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L’Integrazione respiratoria con perossidi di alfa e beta pinene

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Presentazione sul tema: "L’Integrazione respiratoria con perossidi di alfa e beta pinene"— Transcript della presentazione:

1 L’Integrazione respiratoria con perossidi di alfa e beta pinene
Dossier Studi e Osservazioni sul Bol d’Air Jacquier (aggiornati a Maggio 2004)

2 Significato e prospettive dell’Integrazione Respiratoria
L’integrazione respiratoria è un nuovo e promettente concetto di integrazione che utilizza la via inalatoria per somministrare terpeni naturali derivati dalla resina del Pinus Pinaster e attivati attraverso un processo di perossidazione ottenuto tecnologicamente con specifico apparecchio “Bol d’air”, ideato dal chimico francese Renè Jacquier. Tale metodica, al di là dei noti effetti balsamici, antisettici e fluidificanti delle essenze terpeniche, ha evidenziato, in recenti studi, oggetto di comunicazioni scientifiche (1-3), la possibilità di produrre un nuovo e originale approccio metabolico naturale, semplice, sicuro e affidabile, richiamando nuova attenzione sul rapporto tra respirazione e ossidazione dei substrati e sulla possibilità di nuovi ed inediti percorsi verso il benessere e la rigenerazione psicofisica. Gli studi effettuati hanno evidenziato, positive e significative modificazioni calorimetriche nei soggetti trattati ed hanno aperto la prospettiva di intervenire sull’aspetto metabolico della respirazione nel trattamento integrato dell’obesità, sulla base di numerose osservazioni della letteratura (4-13) che sottolineano l’influenza della respirazione e della ossigenazione sulla capacità ossidativa delle fibrocellule muscolari e sull’insulinoresistenza. Dunque, se chi respira meglio può anche dimagrire con maggiore facilità e benessere, resta aperto il discorso sulla valorizzazione delle risorse energetiche del paziente che potrebbe acquistare rilevanza nella prevenzione e nella terapia delle più svariate malattie.

3 IMPORTANZA DEL MONDO VEGETALE PER LA NUTRIZIONE E PER LA RESPIRAZIONE
Le piante attraverso la fotosintesi clorofilliana trasformano anidride carbonica e acqua in substrati energetici e ossigeno. Gli esseri viventi attraverso la respirazione fanno l’esatto contrario: ossidano i substrati energetici assimilati con l’alimentazione per produrre energia.  FOTOSINTESI CLOROFILIANA  CO2 + H2O + E = (CH2O)n + O2  RESPIRAZIONE  Così come l’ossigeno prodotto dalle piante viene trasportato in forma biologicamente attiva dalle essenze insature delle stesse, attraverso la formazione di perossidi labili, così gli esseri viventi possono fruire di ossigeno più facilmente assimilabile, respirando essenze perossidate.

4 IL RUOLO DELL’ALFA-PINENE COME TRASPORTATORE DI OSSIGENO
C10H16 Ossidi di -Pinene C10H16O L’alfa pinene, componente principale della trementina, ricavata dalle conifere, è un terpene facilmente perossidabile, che si presta al trasporto di ossigeno. Perossido di -Pinene

5 PERCHE’ IL METODO JACQUIER
I pineni, tra i vari terpeni naturali, hanno evidenziato il grado di perossidazione più elevato Renè Jacquier, chimico francese, già dal 1947 realizzò il “Bol d’air”® che consente la perossidazione dei pineni derivati dalla resina del Pinus Pinaster e la dinamizzazione dell’utilizzazione dell’Ossigeno (ossigenazione biocatalitica), riproducendo il fenomeno naturale, ma rendendolo fruibile e efficiente

6 FUNZIONAMENTO DEL BOL D’AIR
Il Bol d’Air® (Holiste Francia) è un apparecchio schematicamente costituito da una turbina che aspira aria e la canalizza all’interno dell’ampolla contenente il Composto Terpenico Specifico® indispensabile per la funzionalità del metodo

