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PERSONA E PERSONALITA’

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Presentazione sul tema: "PERSONA E PERSONALITA’"— Transcript della presentazione:

1 PERSONA E PERSONALITA’

2 PERSONA E PERSONALITA’
dal latino classico, insieme delle qualità interne ed esterne di un individuo “persona est substantia individua rationalis naturae” “corredo di possibilità, tipiche dell’uomo, ciò che è “dato” dalla nascita” “unica realtà, un tutt’uno, un “io concreto”, espressione di vari comportamenti Conoscitivo Sociale Morale Religioso Emozionale

3 PERSONA E PERSONALITA’
persona che con le sue caratteristiche individuali, fisiche e psichiche tende al perfezionamento, alla realizzazione. “è l’organizzazione dinamica, in seno all’individuo, di quei sistemi psicofosici che determinano il comportamento e il pensiero che gli sono caratteristici”

4 PERSONA E PERSONALITA’
EDUCABILITA’ DELLA PERSONA secondo un fine e un progetto, basati su Apprendimento Sviluppo In collaborazione con l’ambiente

5 PERSONA E PERSONALITA’
PERSONA E DIVERSITA’ la persona è un essere originale, che si costruisce per tappe. “la diversità è quell’area dell’individuo per la quale una persona è differente da qualsiasi altra” tipi di diversità Fisica Culturale Educativa Emotiva

6 PERSONA E PERSONALITA’
PERSONA E LIBERTA’ la persona è essenzialmente libera Tramite libertà Tramite il processo educativo La persona parte dal reale → tende all’ideale → e consegue il suo possibile

7 PERSONA E PERSONALITA’
PERSONA E LIBERTA’ la persona è essenzialmente libera Tramite libertà Tramite il processo educativo La persona parte dal reale → tende all’ideale → e consegue il suo possibile

8 PERSONA E PERSONALITA’
PERSONA E LIBERTA’ Tipi di libertà Fisica Psicologica Morale

9 PERSONA E PERSONALITA’
CONDIZIONAMENTI L’uomo vive nei condizionamenti e non può liberarsi da essi Tipi di condizionamenti Volontari Indipendenti dalla volontà umana Il condizionamento è il terreno di sviluppo attraverso il quale la persona può accettare, rifiutare o trasformare le eventuali proposte ad esso legate

10 PERSONA E PERSONALITA’
CONDIZIONAMENTI Gli atteggiamenti di fronte al condizionamento Gestione Alienazione La persona è chiamata all’impegno nella gestione delle proprie possibilità

11 PERSONA E PERSONALITA’
PERSONE E SOCIETA’ l’individuo è in rapporto necessario ed integrante con la società Una società può accentuare e prediligere più l’aspetto individuale che quello sociale, ma, tra i due poli esiste sempre un collegamento L’ambiente sociale o classe sociale è l’insieme delle persone che respirano un clima culturale simile “La personalità è un sistema inserito in una matrice di sistemi socioculturali : è una struttura interna inserita in strutture esterne ed è interagente con “esse”

12 PERSONA E PERSONALITA’
IL CONFRONTO L’uomo progredisce nel momento in cui riesce ad attuare un confronto Il confronto è il risultato di un doppio atteggiamento che esige nella relazione con l’altro Identità Disponibilità

13 PERSONA E PERSONALITA’
PERSONA E VALORI i valori impregnano la persona e ne caratterizzano i comportamenti

14 PERSONA E PERSONALITA’
IL VALORE qualità attribuita ad una realtà secondo una scala di valutazione e di giudizio I valori sono personali gerarchizzati

15 PERSONA E PERSONALITA’
IL VALORE Tipi di valori “ideali” Teorico Economico Esteta Sociale Politico Religioso

16 PERSONA E PERSONALITA’
VISIONE DINAMICA DELLA PERSONA evoluzione lenta dal punto di vista fisico, più rapida dal punto di vista psicologico. La visione statica non determina la comprensione della persona

17 PERSONA E PERSONALITA’
VISIONE GLOBALE DELLA PERSONA collegamento indivisibile di corporeo e spirituale → conoscenza possibile dell’uomo → oltre la visione dinamica occorre la visione globale della persona “Lo spirito intrinsecamente libero nel suo essere, è estrinsecamente condizionato nel suo agire dal corpo”. Il corpo è sempre mediatore di tutta la vita psichica della persona

18 PERSONA E PERSONALITA’
CORPO E PSICHE Il rapporto tra corpo e psiche fa si che l’uomo Non sia totalmente libero dal corpo Non sia totalmente determinato Sia sempre condizionato dalla sua biologicità = essere sempre corporeità e quindi soggetto alla necessità ed ai bisogni PER QUESTI MOTIVI LA PERSONA VIVE IN UN EQUILIBRIO INSTABILE con modi di esprimersi diversi

19 PERSONA E PERSONALITA’
LA PERSONA NELLE DIVERSE CONCEZIONI DIVERSITA’ - BISOGNI – CONFRONTO : Assunzione della diversità Rispetto dei bisogni Confronto

20 PERSONA E PERSONALITA’
SFERA INDIVIDUALE PSICOLOGIA PERSONA SFERA SOCIALE SOCIOLOGIA

21 PERSONA E PERSONALITA’
CORPOREITA’ PERSONA PSICHICITA’ SPIRITUALITA’

22 PERSONA E PERSONALITA’
PERSONA E CONTESTO LAVORATIVO il lavoro è “l’attività economica più importante che risponde ai bisogni vitali di sussistenza di espressione della persona,esercita funzioni importanti quali : Economica Sociale Psicologica

23 PERSONA E PERSONALITA’
IL COMPORTAMENTO è rivolto agli obiettivi, ossia motivato dal desiderio di raggiungimento di determinati obiettivi Sec. FREUD : analogia tra la motivazione della maggior parte delle persone e la struttura di un iceberg UNITA’ elementare di un comportamento è l’attività : tutto il comportamento è una serie di attività che gli esseri umani compiono continuamente

24 PERSONA E PERSONALITA’
LA PERSONA NELLE DIVERSE CONCEZIONI LE PERSONE SI DIFFERENZIANO, oltre che per la capacità di fare, anche per la VOLONTA’ DI FARE O MOTIVAZIONE : quest’ultima dipende dalla FORZA DEI MOTIVI Essi sono bisogni , esigenze , spinte o impulsi interni dell’individuo, sono rivolti agli obiettivi, che possono essere consci o inconsci I MOTIVI sono i “ perché del comportamento” OGNI INDIVIDUO ha centinaia di bisogni, tutti in competizione tra loro per imporre il comportamento che ne consegue IL BISOGNO dotato della “ massima forza” in un determinato momento induce all’attività

