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Corso di Aggiornamento per Insegnanti ‘APPRENDIMENTO COOPERATIVO’

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Presentazione sul tema: "Corso di Aggiornamento per Insegnanti ‘APPRENDIMENTO COOPERATIVO’"— Transcript della presentazione:

1 Corso di Aggiornamento per Insegnanti ‘APPRENDIMENTO COOPERATIVO’
Istituto Pertini, Lucca 10-16 Dicembre 2009 Corso di Aggiornamento per Insegnanti ‘APPRENDIMENTO COOPERATIVO’ Dott.ssa Maria Lucia Bianchi

2 Apprendimento Cooperativo 10-16 Dicembre 2009
Cos’è l’AC Valore, obiettivi, vantaggi dell’AC Esercitazione Caratteristiche essenziali dell’AC & attivita’ per promuoverle Gruppi Ruolo dell’insegnante Tipologie di AC (peer tutoring) Ruolo insegnante Gruppi,:caratteristiche, formazione

3 Cos’è l’AC Metodo –filosofia - tecnica – modalità
È un Metodo di apprendimento- insegnamento che prevede Lavoro di gruppo finalizzato ad obiettivo comune Azione e responsabilità condivisa Scambio dei ruoli Abilità relazionali Valutazione e feedback

4 A.C. Benefici dell’AC MOTIVAZIONE Autostima Persistenza
Locus of control Curiosità Motivazione intrinseca AREA COGNITIVA Acquisizioni stabili Generalizzazione Padronanza Metacognizione Intelligenze multiple A.C. CONDOTTE PROSOCIALI Conoscenza reciproca Aiuto Condivisione Rapporto empatico COMPORTAMENTO Autocontrollo Riconoscimento sé e altri Coinvolgimento

5 AC e metodi tradizionali
Struttura di apprendimento di tipo frontale. L'insegnante detentore della conoscenza Metodo competitivo: metodo di apprendimento adottato in prevalenza nelle scuole, a livello mondiale. È’ basato sul confronto tra gli studenti e sull'identificazione del "migliore". Gli alunni lavorano uno contro l'altro per emergere e la percezione del successo individuale è percepita e legata al fallimento degli altri. Metodo individualistico: enfatizza il lavoro individuale di ciascuno studente, senza tenere in considerazione gli altri. Ognuno persegue il proprio scopo/obiettivo.

6 AC e metodi tradizionali
METODI COOPERATIVI Metodi a mediazione sociale, contrapposti agli altri definiti 'a mediazione dell'insegnante‘. Si basano sulla centralità dello studente, invogliato ad assumersi la responsabilità dei propri studi e incoraggiato a collaborare in lavori di gruppo. La struttura di apprendimento che si realizza in classe comporta innanzitutto una prima modificazione dei ruoli insegnante-allievi.     Le risorse sono costituite dagli studenti che, condividendo responsabilità e impegno, sviluppano e migliorano le relazioni sociali in funzione anche di un livello migliore di apprendimento. "L''apprendimento cooperativo determina un più elevato livello di ragionamento, un più frequente sviluppo di nuove idee e di soluzioni ... e un maggiore trasferimento di ciò che si è appreso da un contesto ad un altro ... rispetto all'apprendimento competitivo e a quello individualistico" Johnson e Johnson

7 Cambiamento di prospettiva
Insegnante come mediatore- facilitatore di apprendimenti Scuola come comunità di apprendimento Classe come ambiente di crescita Apprendimento e conoscenza hanno natura sociale

8 INTERDIPENDENZA E’ IMPOSSIBILE CONOSCERE LE PARTI SENZA CONOSCERE IL SISTEMA || Il comportamento di un individuo non è solo espressione delle proprie caratteristiche personali ma anche il prodotto delle relazioni interpersonali all’interno del sistema di interazioni in cui è inserito è impossibile conoscere un alunno senza considerare il gruppo classe.

9 GRUPPI IL GRUPPO è UN SISTEMA NON SOLO CONOSCITIVO MA ANCHE AFFETTIVO E RELAZIONALE Ogni gruppo racchiude una grande potenzialità, in quanto banca delle risorse e delle strategie, a cui tutti possono accedere (chi è più competente in un settore può mettere a disposizione della classe il proprio sapere), nonché fonte costante di supporto emotivo.

10 funzioni esercitate dai singoli individui nel gruppo:
CONNESSE AL COMPITO DI GRUPPO: es:iniziatore/collaboratore, raccogliere o fornire informazioni, orientatore DI CONSERVAZIONE O SOLIDARIETA’ che contribuiscono al funzionamento del gruppo (quelle del sostenitore, mediatore, dell’esecutore) CHE TENDONO AL SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI PERSONALI (aggressore, dominatore, simulatore)

11 PRINCIPIO DI CIRCOLARITA’
il rapporto causa effetto non e’ circolare ma lineare: quello che e’ una conseguenza puo’ essere considerato una causa. l’insegnante non è l’unico elemento attivo della classe; è solo una parte del sistema, influenzata e modificata dalle risposte della classe e dei singoli alunni. Non vi è solo istruzione da parte dell’insegnante verso gli alunni, ma anche gli alunni istruiscono e rendono migliori e più preparati i loro insegnanti.

12 IL SISTEMA CLASSE La classe è ‘maggiore’ della somma delle sue parti
È impossibile conoscere lo studente senza conoscere la classe di cui fa parte (interdipendenza) La classe è organizzata gerarchicamente Il rapporto causa-effetto è circolare Principio di equifinalità: in un sistema fluido e connesso si può giungere a un risultanto partendo da punti diversi e percorrendo diverse strade, perché esso è determinato dallla natura del processo e delle relazioni, piuttosto che dal punto di partenza

13 Vantaggi dell’AC -apprendimento
Psicologia dell'insegnamento: la pedagogia cooperativa è efficace nel migliorare i rapporti razziali, l'autostima, l'autocontrollo e il profitto negli studi. (Brophy, Slavin e Bruning) L’AC promuove: un miglioramento delle relazioni interpersonali tra gli studenti, indipendentemente dalle differenze dovute alle capacità e alle caratteristiche di ciascuno; il rispetto e il riconoscimento di ciascuno quale persona competente; una maggiore consapevolezza dei punti di vista e delle diverse prospettive; il pensiero creativo, perché facilita la comunicazione e la condivisione di molte idee; il successo di tutti gli studenti del gruppo, in modo tale che ciascuno si senta competente (Johnson)

14 Vantaggi dell’AC – abilità sociali
Psicologia sociale dei rapporti intergruppo: riconosce le applicazioni e l'efficacia dell'apprendimento cooperativo nella soluzione e/o riduzione dei conflitti (Sherman ,1991). Gli studenti sono coinvolti attivamente nel ragionare sui problemi e nell'interagire gli uni con gli altri e lo fanno regolarmente e in modo guidato; di conseguenza sono in grado di capire le reciproche differenze e imparano a risolvere i problemi sociali che possono insorgere (Johnson e Johnson,1985). Insegnare agli studenti a risolvere i conflitti è una delle componenti primarie della formazione in cooperative learning (Slavin, 1991).

15 PERCHE’ utilizzare l’AC?
Per rispondere alle richieste di una realtà complessa caratterizzata dalla crescita esponenziale dei saperi e la richiesta di aggiornamento continuo delle competenze Per acquisire abilità nella gestione delle informazioni e delle relazioni interpersonali, e “imparare ad imparare” Per adeguarsi al ritmo delle trasformazioni sociali e delle innovazioni tecnologiche, valorizzando l'importanza delle interazioni sociali nel processo di insegnamento-apprendimento

16 APPRENDIMENTO (Glasser)
Impariamo Il 10% di ciò che leggiamo Il 20% di ciò che ascoltiamo Il 30 % di ciò che vediamo Il 50 % di ciò che ascoltiamo e vediamo Il 70 % di ciò che discutiamo Il 90 % di ciò che spieghiamo a qualcun’altro (attenzione alla modalità) La conoscenza ha una natura sociale Pedagogia storico-culturale Vygotski

17 Approccio cooperativo intenzionalità e consapevolezza
la collaborazione non nasce spontaneamente per essere e fare gruppo è indispensabile condividere uno scopo, e sviluppare le competenze sociali che permettono di essere attivi e positivi nel gruppo nel modo di comunicare, di assumere o meno la leadership, di risolvere conflitti, di affrontare problemi e assumere decisioni.

