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Corso di Cognizione e Linguaggio Produzione del Linguaggio

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Presentazione sul tema: "Corso di Cognizione e Linguaggio Produzione del Linguaggio"— Transcript della presentazione:

1 Corso di Cognizione e Linguaggio Produzione del Linguaggio
14 Marzo 2012

2 Lezioni 14 – 15 Marzo : produzione linguaggio/progetti
20 Marzo: progetti 17-18 Aprile: progetti (svolgimento/analisi dati/ report) 3 Maggio: progetti (presentazione) 16 – 17 Maggio: presentazione progetti

3 Importante! http://cognizionelinguaggio.pbworks.com
Contatti:

4 La lezione di oggi Elaborazione grammaticale della frase:
consensus model a stadi (Levelt, 1999); modello lessico-sintattico (Pickering & Branigan, 1998).

5 Quando descriviamo un’immagine
Bock, 1986

6 Vocabolario Formulazione elaborazione frasale elaborazione fonologica Articolazione Concettualizzazione Pensiero

7 Consensus Model Levelt, 1999; Ferreira & Slevc, 2007
Concettualizzazione Elaborazione grammaticale + Selezione lessicale Formulazione Elaborazione fonologica Articolazione Levelt, 1999; Ferreira & Slevc, 2007

8 Caratteristiche salienti
Incrementalità elaborato un chunk per volta in modo unidirezionale Modularità gli stadi operano come moduli indipendenti Possibile interazione tra livelli? Non è necessario che il livello precedente abbia finito il suo lavoro perché il successivo possa iniziare a elaborare il materiale che è stato già elaborato precedentemente Il materiale elaborato

9 Caratteristiche salienti
Meccanismo di “selection-and-retrieval” a tutti i livelli.

10 Incrementalità Info elaborata a livello n passa al livello n+1 PRIMA che il livello n abbia finito il suo lavoro.

11 Modularità “Globally modular but locally interactive” (Dell et al., 1991). Possibile interazione tra sotto-livelli di uno stesso processo (e.g., selezione lessicale). Evidenze sperimentali per interattività tra livelli (Cutting & Ferreira, 1999). Lessema influenza selezione del lemma mediante un processo feed-back

12 Concettualizzazione: elaborazione del messaggio
Levelt, 1989; Levelt & Bock, 1995; Levelt, 1999; Ferreira & Slevc, 2007

13 Livello concettuale Contenuto Semantico Contenuto Relazionale
Selezionati i concetti rilevanti. Contenuto Relazionale Si definisce in quale relazione sono i concetti tra loro rispetto all’evento. Contenuto Prospettico Stabilisce quale informazione è più importante.

14 Contenuto semantico Selezione dei concetti rilevanti Bock et al., 1992

15 Contenuto relazionale
Ruoli tematici: nozioni che definiscono il ruolo di un elemento in un evento Gerarchia dei ruoli tematici: AGENTE > PAZIENTE > STRUMENTO > OTHERS (e.g., Givón, 2001) agente paziente

16 Contenuto prospettico
Nuova/vecchia informazione Topic Distinguere informazione principale (maglione) da informazione aggiunta (di mio fratello). “Il maglione di mio fratello”. Information structure si interfaccia a questo livello con il processo di produzione del linguaggio (Vallduvì, 1995). n linguistics, the topic (or theme) is informally what is being talked about, and the comment(rheme or focus) is what is being said about the topic Inizia a stabilire relazioni di dominanza

17 Formulazione: elaborazione grammaticale
Ferreira & Slevc, 2007

18 Elaborazione grammaticale (Bock et al., 1992)
Livello Funzionale Attribuzione dei ruoli sintattici Livello Posizionale Posizionamento nella struttura frasale

19 Elaborazione grammaticale
Fase funzionale Attribuzione avviene secondo una gerarchia Soggetto > Oggetto diretto > Oggetto indiretto > ecc. (Accessibility Hyerarchy, cf. Keenan & Comrie, 1979). Fase posizionale Integrazione dei costituenti in una strutturale frasale e attribuzione ordine lineare parole. Funzione grammaticale che quell’elemento svolge nella frase Gerarchia di accessibilità dei ruoli sintattici nell’elaborazione delle relative