25 PERSONA E PERSONALITA’
MOTIVI fisiologici sicurezza Forza del movimento stima Motivi

26 PERSONA E PERSONALITA’
BISOGNI I BISOGNI, una volta soddisfatti in una certa misura, diminuiscono di intensità e, di norma ; non motivano gli individui a perseguire obiettivi per soddisfarli

27 PERSONA E PERSONALITA’
LA FORZA di un motivo tende a diminuire se soddisfatto o non attuabile Il tipo di attività derivanti dai bisogni più forti le distingue in Attività rivolte all’obiettivo Attività – obiettivo La distinzione è data dal loro effetto sulla FORZA DEL BISOGNO

28 PERSONA E PERSONALITA’
SITUAZIONE MOTIVANTE MOTIVI ATTIVITA’ → RIVOLTA A OB. COMPORTAMENTO OBIETTIVI ATTIVITA’ → OBIETTIVI

29 PERSONA E PERSONALITA’
Concetti di SALUTE e MALATTIA Art. 32 Costituzione OMS ( 1948 ) Alma Ata ( 1978 )

30 PERSONA E PERSONALITA’
Concetti di SALUTE e MALATTIA “Una condizione di armonico equilibrio funzionale, fisico , psichico dell’individuo, dinamicamente integrato nel suo ambiente naturale e sociale” “Stato fisico – psichico individuale e la situazione ambientale e di convivenza che consente una compiuta realizzazione della persona umana in se stessa e nei rapporti con gli altri”

31 PERSONA E PERSONALITA’
Concetti di SALUTE e MALATTIA Da queste definizioni si evince: Carattere globale della salute, uomo visto nella sua interezza Importanza dei fattori esterni nel determinare la salute

32 PERSONA E PERSONALITA’
Concetti di SALUTE e MALATTIA La salute coincide con il concetto di “ normalità” = stato abituale di organi e organismo, quindi assenza di disturbi soggettivi o sintomi, e obiettivi o segni, sia di uno stato ideale cui tendere, sulla base di determinare regole stabilite in modo più o meno arbitrario In medicina può determinare ambiguità È certo il carattere multifattoriale del termine

33 PERSONA E PERSONALITA’
Concetti di SALUTE e MALATTIA Salute e società = visione ampia che integra i risvolti di non – equilibrio rispetto alla società Salute e interventi preventivi = considerare il “ bene salute” una necessità La salute si persegue agendo su ambiente sociale e culturale, prima che sulle strutture sanitarie → così la differenza tra problemi sanitari e sociali è falsa e arbitraria

34 PERSONA E PERSONALITA’
MODELLO ASSISTENZIALE NUOVO Paziente inteso nella sua globalità Paziente = consumatore dei servizi Filosofia sanitaria orientata da sempre alla malattia, modificata verso promozione attiva prevenzione trattamento e riabilitazione

35 PERSONA E PERSONALITA’
PROFESSIONE INFERMIERISTICA Rivolta ed esercitata per l’uomo Globale Multidisciplinare Mira al raggiungimento di OBIETTIVI → in risposta di BISOGNI

36 PERSONA E PERSONALITA’
BISOGNO UMANO Esigenze umane = bisogni Condizioni di necessità Mancanza di benessere Carenza di qualcosa

37 PERSONA E PERSONALITA’
VARIABILI DEL BISOGNO Esigenza Necessità Carenza Benessere Tensione psichica Comportamento

38 PERSONA E PERSONALITA’
PERCORSO LOGICO Ogni carenza in un organismo è un esigenza Ogni esigenza è una necessità Ogni necessità produce tensione psichica Tensione spinge a comportamenti Comportamenti permettono, se giusti e adeguati, il raggiungimento del benessere.

39 PERSONA E PERSONALITA’
VARIABILI DEL BISOGNO Bisogni sec. Maslow = gerarchia di bisogni maturati, organizzati in vari livelli che vanno da quelli di base o fisiologici, indispensabili per la sopravvivenza, a quelli più complessi. La gerarchia ha una funzione auto regolatrice → il bisogno di un certo livello diviene sensibile ed evidente soprattutto se quelli sottostanti sono stati soddisfatti.

40 PERSONA E PERSONALITA’
GERARCHIA DEI BISOGNI DI MASLOW Fisiologici Sicurezza Sociali Stima Autorealizzazione

41 PERSONA E PERSONALITA’
GERARCHIA DEI BISOGNI DI MASLOW I b. fisiologici sono all’inizio della massima forza che hanno, quando soddisfatti diventano importanti altri livelli di bisogno che, appagati, a loro volta, sono sostituiti da altri Sicurezza Fisiologici Sociali Stima Autorealizzazione

42 PERSONA E PERSONALITA’
I BISOGNI Sec. Altri autori il bisogno nasce fondamentalmente da → perdita di un equilibrio o stato di benessere del sistema – uomo → nascono motivazione e energia ad attuare comportamenti atti a ripristinare lo stato di equilibrio → l’intervento dell’infermiere si inserisce in questo punto, quale sostegno per il soggetto per la realizzazione di tali comportamenti → a volte l’opera di sostegno giunge a sostituire del tutto – anche se transitorio – l’azione del soggetto interessato

43 PERSONA E PERSONALITA’
I BISOGNI Decade il progetto di primari e secondari, definendo invece la scala delle proprietà sulla base della situazione contingente della persona che li manifesta. È importante che gli infermieri garantiscano ai malati la maggiore indipendenza possibile aiutandoli solo per quanto è strettamente necessario La sensibilità nei confronti dei pazienti e una assistenza infermieristica intelligente dipendono in gran parte dalla conoscenza dell’ intera gamma dei bisogni umani I pazienti desiderano qualcosa di più della normale assistenza biologica L’infermiere ha la responsabilità della cura dell’ Io altrui

44 BISOGNO DI COMUNICARE Comunicazione efficace nella relazione infermiere paziente=abilità appresa Modalità per essere di aiuto al paziente

45 BISOGNO DI COMUNICARE Soggetto della comunicazione → paziente con le sue esperienze e problemi Risultati Miglioramento delle abilità di adattamento relative allo stato di salute e benessere del paziente

