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Il Maestro Djwal Khul Se guardiamo alle religioni come alle mille foglie di un albero, ci sembrano tutte differenti, ma riconducono tutte allo stesso.

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Presentazione sul tema: "Il Maestro Djwal Khul Se guardiamo alle religioni come alle mille foglie di un albero, ci sembrano tutte differenti, ma riconducono tutte allo stesso."— Transcript della presentazione:

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4 Il Maestro Djwal Khul

5 Se guardiamo alle religioni come alle mille foglie di un albero, ci sembrano tutte differenti, ma riconducono tutte allo stesso tronco; finché non riusciremo a intuire tale unità di fondo, non sapremo far cessare le guerre condotte in nome della religione... GandhiSe guardiamo alle religioni come alle mille foglie di un albero, ci sembrano tutte differenti, ma riconducono tutte allo stesso tronco; finché non riusciremo a intuire tale unità di fondo, non sapremo far cessare le guerre condotte in nome della religione... Gandhi

6 Esiste da sempre una conoscenza dei segreti dell- Universo, una ricerca del Sapere che illumina e dirige le coscienze, una somma di tutti quei postulati sul mistero di Dio, dell'uomo e della natura e dei loro intimi rapporti: è l'Antica Saggezza ! Questa Sapienza primordiale è la Religione dello Spirito, la Religione Una ed Universale, allorigine delle maggiori organizzazioni spirituali del mondo ed ispiratrice dei Libri Sacri di tutti i popoli e quindi delle arti, delle scienze, delle psicologie e delle filosofie delle maggiori civiltà umane.

7 I vecchi saggi dellOriente e dellOccidente avevano come base dei propri insegnamenti questa Antica Saggezza in cui era concentrata la totalità dello scibile umano. La sua trasmissione riguardava solo coloro che avevano saputo dare prova di esserne degni e quindi Essa passò, lungo il corso dei secoli, da Sacerdote-Iniziato ad Adepto-Discepolo. In modo da salvaguardare i suoi contenuti, gli Iniziati la affidarono principalmente alle Società Esoteriche tradizionali per perpetrarne i Misteri, sia i minori che i maggiori. I vecchi saggi dellOriente e dellOccidente avevano come base dei propri insegnamenti questa Antica Saggezza in cui era concentrata la totalità dello scibile umano. La sua trasmissione riguardava solo coloro che avevano saputo dare prova di esserne degni e quindi Essa passò, lungo il corso dei secoli, da Sacerdote-Iniziato ad Adepto-Discepolo. In modo da salvaguardare i suoi contenuti, gli Iniziati la affidarono principalmente alle Società Esoteriche tradizionali per perpetrarne i Misteri, sia i minori che i maggiori.

8 Riunire lOriente con lOccidente

9 (Seguito del volume due)

10 Il vocabolario delle civiltà terrestri è carico di questi timori, di questi foschi desideri, e baste- rebbe da solo a sconvolgere il tasso vibratorio del pianeta. Possibile che non sappiate che una semplice parola può essere un pugno, o un bacio di Pace? E questo, non solo per l'orecchio che la riceve, ma soprattutto per le anime che si nutrono del suo sottile irradiarsi. Così, amici, utilizzando anch'io i termini che indicano le vostre paure, ho potuto emettere pensieri la cui lunghezza d'onda non deve esistere a Shambhalla. Dovete capire che non si tratta di velarsi il volto, bandendo sistematica- mente certe parole, ma di restringerne l'uso.

11 Il Verbo umano va usato come un estratto vegetale, ovvero con infinite precauzioni: è la dose assorbita che può trasformare il rimedio in un veleno potente. Possiate sopprimere tutti i vocaboli della paura... le nozioni che essi veico- lano si estingueranno allora dai cuori a poco a poco, come certi popoli che chiamate selvaggi potranno brillantemente dimostrare... Dite agli uomini che non temano nessun cataclisma: dentro e fuori di loro, succederà solo ciò che vorranno tollerare. Sappiate anche che nell- universo manifesto vi sono due generi di scon- volgimenti: i primi sono dovuti alle mutazioni naturali del cosmo, e segnano i gradini della sua ascesa; i secondi sono il frutto delle anime malate, i figli delle forme pensiero anarchiche.