20 Evento transitivo: elaborazione grammaticale
agent agente paziente patient Ruoli tematici soggetto Ruoli sintattici Livello posizionale (Bock et al., 1992) 20

21 Formulazione: Selezione lessicale
Ferreira & Slevc, 2007

22 Rappresentazione lessicale
Their model distinguishes among three levels of representation (see Fig. 1): the conceptual, the lemma, and the lexeme levels. The conceptual level represents lexical concepts as unitary nodes in a conceptual network. The meaning of a word is given by thesetof labeled connections between a conceptnode andothernodes in thenetwork.Each lexical conceptnode is connectedtoa lemmanode; lemma nodes are modality-independent units that are connected to a set of syntactic nodes specifying such properties as grammatical class (Noun, Verb, etc.), gender, and auxiliary type (be or have). Each lemma node is connected to a lexeme node which, through its connections to segmental nodes, specifies the phonological (and orthographic) form of a word. In Fig. 1, the lexical concept [TIGER] is connected to its Italian lemma node {tigre}, which is connected to the category node N(oun) and the gender feature F(eminine), and, in turn, the lemma node is connected to its lexeme /tigre/. Lexical access in this model is represented by the sequential selection of lemma (and hence the syntactic features that define a word) and lexeme nodes through spreading activation emanating from the lexical concept node.

23 Rappresentazione lessicale: Lemma
Lemma: modalità generale. specifica proprietà sintattiche-grammaticali della parola. categoria: nome verbo ecc. tratti: numero persona Lemma specifica proprietà sintattiche-grammaticali della parola. Specifica tutta l’informazione che è necessaria per la produzione morfologica, segmentale e metrica della parola

24 Rappresentazione lessicale: Lessema
Lessema: modalità specifico (ortografico, fonologico). specifica le proprietà morfo-fonologiche della parola. Unità astratte

25 TOT state (“Tip of the Tongue”)
Fenomeno “sulla punta della lingua”. Accesso al significato della parola (livello concettuale), la sua categoria sintattica (livello lemma) ma non recupera le sue caratteristiche fonologiche (livello lessema).

26 Pickering & Branigan, 1998 Propongono un ulteriore caratterizzazione del lemma stratum. Non solo: categoria: nome verbo ecc. tratti: numero persona Ma anche: Proprietà combinatoriali: i modi in cui può combinarsi una parola con altre unità linguistiche per creare un’espressione verbale (PO, DO, Shifted PO).

27 Pickering & Branigan, 1998 Nodi combinatoriali rappresentano la conoscenza sintattica nel lexicon. Informazione combinatoriale: Di natura frasale Legata alle singole entrate lessicali (lemmi) Condivisa tra diverse entrate lessicali Evidenze sperimentali provengono dal syntactic priming.

28 Modello lessico-sintattico
DO PO Combinatoriale Per i DATIVI Categoria Tratti

29 Le strutture OVS (oggetto-verbo-soggetto)
“L’uomo lo colpisce il fulmine.” Problema per il consensus model: A livello funzionale: viene assegnato il ruolo sintattico di soggetto all’agente. A livello posizionale: soggetto tenuto in buffer mentre paziente riceve ruolo di oggetto e viene posizionato nella prima posizione lineare della struttura frasale.

30 Formulazione: elaborazione Fonologica

31 Elaborazione Fonologica
La surface structure seleziona per ogni parola frame con slot vuoti che devono essere riempiti. Selection-and-retrieval di fonemi negli slot. Errori di anticipazione “heft hemisphere” Errori di perseverazione “Left Lemisfere”

32 Rappresentazione fonologica
unità minima di elaborazione è la “phonological phrase”: sillaba forte + sillabe deboli ad essa associate. Processo incrementale: Wheeldon & Lahiri (1997): la latenza nel produrre una frase è funzione del numero delle phonological phrase che la compongono.

33 Elaborazione fonetica
Piano fonetico: programma motorio che specifica atti articolatori per ogni frase fonologica selezionata. Può essere immagazzinato nel Buffer articolatorio. Successivamente il parlante dovrà rievocare il piano fonetico.

