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Viaggio nell’universo

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Presentazione sul tema: "Viaggio nell’universo"— Transcript della presentazione:

1 Viaggio nell’universo
Liceo E.Fermi Bologna, classe 2H Viaggio nell’universo

2 400 anni fa si pubblicava il Sidereus Nuncius
Galileo… “Chi vide Sotto l’etereo padiglion rotarsi Più mondi, e il sole irradiarli immoto, Onde all’Anglo, che tanta ala vi stese, Sgombrò primo le vie del firmamento.” 400 anni fa si pubblicava il Sidereus Nuncius 13 marzo 1610 13 marzo 2010 Liceo Fermi Bologna, Classe 2H

3 Galileo Galilei Galileo Galilei cominciò presto ad osservare il cielo con infinito stupore e cominciò proprio dalla Luna. Era la sera del 30 novembre 1609, quando lo scienziato, che si trovava a Padova, puntò il suo cannocchiale verso la Luna, notò le irregolarità che la caratterizzavano e realizzò uno schizzo per registrare le sue scoperte. Nei giorni successivi tracciò altri disegni che dimostravano come il pianeta fosse un ammasso craterizzato di elementi - un mondo - e non già un globo di quintessenziale perfezione. Liceo Fermi Bologna, Classe 2H

4 Galileo Galilei Galileo osservava il cielo con il Perspicillum, uno strumento più sofisticato del cannocchiale, in uso da quasi un secolo in Olanda. Era un tubo di piombo chiuso da due lenti: una concava, per l’estremità in cui si pone l’occhio e una convessa all’opposto. Galileo vi applicò tre vetri “lenticchi” costruiti dai vetrai di Murano e ottenne un ingrandimento di 30 volte la norma. Ne fece dono al Doge di Venezia e lo strumento si rivelò di grande utilità per le navi mercantili. Liceo Fermi Bologna, Classe 2H

5 Sidereus Nuncius Il 13 marzo saranno 400 anni dalla pubblicazione dell’opera. Il trattato era rivoluzionario. Galileo vedeva il cosmo in modo completamente diverso da quello che la fisica di Aristotele aveva tramandato. Il filosofo greco sosteneva che i corpi si muovessero in base all’elemento di cui erano costituiti e solo se vi fosse applicata una forza. Sappiamo che questo non può essere, perché non tiene conto del principio d’inerzia: un corpo permane nel suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme a meno che non intervenga una forza esterna a modificare tale stato. Liceo Fermi Bologna, Classe 2H

6 Sidereus Nuncius Affermava altresì che il cosmo fosse gerarchico e composto di quattro elementi principali (terra, acqua, aria e fuoco) più un quinto, invisibile, senza peso, che determinava l’immutabilità del cosmo rispetto alla terra in continuo mutamento. Invece Galileo vide la superficie lunare, scoprendo che non era liscia e composta di materia celeste e incorruttibile. Alcuni disegni della superficie lunare realizzati da Galileo tratti dal Sidereus Nuncius Quali nuovi cieli si svelavano quindi a Galileo che osservava incredibili animi iucunditate? Un numeroso gregge di stelle, così tante che non si potevano neanche immaginare. Liceo Fermi Bologna, Classe 2H

7 Sidereus Nuncius La via Lattea è un enorme ammasso di corpi celesti, le nebulose: un insieme di stelle di colore poco acceso perciò molto lontane. Una notte notò quattro pianeti, mai osservati prima: erano allineati con Giove e si muovevano in orbita ellittica intorno al pianeta. Io, Europa, Ganimede e Callisto, i Medicea Siderea, in onore di Cosimo II de Medici. Ne misurò i periodi di orbita e dedusse che il maggiore aveva un periodo semimensile. Era molto importante conoscere il periodo dei corpi celesti, soprattutto per i marinai: mediante questi, infatti, è possibile determinare la latitudine e la longitudine. Liceo Fermi Bologna, Classe 2H

8 Sidereus Nuncius Galileo realizzò mappe astronomiche partendo da Lisbona. A tale scopo inventò il celatone, un elmetto metallico al quale, per mezzo di un'apposita visiera, era fissato un piccolo cannocchiale. La visiera, incernierata ai lati dell'elmetto, poteva essere regolata in modo da allineare l'asse del cannocchiale con l'occhio dell'osservatore. In questo modo, essendo la testa in grado di adeguare continuamente la mira ai repentini movimenti della nave, il pianeta sarebbe stato costantemente inquadrato nel campo del cannocchiale. Liceo Fermi Bologna, Classe 2H