12 Si possono evitar entrambi nel corso di un'on- data di Vita o di una Creazione: che l'Essere sia sorgente d'Amore, Fratelli! Se c'è un segreto che posso confidarvi, eccolo. Né io né le anime che incontrate qui ne conosciamo altri... È qualcosa di ridicolmente semplice... È dimenticando se stessi che ci si ritrova! I Fratelli di Venere e dei mondi vicini hanno tes- suto uno scudo di serenità intorno ai loro piane- ti, per ripararsi dalle perturbazioni causate dai più sottili venti cosmici; di per sé, questi venti non sono negativi, e i loro movimenti possono essere paragonati un po' alla circolazione del sangue nell'organismo.

13 Ci sono maremoti di cui l'uomo non è cosciente! Bisogna assolutamente che i popoli della Terra capiscano che stiamo loro parlando d'amore, non per fedeltà ad un qualunque ideale ma per- ché la sua forza è il motore assoluto di ogni vita. Bisogna assolutamente che i popoli della Terra capiscano che non verrà più un maestro a prenderli per mano per svolgere metà del loro compito. Se accettate l'idea di cadere, cadrete... e vi risolleverete ancora, e sempre, finché non vi guarderete negli occhi e getterete le grucce. Ora venite da questa parte, Fratelli, abbiamo così tanto da imprimervi nel cuore...

14 "Quella che vedete, è la luce dei blocchi di cri- stallo, commenta immediatamente D. K.. Il Loro irradiarsi agisce quale catalizzatore, e consente alla materia di Shambhalla di mantenere cost- ante il suo stato di purezza totale. Il cristallo di rocca, come dice il suo nome è un riflesso denso dei mondi del pensiero cristico; è un ponte, un mediatore che bisogna saper amare e rispettare, e poi orientare con cura. È anche, sappiatelo, uno dei gradini su cui l'uomo rischia di cadere. Nel cristallo il pesante ed il sottile s'incontrano, e l'uomo è atteso a queste nozze straordinarie.

15 Ed è così che egli si sonderà di nuovo, e speria- mo che scelga la via di mezzo, che non è certo quella del tepore, ma, invece, quella del gover- no degli istinti e delle passioni. I nostri cuori, a volte ancora troppo umani, temono una cosa, Fratelli: istinti e passioni rischiano di nuovo di convergere verso un'utilizzazione del cristallo... come quella di dodicimila anni fa. Ovvero, non per far sbocciare un fiore di pace e di conoscenza, ma per appagare le nozioni di potere che ancora rodono i cuori di molti. Non esitate a ripetere queste parole: è di questo vetriolo che la Terra può ancora oggi soffrire.

16 Ci sono così tanti atlanti d'un tempo, fra gli uomini di questo secolo, ancora in cerca d'un certo potere, e che ancora sentono sempre nostalgia per il cristallo dominatore, dimentichi del fatto che esso è identico al frutto d'un albe- ro che si può raccogliere solo se si è meritato l'accesso ai rami! I prodotti della Natura sono da sempre a disposizione di tutti, ed ognuno può servirsene. La maggior parte degli uomini si serve di ciò che lo sguardo scopre di primo acchito, o di ciò che l'encefalo crede d'aver scoperto, mentre altri racimolano i frutti diversamente, perché sanno stare in punta di piedi o perché il deside- rio ha allungato loro le braccia.

17 Ma sono ben pochi, quelli che osservano e si nutrono con la mano di luce che nasce dal centro del petto, e che lillumina con la linfa di un tronco, questambrosia che va colta come un medio termine tra le radici in alto e quelle in basso. Il cristallo, amici, è analogo al frutto dell'albero dellEden: per raccoglierne la forza bisogna essere più saggi di quel che sembra, e dite ben chiaro che nessuno si permetta di gio- care con il cristallo. Così, mediante l'uso siste- matico e inconscio del cristallo di rocca, molti esseri oggi corrono il rischio di gonfiare il già pesante guscio del loro ego, e di dare una base stabile alla loro ricerca di potere, velata o in- confessata. Anche qui, la vostra lingua è un- ottima iniziatrice...