18 Compiti complessi in modo da richiedere il contributo di ogni membro del gruppo. accettati e condivisi da tutti i membri del gruppo. Sfidanti, presentati in forma problematica, motivanti

19 OBIETTIVI dell’AC 1. Saper imparare per tutta la vita.
2. Saper ascoltare e parlare. 3. Saper collaborare. 4. Saper pensare ad un livello più elevato.

20 C’è COOPERAZIONE SE esistono:
1. INTERDIPENDENZA POSITIVA 2. INTERAZIONE COSTRUTTIVA 3. RESPONSABILITA’ 4. ABILITA’ SOCIALI 5. VALUTAZIONE

21 ESERCITAZIONE obiettivo comune: apprendimento di AC Compito di ogni gruppo: definire uno degli elementi essenziali dell’AC (fattori della cooperazione) I. INTERDIPENDENZA POSITIVA II. INTERAZIONE COSTRUTTIVA III. RESPONSABILITA’ IV. ABILITA’ SOCIALI V. VALUTAZIONE GRUPPI: 15 gruppi di tre persone: 3 gruppi per ogni dimensione COMPITI DI GRUPPO: A. Definire l’elemento in relazione a una situazione cooperativa B. Descrivere le funzioni dell’elemento all’interno di una una situazione cooperativa C. Definire i sentimenti che caratterizzano l’elemento in oggetto in una situAzione cooperativa Regole:…..

22 I. INTERDIPENDENZA POSITIVA II. INTERAZIONE COSTRUTTIVA
III. RESPONSABILITA’ IV. ABILITA’ SOCIALI V. VALUTAZIONE Regole(procedure):….. GRUPPI: 15 gruppi di tre persone: 3 gruppi per ogni dimensione RUOLI individuali: A. Definire l’elemento in relazione a una situazione cooperativa B. Descrivere le funzioni dell’elemento all’interno di una una situazione cooperativa C. Definire i sentimenti che caratterizzano l’elemento in oggetto in una situzione cooperativa I A 1 Definizione INTERDIPENDENZA POSITIVA I B 2 descrive le funzioni dell’ INTERDIPENDENZA POSITIVA I C 3 Definire i sentimenti che caratterizzano l’ INTERDIPENDENZA POSITIVA II A 1 Definizione INTERAZIONE COSTRUTTIVA II B 2 descrive le funzioni dell’ INTERAZIONE COSTRUTTIVA II C 3 Definire i sentimenti che caratterizzano l’ INTERAZIONE COSTRUTTIVA III A 1 Definizione RESPONSABILITA’ III B 2 descrive le funzioni della RESPONSABILITA’ III C 3 Definire i sentimenti che caratterizzano la RESPONSABILITA’ IV A 1 Definizione ABILITA’ SOCIALI IV B 2 descrive le funzioni delle ABILITA’ SOCIALI IV C 3 Definire i sentimenti che caratterizzano ABILITA’ SOCIALI V A 1 Definizione VALUTAZIONE V B 2 descrive le funzioni della VALUTAZIONE V C 3 Definire i sentimenti che caratterizzano la VALUTAZIONE RUOLI INDIVIDUALI: - VERBALIZZANTE - LEADER - RELATORE

23 INTEGRAZIONE 5 GRANDI GRUPPI
SI UNISCONO I GRUPPI I - I A1 I B2 I C3 INTERDIPENDENZA POSITIVA II - II A 1 II B2 II C3 INTERAZIONE COSTRUTTIVA III - III A1 III B2 III C3 RESPONSABILITA’ IV - IV A 1 IV B2 IV C ABILITA’ SOCIALI V - V A 1 V B VALUTAZIONE

24 I.INTERDIPENDENZA POSITIVA
cuore di AC sentirsi connessi agli altri, condividere, aiutarsi e sostenersi, valorizzare la sinergia POSITIVA: cooperazione degli sforzi per raggiungere uno scopo comune a vantaggio dei membri del gruppo. NEGATIVA: competizione=vincere a svantaggio degli altri ASSENTE: impostazione individualistica.

25 I.INTERDIPENDENZA POSITIVA
Esiste se i membri del gruppo capiscono che: ognuno ha bisogno degli altri per svolgere bene il proprio compito, ognuno deve contribuire allo sforzo del gruppo con le sue risorse, il suo ruolo e la sua responsabilità. Induce a impegnarsi per la riuscita delle altre persone come per la propria. Per promuoverla è necessario assegnare compiti chiari e un obiettivo comune Si fa in modo che nessuno possa riuscire se non con il successo dell’intero gruppo. Si struttura in due fasi: 1. Strutturazione dell’interdipendenza degli obiettivi, 2. Integrazione e rafforzamento dell’interdipendenza degli obiettivi aggiungendo interdipendenza a livello di premi, ruoli, risorse, identità.

26 I.INTERDIPENDENZA POSITIVA TIPOLOGIE (Johnson e Johnson, Holubec 1996)
Spesso l’interazione positiva degli obiettivi non è sufficiente a garantire la cooperazione: deve essere integrata da altri tipi di interazione positiva. Del risultato finale: organizzazione di un piano per raggiungere un risultato unitario, Degli obiettivi settoriali dell’apprendimento: modo di collaborare tale che ognuno diventi esperto del settore specie di apprendimento che deve approfondire, Di identità: il gruppo si dà un’identità collettiva scegliendosi un nome, un motto, una bandiera, un contrassegno, Ambientale:si favorisce con la strutturazione dell’ambiente/aula, Della fantasia: immaginare di trovarsi in una situazione di pericolo in cui i membri del gruppo devono collaborare, Del compito: compito ripartito in sequenze o fasi in modo che ognuno debba fare la sua parte perché l’altro possa fare la propria. Rispetto all’avversario: nel caso in cui i gruppi siano in competizione, all’interno del gruppo i membri sono interdipendenti nel battere l’altro gruppo

27 I.INTERDIPENDENZA POSITIVA degli obiettivi
SCOPO Capire che si possono raggiungere i propri obiettivi solo se tutti i membri li raggiungono, sotto la spinta motivante all’impegno dell’obiettivo comune. Percepire la propria connessione con gli altri e l’interdipendenza della propria e altrui crescita. OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE: -ottenere ai test individuali un certo punteggio stabilito assicurandosi che gli altri facciano altrettanto; -migliorare le prestazioni precedenti; -ottenere certo punteggio di gruppo; -svolgere un lavoro /progetto in gruppo: riporta la firma di tutti, a significare: ‘sono d’accordo con la risposta del gruppo, ho padronanza del materiale e delle procedure, tutti ne hanno la padronanza ESERCIZI Informare i membri circa le loro responsabilità individuali: 1. studiare e imparare il materiale assegnato 2. assicurasi che lo studino tutti i compagni Informare sugli scopi di apprendimento Azioni: spiegare all’altro cosa come ho imparato, ascoltare e confrontare il proprio modo di apprendere, aumento consapevolezza.