7 FUNZIONAMENTO DEL BOL D’AIR
In seguito al gorgogliare del liquido, l’aria, saturata di vapori di essenze terpeniche, è sottomessa ad un arco elettrico nella camera di perossidazione Perossidi di alfa e beta pinene vengono emessi dall’apparecchio e respirati dall’utente secondo il tempo stabilito all’inizio della seduta

8 FUNZIONAMENTO DEL BOL D’AIR
I pineni perossidati, appena inspirati, danno vita ad un ossido-ossonio caratterizzato dalla presenza di un ossigeno quaternario che si combina con l’emoglobina attraverso un doppio legame molto debole. Questo facilita la cattura dell’ossigeno a livello degli alveoli polmonari, o la sua cessione alle cellule dell’organismo, per circa 4-5 ore dall’inalazione, in forma altamente biodisponibile. Tale meccanismo non produce eccessi di ossigenazione

9 L’OSSIDO DI ALFA PINENE NELL’ORGANISMO
Dopo l’inalazione il perossido di alfa pinene perde rapidamente ossigeno e diventa ossido. Tale forma possiede un ossigeno tetravalente “ossonio” (1) che si lega all’emoglobina attraverso un legame debole (= = =). Ciò dinamizza la cattura di un ossigeno a livello degli alveoli polmonari (2) e la sua cessione a livello cellulare (3). 2Hb= = = O=R + O2  2 HB O=R  2 Hb = = = O = R + O2 O (1) (3) (2)

10 RAPPORTO TRA O2 E OSSIDAZIONE DEI SUBSTRATI (RQ)
1 g di glucosio=  0,8 l di O2 e  0,8 l di CO2. RQ (VCO2/VO2) del glucosio è = 1. 1 g di proteine =  0,97 l di O2 e  0,78 l di CO2. RQ delle proteine è = 0,8. 1 g di lipidi =  2 l di O2 e  1,4 l di CO2. RQ dei grassi è = 0,7. ► IN CONDIZIONI DI SOTTOOSSIGENAZIONE IL GLUCOSIO E’ PIU’ FACILMENTE OSSIDABILE DEI GRASSI, INFATTI PER OSSIDARE 1 g DI LIPIDE OCCORRONO 2 l DI O2, MENTRE PER OSSIDARE 1 g DI GLUCOSIO OCCORRONO SOLO 0,8 l DI O2

11 Studi metabolici sull’integrazione respiratoria con perossidi di  e  pinene
Già dal 2002 sono stati avviati studi osservazionali per valutare gli effetti metabolici dell’integrazione respiratoria. Tali studi hanno inizialmente testato gli effetti dell’integrazione respiratoria utilizzando la calorimetria indiretta, in secondo tempo sono stati avviati studi su pazienti obesi ai quali è stata aggiunta, alla terapia abitualmente praticata, l’integrazione respiratoria “metodo Bol d’air Jacquier” con sedute di 9’ per 3-5 volte alla settimana per 2 mesi. Gli studi eseguiti sono stati presentati sotto forma di comunicazioni scientifiche a: Experimental Biology Aprile 2003, S. Diego- USA 12th European Congress on Obesity 29 Maggio - 1Giugno 2003, Helsinky- Finlandia 13th European Congress on Obesity Maggio 2004, Praga-Cecoslovacchia