9 Sidereus Nuncius Successivamente Galileo concepì una diversa soluzione. Egli immaginò un recipiente di forma emisferica, dentro al quale si disponeva il marinaio addetto all'osservazione. Questo contenitore galleggiava sull'olio contenuto in una vasca, anch'essa di forma emisferica e di diametro di poco più grande in modo da minimizzare la quantità di olio occorrente. Il bagno d'olio, come una sospensione cardanica, avrebbe neutralizzato le oscillazioni della nave mantenendo stabile la posizione dell'osservatore. Liceo Fermi Bologna, Classe 2H

10 La fuga in Egitto - Adam Elsheimer, 1609.
In questo dipinto l’artista ha voluto rappresentare con cura e precisione la disposizione degli astri e della Luna come mai prima era stato fatto. Liceo Fermi Bologna, Classe 2H

11 Madonna - Il Cigoli, tra il 1610 ed il 1612.
Interessante notare come la Luna su cui si erge la Vergine Assunta sia rappresentata con veridicità e precisione. Il pittore era infatti amico di Galileo e ne condivideva la passione per l’astronomia. Liceo Fermi Bologna, Classe 2H

12 La Specola ovvero il nostro punto di vista sul cielo Nel’700, il Palazzo Poggi si è trasformato in Accademia delle Scienze e osservatorio astronomico. Fu il generale Luigi Ferdinando Marsili, erudito, esploratore e ricco mecenate bolognese che volle questa nobile istituzione in cui si ritrovarono i più brillanti scienziati del tempo: Eustachio Manfredi, Eustachio Zanotti, Quirico Filopanti. L’edificio fu completato dalla realizzazione di una specola astronomica, di una biblioteca che conserva circa diecimila volumi e di vari laboratori. La torre, a cui si accede con una scala a chiocciola di 200 gradini, è suddivisa in sala meridiana, sala dei globi e torretta. Liceo Fermi Bologna, Classe 2H

13 La Specola La sala meridiana è chiamata così poiché sul suo pavimento è disegnata una meridiana, che segna la scansione dell’anno per mezzo dei raggi solari. Da un angolo della stanza entra la luce, che passando da una fenditura colpisce determinati punti corrispondenti al mezzogiorno nei diversi mesi dell’anno. Si ha quindi un’area circolare di luce posta esattamente sulla linea dell’orologio solare. Ben presto si osservò che il cerchio di luce cambiava la posizione sul segmento rispetto al momento dell’anno. Liceo Fermi Bologna, Classe 2H

14 La Specola A mezzogiorno del solstizio d’estate, la sfera si trovava sull’estremo della linea più prossima alla finestra, mentre durante il solstizio d’inverno il cerchio diventava ellisse ed occupava l’altro estremo. D’altra parte quando era un equinozio di primavera, il cerchio si posizionava lungo la linea più vicina alla finestra. Ciò è meglio comprensibile se ricordiamo che il 21 giugno è il dì più lungo dell’anno; perciò il Sole si trova più a est ed occupa la posizione più alta, mentre il 21 dicembre si colloca più a ovest e più in basso rispetto agli altri giorni alla stessa ora. Era il segnale orario: a mezzogiorno, nel ‘600 regolavano gli orologi in base a questo strumento. Di notte ci si dedicava all’osservazione astronomica mediante l’utilizzo di telescopi che assumevano diverse inclinazioni e si otteneva anche l’ampiezza all’angolo d’inclinazione. Liceo Fermi Bologna, Classe 2H

15 La Specola Nella sala dei globi si trovano preziosi mappamondi e sfere celesti risalenti alla prima metà del ‘500 donati dal generale Marsili. Sono anche esposte preziose carte geografiche realizzate su pelle di animali che avevano come tema il cielo, il mare e la terra e due sfere armillari. Sono realizzate con uno scheletro composto da cerchi metallici graduati che collegano i poli e rappresentano l'equatore, l'eclittica, i meridiani e i paralleli. Viene usata per dimostrare il movimento delle stelle attorno alla Terra. Liceo Fermi Bologna, Classe 2H

16 La Specola La sala della Torretta è il vero e proprio osservatorio astronomico. Questa stanza è ruotata di 45 gradi rispetto alla base della torre, in modo da presentare le facce orientate verso i quattro punti cardinali. I parapetti del terrazzo inferiore e di quello superiore, erano muniti di attrezzi che permettevano di fissare le aste di sostegno utilizzate per il maneggio dei cannocchiali lunghi. Dalla sommità della torretta fu effettuato un esperimento con un grave: un corpo legato a un filo di 29 metri venne fatto cadere dalla cima e lasciato appeso. Esso, sebbene in stato di quiete si muove leggermente e dimostra il moto della terra. Liceo Fermi Bologna, Classe 2H