18 Sì, sì! Non trascurate mai una lingua! Spesso credete di parlarla, e dimenticate che per la maggior parte del tempo è lei che vi parla!... L'uomo che dice 'io posso', crede di affermarsi; invece non fa che enunciare la propria piccolez- za, perché l'io' ch'egli spinge avanti è sempre ridotto alle dimensioni del suo ego e quel 'posso' è pur sempre solo il contrario di 'molto'. C'è un ben altro 'Io' che bisogna imparare a pronunciare, quello dell'impersonalità creatrice, quello dellunicità. D'altronde, come pensare che le energie duali o contrarie conducano l'es- sere alle vette vere cui aspira? Il saggio, o piuttosto l'Amore fatto saggezza, ha più fiato di chi 'può' o di chi 'ha', perché aspira all'Essere, che è molto di più.

19 Vediamo oggi nel mondo sempre più uomini dedicarsi alla ricerca di muove energie, con studi approfonditi sulle varietà dei cristalli, nella fisica, nella medicina o in altri campi, ma possiamo dirvi che purtroppo non ce n'è più di uno su mille che abbia il cuore mondo da un senso o da un desiderio di potere. Il cristallo di rocca può definirsi un accumulato- re d'Akasha, ovvero un Etere super attivo, uno degli agenti principali del corpo energetico della Divinità.

20 Intraprendere esperimenti col cristallo signifi- ca dunque manipolare una qualità di luce che va molto al di là dell'attuale intendimento della razza umana. D'altronde va bandita dal cuore dei ricercatori dellAssoluto anche la nozione d'esperimento, amici: lo sperimentatore non è un'esplosione d'amore, ma è in primo luogo colui che cerca di sapere... di 'aversi', di possedere il volto serpentino del più e del meno, dellombra e della luce. Ora, Fratelli, non viene più chiesto all'uomo di sapere, ma di conoscere, facendosi esso stesso cristallo.

21 Ricordate che colui che tende sinceramente la sua volontà su un raggio di luce, deve esprim- ere interamente la sua meta, e se questa consi- ste nello sbocciare del suo essere in fusione con l'Amore, non ha bisogno d'artifizi, né di ricette, né di mantra, né di pozioni, né di cristalli, nem- meno del più puro. Colui che si dirige verso il Grande Sole cosmico senza deviare dalla strada, avanza a cuore nudo e a piedi scalzi, e con le mani svuotate d'ogni possesso. Sapreste dirmi che ne è d'un incantatore senza bacchetta magica e che s'ingarbuglia nelle formule?

22 Solo unombra sguarnita, solo un'illusione di saggezza. Ecco: soprattutto non si chiede agli uomini della Terra di adornarsi del manto stel- lato dei maghi: è un ruolo ormai consunto, che hanno già interpretato tante volte... Possibile che gli apprendisti stregoni non si stanchino mai di scimmiottare il sole? Il cristallo sarà d'aiuto solo a chi ritrova se stesso, e fa voto di partecipare alla metamorfo- si degli universi densi. Così esso diviene alleato dell'amore, ed è così che è sbocciato dalle viscere del mondo: brucia se manipolato, scalda se amato non per ciò che può, ma per ciò che è...

23 Fratelli miei, guardate come scintillano i crist- alli che abbiamo incastonato in queste cupole; non è per compiacere lo sguardo che ce li ab- biamo messi, ma perché abbiamo chiesto loro di partecipare alla purificazione di questa Terra. E per loro, questa è un'occasione di crescita. Notate però, e lo ripeto, che 'glielo abbiamo chiesto '... Ciò significa che sono in tutto e per tutto degli esseri, dotati d'una coscienza per quanto essa funzioni diversamente dalla nostra. Certi cristalli, siano essi simili al quarzo o legati ad un'altra linea evolutiva, furono, sotto altri cieli e in tempi che non potete neppure conce- pire, creature analoghe all'uomo.