28 1.INTERDIPENDENZA POSITIVA ESERCIZI
Fine: integrazione di prospettive & consapevolezza che la collaborazione di più intelligenze crea beneficio in ricerca, comprensione e apprendimento. RIFLETTERE SUGLI OGGETTI CHE POSSEDIAMO: di che materiale sono fatti, da dove proviene, chi li ha fatti, trasporto…abbiamo bisogno di una fitta rete di relazioni interdipendenti. (fai un chiodo da solo!). Si apprezza il valore della responsabilità reciproca:tutti sono responsabili di ciò che avviene nelle relazioni (causalità circolari):IMPOSSIB TIRARSI FUORI COMPITI CHE RICHIEDONO COLLABORAZIONE: - RIASSUNTO, gruppi di 4 elementi con diversi e interdipendenti Ruoli cognitivi (analitico,sintetico,concreto,orientato al futuro) e Compiti (leggere le parole chiave, collegare con conoscenze possedute, concetti essenziali che permettono di sintetizzare, mappa) - ANALISI DI UN ARGOMENTO Es:’percezione del pericolo negli adolescenti’ Ruoli:raccolta dati e statistiche - valori,sistema etico di riferimento- emozioni legate alla percezione del pericolo -ragionamento e luoghi comuni

29 Esempi di esercizi L’insegnante propone scopi interdipendenti di apprendimento che prevedono l’utilizzo delle risorse cognitive dei compagni. Gli studenti a coppie o piccoli gruppi verificano cosa hanno appreso di un concetto o quanto sono capaci di risolvere un esercizio. Esempi di OBIETTIVI DIDATTICI INTERDIPENDENTI: Produrre una lista-costruire una storia- scrivere un testo- creare una mappa- redigere una relazione- condurre esperimenti – svolgere una ricerca - approfondire un tema- escogitare strategie o procedure-allenarsi insieme per ottenere buon risultato nella prova di verifica Es: studiare ‘v=s/t’ e individuare esempi pertinenti, ruoli:approfondire Velocità; approfondire Spazio; approfondire Tempo; Combinazione tra i 3; Es: testo poetico: individuare lo stile; spiegare analogie e metafore;collocare la poesia in produzione dell’autore; collocare il poeta in movimento letterario.

30 I.INTERDIPENDENZA POSITIVA delle RISORSE
Materiali: libri, video, cd, dizionari, internet, ecc E Mentali: potenzialità personali , conoscitive, affettive possedute da ognuno sotto forma di mappe mentali, motivazioni, emozioni, argomentazioni. Si struttura fornendo a ogni membro solo una parte delle informazioni o del materiale; le varie parti devono poi essere combinate per raggiungere l’obiettivo comune. Metodi: limitare le risorse fornite al gruppo (una sola penna), suddividere il materiale di apprendimento in modo che ognuno abbia solo una parte dell’ informazione necessaria (Es:descrizione di una Nazione:cultura-letteratura-geografia- Es:cartellone: uno i pennarelli, uno la carta, uno le forbici Necessari turni e negoziazione perché le risorse sono limitate) OGNUNO HA BISOGNO DI CONOSCERE LE RISORSE ALTRUI PER POTENZIARE LE PROPRIE EMERGE QUANDO I GRUPPI PROGETTANO INSIEME UN PERCORSO TEMATICO E SI INCONTRANO PER VERIFICARE L’INTRECCIO TRA DIVERSI APPROFONDIMENTI NB: far si che ognuno contribuisca con un prodotto distinguibile dal resto del gruppo!

31 I.INTERDIPENDENZA POSITIVA dei RUOLI
.ORGANIZZATIVI chi organizza il materiale-chi fa rispettare i tempi-chi orienta verso l’obiettivo finale. .COGNITIVI: ascoltare,ripetere,parafrasare ciò che è stato detto- porre domande per ottenere informazioni da tutti i membri del gruppo – sintetizzare, tenere le fila della discussione-fare collegamenti fra lavoro di gruppo e lavoro di classe. .EMOTIVI incoraggiare a produrre e condividere idee-intervenire nella discussione- creare socializzazione, benessere, sensazione piacevole di collaborazione Si struttura assegnando ai membri ruoli complementari e interconnessi (leggere, annotare, controllare la comprensione, incoraggiare la partecipazione, elaborare le conoscenze) che specificano responsabilità da assumersi per svolgere il compito. I ruoli devono aiutare a : unirsi e organizzarsi-funzionare efficacemente-apprendere nuove conoscenze e integrarle con quelle possedute – stimolare la riflessione che migliora lle capacità di ragionamento ESISTE QUANDO OGNI STUDENTE GIOCA UN RUOLO SPECIFICO E INDISPENSABILE PER FAVORIRE L’INTERAZIONE E L’APPRENDIMENTO DEL GRUPPO NB: evitare ruoli rigidi e fissi perché contrari allo sviluppo delle abilità e competenze personali Si può chiedere agli allievi: quali ruoli sarebbero necessari? In che modo li attribuireste?riflessione e maggior consapevolezza (poi feedback sulla scelta)

32 I.INTERDIPENDENZA POSITIVA di INCENTIVI E PREMI (Slavin, 1990)
Il gruppo festeggia il successo e viene premiato collettivamente sia per il lavoro cooperativo che per l’impegno individuale: Riconoscimento e lode degli sforzi, al gruppo e/o all’individuo, festeggiare migliora la qualità della cooperazione È motivante Possibilità: Assegnazione di un bonus extra a ogni partecipante se il gruppo raggiunge un buon risultato per stimolare a far bene la propria parte. NB: reintroduce la competizione, metodo controverso, rischia di diminuire la motivazione e l’interesse. La ricompensa dovrebbe essere l’esperienza l’impegno e i frutti dell’esperienza cooperativa e a consapevolezza e il benessere che ne deriva.

33 Altri tipi di interdipendenza
interdipendenza di fantasia: si costruisce dando agli studenti la possibilità di immaginare scenari o di sviluppare situazioni ipotetiche, che permettano di chiarire i propri valori e le proprie decisioni. Può essere usata per aumentare la motivazione attraverso il "sentire che facciamo tutti parte dello stesso contesto fantastico". interdipendenza di sequenza: si attiva, quando l'insegnante definisce una serie di passi che è necessario completare, un gradino alla volta per raggiungere l'obiettivo. In genere ogni membro del gruppo è responsabile di un gradino della sequenza (ad es. uno studente cerca una parola nel vocabolario, il secondo scrive la definizione, il terzo usa la parola in una frase). interdipendenza di contesto: significa pianificare attentamente l'ambiente fisico per incoraggiare gli studenti a stare insieme nello stesso spazio. interdipendenza di valutazione: quando, al termine di un lavoro, il gruppo riceve una valutazione che è ponderata sulla base dei risultati ottenuti da ciascun membro.

34 II.INTERAZIONE DIRETTA (face to face), strettamente connessa all'interdipendenza positiva, si manifesta attraverso comportamenti che denotano interesse per il conseguimento degli obiettivi e per il piacere di lavorare insieme. PROMOZIONALE : determina comportamenti di incoraggiamento, facilitazione, valorizzazione, sostegno reciproco che permettono di completare il proprio compito in vista di un obiettivo comune. SIMULTANEA: partecipazione attiva di più studenti nello stesso tempo, preferibile all'interazione sequenziale, poiché aumenta il numero di alunni coinvolti attivamente in ogni momento.

35 II.INTERAZIONE È favorita da: Costituzione di gruppi ristretti
Vicinanza fisica dei membri (contatto oculare l’uno con l’altro, vista docente) Eterogeneità rispetto alle abilità cognitive e sociali. Porta a: offrire all'altro, aiuto e assistenza effettiva ed efficace; scambiare risorse necessarie come informazioni, materiali ed elaborazioni dell'informazione; disponibilità reciproca di feedback per migliorare la responsabilità e le prestazioni nei compiti successivi; stimolare la reciproca partecipazione e il coinvolgimento personale per raggiungere gli scopi comuni; agire in modo da dare e ottenere reciprocamente la fiducia.

36 II.INTERAZIONE DIRETTA COSTRUTTIVA
I componenti dei gruppi devono lavorare effettivamente insieme e promuovere reciprocamente la propria riuscita, con condivisione delle risorse, aiuto, sostegno scolastico e personale, incoraggiamento, lodi. Se non esiste promozione reciproca dell’apprendimento, non è possibile spiegare strategie di soluzione dei problemi, discutere concetti, condividere conoscenze, integrare i contenuti da apprendere. Natura sociale di CONOSCENZA gli altri ci fanno da specchio, il confronto e l’ascolto ci arricchiscono

37 CLIMA L’interazione determina il clima che si respira dentro il gruppo cooperativo, 'lo stile' relazionale che consente di mettere a proprio agio gli altri e di 'sentirsi e star bene' con loro e il senso di piacevolezza che si prova quando si esegue un compito con gli altri. È definito da comportamenti che esprimono stima, rispetto e accettazione reciproca. Si alimenta attraverso l'assistenza, l'apertura e la conoscenza reciproca, il riconoscimento delle competenze e le ricchezze dell'altro. Richiede tempi lunghi per essere raggiunto, ma può essere distrutto con poco (reazioni di difesa, chiusura, antagonismo e rivalità) Deve essere esteso a tutto l'ambiente scolastico: la diffusione garantisce ad ognuno di essi sostegno e sviluppo.