17 Bologna dall’alto della Torretta
Liceo Fermi Bologna, Classe 2H

18 Le donne nell’astronomia
Nella nostra dotta Bologna, già nel ‘700 le donne hanno dato lustro alle scienze fisiche. Alcune di loro, come le sorelle Zanotti e le Manfredi, rimasero nell’ombra dei più illustri fratelli. Gaetana Agnesi, invece ebbe la cattedra di matematica nella nostra Università che, tuttavia, lasciò per dedicarsi ad opere di bene. Laura Bassi ottenne la cattedra di fisica sperimentale, ma nonostante il grande contributo che diede all’introduzione della fisica newtoniana in Italia, fu considerata più per l’eccezionalità del suo caso che per il suo valore. Erano tempi in cui la cultura doveva appartenere solo agli uomini. Laura Bassi, Liceo Fermi Bologna, Classe 2H

19 Le donne nell’astronomia
Ebbe più successo Ipazia nel IV secolo ad Alessandria d’Egitto. Fu matematica e astrofisica; redasse tredici volumi di commento all’aritmetica di Diofanto, otto volumi sulle Coniche di Apollonio riguardanti le orbite dei pianeti, un volume su Euclide e su Tolomeo, raccolse in un Corpus le tavole sui corpi celesti. Realizzò anche sofisticati strumenti tecnologici come il planisfero, l’idroscopio e l’astrolabio piatto. Quest’ultimo era formato da due dischi metallici forati, ruotanti uno sopra l’altro mediante un perno rimuovibile. Veniva utilizzato per calcolare il tempo, per definire la posizione del Sole, delle stelle e dei pianeti. La giovane morì tragicamente, ad appena trent’anni, in seguito ad una cruenta aggressione da parte di fanatici cristiani. Liceo Fermi Bologna, Classe 2H

20 Le voyage dans la Lune “Le voyage dans la Lune” ovvero la Luna sognata da George Melies nel 1902, è il primo film di fantascienza della storia del cinema. Un gruppo di scienziati realizza una navicella che, sparata da un grosso cannone, andrà a conficcarsi nell’occhio destro del pianeta. I terrestri inizieranno l’esplorazione e, estasiati, ammireranno la Terra che sorge all’orizzonte. Purtroppo l’incontro coi seleniti, metà umani e metà crostacei, sarà piuttosto spiacevole per i nostri eroi. Il sogno funambolico del regista francese diventerà realtà solo nel 1969, quando Amstrong, Aldrin e Collins poseranno il piede sul Mare della Tranquillità. Liceo Fermi Bologna, Classe 2H

21 Come molti di noi, al liceo non aveva le idee chiare sul futuro.
Che emozione trovarsi faccia a faccia con una tra le più grandi scienziate al mondo! Nella sua vita non ci sono solo stelle, ma anche l'amore per suo marito e il tifo per la fiorentina. S’iscrisse a Lettere e frequentò solo giorno. Poi è passata a Fisica. Ha fatto la cronista sportiva e si è occupata di istruzioni per macchine fotografiche. Per fortuna è stata folgorata dal fascino degli astri. La genialità l'ha portata sulle più alte vette del sapere, ma ha conservato semplicità e curiosità. Come molti di noi, al liceo non aveva le idee chiare sul futuro. E' riuscita a incantarci con un linguaggio semplice e a spiegarci con tanta passione un argomento a noi sconosciuto. A differenza delle altre astronome del passato, che vivevano all'ombra dei fratelli, dei mariti, dei padri, Margherita Hack si è imposta sopra tutti e brilla di luce propria. Liceo Fermi Bologna, Classe 2H

22 L'astronomia ci indica infiniti mondi che aspettano di essere trovati.
Mentre siamo qui, l'Universo immenso grava su di noi e opera cose incredibili di cui forse, non sapremo mai nulla. Ero curioso di conoscere la carriera scolastica di Margherita Hack. Dalla specola abbiamo ammirato i tetti della nostra città ammantati di neve. Una bella soddisfazione vedere da vicino e toccare quello che finora abbiamo visto sui libri. Grazie, professor Fabrizio Bonoli, di averci accompagnato nella scienza di Galileo! E' stata una lezione “viva”. E' così che nascono vere e proprie passioni! Liceo Fermi Bologna, Classe 2H


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