34 Articolazione

35 Articolazione Esecuzione dei piani motori.

36 Focus sulla parte dell’elaborazione grammaticale

37 Quesiti sperimentali Come è rappresentata la conoscenza linguistica?
Evidenze da un paradigma sperimentale: Syntactic priming

38 Il priming Effetto priming:
Elaborazione di uno stimolo è influenzata dall’elaborazione di quello precedente. Es: NURSE – DOCTOR vs BREAD – DOCTOR DOCTOR è più veloce dopo NURSE che dopo BREAD (e.g., compito di decisione lessicale; Meyer, 1971)

39 La logica del priming Se la produzione frasale implica l’elaborazione sintattica, dovremmo notare effetti di priming basati sulla struttura sintattica. i.e., tendenza a ripetere una particolare struttura.

40 Levelt & Kelter (1982) Ma nota:
In una sequenza domanda-risposta (Dutch): A: What time does your shop close? B: Six o’clock A: At what time does your shop close? B: At six o’clock Ma nota: Ripetizione lessicale Sequenze domanda-risposta

41 Bock (1986) Partecipante ripete una frase:
The rock star sold some drugs to the undercover agent [PO, Prep Object] Svolge un compito di matching frase/immagine: No Partecipante descrive l’immagine di una ragazza che porge un pennello a un uomo. 2 possibili realizzazioni: The girl is handing a paintbrush to the man [PO, Prep Object] The girl is handing the man a paintbrush [DO, Double Object]

42

43 Bock (1986) Risultati: Tendenza a ripetere la struttura:
Dopo aver ripetuto un attivo, tendenza a descrivere l’immagine con un attivo; Dopo aver ripetuto un passivo, tendenza a produrre un passivo; Dopo aver ripetuto un Prepositional Object [PO], tendenza a produrre PO; Dopo aver ripetuto un Double Object [DO], tendenza a produrre DO. The rock star sold the undercover agent some cocaine > The girl gives the man the brush No overlap semantico-lessicale tra prime e target.

44 Syntactic priming: è davvero sintattico?
Effetto si manifesta anche quando prime e target si differenziano in modo sostanziale: In assenza di ripetizione tra prime e target di: Parole di classe chiusa Parole di classe aperta (overlap semantico-lessicale).

45 (Bock, 1989) Prime e target contengono diverse preposizioni: Prime:
1a. The secretary baked the cake for the boss 1b. The secretary gave the cake to the boss Target: The girl is handing the brush to the man 1a e 1b prime egualmente bene PO

46 Bock & Loebell (1990) Prime e target implicano ruoli tematici diversi, ma struttura dei costituenti è simile: By-phrase può specificare il luogo o l’agente 1a. The 747 was landing by the control tower 1b. The 747 was alerted by the control tower Immagine: Palla che colpisce un ragazzo Attivo: The baseball hits the boy. Passivo: The boy was hit by the baseball

47 Bock & Loebell, 1990 Entrambe 1a e 1b incrementano la tendenza a produrre un passivo nell’immagine target rispetto alla condizione attivo. Cosa suggerisce? Independenza della struttura frasale No effetto ruoli tematici

48 Attivazione residua Motivazioni empiriche:
Decadimento rapido (attivazione procedura sintattica si dissipa velocemente); Incremento della magnitudine del prime se c’è overlap VERBO tra prime e target (lexical boost; Hartsuiker et al., 2008). Some accounts refer to priming as the result of residual activation of syntactic representations in the mental lexicon (Pickering & Branigan, 1998).

49 Priming come implicit learning
Evidenze Durata a lungo termine dell’effetto di priming (Bock, Dell, Chang, & Onishi, 2007; Bock & Griffin, 2000; Saffran & Martin, 1997; Hartsuiker, Bernolet, Schoonbaert, Speybroeck, & Vanderelst, 2008). Priming è più forte più la struttura sintattica è rara o meno preferita.

50 Conclusioni Funzione del priming:
Agevola la comunicazione (processi di allineamento nel dialogo); Facilita l’apprendimento (bambini e popolazioni neurologiche); Funzione epifenomenale.


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