46 BISOGNO DI COMUNICARE Comunicazione terapeutica= rendersi utile favorendo la centralità dei rapporti sul paziente e sue preoccupazioni Scopo della comunicazione terapeutica= aiutare il paziente ad esprimere e lavorare su sentimenti e problemi inerenti la sua condizione – trattamenti- assistenza infermieristica

47 BISOGNO DI COMUNICARE COMUNICAZIONE MITTENTE RICEVENTE CODIFICA
DECODIFICA

48 BISOGNO DI COMUNICARE Assistenza infermieristica → pratica basata su principi scientifici e abilità tecniche → è anche un processo interpersonale I rapporti tra infermiere e paziente influiscono suii risultati dell’assistenza I due soggetti del rapporto lavorano insieme per la risoluzione dei problemi relativi ai bisogni di di assistenza sanitaria del paziente Il paziente si sente assistito e compreso, la famiglia è inclusa in questa assistenza È inclusa l’educazione sanitaria Viene erogata assistenza preventiva

49 BISOGNO DI COMUNICARE Secondo Peplau l’assistenza infermieristica è:
Un processo interpersonale terapeutico significativo Relazione umana tra individuo malato o bisognoso di servizi sanitari ed un infermiere educato a riconoscere e a rispondere al suo bisogno di aiuto

50 BISOGNO DI COMUNICARE LA COMUNICAZIONE RAPPRESENTA LA CENTRALITA’ DI TUTTA L’ASSISTENZA INFERMIERISTICA

51 PROCESSO DI COMUNICAZIONE
BISOGNO DI COMUNICARE PROCESSO DI COMUNICAZIONE Comunicare significa Trasmettere un messaggio Tramite un sistema di invio e ricezione Che origina un rapporto tra chi manda e chi riceve un messaggio È una forma di transazione È un processo continuo ed ininterroto della vita È un processo basilare ed essenziale per l’uomo Mette in comunicazione l’uomo e gli altri con l’ambiente Senza comunicazione non c’è apprendimento Non è possibile lavorare insieme Senza di essa non si può sopravvivere

52 BISOGNO DI COMUNICARE TIPI DI COMUNICAZIONE
Verbale=linguaggio parlato e scritto Non verbale= gestualità, postura, espressioni del viso, movimenti del corpo, tono di voce, velocità del linguaggio, abbigliamento Metacomunicazione= messaggio nel messaggio, include ogni cosa che viene presa in considerazione quando si interpreta ciò che è successo (ruolo del comunicatore, messaggi non verbali inviati, contesto in cui avviene la comunicazione)

53 RELAZIONE TRA I TIPI DI COMUNICAZIONE
BISOGNO DI COMUNICARE RELAZIONE TRA I TIPI DI COMUNICAZIONE Incongruenza= capacità dell’infermiere di riconoscerla tra i vari tipi di comunicazione attraverso l’esperienza assistenziale con i pazienti Congruenza= accordo tra i tipi di comunicazione

54 LINGUAGGIO ED ESPERIENZA
BISOGNO DI COMUNICARE LINGUAGGIO ED ESPERIENZA Sono tra loro correlati Il linguaggio sviluppa la visione della vita e del mondo della persona La persona sviluppa la visione del mondo tramite filtri quali il sistema neurologico (vista, udito, tatto, gusto, olfatto) Gli stimoli attivano questi sistemi di ricezione e rendono la persona capace di sperimentare il mondo esterno Il linguaggio permette il confronto delle proprie esperienze con quelle degli altri Le alterazioni della percezione sensoriale possono cambiare la visione del mondo di una persona Sistema linguistico in cui una persona è inserita Le parole e le frasi danno significato a cose ed eventi Le limitazioni nel linguaggio posssono realmente determinare le scelte di vita di una persona Singola storia personale Ogni essere umano ha esperienze uniche

55 PROCESSO DI COMUNICAZIONE
BISOGNO DI COMUNICARE PROCESSO DI COMUNICAZIONE I rapporti tra infermiere e paziente sono produttivi quando la comunicazione è diretta verso la comprensione reciproca La comunicazione è efficace quando l’infermiere comprende ed apprezza il proprio background e contemporaneamente riconosce il diverso punto di vista del paziente Il linguaggio tecnico può ostacolare la comunicazione La comunicazione deve essere chiara e continuativa

56 tra infermiere e paziente
BISOGNO DI COMUNICARE RELAZIONE D’AIUTO tra infermiere e paziente È centrata sul paziente È orientata ad uno scopo Ha parametri definiti L’infermiere ha il compito di autoaccertarsi

57 FASI DELLA RELAZIONE DI AIUTO
BISOGNO DI COMUNICARE FASI DELLA RELAZIONE DI AIUTO Orientamento= presentazione, accordo tra i soggetti su ruoli e responsabilità reciproche Lavoro= infermiere e paziente partecipano insieme alle attività di assistenza infermieristica Conclusione= chiusura della relazione

58 BISOGNO DI COMUNICARE AMBITI CONTRATTUALI Informale
il paziente ha il controllo sulle decisioni significative che influenzano la propria vita l’infermiere non inizia azioni importanti senza aver prima consultato il paziente o i familiari che lo rappresentano il valore del contratto è la collaborazione l’infermiere mantiene i suoi diritti e rispetta quelli del paziente e’ rispettato il circolo della riservatezza

59 COMUNICAZIONE DI SOSTEGNO
BISOGNO DI COMUNICARE COMUNICAZIONE DI SOSTEGNO L’infermiere è il professionista più presente nei confronti del paziente L’infermiere informa adeguatamente il paziente sullo stato di salute e sul decorso della malattia Il paziente informato è in grado di prendere meglio le sue decisioni Condividere le informazioni riduce l’ansia ed è parte integrante della terapia L’infermiere evita l’approccio maternalistico, perché presuppone di volere ciò che è meglio per la persona, presentando le conseguenze, non le alternative L’infermiere non interferisce nella relazione medico-paziente

60 CIRCOLO DELLA RISERVATEZZA
BISOGNO DI COMUNICARE CIRCOLO DELLA RISERVATEZZA persone con cui devono essere condivise le informazioni sul paziente include le persone del reparto che hanno responsabilità sul paziente l’infermiere chiarisce al paziente che fa parte di un’equipe è necessario acquisire il consenso scritto del paziente prima di dare informazioni

61 ELEMENTI DELLA COMUNICAZIONE TERAPEUTICA
BISOGNO DI COMUNICARE ELEMENTI DELLA COMUNICAZIONE TERAPEUTICA empatia considerazione positiva buona percezione di sé

62 ELEMENTI DELLA COMUNICAZIONE TERAPEUTICA
BISOGNO DI COMUNICARE ELEMENTI DELLA COMUNICAZIONE TERAPEUTICA EMPATIA= abilità nell’entrare nell’esperienza di un’altra persona e di percepirla in modo preciso, comprendendo la situazione dal punto di vista del paziente L’infermiere deve: ascoltare in modo riflessivo avere abbastanza conoscenze ed esperienze per saper percepire le prospettive del paziente in modo accurato essere sicuro di non venire intimidito se il paziente vede la situazione da un punto di vista diverso sentirsi bene con se stesso, per poter essere capace di immaginare come la situazione può essere percepita da altri, pur restandone al di fuori e mantenendo l’obiettività conoscere come far sentire al paziente che l’infermiere comprende i suoi sentimenti, pensieri, esperienze con accuratezza.