38 II.INTERAZIONE Attività
Esempi: attività di accoglienza; iniziative di coinvolgimento di classi diverse; iniziative di personalizzazione del proprio ambiente; determinazione di regole; iniziative di interesse per tutta la scuola; partecipazione ad iniziative esterne; ...

39 II.L'INTERAZIONE Comportamenti degli insegnanti
- atteggiamento aperto e cordiale; sincerità e maturità emotiva; - creare un rapporto personale con lo studente - saper esprimere un comportamento diretto e immediato con lo studente Interazione tra i membri del gruppo: applicare all'inizio strutture di cooperative learning informale (attività brevi e in coppie che cambiano continuamente); offrire l'opportunità di aderire liberamente al lavoro di gruppo; proporre attività con lo scopo di migliorare la comunicazione,il rispetto reciproco, il senso di appartenenza; sostenere gli elementi "deboli" (isolati, timidi, chiusi), indurre la riflessione sullo sviluppo della conoscenza reciproca e sui cambiamenti delle relazioni interpersonali.

40 II.INTERAZIONE Comportamenti degli allievi
Lo scambio e la messa in comune delle doti dei singoli, potenzia le risorse del gruppo, permettono di affrontare situazioni complesse e difficili, e garantiscono a tutti i vantaggi che ne conseguono. Disponibilità reciproca di feedback al fine di incrementare le responsabilità assegnate e migliorare le prestazioni in compiti successivi. Al fine di promuovere decisioni di alta qualità, intuizioni profonde e più creative dei problemi che devono essere affrontati. Stimolazione reciproca alla partecipazione e al coinvolgimento personale Influenza reciproca per raggiungere gli obiettivi comuni. Azioni che danno o ottengono la fiducia. “Chiedi aiuto, se ne hai bisogno” “Esponi ciò che sai, se credi che serva” “Il tuo parere è utile per la qualità del lavoro da fare” “Non adattarti, cerca una nuova strada” “Il confronto migliora la soluzione” “Se tu ti impegni, mi impegno anch’io” “Se tu rinunci, rinuncio anch’io” “Le tue azioni possono modificare le mie”

41 III.ABILITA’ SOCIALI ‘Competenza Sociale’: insieme di abilità consolidate e utilizzate spontaneamente / con continuità per avviare, sostenere e gestire un'interazione in coppia o in gruppo. Le abilità sociali non sono innate, ma si apprendono con l’esperienza. Devono essere identificate e insegnate come le materie scolastiche. L’AC prevede l'insegnamento diretto delle competenze sociali finalizzato a lavorare con successo con i pari. La conoscenza e all'utilizzo efficace di abilità sociali, le fa diventare competenze trasversali indispensabili non solo per attivare e sostenere i processi di apprendimento, ma per la vita. E' necessario motivare gli studenti e dare loro l'opportunità di usarle in contesti autentici di apprendimento.

42 III.ABILITA’ SOCIALI competenze comunicative interpersonali;
competenze di leadership; competenze di soluzione dei problemi competenze per una gestione positiva e costruttiva del conflitto; competenze decisionali .

43 III.ABILITA’ SOCIALI che fanno funzionare bene il gruppo
4 LIVELLI DI ABILITÀ COOPERATIVE: 1.GESTIONE - abilità che aiutano gli studenti a stare insieme in gruppo (abilità comunicative e di gestione di conflitti).  2. FUNZIONAMENTO abilità che aiutano i gruppi a funzionare bene, rispetto alla realizzazione del compito (abilità di leadership). 3. APPRENDIMENTO abilità di apprendimento per comprendere il materiale fornito. 4.STIMOLO- abilità di stimolo all'approfondimento e alla riflessione attraverso cui gli studenti incoraggiano se stessi e gli altri a vedere le cose da una prospettiva multipla, a fare domande profonde, a imparare a confutare le idee dell'altro.

44 Importanza delle ABILITA’ SOCIALI
La comunicazione difettosa influisce sul livello di amicizia, sullo scambio di informazioni, sullo scambio delle risorse, sull'efficacia del feedback per migliorare il compito. Viceversa gli  individui che sono socialmente competenti hanno acquisito un'ampia gamma di abilità interpersonali e di piccolo gruppo, che possono applicare in modo appropriato nell'interazione con gli altri, ottenendo in tal modo il risultato condiviso che intendevano raggiungere. Quando i gruppi di apprendimento funzionano da tempo o si impegnano in attività complesse, sono le abilità sociali a determinare il livello di successo del gruppo stesso.

45 III.ABILITA’ SOCIALI Comportamento dell’insegnante
‘desidero che tu approfondisca questo argomento, questo tuo contributo ci è prezioso’ ‘le tue osservazioni possono contribuire a arricchire la proposta’ Attraverso la verbalizzazione del valore del contributo, l’apertura emotiva e l’autenticità delle relazioni, si attenuano la rivalità e l’invidia perché ognuno ha risorse preziose.

46 INSEGNARE LE ABILITA’ SOCIALI
Procedura di tipo cognitivo comportamentale che prevede i seguenti momenti: 1. Suscitare la motivazione negli alunni. 2. Descrivere, durante momenti dedicati all'insegnamento diretto delle competenze sociali, in modo oggettivo, specifico e osservabile i comportamenti che esprimono l'abilità usando le seguenti tecniche: Descrivere gli aspetti verbali e non verbali della competenza attraverso una carta a T Usare il modellamento Usare role playing e simulazione del ruolo Presentare situazioni problema che richiedono l'uso e l'applicazione della competenza Dare un feedback su ciò che l'alunno ha saputo correttamente simulare. 3. Esercitarsi nel lavoro di cooperative learning applicato a contenuti di tipo didattico. 4. Operare una revisione metacognitiva rinforzando i comportamenti desiderati e ignorando/correggendo quelli inopportuni. 5. Generalizzare gli apprendimenti.

47 Insegnare le abilità sociali con la carta a T
Prima di insegnare le A.S. nell’attività di A.C. è necessario far esercitare gli allievi in esperienze guidate, chiarire come essi verranno osservati e valutati (scheda strutturata CARTA A T: nomi e comportamenti richiesti o desiderati). Occorrono più osservazioni continuative per ottenere una valutazione obiettiva e per offrire più occasioni di far pratica. carta a T: Tabella nella cui parte alta viene indicata l’abilità sociale che si intende insegnare, definita attraverso comportamenti verbali e non verbali che la descrivono, espressi in modo specifico, oggettivo, osservabile.

48 Scheda descrittiva del lavoro in classe
FASI E MODALITA’’ CONSEGNE SCOPO ABILITA’ SOCIALI 1. Lavoro individuale: affiggere sulle pareti manifesti o cartelloni con esempi di abilità sociali più importanti individuate dagli studenti (poche) Ogni studente riceve un foglio con scritto un termine Dovrà scrivere l’ipotesi di significato che attribuisce al termine Recuperare le conoscenze personali Decodificare le abilità sociali sulle pareti. Accertarsi che gli alunni abbiano corretta conoscenza delle abilità sociali individuate. 2. Lavoro di coppia. Coppie casuali o seguendo una procedura Comunicare al compagno le ipotesi formulate, discutere i significati, scrivere in un unico foglio le ipotesi Discutere la propria idea/conoscenza, confronto. Far divenire le due ipotesi una unica, una volta trovato l’accordo. Conoscere e rispettare i punti di vista del compagno, ascoltare, aiutare, incoraggiare. 3. Lavoro di gruppo di cui ogni membro ha un simbolo/numero Letti i termini di ogni coppia e i significati attribuiti si dà un cartellone con 3 colonne: parola-ipotesi-significato e un dizionario. Ruoli e turni per ricerca del significato e scrittura sul cartellone. Stimolare la collaborazione sperimentando il rispetto dei turni, ascolto di chi parla, aiuto a chi è in difficoltà Far partecipare tutti, rispettare il proprio turno, parlare con garbo e tono di voce basso per non disturbare gli altri gruppi.