12 Evaluation by indirect calorimetry of the respiratory integration with alfa and beta pinene perossides Experimental Biology 2003, Abstracts Part I, 350.7, A556. The FASEB Journal March 14, 2003. Il I studio ha analizzato 80 soggetti di sesso femminile suddivisi, in modo randomizzato, in 2 gruppi (A e B) di pari numerosità ed omogenei per età, BMI e AMA. I 2 gruppi hanno eseguito la calorimetria indiretta, secondo la normale prassi del servizio. Di seguito il gruppo A è stato sottoposto a 6 minuti di integrazione respiratoria con perossidi di alfa e beta pinene, mentre il gruppo B ha eseguito semplicemente 6 minuti di respirazione libera. Immediatamente dopo entrambi i gruppi sono stati di nuovo sottoposti a calorimetria di controllo. EVIDENZE RISCONTRATE : • Delta REE (la differenza di REE dopo test) era più elevato nel gruppo A ( kcal/day) che nel gruppo B ( ), ma senza significatività statistica. • Delta RQ (la differenza di RQ dopo test) era significativamente più alta(p=0.05) nel gruppo A ( ) rispetto al gruppo B ( ) •Nel gruppo A Delta REE presentava significativa correlazione negativa (r = -0.39) con Delta-RQ (p= 0.01)

13 Metabolic effects of biocatalytic oxygenation Vol 27,Supplement 1,May2003 International Journal of Obesity 12th European Congress on Obesity Nel II studio gli autori hanno selezionato all’interno dei 2 gruppi oggetto del I studio 2 sottogruppi (A1 e B1) rispettivamente di 21 e 22 soggetti, con BMI tra > 18.5 e 29.9, anch’essi omogenei per età, BMI e AMA. All’analisi statistica il sottogruppo A1 che era stato testato con l’integrazione respiratoria evidenzio: significativo incremento della VO2 (p=0.01) significativa riduzione del RQ (p=0.0001) correlazione molto significativa tra DeltaRQ e DeltaCO2 (r=0.77; p=0.0001) Lo studio si rivelò estremamente interessante nel dimostrare efficacia significativa e immediata del metodo in soggetti con buone condizioni respiratorie, ma evidenziò risposte incostanti nelle pazienti anoressiche e nelle obesità gravi, stimolando ulteriori studi verso applicazioni protratte e sistematiche dell’integrazione respiratoria, soprattutto per questi ultimi che presentavano anche i più bassi livelli di disponibilità di O2 in relazione al BMI (vedi TAB I)

14 TAB. I: Il volume di Ossigeno/kg/min in rapporto al BMI (Dati del Centro Regionale di Fisiopatologia della Nutrizione ASL Teramo) mlO2/Kg/min P= 0,016 Il BMI > 30, indicativo di obesità manifesta definisce, di fatto, una condizione di sottoossigenazione

15 Obesity management using respiratory integration with alpha and beta pinenes peroxides 13th European Congress on Obesity, Praga Maggio 2004 16 pazienti (14 F e 2 M), età , BMI e RQ pervenuti alla nostra osservazione per problemi di sovrappeso/obesità, con numerosi trattamenti fallimentari nell’anamnesi, sono stati inseriti nel programma pluridisciplinare integrato (medico-psicologo-dietista) praticato nel nostro centro. Il piano terapeutico comprendeva un programma nutrizionale personalizzato (P=15%; L=25%; G=60) con deficit calorico di circa 500 kcal rispetto al TEE e 9’ al giorno di integrazione respiratoria (3-5 volte/settimana per 2 mesi), allo scopo di verificarne gli effetti clinici e metabolici.. 7 pazienti seguivano anche terapia farmacologica con Orlistat (1 compressa prima del pasto serale), 3 pazienti seguivano un trattamento antidepressivo con Reboxetina (4 mg prima di colazione) e 1 paziente era in trattamento con Sibutramina (1 compressa da 10 mg prima di colazione). Risultati: Il gruppo, al controllo antropometrico e calorimetrico, dopo i primi 2 mesi di osservazione in cui hanno praticato l’integrazione respiratoria, ha evidenziato un dimagramento medio di 4.1 Kg e una riduzione molto significativa del RQ (p=0.0001) associata ad incremento dell’AMA (p=0.0001) e del VO2 (p=0.007) ed a riduzione del VCO2 (p=0.01). Inoltre l’incremento dell’AMA correlava con l’incremento del VO2 (r=0.69, p=0.003). Nel nostro campione, sottoposto ad integrazione respiratoria, i dati hanno evidenziato al di là della riduzione del peso: REE senza variazioni significative pur presentando un trend in incremento; AMA significativamente incrementato e riduzione significativa di RQ con netto miglioramento, dunque, di quelli che possiamo considerare indici di vitalità metabolica.