63 BISOGNO DI COMUNICARE verbali Focus sui sentimenti
TIPI DI COMPORTAMENTO EMPATICI VERBALI Focus sui sentimenti Riflettere sui sentimenti Domande aperte Attitudine a non giudicare Tono di voce caldo NON VERBALI Contatto attraverso gli occhi Cenni con il capo Sorrisi Braccia aperte Inclinarsi in avanti Apparire a proprio agio Gesti tranquilli NON EMPATICI verbali Ignorare i sentimenti Domande chiuse Attitudine al giudizio Tono di voce piatto Guardare lontano Scuotere troppo il capo Pochi sorrirsi, inespressivi Incrociare le braccia Piegarsi indietro Apparire a disagio Gesti a scatto

64 ELEMENTI DELLA COMUNICAZIONE TERAPEUTICA
BISOGNO DI COMUNICARE ELEMENTI DELLA COMUNICAZIONE TERAPEUTICA CONSIDERAZIONE POSITIVA= assistenza, calore, interesse e rispetto della persona vedere la persona senza pregiudizi rispetto della persona indipendentemente dai comportamenti l’infermiere non deve giustificare comportamenti inappropriati l’infermiere vede il paziente come persona che ha la malattia

65 ELEMENTI DELLA COMUNICAZIONE TERAPEUTICA
BISOGNO DI COMUNICARE ELEMENTI DELLA COMUNICAZIONE TERAPEUTICA BUONA PERCEZIONE DI SE’= per una buona comunicazione terapeutica l’infermiere deve poter possedere una buona percezione disè L’infermiere deve: essere consapevole della sua personalità, valori,background culturale e suo stile di comunicazione essere aperto alle sperienze consapevole delle proprie attitudini e propri sentimenti valutare i propri punti di forza e di debolezza autovalutarsi per accrescere la propria competenza professionale sentirsi separato dagli altri, non identificarsi nel paziente per rimanere più obiettivo e non cercare gratificazione supportare in modo appropriato il paziente per farlo sentire abile nel fare scelte sulla propria salute e vita soddisfare i propri bisogni di persona per mantenere l’entusiasmo professionale, avere gratificazione sul lavoro, prendersi cura di sé e instaurare solide relazioni di sostegno essere terapeutico con se stesso per esserlo con gli altri.

66 PROCESSO DI NURSING E COMUNICAZIONE
BISOGNO DI COMUNICARE PROCESSO DI NURSING E COMUNICAZIONE RELAZIONE INFERMIERE PAZIENTE PROCESSO DI NURSING COMUNICAZIONE TERAPEUTICA

67 BISOGNO DI COMUNICARE ACCERTAMENTO
scopo della relazione infermiere-paziente( individuazione del tipo di assistenza), determina un approccio del professionista adeguato, una volta che sono stati individuati gli obiettivi tipo di comunicazione ( verbale e non) ambiente in cui si verifica la la comunicazione esterno e interno(valutazione di quanto influiscono) accertamento per lo stesso infermiere che deve considerare il proprio tono di voce, qualità e timbro linguaggio del corpo, espressione del viso scioltezza verbale comprendere come l’ansia può influenzarli le proprie abilità di comunicazione e feedback come i suoi valori culturali e la storia personale influiscono sulla sua percezione del paziente

68 BISOGNO DI COMUNICARE ASCOLTO ATTIVO
non sottovalutare il valore dell’ascolto capacità di focalizzare il messaggio ed il paziente stesso adottare un ascolto attivo= l’infermiere decodifica il messaggio costantemente ascolto di contenuti (parole opinioni) e di sentimenti (emozioni) capacità di cogliere ciò che va al di la del messaggio inviato dal paziente adozione delle tecniche di riaffermazione e di riflessione

69 BISOGNO DI COMUNICARE ASCOLTO ATTIVO
Riaffermazione = riferita ai contenuti che vengono riaffermati al paziente, al fine di riaffermare la comprensione, il paziente sente di nuovo quanto detto e si sente compreso Riflessione= riferita ai temi emotivi contenuti nella comunicazione, l’infermiere ascolta i sentimenti nascosti che il paziente esprime, ne afferma la comprensione in modo neutrale ed aperto, il paziente ottiene la chiara comprensione dei sentimenti espressi

70 BISOGNO DI COMUNICARE ESPLORAZIONE
modo di comunicare terapeuticamente senza dare consigli diretti l’infermiere esplora la situazione per la migliore comprensione di preoccupazioni e problemi del paziente focalizza= fa domande mirate, per favorire il paziente a rimanere in argomento, le domande dovrebbero essere aperte e dirette verso l’argomento chiave l’infermiere deve sviluppare una certa maturità e senso prospettico della vita ( ciò è possibile grazie alle risorse tempo ed esperienza)

71 INCORAGGIARE L’ELABORAZIONE
BISOGNO DI COMUNICARE INCORAGGIARE L’ELABORAZIONE tecnica usata per aiutare i pazienti nella descrizione più completa di problemi o preoccupazioni di cui si discute favorire l’espresssione di concetti più profondi

72 BISOGNO DI COMUNICARE CERCARE CHIARIMENTI
aiutare il paziente a trasformare in parole pensieri o idee non chiare riordinare, se necessario, gli eventi in sequenza temporale

73 BISOGNO DI COMUNICARE DARE INFORMAZIONI
condividere informazioni sulla salute del paziente e sul suo benessere abilità propria dell’educazione sanitaria distinte da consigli e suggerimenti dare informazioni in base ai bisogni del paziente

74 BISOGNO DI COMUNICARE CERCARE ALTERNATIVE
esplorare opportunità da esporre al paziente dare tempo al paziente per operare scelte