49 Scheda descrittiva del lavoro in classe
FASI E MODALITA’’ CONSEGNE SCOPO ABILITA’ SOCIALI 4. Lavoro di gruppo unendo tutti i simboli/numeri Si appendono i cartelloni al muro distanziati fra loro. Ogni nuovo gruppo illustra agli altri il lavoro fatto. Responsabilizzare tutti del lavoro fatto e far accedere tutti al lavoro di tutti Spostarsi ordinatamente, no rumore,… 5. Presentazione del lavoro al gruppo-classe Viaggio tra i cartelloni a rotazione Ascoltare/vedere il lavoro fatto dagli altri Nella presentazione usare tono voce adeguato rispettare opinioni altrui 6. Conclusione e riflessione sul lavoro L’insegnante commenta il lavoro svolto e valuta il lavoro di ogni gruppo, chiede se il lavoro è stato piacevole/difficile… e in quali momenti, quali difficoltà. Ripensare al lavoro svolto positivamente, attivare abilità metacognitive. Il docente nomina alcune cose che il gruppo ha fatto bene e una che potrebbe essere migliorata la prossima volta 7. Valutazione individuale Prova di verifica individuale Verificare ’apprendimento per valutare l’efficacia della proposta di lavoro cooperativo che deve comunque produrre risultati a livello individuale Compilare individualmente una scheda sulle abilità sociali attivate durante l’attività didattica proposta

50 Esempio di carta a T COOPERATIVE LEARNING: Abilità sociali/Argomenti di interesse -discussione Parola Ipotesi Significato ASCOLTO ….. ..... SESSUALITA’ CONFLITTO

51 Valutare le proprie abilità sociali
Esprimi e sostieni il tuo punto di vista anche in presenza di altre persone che la pensano diversamente da te? Sai chiedere aiuto quando ti trovi in difficoltà? Sei capace di avviare e continuare una conversazione? Sai rifiutare una richiesta seccante, che ti viene rivolta? Sei capace di coinvolgere gli altri in quello che stai svolgendo? Sai dare soddisfazione agli altri per il loro buon operato? Sai ricevere gratificazioni da parte degli altri? Sai avanzare critiche costruttive? Sai difenderti dall’aggressività altrui senza essere aggressivo a tua volta? Se hai totalizzato meno di 5 sì, hai bisogno di migliorare le tue abilità sociali.

52 IV. RESPONSABILITA’ Condizione fondamentale della vitalità del gruppo
Nell’ AC è stimolato l’impegno personale, ognuno è invitato a dare il proprio personale contributo, fare del proprio meglio. Se ognuno svolge bene il suo piccolo compito si oterà un beneficio per tutto il gruppo, grande vantaggio. INDIVIDUALE: ogni membro deve contribuire al raggiungimento dell’obiettivo con la sua parte di lavoro. Ognuno è responsabile del suo apprendimento e di quello del gruppo , nessun fannullone! DI GRUPPO :il gruppo è responsabile del raggiungimento dei suoi obiettivi.

53 IV. RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE esiste quando:
.sviluppo le mie potenzialità, .offro il mio contributo arricchendo quello altrui, .mi prendo cura della mia formazione, .dò un significato personale a ciò che si fa, .so che il clima di classe accogliente dipende anche da me, la disciplina dipende da tutti non solo dall’insegnante, .mi interrogo sulla mia responsabilità , .valuto le conseguenze del mio comportamento

54 IV. RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE
Si definisce mediante la valutazione delle prestazioni di ognuno e la successiva discussione dei risultati raggiunti dal gruppo e dal singolo,al fine di individuare i bisogni. Procedura per strutturarla: l’insegnante valuta le prestazioni individuali e informa l’allievo e il suo gruppo; il singolo e il gruppo confrontano i risultati con le prestazioni standard (feedback che consente di apprezzare lo sforzo comune, scambiarsi aiuto incoraggiamento e eventualamente rimediare, ridistribuire responsabilità nel gruppo). L’insegnante si assicura che i membri del gruppo si considerino responsabili di contribuire con la propria parte di lavoro. I singoli dovrebbero poi esser in grado di fare il lavoro di gruppo da soli. Per valorizzarla: usare piccoli gruppi (maggiore r. individuale), somministrare verifica individuale, interrogare individuo a caso sul lavoro di gruppo, osservare il contributo e la partecipazione di ogni membro, assicurasi che ognuno insegni agli altri quel che ha imparato, che si correggano a vicenda, che applichino le nuove conoscenze alla soluzione dei problemi

55 IV. RESPONSABILITA’ DI GRUPPO
Il gruppo deve definire chiaramente gli obiettivi e deve saper valutare gli sforzi per raggiungerli e i progressi di ogni componente. Per strutturarla l’insegnante deve valutare la prestazione complessiva del gruppo. Il gruppo confronterà la prestazione coi livelli standard e discuterà come migliorare la sua efficacia.

56 IV. RESPONSABILITA’ Esempio di attività
‘Riflettete sul tema della pace (o AC). Ognuno elaborerà una breve definizione appropriata e al momento della condivisione otterrà altri 20 contributi originali’. Ognuno si sente impegnato verso se e il gruppo è motivato a fare del suo meglio, è abbondantemente arricchito da definizioni, riflessioni e proposte altrui. Relazionare agli altri. Il relatore ha forte responsabilità individuale e di gruppo, ma anche gli altri che hanno contribuito a generare la relazione. L’impegno preso con gli altri è una forte spinta motivazionale e migliora la prestazione, il senso di appartenenza, di solidarieta’.

57 SENSO DI RESPONSABILITA’ COMUNITARIA
Si promuove facendo chiedere agli allievi,: Come ci regoliamo di fronte a un compagno che si comporta male? Come intervenire per aiutarlo? In che modo rendere accogliente la classe? Cosa dirgli? NB solo all’interno di un gruppo affiatato, l’allievo può manifestare i motivi del suo comportamento. Il ragazzo che si comporta male è un problema per l’insegnante e per tutto il gruppo classe. Strategie elaborate dai ragazzi: dire come ci sentiamo quando adotta il comportamento, valorizzarlo quando si comporta bene, ‘ci teniamo a lui ma ci disturba’, volontà di stare tutti bene in classe, esercitazione di abilità sociali, contratto formativo reciproco(in cui tutti si impegnano a migliorare il comportamento in classe)

58 Valore della responsabilità:
L’impegno preso con gli altri è una forte spinta motivazionale che migliora la prestazione, il senso appartenenza, la solidarieta’, riduce la dispersione scolastica. Il sostegno emotivo diventa fattore educativo e agente di cambiamento. Deve essere coltivata quale antidoto verso i nuovi massacri: stabilire relazioni autentiche ci rende sensibili al volto dell’altro e attenti, recettivi, empatici, responsabili, abili nel rispondere ai bisogni e richieste dell’altro. Etica della responsabilità (Jonas, 1990, Levinas, 1985, Kagan, 2000)

59 V. VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI E DELLA CRESCITA PERSONALE
Verifica e discussione .dei progressi nel raggiungimento degli obiettivi, .dell’efficacia dei rapporti di lavoro (identificare le azioni positive/negative,efficaci o meno, cosa migliorare)

60 Cosa valutare: TUTTE LE DIMENSIONI DELL’ESPERIERZA FORMATIVA: acquisizione conoscenze, vissuti emotivi, voti e motivazione impegno fatica sforzo, punto d’arrivo e percorso per raggiungerlo, studio individuale e apprendimento cooperativo, competenze scolastiche e esistenziali. AUTOVALUTAZIONE INSEGNANTE Livelli di valutazione: Percorso coinvolgimento risultato presentazione esposizione dei resoconti