16 CONCLUSIONI Il trattamento dell’obesità volge ad una sempre maggiore valorizzazione del follow up e degli indicatori di esito piuttosto che alla perdita del peso sic et simpliciter In letteratura e nella maggiorparte dei pazienti trattati troviamo che il trattamento dietetico dell’obesità comporta: <peso, <REE, <AMA, mentre l’aumento di RQ può rappresentare un indicatore predittivo del recupero ponderale • Nei pazienti obesi in cui abbiamo aggiunto l’integrazione respiratoria per 2 mesi con il metodo “Bol d’air Jacquier” abbiamo ottenuto: <peso, > REE, > AMA, < RQ Tali dati sono molto importanti in quanto esprimono la qualità del dimagramento e la presenza di un efficace rilancio metabolico con miglioramento della prognosi, della motivazione e del benessere del paziente obeso durante il follow up.

17 VOCI BIBLIOGRAFICHE 1) P. De Cristofaro, P. Campanaro, B. Dragani, G. Malatesta, A. Pietrobelli: “Evaluation by indirect calorimetry of the respiratory integration with alpha and beta pinene peroxides” San Diego California April 11-15, The FASEB Journal Vol 17, Number 4, March 14,2003. 2) P. De Cristofaro, P. Campanaro, B. Dragani, G. Malatesta, A. Pietrobelli, N.C. Battistini: “Metabolic effects of biocatalytic oxygenation” Helsinky 29 May-1 June, International Journal of Obesity Vol 27, Supplement 1, May 2003. 3) P. De Cristofaro, B. Dragani, G. Malatesta, A. Pietrobelli, N.C.Battistini : Obesity management using respiratory integration with alpha and beta pinenes peroxides. Abstract per 13th European Congress on Obesity, Praga Maggio 2004 (in pubblicazione) 4)  M.Bottai et coll. :Longitudinal changes of body mass index, spirometry and diffusion in a general population. Eur. Respir. J. 20 : , 2002. 5) Francesco Tassone, Fabio Lanfranco, Laura Gianotti et al: Obstructive sleep apnea sindrome impairs insulin sensitivy independently of anthropometric variables. Clinical Endocrinology, 59, ,2003. 6) L.Zurlo et coll. : A low ratio of fat to carbohydrate oxidation as a predictor of weight gain :study of 24-hour RQ in Pima Indians. Am.J.Physiol.1990.

18 VOCI BIBLIOGRAFICHE 7) M.Marra, L.Scalfi, A.Covino, et alii:Fasting respiratory quotient as a predictor of weight changes in non obese women. Int J Obes, 22: ,1998. 8) S. Lillioja, A.A.Joung, C.L.Coulter:Skeletal muscle capillarity density and fiber type are possible determinants of in vivo insulin resistance in man. J Clin Invest ,80: ,1987. 9) Pan X-R, Li G-W, Hu Y-H et al:The Da Qing IGT and diabetes study. Effects of diet and exercice in preventing NIDDM in people with impaired glucose tolerance. Diabetes Care 20: ,1997. 10) W.N.Stainsby,C.Lambert:Determinants of oxygen uptake in skeletal muscle. Exercise Sport Sci. Rev.7: ,1979. 11) N.Ruderman, D.Chisholm, X.Pi-Sunyer,S.Schneider: The metabolically obese, normal weight individual revisited. Diabetes, Vol 47, , May 1998. 12) S.P. Kirkwood, F. Zurlo, K. Larson, E. Ravussin: Muscle mitochondrial morphology, body composition and energy expenditure in sedentary individuals. Am J Physiol (Endocrinol Metab 23), 260: E89-E94, 1991. 13) A.J. Wade,M.M.Marbut,J.M.Round: Muscle fiber type and aetiology of obesity. Lancet 335: ,1990.


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