75 BISOGNO DI COMUNICARE SILENZIO
tecnica terapeutica basata su una pausa da inserire nella comunicazione che permette a infermiere e paziente di riflettere

76 BISOGNO DI COMUNICARE SINTESI
sottolineare i punti importanti di una conversazione, condensando quanto detto va fatta a fine conversazione terapeutica tecnica di aiuto per infermiere e paziente per rivedere i temi principali della conversazione e dare un senso conclusivo enfatizza i progressi verso comprensione e problem- solving

77 SVILUPPARE ABILITA’ DI COMUNICAZIONE
BISOGNO DI COMUNICARE SVILUPPARE ABILITA’ DI COMUNICAZIONE tecnica terapeutica utile al mantenimento della relazione infermiere-paziente oggetto della comunicazione è il bisogno tempo ed esperienza sono necessari all’infermiere per lo sviluppo di detta abilità

78 RISPOSTE NON TERAPEUTICHE
BISOGNO DI COMUNICARE RISPOSTE NON TERAPEUTICHE interferiscono o bloccano la comunicazione terapeutica sono a volte le più ovvie in ambito sociale, ma non in campo terapeutico l’infermiere si autovaluta sui propri punti di forza e debolezza ruolo del salvatore Risposte non terapeutiche falsa rassicurazione dare consigli cambiare argomento essere moralistici coinvolgimento non professionale

79 BISOGNO DI SICUREZZA La sicurezza è un interesse individuale
della comunità Tramite le istituzioni è un obiettivo da raggiungere con prevenzione informazione Statisticamente gli incidenti rappresentano la quarta causa di morte nei paesi sviluppati

80 BISOGNO DI SICUREZZA E’ RARO UN AMBIENTE PRIVO DI RISCHI
In Campo infermieristico si applica prevenzione nelle strutture sanitarie I soggetti della prevenzione sono: pazienti personale infermieristico

81 BISOGNO DI SICUREZZA CONCETTO DI SICUREZZA
Condizione oggettiva esente da pericoli o garantita contro eventuali pericoli Sec Maslow è un bisogno secondario solo ai bisogni fisiologici Sicurezza non è solo prevenzione di danni e lesioni al corpo ma È sentirsi sicuri nello svolgere le proprie azioni riducendo stress e assicurando stato di salute generale Una situazione di sicurezza favorisce la soddisfazione di altri eventuali bisogni

82 FATTORI CHE INFLUENZANO LA SICUREZZA
BISOGNO DI SICUREZZA FATTORI CHE INFLUENZANO LA SICUREZZA LAVORO SCUOLA CASA PERCEZIONE IGIENE TEMPERATURA TRASPORTI SICUREZZA PROTEZIONE COMUNITA’ ALIMENTAZIONE ARIA NON INQUINATA PREVENZIONE ACQUA INCONTAMINATA

83 BISOGNO DI SICUREZZA Nell’uomo è insito un sistema di protezione basato sugli aspetti Fisiologico Psicologico Le informazioni riguardante la prevenzione di eventi pericolosi passano attraverso le seguenti fasi di Valutazione Orientamento Comportamento Esperienza Abilità

84 BISOGNO DI SICUREZZA CONCETTO DI SICUREZZA
Gli elementi che influenzano la sicurezza Sistema neurologico integro Sistema cardiovascolare e muscolo scheletrico integro Processi fisiologici ben funzionanti Età (sicurezza individuale Memoria di esperienze passate di pericoli (conseguente azione di sistemi di sicurezza)

85 BISOGNO DI SICUREZZA CONCETTO DI SICUREZZA GLOBALITA’
Tutta l’esistenza è coinvolta dalla sicurezza Esiste un livello conscio Esiste un livello inconscio PERCEZIONE È individuale Influenza i comportamenti Adozione di misure di protezione Valutazione reale dei rischi La valutazione è preceduta dall’apprendimento GESTIONE Riconoscimento dei rischi Misure preventive Introduzione di norme di sicurezza

86 BISOGNO DI SICUREZZA CONCETTO DI SICUREZZA VALUTAZIONE DELL’AMBIENTE
Familiare Lavorativo (L.626/94 e integrazioni) Sociale VALUTAZIONE PER FASCE D’ETA’ Neonato Prima infanzia Bambino Adolescente Adulto Anziano

87 BISOGNO DI SICUREZZA CONCETTO DI SICUREZZA
I passaggi sono influenzati dalle CAPACITA’ prettamente fisiche ( sviluppo muscolo scheletrico e neurologico variabili per fasce d’età) CAPACITA’ prettamente esperienziali (far memoria di) Rischio → Probabilità che un detereminato evento sfavorevole si verifichi Pericolo → Proprietà di causare danni per la salute e la sicurezza caratteristica di una situazione che la rende capace di produrre danno o evento indesiderato Esposizione → Materializzazione del pericolo

88 BISOGNO DI SICUREZZA CONCETTO DI SICUREZZA
SEQUENZA LOGICA DEGLI EVENTI Pericolo Esposizione Rischio Danno VALUTAZIONE DEL RISCHIO: COMPLESSO DI OPERAZIONI ANALITICHE RICHIESTE PER INDIVIDUARE I RISCHI DEFINIZIONE DELLE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE NECESSARIE PER LA SICUREZZA E LA TUTELA DELLA SALUTE IL RISCHIO RESIDUO è il pericolo che permane dopo aver operato per quanto possibile per la riduzione dei pericoli stessi

89 BISOGNO DI SICUREZZA CONCETTO DI SICUREZZA
Secondo recenti valutazioni gran parte degli infortuni deriverebbero dalla scarsa formazione-informazione per le corrette procedure da osservare o attuare Attività di informazione formazione sono prioritarie nella costruzione di un efficace sistema di sicurezza e prevenzione in ospedale In sanità la valutazione del rischio riguarda La sicurezza degli operatori Il raggiungimento di più alti standard qualitativi del lavoro

90 BISOGNO DI SICUREZZA CONCETTO DI SICUREZZA
TUTTO CIO’ SIGNIFICA FARE QUALITA = insieme delle proprietà e delle caratteristiche di un prodotto o servizio che conferiscono allo stesso la capacità di soddisfare le esigenze espresse o implicite.