61 V.VALUTAZIONE individuale –gruppo-classe
INDIVIDUALE: quale contributo hai dato, quanto hai imparato da/con gli altri, cosa hai migliorato di te in questa esperienza e come? Quanto hai migliorato gli altri, quali contenuti hai assimilato, cosa è poco chiaro, che padronanza hai, chi ti ha aiutato di più a apprendere meglio, come il gruppo ha migliorato le competenze di tutti, che domande hai posto, che risposte hai ottenuto, come vuoi essere aiutato per apprendere meglio, come pensi di aiutare gli altri e di contribuire al successo del gruppo? DI COPPIA o DI GRUPPO: come valutiamo il lavoro di gruppo, in che modo ha dato il suo contributo, quali obiettivi ha raggiunti, che difficoltà ci sono state e come sono state superate,quale collaborazione e coinvolgimento, cosa abbiamo imparato, come abbiamo valorizzato il contributo di tutti, come si potrebbe migliorare la collaborazione? DI CLASSE: valutare il senso del gruppo, percezione del noi, chi ha partecipato più/ meno, chi ha portato contributi, quali, chi ha più influenza quando parla, chi è autoritario, direttivo, conciliatore, decisionale, creativo, chi si è impegnato, chi ha dato sostegno, accoglienza, aiuto, rispettate le regole del gruppo? qualcuno escluso/bloccato/aggredito, create tensioni, comunicazione (monopolizzare/facilitare), contributi (idee proposte disaccordi),integrazione di gruppo, obiettivi: chiari, chiariti, accettati, perseguitI?,collaborazione, competiziove, procedure efficaci, ascolto, cattiverie, empatia?

62 Come valutare Aggiungere alla modalità quantitativa, una metodologia di valutazione qualitativa: metodi narrativi, riflessioni metacognitive, questionari di autovalutazione. Indivuale e collettiva: metodo di studio, incidenza dell’autostima sull’apprendimento, schede valutazione della motivazione, questionari sulla comunicazione, sul clima di classe e sulla collaborazione di gruppo. Prove standardizzate di profitto, test, composizioni scritte, orali, progetti, portfolio

63 METACOGNIZIONE COOPERATIVA
Alla fine di ogni sessione di apprendimento si considera il processo cognitivo messo in atto: . Cosa ho imparato? . Che padronanza ne ho/abbiamo? . Quali risultati e come li ho/abbiamo raggiunti? . Come abbiamo collaborato, comunicato,dialogato? . Quale stato emotivo?Che tipo di relazione/coinvolgimento? . Come migliorare la cooperazione,……..?

64 Valutazione autentica o educativa
“Nella “valutazione autentica”, c'è un intento personale, una ragione a impegnarsi, e un ascolto vero al di là delle capacità/doti dell'insegnante” Winograd & Perkins (1996) intenzionalmente progettata per insegnare (non solo misurare) fornisce a tutti gli studenti e ai loro insegnanti un ricco e utile feedback. consente la generalizzazione degli apprendimenti: trasferimento, seppure simbolico, di competenze ed abilità definite e finalizzate nella vita quotidiana

65 compiti dell'insegnante
rendere trasparente ai singoli e al gruppo, sia all'inizio del lavoro che in itinere, il progetto e il percorso operativo; fornire il sostegno per il lavoro dei singoli e per il lavoro e l'equilibrio del gruppo

66 RUOLO INSEGNANTE In questa strategia di apprendimento, centrata-sullo-studente, l'insegnante assume la funzione di "facilitatore dell'apprendimento” .Crea in classe un clima che rispetta l'integrità dello studente (scopi, opinioni,atteggiamenti, espressioni di sé) .Accetta i sentimenti e gli atteggiamenti emotivi che sono propri di ogni esperienza educativa o di gruppo .Accetta se stesso come membro di un gruppo di apprendimento, piuttosto che come autorità Leadership distribuita anziché un unico leader indiscusso. .Mette a disposizione le risorse necessarie all'apprendimento, con la fiducia che esse saranno utilizzate se risponderanno ai bisogni del gruppo. .Ha fiducia nella capacità dell'individuo di discernere il vero dal falso. . Attiva e responsabilizza gli studenti nel loro apprendimento

67 Ruolo dell’ INSEGNANTE
Obiettivi (abilità scolastiche e sociali) Gruppi Ruoli Spazi Materiali Decisioni preliminari Spiegazioni Monitoraggio Valutazione Compito e A.C. Criteri di valutazione Strutturare interdipendenza, responsabilità, cooperazione Abilità sociali Interazione, comportamento Eventuale intervento e aiuto Chiusura lezione, sintesi Apprendimento Funzionamento dei gruppi

68 Scheda di programmazione della lezione
Classe…………………………………..Materia……………………..Data…………………….Lezione…………………………………………………………………... OBIETTIVI Scolastici …………………………………. ………………………………….. …………………………………..……………………………………………………. Sociali …………………………………. ………………………………….. …………………………………..……………………………………………………. DECISIONI PRELIMINARI Dimensioni dei Gruppi …………………………………. ………………………………….. …………………………………..……………………………………………………. Metodo di formazione dei gruppi ………………………………….. ………………………………….. …………………………………………………………………………. Ruoli ………………………………….. ………………………………….. ………………………………….. ……………………………………………………………………. Sistemazione dell’aula ………………………………….. ………………………………….. ………………………………….…………………………………………………. Materiali ………………………………….. ………………………………….. ………………………………….. ……………………………………………………………………. DESCRIZIONE DEL COMPITO E DI A.C. Criteri di valutazione ………………………………….. …………………………………………………….. ……………………………………………………………………. Interdipendenza positiva ………………………………… ……………………………………………………..……………………………………………………………………. Responsabilità ………………………………….. ………………………………………………………….. ……………………………………………………………………. Cooperazione ………………………………….. …………………………………………………………….. ……………………………………………………………………. Abilità sociali ………………………………….. ………………………………….…………………………….. ……………………………………………………………………. MONITORAGGIO E INTERVENTO Osservazione: Formale |_| Informale |_| Osservatori: Insegnante |_| Alunni |_| Altri |_| Interventi di aiuto nel lavoro sul compito ………………………………….. …………………………………………………….. ……………………………………………… Interventi di aiuto nel lavoro del gruppo ………………… …………………………………………………….. …………………………………………………………………… VALUTAZIONI E DISCUSSIONE Valutazione apprendimento individuale ………………… …………………………………………………….. …………………………………………………………………… Valutazione produttività del gruppo ………………… …………………………………………………….. …………………………………………………………………… Valutazione piccolo gruppo ………………… ……………………..……………………………………….. …………………………………………………………………… Valutazione gruppo classe ………………… ……………………..……………………………………….. …………………………………………………………………… Grafici e diagrammi ………………… …………………………………….……………………………….. …………………………………………………………………… Feedback individuale ………………… ……………………………….………………………………….. …………………………………………………………………… Obiettivi per il miglioramento ………………… ………………..………………………………………….. …………………………………………………………………… Premi ………………… …………………………………………………………………..………………….. ……………………………………………………………………

69 OSSERVATORE…………….…………………….GRUPPO…………………………..DATA…………………….
Scheda Monitoraggio Scheda di rilevazione OSSERVATORE…………….…………………….GRUPPO…………………………..DATA……………………. comportamenti Nome Totale/note Suggerisce idee Incoraggia la partecipazione Controlla la comprensione Fornisce guida altro

70 Valutazione del funzionamento del gruppo
Comportamenti Si No Note Gli studenti capiscono il compito? Accettano l’interdipendenza individuale? Lavorano per raggiungere gli obiettivi? Gli obiettivi sono adeguati? Applicano le abilità richieste?