24 Creature ribelli alla spirale d'Amore cosmico sulla quale la Divinità le aveva poste; creature che non seppero fiorire sulla loro onda di Vita. La Forza senza nome le riprese nel suo seno e le fuse nuovamente nell'attuale Creazione, ove devono risalire i gradini della scala del loro pro- gresso. Sappiate dunque, amici, che non sono più esseri vergini: i cristalli non sono simili alle fiamme appena uscite dal sole, ma hanno im- magazzinato certe conoscenze di passati univ- ersi, ed hanno acquisito una trasparenza e una luminosità che ne fanno gli iniziatori del loro regno, e, talvolta, gli alleati degli altri; così, il cristallo di rocca e i cristalli della Terra sono frutto di un karma senza età e strumenti dei karma attuali dell'uomo.

25 Chi ama e passa la vita a distribuire l'amore, dunque, non manipola la roccia trasparente, perché non si serve di quelle che a volte vengo- no chiamate 'cose'. Tutto è dotato della mede- sima vita e in verità va ugualmente rispettato: non scordate mai che nello Spirito del Grande Sole non v'è essere nato per servirne un altro, e che i concetti di uso e d'esperimento sono es- senzialmente nozioni fredde, perché generate da una mente che non è più in contatto con le sue radici. Amici, dite a chi vi ascolta che il cristallo verrà a loro in tutta la sua luce e senza falsi bagliori, il giorno in cui ammetteranno di non averne mai avuto davvero bisogno. Solo allora, emaneranno una nobiltà sufficiente per cogliere le capacità del cristallo ed offrirle.

26 Che c'è al di là di queste montagne? Forse ve lo state chiedendo... Solo l'Etere, Fratelli! Le due vibrazioni più sottili d'un mondo dal quale l'uomo s'è tagliato fuori a poco a poco, quello degli elfi, dei silfi, del piccolo popolo delle acque, e di migliaia d'altri cuori che invocano nuovamente la comunione dei regni: l'avvenire della Terra ancora da costruirsi va in questo senso. Non bisogna che gli umani aspet- tino da coloro che considerano Maestri o dai loro Fratelli delle stelle rivelazioni sui movim- enti delle nazioni, o profezie che traccino loro la retta via: questi sono pensieri puerili, lasciateli ai seminatori di fantasticherie.

27 Ci sono probabilità quotidianamente accresciu- te o ridotte dalla coscienza dell'umanità: a vol- te, semplicemente, ci limitiamo a renderle note, un po' per volta, con infinita precauzione, come stimolo per orientare il vostro cammino. Mai niente di più. È l'uomo che deve scrivere se stesso, e questo è il nocciolo della questione. L'idea di un inevitabile cataclisma può essere accettata solo da chi ha già esaurito il proprio serbatoio d'amore in questa vita. Bisogna ora dirigersi verso una riunificazione della Forza, perché la dispersione delle coscien- ze ha già fatto il suo corso.

28 Ecco perché instauriamo o favoriamo delle 'isole' d'unione su tutti i continenti del pianeta, che non sono affatto isole di sopravvivenza, come certuni credono troppo facilmente. Nessun luogo può servire da riparo ad un cuore arido e incapace di amare... A volte queste isole sono solo una comunità, o un villaggio... ma possono estendersi ad un- intera regione, e sono come trapianti innestati sulle civiltà terrestri.

29 Colui che vi si rifugia o che conta di farlo a cau- sa di quanto ha sentito, non vi troverà posto, perché dovete sapere che ognuna di queste particelle di terra, per la qualità del suolo e la particolarità dei suoi abitanti, sviluppa su di sé una cupola di luce eterea, che agisce contem- poraneamente come scudo e come diffusore. Qualsiasi essere motivato dalla paura e che non riveli in sé il costruttore di pace, non può sop- portarne il tasso vibratorio, e questo si manife- sta in molti modi: malinconia, eccesso di ag- gressività, malattia... ma soprattutto non credi- ate, Fratelli, che l'instaurare queste zone privi- legiate sia un tentativo per sviluppare un cosiddetto 'popolo eletto'.