91 BISOGNO DI SICUREZZA CONCETTO DI SICUREZZA LA PREVENZIONE SI BASA SU
L’adozione di norme igieniche secondo protocolli controlli periodici di ambiente, personale, apparecchiature in dotazione La mancanza di rispetto delle norme di sicurezza mette a rischio singolo collettività

92 BISOGNO DI SICUREZZA IN AMBIENTE OSPEDALIERO E’ NECESSARIO VALUTARE
CADUTE (ambiente, situazioni del singlo pz.) USTIONI (Ambiente, patologia con neuropatia periferica) INCENDI (impianti elettrici difettosi, fumatori non attenti ed altre distrazioni) AVVELENAMENTO ( da ingestione, inalazione, assorbimento cutaneo) SOFFOCAMENTO O ASFISSIA ( per annegamento o ostruzione delle vie respiratorie) SCOSSA ELETTRICA (contatto accidentale con conduttore sotto tensione non sufficientemente isolato, la corrente passa attraverso il corpo e poi scarica a terra ESPOSIZIONE A RADIAZIONi (esposizione a materiali usati per strumenti diagnostici o per trattamenti, organi che possono essere lesi, cute apparato riproduttivo, midollo osseo, apparato gastrointestinale iNFEZIONI (patologie infettive, gastroenterit, epatite, malattie respiratorie, veneree) MALATTIE LEGATE ALLO STRESS (ansia, psoriasi, depressione)

93 BISOGNO DI SICUREZZA CONCETTO DI SICUREZZA
CATEGORIE DI INCENDI IN BASE AL MATERIALE IN COMBUSTIONE CLASSE A carta, legno, tessuto CLASSE B liquidi infiammabili (carburanti, oli, grassi da cucina, vernici. Solventi, gas quali quelli anestetici) CLASSE C materiale elettrico CLASSE D metalli combustibili

94 BISOGNO DI SICUREZZA PERICOLI DOMESTICI ILLUMINAZIONE SCARSA
PAVIMENTI IRREGOLARI SCALE SENZA CORRIMANO GRADINI CONSUMATI INGOMBRI SU SCALE E PIANEROTTOLI FILI CHE INGOMBRANO ZONE DI PASSAGGIO DOCCIA O VASCA CON FONDO SCIVOLOSO SCALE A PIOLI INSICURE LIBRERIE O MOBILI PESANTI NON FISSATI LIQUIDI INFIAMMABILI ION RECIPIENTI NON ADATTI IMPIANTI ELETTRICI DIFETTOSI PORTE O PASSAGGI OSTRUITI

95 BISOGNO DI SICUREZZA PERICOLI DOMESTICI FARMACI PRIVI DI ETICHETTA
SOSTANZE TOSSICHE TENUTE IN ARMADI NON CHIUSI ABITUDINI SESSUALI CHE METTONO A RISCHIO DI CONTAGIO SACCHETTI DI PLASTICA ALLA PORTATA DEI BAMBINI TEMPERATURA DELL’ACQUA TROPPO ELEVATA BAMBINI NON SORVEGLIATI IN VASCA DA BAGNO SCARSA PULIZIA DEGLI AMBIENTI SCARSA IGIENE NELLA PREPARAZIONE DEGLI ALIMENTI

96 BISOGNO DI SICUREZZA CONCETTO DI SICUREZZA
AI PERICOLI SEGUE L’ESPOSIZIONE AI RISCHI DI CADUTE INCENDI AVVELENAMENTI USTIONI TRAUMI

97 POSSIBILITA’ DI PATOLOGIE
BISOGNO DI SICUREZZA POSSIBILITA’ DI PATOLOGIE Sono infinite, un comportamento poco responsabile o una lesione possono FAVORIRE lo sviluppo di microrganismi a danno del sistema di difesa dell’organismo i pazienti in ambiente ospedaliero sono esposti a numerose tipologie di microrganismi, possono contrarre infezioni sono spesso indeboliti e stressati in caso di inosservanza delle misure di sicurezza sono a RISCHIO DI INFEZIONI OSPEDALIERE anche gli operatori sanitari sono esposti a rischi

98 FATTORI DI RISCHIO ED INFEZIONI OSPEDALIERE
BISOGNO DI SICUREZZA FATTORI DI RISCHIO ED INFEZIONI OSPEDALIERE le infezioni ospedaliere rappresentano il principale fattore di rischio per il paziente in ambiente ospedaliero le I.O. si acquisiscono durante il ricovero sono correlate a rischio ordinario ospedaliero e al particolare rischio legato al tipo di reparto la catena epidemiologica ( sorgente di infezione, oggetto,n veicoli di trasmissione) è legata alle caratteristiche dell’ambiente ospedaliero la probabilità di insorgenza è legata alle condizioni generali del paziente alla modalità di esecuzione delle tecniche praticate dal personale

99 VIE DI TRASMISSIONE E FONTI DI COMUNICAZIONE
BISOGNO DI SICUREZZA VIE DI TRASMISSIONE E FONTI DI COMUNICAZIONE CONTATTO PAZIENTE-PAZIENTE= verifica delle norme che regolano i comportamenti in ambito ospedaliero (reparti infettivi) CONTATTO PAZIENTE –PERSONALE= prevede alcune attenzioni da parte del personale al fine di non fungere da “mezzi di trasmissione” (potenziali contaminanti) PRTICELLE CONTAMINATE DELL’ARIA= provvedere a sufficiente ventilazione delle stanze di degenza, manovre corrette circa la pulizia degli ambienti e unità del paziente, utilizzo di dispositivi di protezione

100 VIE DI TRASMISSIONE E FONTI DI COMUNICAZIONE
BISOGNO DI SICUREZZA VIE DI TRASMISSIONE E FONTI DI COMUNICAZIONE OGGETTI COMUNI E SUPERFICI= potenziale contaminante di notevole importanza, di solito non tenuto in sufficiente considerazione, spesso rappresenta ottimo terreno di coltura di micorganismi (comodini dei pazienti, tavoli, bicchieri) STRUMENTI MEDICO CHIRURGICI= utilizzati secondo misure di asepsi nel rispetto delle procedure di decontaminazione, pulizia, asciugatura, disinfezione, sterilizzazione, efficace conservazione. CIBI, BEVANDE =devono essere strettamente personali del paziente ( ideali vassoi personalizzati), quando la distribuzione avviene tramite carrello multiporzione è necessario utilizzare adeguato abbigliamento, ad inizio procedura praticare adeguato lavaggio delle mani, non far avvicinare nessun paziente al carrello.