71 ABILITÀ SCOLASTICHE E SOCIALI Comprensione del testo
Leggere e riassumere in silenzio e ad alta voce Riassumere brani del testo Collegare le informazioni con ciò che già si sa Ascoltare per comprendere Ascoltare per fare un riassunto accurato 2. ANALISI DELLE DOMANDE DI COMPRENSIONE Esaminare le domande Chiarirsi reciprocamente le idee Riassumere le idee condivise Incoraggiare la partecipazione Discutere le idee ABILITÀ SCOLASTICHE E SOCIALI Comprensione del testo 3. DARE SUGGERIMENTI E RISPOSTE ALTERNATIVE Nuove idee Incoraggiare la partecipazione 4. CONCORDARE LE RISPOSTE MIGLIORI cercare il consenso degli altri riassumere le alternative identificate 5. VERIFICARE L’ESITO controllo delle risposte

72 GRUPPI Interazioni Minor tempo: meno elementi (facile organizzazione)
Fattore ‘Materiale/strumenti’ disponibili Minori dimensioni: Maggiore responsabilità individuale Maggior interazione diretta e affiatamento Identificazioni problemi individuali Maggiori dimensioni: più risorse . A disposizione . Richieste (informazioni, abilità organizzative, attentive, sociali)

73 GRUPPI formazione, durata e spazi
ELEMENTI AMPIEZZA CRITERI DURATA ETEROGENEITÀ’ tra i componenti (per capacità cognitive, sociali, sesso, etnia, ecc —> maggior possibilità di aiuto reciproco e integrazione) OMOGENEITA’ tra i gruppi garanzia di equità di successo Nessuna regola. Indicazioni:inizio= 2/3 elementi, max 4. PICCOLO:se gli studenti mancano di abilità comunicative. GRANDE: maggiori risorse, ma non necessariamente migliori risultati: i tempi si allungano e non è favorita la conoscenza diretta CRITERI: ramdom; stratificazione (abbinare livelli scolastici alti e bassi, es: 1 liv alto, 2 medi, 1 basso); personali; autoselezione. Tempo di raggiungere il successo. FORMALI :da una lezione a alcune settimane INFORMALI:da pochi minuti a una lezione DI BASE: a lungo termine,almeno 1 anno. Composizione ottimale del gruppo: .quattro unità: 4 studenti di cui uno di livello alto, due di livello medio e uno di livello basso. Vantaggi: facile gestione, possibilità di lavorare in coppia, tutoraggio o mutuo insegnamento in presenza di materiali nuovi o difficili. .durata:non più di cinque/sei settimane

74 GRUPPI Durata FORMALI .1 lezione-settimane
. insegnamento contenuti e abilità anche molto diversi . Coinvolgimento attivo nel lavoro di organizzazione del materiale, di spiegazione, riassunto e integrazione dei nuovi contenuti. INFORMALI . da pochi minuti al tempo di una lezione. . gruppi ad hoc. Insegnamento diretto (lettura, dimostrazione, proiezione di filmati) . Focalizzare l'attenzione degli studenti sul materiale da imparare, creare un clima favorevole all'apprendimento, indurre aspettative sugli argomenti che saranno trattati, elaborazione cognitiva del materiale che viene insegnato. DI BASE: . gruppi eterogenei a lungo termine (almeno un anno) con membri stabili che si scambiano il sostegno, l'aiuto, l'incoraggiamento e l'assistenza necessari per apprendere. . Si instaurano rapporti di collaborazione e personali durevoli e significativi. Durata Attività Vantaggi Durata Attività Vantaggi Durata Attività Vantaggi

75 Gestione spazi Se corretta facilita la gestione della classe
Componenti stesso gruppo faccia a faccia per condividere materiali e contatto oculare Gruppi distanziati per non disturbarsi Vie di fuga /accesso

76 criteri di associazione
criteri relativi allo psico-gruppo è la configurazione più spontanea del gruppo, che deriva da scelte dettate da affinità, simpatia.; I criteri di psico-gruppo chiedono di identificare le persone che si ritiene possano soddisfare i propri bisogni socio-emotivi, quelle la cui compagnia si apprezza di più: questi sono, a seconda dei casi, i compagni con cui si preferisce svolgere attività di svago, con cui confidarsi nei momenti di crisi. criteri relativi al socio-gruppo modo di strutturarsi del gruppo quando si devono svolgere compiti, attività. I criteri di socio-gruppo sono relativi a compiti, ad impegni specifici del gruppo ed hanno un carattere più collettivo e funzionale. Es:compagni con cui ci si vorrebbe preparare a una interrogazione, con cui si vorrebbe costituire un gruppo di studio.

77 Fattori che aumentano la coesione di gruppo
Definizione dei confini (regole condivise) Sensazione di partecipare al raggiungimento di un obiettivo condiviso Riconoscimento delle proprie risorse

78 principi che caratterizzano i gruppi cooperativi
1. il principio della leadership distribuita; 2. il principio del raggruppamento eterogeneo; 3. il principio dell'interdipendenza positiva; 4. il principio dell'acquisizione delle competenze sociali; 5. il principio dell'autonomia del gruppo.

79 il principio della leadership distribuita
GRUPPI COOPERATIVI Convinzione: Ogni membro del gruppo è in grado di capire, di imparare e di fornire una prestazione del compito se gli fosse richiesto di completarlo. Simpatia di uno verso l'altro, quando il compito è terminato. Comportamento: non si sceglie né si assegna un leader. Tutti i membri del gruppo esercitano le competenze di leadership, quando è necessario e appropriato farlo. GRUPPI TRADIZIONALI Convinzione: Un membro del gruppo è scelto dall'insegnante o dal gruppo come leader. È responsabile dell'esecuzione e del completamento del compito. Ognuno sente simpatia per gli altri/e quando è finito il lavoro. Comportamento: Un leader è assegnato o scelto. Esercita tutte le competenze di leadership e le assegna ai membri del gruppo

80 il principio del raggruppamento eterogeneo
GRUPPI COOPERATIVI Convinzione: i gruppi più efficaci sono i gruppi eterogenei in termini di provenienza sociale di livelli di competenza, di doti fisiche e di sesso. Comportamento: la selezione dei gruppi è fatta in modo casuale o dagli insegnanti per assicurare l'eterogeneità GRUPPI TRADIZIONALI Convinzione: I gruppi più efficaci sono quelli omogenei in termini di provenienza sociale, di livello di comsociale, di livello di competenza, di doti  fisiche e di sesso. Comportamento:L'insegnante seleziona i gruppi in base alle caratteristiche dei membri del gruppo

81 RUOLI Nei gruppi si costituiscono spontaneamente, in genere, due tipi di leader: il leader del compito : si prende l’incarico di verificare che i membri perseguano l’obiettivo per cui il gruppo è costituito e non divaghino, il leader delle relazioni: sa cogliere quando all’interno del gruppo c’è tensione o malcontento e si preoccupa di risolvere l’una o l’altro. Cooperazione: perché un gruppo funzioni è importante che esista una chiara distribuzione della leadership, ossia che vengano individuati dei compiti o funzioni che il gruppo deve assumere per poter realizzare il suo obiettivo e che tali compiti vengano distribuiti tra i membri in modo che ognuno sia leader in qualche ambito specifico e unico. (interdipendenza positiva)

82 funzioni esercitate dai singoli individui nel gruppo:
CONNESSE AL COMPITO DI GRUPPO: es:iniziatore/collaboratore, raccogliere o fornire informazioni, orientatore DI CONSERVAZIONE O SOLIDARIETA’ che contribuiscono al funzionamento del gruppo (quelle del sostenitore, mediatore, dell’esecutore) CHE TENDONO AL SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI PERSONALI (aggressore, dominatore, simulatore)

83 (collaborazione e incoraggiamento)
RUOLI (Johnson at al., 1996) suddivisione funzionale alle problematiche 1.      i ruoli di gestione (problemi di gestione del gruppo)      controllo dei toni di voce      controllo dei rumori      controllo dei turni 3      i ruoli di apprendimento (ascolto) ricapitolare     precisare     verificare la comprensione     fare ricerche comunicare     elaborare, sintetizzare     approfondire 2.      i ruoli di funzionamento (collaborazione e incoraggiamento) spiegare idee e procedure registrare incoraggiare la partecipazione osservare i comportamenti fornire guida fornire sostegno chiarire e illustrare 4.  i ruoli di stimolo                  (autocontrollo) . criticare idee, non persone .   chiedere motivazioni .   distinguere le diverse idee .   sviluppare opzioni

84 compiti Il Cooperative Learning si organizza attorno a compiti complessi. Il compito deve: essere soggettivamente percepito come complesso in modo da richiedere il contributo di ogni membro del gruppo. essere accettato o condiviso da tutti i membri del gruppo. essere complesso e sfidante (argomenti presentati in forma problematica che sollevano curiosità, desiderio di conoscere o sfidano le proprie abilità cognitive Il Cooperative Learning struttura in vari modi un contesto educativo fortemente collaborativo (senza però escludere eventuali momenti di confronto e/o competizione) entro il quale gli studenti, organizzati in piccoli gruppi, possono affrontare con buone possibilità di successo compiti complessi, sfidanti e reali che richiedono processi cognitivi di livello più elevato.

