTERAGISCE CON IL VALORE IMMATERIALE della salute, attraverso gesti concreti (le prestazioni) ed atti puntiformi spesso non visibili E’ COLLOCATO IN UNA POSIZIONE DI FRONT-LINE rispetto al sistema-cliente interno ed esterno alla scuola LAVORA IN UN SISTEMA INQUIETO, con forti incertezze, che possono sollecitare modi flessibili e creativi di attribuire significato e spessore al tempo lungo dell’attività lavorativa.

31 FATTORI DI RINFORZO DELL’IDENTITÀ PROFESSIONALE
L’EFFETTO RIFRAZIONE: come l’operatore è percepito e come vive di essere percepito; l’immagine di sé, l’identità professionale viene a comporsi anche per l’effetto specchio

32 IL GRUPPO DI LAVORO SUL CASO
Contiene i limiti dei singoli Sostiene l’osservazione prolungata Agevola la costruzione di “criteri” Consente di tollerare l’incertezza Promuove nuove competenze relazionali e cognitive Permette di diventare consapevoli della “linea d’ombra”

33 UNA FAVOLA INTERESSANTE
Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d’inverno, si strinsero vicini vicini, per proteggersi col calore reciproco dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li convinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro. Quando poi il bisogno di riscaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell’altro malanno; di modo che venivano sballottolati avanti e indietro fra due mali, finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentasse per loro la migliore posizione. Antica favola indiana ripresa da Schopenhauer

34 “In due modi diversi si matura – uno lo vedi, e le sue forze ruotano a sfera, finché il frutto vellutato scivola a terra, carico di aromi – è l’altro un maturare più segreto, un tormento del mallo – solo i denti del gelo lo disserrano nell’aria dell’ultimo ottobre”. E. Dickinson


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