101 RISCHIO DI SENSIBILIZZAZIONE
BISOGNO DI SICUREZZA RISCHIO DI SENSIBILIZZAZIONE durante la degenza il paziente può andare incontro a sensibilizzazione dovuta a contatti con farmaci, disinfettanti, allergeni vari utilizzo con cautela delle varie sostanze prettamente di carattere ospedaliero raccolta dati al fine di conoscere eventuali allergie ad antibiotici

102 RISCHIO DEI GAS MEDICALI
BISOGNO DI SICUREZZA RISCHIO DEI GAS MEDICALI L’esposizione diviene rischio quando l’erogazione è regolabile dal paziente o familiari (ossigenoterapia) Infiammabilità, gli apparecchi erogatori vanno posti a distanza da fiamme libere o apparecchi elettrici (non va utilizzato olio lubrificante perché può determinare esplosioni) È necessario educare pazienti e familiari circa le metodiche e i rischi È vietato fumare nelle vicinanze degli apparecchi erogatori Adeguata regolazione del flussometro (esagerata pressione parziale di ossigeno nel sangue provoca ipofunzionalità del centro del respiro → arresto respiratorio) Capacità di lettura del manometro (bombole portatili)

103 RISCHIO DI ASSORBIMENTO DI RADIAZIONI
BISOGNO DI SICUREZZA RISCHIO DI ASSORBIMENTO DI RADIAZIONI Rischio di assorbimento di radiazioni ionizzanti dovuto a prove dioagnostiche o a terapie specifiche Non usate nelle donne in gravidanza In caso di terapia radiante si considerano gli effetti collaterali (nausea, vomiti, perdita di capelli, dieta con cibi facilmente assimilabili e digeribili) I pazienti sottoposti a terapia radiante rispettano l’isolamento rispetto agli altri pazienti, alfine di permettere il decadere della radioattività (diminuisce in modo inversamente proporzionale al quadrato della disytanza dalla fonte, che in questo caso è rappresentata dal paz. = è sufficiente distanziarsi di 1 o 2 metri che la radioattività è già ridotta) Le radiazioni non ionizzanti (onde elettromagnetiche fornite da emittenti quali ecografi o apparati per RMN) non hanno potenzialmente effetto patologico tenuto conto delle potenze termiche prodotte dai processi metabolici (centinaia di watt) e dalla RMN (decine di watt), non possono essere usate in pazienti portatori di pacemaker (potrebbe essere alterato il ritmo dal campo magnetico) e di protesi metalliche e clips (potrebbero essere dislocate)

104 BISOGNO DI SICUREZZA RISCHIO ELETTRICO
I pulsanti di chiamata funzionano a bassa tensione (12 V) eliminando i risachi per il paziente Gli impianti elettrici devono essere costruitiin base a norme di sicurezza secondo le norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) e UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) ed il materiale utilizzato deve essre autorizzato dall’IMQ stituto Italiano del Marchio di Qualità) Ogni installazione elettrica deve essere fornita di impianto di “ messa a terra”, di in terruttore magnetotermico a monte dell’impianto e di “ differenziale salvavita” posto immediatamente a valle del magnetotermico; questi sistemi integrati rappresentano SICUREZZA contro eventuali incidenti che possono avvenire alle persone durante operazioni con apparecchiature elettriche

105 BISOGNO DI SICUREZZA RISCHIO ELETTRICO
L’impianto di terra è necessario per evitare che la corrente passi attraverso il corpo umano I danni gravi possono portare a fibrillazione ventricolare o arresto cardiocircolatorio Il danno è provocato dall’intensità di corrente che attraversa il corpo La resistenza elettrica del soggetto è la resistenza del corpo ( W) La cute offre resistenza elettrica maggiore, ma variabile in base a umidità, presenza di ferite, presenza di ispessimenti La resistenza varia in base aetà, peso corporeo, area di contatto tra la persona e la parte sotto tensione, percorso compiuto dalla corrente all’interno del corpo, tipo di abbigliamento, tipo di pavimento

106 TIPI DI CONTROLLO EFFETTUATI DAL PERSONALE INFERMIERISTICO
BISOGNO DI SICUREZZA TIPI DI CONTROLLO EFFETTUATI DAL PERSONALE INFERMIERISTICO SULLE APPARECCHIATURE verificare il funzionamento corretto prima dell’applicazione collegare correttamente i cavi alle prese dell’apparecchiatura fissare i cavi agli elettrodi di rilevamento sul paziente dopo corretto posizionamento tarare le apparecchiature in base a prescrizione medica e tempi previsti verificare il corretto collegamento tra spine degli apparecchi e prese pulire correttamente le pinze una volta scollegate dagli elettrodi e asciugarle bene verificare il corretto funzionamento prima di riporre l’apparecchaitura e integrare eventuali parti carenti (elettrodi, carta di rilevazione)

107 TIPI DI CONTROLLO EFFETTUATI DAL PERSONALE INFERMIERISTICO
BISOGNO DI SICUREZZA TIPI DI CONTROLLO EFFETTUATI DAL PERSONALE INFERMIERISTICO A LIVELLO GENERALE Verificare se il paziente è portatore di pace-maker verificare , in caso di apposizione di piastra , che non venga in contatto con liquidi organici o altre soluzioni per evitare ustioni durante il funzionamneto quando in uso l’elettrobisturi va posta attenzione all’uso concomitante con gas anestetici e disinfettanti che possono dar luogo alla formazione di miscele esplosive che l’elettrobisturi può innescare verificare tutti i cavi di collegamento per una valutazione macroscopica del loro stato verificare la presenza di eventuali liquidi presenti a terra

108 BISOGNO DI SICUREZZA RISCHIO D’INCENDIO
CONDIZIONI CHE CAUSANO IL PRINCIPIO D’INCENDIO presenza di una sosteanza capace di bruciare= COMBUSTIBILE Presenza nell’ambiente di ossigeno in quantità opportuna=Comburente TEMPERATURA minima non inferiore alla temperatura di accensione del combustibile

109 BISOGNO DI SICUREZZA RISCHIO D’INCENDIO NORME PREVENTIVE
Divieto di fumare nelle vicinanze di materiale infiammabile o esplosivo Aver cura che i materiali infiammabili-chiaramente evidenziati dall’etichetta col simbolo di infiammabilità- siano depositati in luogo sicuro Controllare, iunsieme al personale tecnico, efficienza e modalità d’uso dei mezzi antincendio disponibili Verificare periodicamente le modalità d’uso delle scale antincendio e delle porte taglia-fuoco