85 procedure cooperative:
prendere appunti obiettivo prendere appunti più dettagliati possibile, durante la spiegazione ogni 10 minuti si interrompe la spiegazione per far verificare e integrare gli appunti a coppie ricapitolare col compagno di banco gli studenti spiegano a un compagno le proprie risposte a una domanda proposta, motivandole al fine di formulare una risposta unica, comune che entrambi ritengono completa e corretta e che entrambi siano in grado di spiegare. Analizzare il testo a coppie uno studente più capace e uno meno capace in lettura. Leggono le pagine assegnate con l’obiettivo che entrambi siano in grado di spiegare il contenuto in modo corretto e accurato devono definire di comune accordo il significato di ogni paragrafo e facciano un riassunto (leggere capitoli sezioni per aver sguardo d’insieme, leggere in silenzio ,ad ogni paragrafo A riassume e B verifica correttezza e poi si scambiano i ruoli. L’insegnante monitora e fornisce eventualmente aiuto, ricorda che possono cooperare fra coppie diverse) Comprensione del testo in tre: Compiti: leggere e rispondere a domande di comprensione e esercitare la cap. di controllare. Scopo: tutti devono rispondere correttamente Ob. Cooperativo: il gruppo fornisce una serie di risposte su cui tutti sono d’accordo e che tutti sanno spiegare, ognuno ha un ruolo( leggere, registrare, controllare. Responsabilità individ.:uno studente a caso spiega le risposte del gruppo

86 AIUTO RECIPROCO Tecnica di lavoro individualizzato, basata sulla creazione di situazioni organizzate nelle quali vi sia l’impegno di insegnare ed imparare da parte di alunni che hanno i ruoli di tutore ed allievo. I ruoli sono scambievoli e possono favorire lo sviluppo di risorse e potenzialità Risposta a: .difficoltà di apprendimento .integrazione degli allievi con handicap .esigenze dei normodotati elemento centrale gli allievi sono portatori di esperienze diverse che devono interagire ed integrarsi al percorso formativo. L’assunzione di ruoli diversi sviluppa differenziate competenze.

87 PEER TUTORING Metodo basato su di un approccio cooperativo dell'apprendimento. Gli allievi vengono divisi in coppie o in piccoli gruppi e si sceglie di volta in volta uno di loro per svolgere il ruolo di docente e spiegare ai suoi compagni il tema da trattare o aiutarlo a procedere di volta in volta con più indipendenza.   Nel rivestire il ruolo di educatori i tutors hanno un'importante occasione per smettere gli abiti consueti dello studente "passivo" e per assumere un ruolo responsabile e propositivo, nel quale ciascuno possa misurare le proprie capacità di comunicazione e, nel confrontarsi con le risposte che gli vengono dai compagni, verificare gli effetti concreti del proprio lavoro. La Peer Education inoltre presuppone che i tutor abbiano acquisito delle specifiche competenze relazionali, e la capacità di crearsi un metodo di lavoro. La conoscenza delle nozioni da trasmettere ai propri compagni costituirà soltanto uno degli aspetti della loro esperienza di educatori.

88 FORMAZIONE DEI TUTOR più che fornire loro i contenuti che dovranno trasferire, si deve puntare a sviluppare e potenziare la loro capacità di relazionarsi con se stessi e con gli altri: prima che del cosa comunicare, ci si preoccupa del come. Gli educatori fra pari, infatti, non possono essere dei semplici trasmettitori di informazioni precostituite: in questo caso non sarebbero che dei "sottoposti" alle direttive degli adulti. Devono piuttosto riconoscersi come dei soggetti liberi, responsabili, capaci di compiere autonomamente le loro osservazioni e rielaborazioni. Il TUTOR FACILITATORE è una guida operativa che deve essere in grado di esaltare le potenzialità e la capacità del singolo discente, facendolo sentire sempre più partecipe e focus primario del percorso formativo. Oltre alla comunicazione uno a molti il Tutor utilizzerà una comunicazione uno a uno con i singoli discenti. In questo tipo di tutoring infatti il cammino del discente viene facilitato dal sostegno del Tutor che offre una maggiore personalizzazione del corso. Le abilità comunicative e relazionali del Tutor diventano fondamentali

89 caratteristiche IL TUTOR: ha una posizione di responsabilità e deve cercare le strategie per insegnare. Anche lui dovrà imparare quel che insegna. Occorre che non siano gli alunni molto bravi ad insegnare ad insegnare a quelli in situazione di difficoltà. L’ALLIEVO: può essere seguito in maniera più individualizzata, partecipando alla definizione delle regole che sostengono il lavoro. CONTRATTO: è necessaria una fase di preparazione per individuare gli obiettivi, preparare l’allievo che funge da tutore, e stabilire con gli alunni, anche in forma di contratto scritto, gli accordi presi collettivamente.

90 caratteristiche ADULTO: deve predisporre il materiale, coordinare il lavoro, osservare, avere un atteggiamento non direttivo cercando di favorire l’iniziativa degli studenti. Durante gli incontri l’adulto è si presente, ma apparentemente coinvolto in una sua attività. SPAZI: uno spazio non disturbato che trasmetta l’idea che il lavoro è serio ed importante. TEMPI: gli incontri sono settimanali o bisettimanali con una durata dai 30 ai 45 minuti. E

91 Strumenti e valutazione
un diario compilato dal tutore alla fine di ogni incontro; un diario compilato dall’insegnante che coordina il lavoro; materiali adeguati agli obiettivi che siano diversi da quelli usati in classe o comunque diversi da quelli già conosciuti dai partecipanti. VALUTAZIONE: la valutazione è concepita come una serie di momenti nei quali vi è la richiesta di riflettere sullo svolgimento e la partecipazione di ogni soggetto. colloqui di verifica tra adulto e tutore dopo lo svolgimento delle sedute e dopo la stesura del diario da parte del tutore; riunioni tra alunni che hanno ruoli di tutore in coppie diverse; riunioni di verifica in cui partecipano il tutore, l’allievo e l’adulto, nelle quali si considerano gli obiettivi e gli atteggiamenti, si rivalutano le regole.

92 VANTAGGI per il TUTOR VANTAGGI per il TUTEE
   acquisire maggiori conoscenze, una migliore organizzazione, ed un migliore uso degli strumenti; consolidare conoscenze già acquisite, colmare lacune, individuare altri significati fiducia in sé; senso di sicurezza e di responsabilità, atteggiamento positivo nei confronti dell’apprendimento e della struttura scolastica apprendimento individualizzato (compiti selezionati adeguati, loro presentazione calibrata per ottimizzare l’apprendimento); dimostrare il comportamento richiesto; ricevere un feedback costante e partecipe. la vicinanza di età fra tutore e tutee crea un’identificazione che gioca a favore della relazione e di progressi nelle relazioni interpersonali

93 METODO JIGSAW è un’alternativa alla lezione tradizionale e alla lettura individuale. Quando si assegna del materiale da leggere o studiare,si formano gruppi cooperativi, si dà a tutti i gruppi lo stesso argomento ma ad ogni membro solo una parte da studiare, ognuno impara la sua parte da integrare poi con quella degli altri.(storia Pasolini -fornire materiale ai gruppi di solito di tre persone, ciascuno riceve una parte 1,2,3,… -formare coppie di studio: in coppia con un membro di un altro gruppo che ha la stessa parte di materiale, leggono la parte insieme usando la lettura di coppia e elencano i punti principali che vogliono insegnare agli altri, come insegnarli (note in doppia copia) – formare coppie di preparazione all’insegnamento : con altro membro di altro gruppo che ha stessa parte per esercitarsi a insegnare – lavoro gruppi cooperativi: ritorno al proprio gruppo e insegnamento agli altri della propria parte, imparare il materiale altrui obiettivo cooperativo: tutti imparano tutto


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