110 BISOGNO DI SICUREZZA RISCHIO D’INCENDIO
MEZZI ANTINCENDIO PRESENTI IN OSPEDALE Estintori Cassette idranti

111 BISOGNO DI SICUREZZA RISCHIO D’INCENDIO TIPI DI ESTINTORI
AD ANIDRIDE CARBONICA= gas contenuto in solide bombole che, liberandosi forma un composto più pesante dell’aria producendo un intenso raffreddamento trasformandosi in uno stato di condensa ghiacciata ( usata per incendi di tipi C_E, e per apparati elettrici in tensione A POLVERE= polvere di solito di azoto, contenuta in recipienti metallici saldati, che spegne l’incendio per soffocaamento, impedendo il contatto del materiale con l’aria (usata per tutte le classi d’incendio) AD HALON = idrocarburi alogenati, contenuti in recipienti metallici saldati, i più comuni sono in forma gassosa, producendo soffocamento e raffreddamento (usati per l’intera gamma delle classi di incendio)

112 BISOGNO DI SICUREZZA RISCHIO D’INCENDIO CASSETTE IDRANTI
L’acqua esplica azione di spegnimento per sottrazione di calore ( raffreddamento) e per riduzione delle concentrazioni dell’agente ossidante (soffocamento) e del combustibile (diluizione) È indicata solo per incendi dovuti a materiali solidi

113 BISOGNO DI SICUREZZA RISCHIO D’INCENDIO CLASSI D’INCENDIO
A= fuochi di materiali solidi, di solito di natura organica, la cui combustione genera la formazione di braci ( legno, carta, tessuti, gomma, pelli) B= fuochi di liquidi o di solidi liquefattibili ( alcoli, solventi, oli, benzine, petroli) C= fuochi di gas ( idrogeno, propano, etilene) D= fuochi di metalli di sostanze chimiche spontaneamente combustibili in presenza di aria (nitriti, perossid, magnesio) E= fuochi di natuta elettrica

114 RISCHI DA OSPEDALIZZAZIONE
BISOGNO DI SICUREZZA RISCHI DA OSPEDALIZZAZIONE In relazione alla propria personalità Lo Si manifesta in modo diverso stress da ospedale è un fenomeno presente in tutti i pazienti

115 RISCHIO DI AVVELENAMENTO
BISOGNO DI SICUREZZA RISCHIO DI AVVELENAMENTO VELENO= sostanza non terapeutica, che introdotta nell’organismo in piccola dose può provocare per reazione chimica gravi alterazioni funzionali temporanee o permanenti

116 CONTROLLI A CURA DEL PERSONALE OSPEDALIERO
BISOGNO DI SICUREZZA CONTROLLI A CURA DEL PERSONALE OSPEDALIERO assistenza specifica in caso di pazienti psichiatrici o che hanno tentato il suicidio verificare l’autosomministrazione da parte dei pazienti conservare i potenziali veleni fuori dalla portata dei pazienti

117 BISOGNO DI SICUREZZA ACCERTAMENTO
L’ infermiere valuta le necessità relative al bisogno di sicurezza in funzione di aspetti individuali relativi alla degenza(patologia di base) e ambientali relativi alla struttura che movimentano la vita ospedaliera l’infermiere ha il ruolo di far sentire fiducia attraverso le persone che assistono il paziete infermiere valuta le potenzialità del paziente al fine di ripristinare la sicurezza in un ambiente che non è quello familiare pone quesiti mirati su abitudini di vita analizza fattori interni ed esterni che lo influenzano

118 IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI
BISOGNO DI SICUREZZA IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI valutazione sul cambiamento sullo stato di slaute valutazione della presenza di eventuali lesioni valutazione delle capacità cognitive, di percezione e sensoriali valutazione delle conoscenze che il paziente possiede circa le norle di sicurezza valutazione dei punti di forza e di debolezza in base all’età del paziente

119 VALUTAZIONE INFERMIERISTICA DEI DATI OGGETTIVI
BISOGNO DI SICUREZZA VALUTAZIONE INFERMIERISTICA DEI DATI OGGETTIVI del sistema neurologico= del sistema mentale, dei riflessi, delle funzioni sensoriali, della capacità del paziente di percepire i pericoli e di reazione per evitarli, capacità di percezione accurata, valutazione di vista, udito, gusto, olfatto del sistema cutaneo= analisi del colore, se presenti lesioni, cicatrici; in caso positivo si cerca di risalire al meccanismo che le ha originate della mobilità = analisi del sistema muscolare, scheletrico, delle articolazioni

120 DIAGNOSI INFERMIERISTICA
BISOGNO DI SICUREZZA DIAGNOSI INFERMIERISTICA RISCHIO DI LESIONE PER Inerente le alterazioni della sicurezza, rischio di lesione,= situazione di pericolo per il paziente a causa delle condizioni ambientali, a cui lo stesso cerca adattamento in base alle risorse possedute fattori di rischio interni ( disfunzioni sensoriali) carenze nutritive sistema immunitario alterazioni fisiche (ridotta mobilità, lesioni cutanee) condizioni psicologiche ( orientamento, affettività) fattori ambientali biologici (microrganismi) chimici (tossine, inquinamento) logistici (impianti)

121 OBIETTIVI INFERMIERISTICI
BISOGNO DI SICUREZZA OBIETTIVI INFERMIERISTICI educare il paziente al fine di renderlo competente per ridurre il numero e la gravità di incidenti educare il paziente al fine di renderlo capace di identificare pericoli e rischi relativi all’ambiente

122 PIANIFICAZIONE INFERMIERISTICA
BISOGNO DI SICUREZZA PIANIFICAZIONE INFERMIERISTICA valutazione dei dati diagnosi infermieristica obiettivi del paziente

123 ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI INFERMIERISTICI
BISOGNO DI SICUREZZA ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI INFERMIERISTICI informare il paziente circa l’organizzazione di reparto Informare il paziente sulle misure di sicurezza pianificare le misure antincendio pianificare la prevenzione circa l’esposizione a radiazioni e attuarla applicare le misure di controllo delle infezioni garantire la prevenzione circa le scariche elettriche prevenire le cadute prevenire le ustioni prevenire gli avvelenamenti imparare ad usare gli estintori

124 VERIFICA DELL’EFFICACIA DELL’INTERVENTO INFERMIERISTICO
BISOGNO DI SICUREZZA VERIFICA DELL’EFFICACIA DELL’INTERVENTO INFERMIERISTICO Attraverso osservazione dei comportamenti adottati risposte adeguate a specifici quesiti sulla sicurezza far acquisire abitudini al paziente che, fatte proprie, saranno adottate anche in ambito domiciliare.


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