30 Sapete bene che la nozione di 'eletto' va proscritta, perché non corrisponde a nulla di possibile, essendo tutti fondamentalmente lo stesso essere. Gli abitanti di queste isole non sono stati desi- gnati da nessuno, ma sono solo stati sensibiliz- zati ad una certa nota musicale ben precisa che ha trovato eco nel loro cuore, al punto di far loro correre volontariamente dei 'rischi', secondo il concetto delle vostre società. Nessuno di noi o dei nostri Fratelli galattici tira le fila del vostro destino, come vi abbiamo det- to: lo scopo delle isole è certamente l'estensio- ne del loro irradiarsi, con le peculiarità che sono loro proprie.

31 Chi di noi vi abita, sta ben attento a non fare proseliti, perché altrimenti agirebbe in senso contrario allo sviluppo naturale della coscienza; non si sfondano le porte a colpi di parole, né sbandierando l'esca della ricchezza... Coloro ai quali si vuol far varcare la soglia, hanno il com- pito di ritrovarsi in tasca il sacro 'passe-partout' e quando l'avranno trovato, ossia quando si sa- ranno sbarazzati delle loro resistenze mentali, si renderanno conto che la porta è sempre stata aperta. In un certo senso, il regno di Shambhal- la è la prima di queste isole: e come vedete, non viviamo in comunità ma in comunione, non siamo sottoposti ad alcun governo e non gover- niamo nulla; è quest'equilibrio, che bisognerà raggiungere.

32 Le ideologie economiche, politiche ed altre delle società terrestri, sono dei bastoni come le religioni, e bisognerà che i terrestri se ne liberi- no. È la condizione per un vero progresso... Amici, gli uomini non possono promettersi che l'Eden si realizzi fra pochi decenni, perché c'è ancora tanto da fare per coltivare nei cuori la Scienza dello Spirito; comunque, questo è un momento di grande gioia, perché oggi le razze terrestri sono come chi, dopo aver tanto pena- to, arriva in cima al monte che gli precludeva l'orizzonte. Lo spettacolo che finalmente può vedere è infinito, e così carico di promesse che non s'era mai neppure sognato!

33 È un'immagine forse puerile, ma... a che servirebbe indicarvi più precisamente il punto d'avanzamento del pianeta, enumerandone i cicli e i sotto cicli? Gli uomini sapranno queste cose più tardi. Per ora il risveglio ha a che fare con ben altro... Avete già visto una roccia che vi si sbriciola tra le mani, Fratelli? Una di quelle friabili, che si trovano sui fianchi di vecchie montagne? Avete colto il carattere straordinario di quel momen- to? Avete compreso che stavate contemplando ciò che nessuno sguardo aveva potuto vedere fin dall'origine di quest'universo, il cuore della roccia mai sfiorato dai raggi del sole?

34 L'inizio del mondo, un nuovo ciclo di vita per gli atomi di quel vostro pezzo di calcare, di gesso o di mica... Non è forse anche questo, il risveglio? Non solo quello della roccia, ma il vostro! La qualità dello sguardo che osserva la vita è sempre più illuminante delle rivelazioni esote- riche. La Terra di domani è, soprattutto, la Terra di oggi, ma diversamente contemplata. I contatti con i vostri Fratelli delle Stelle non saranno nulla, in confronto alla scoperta del vostro silenzio interiore: ecco il grande cataclisma e la vera rivoluzione!

35 La conquista dell'universo che così spesso e da sempre sognano gli umani, deve ormai assume- re la forma di un'alleanza cosmica: bisogna che il tempo di Noè sia del tutto obso- leto per la mente, perché si tratta di trasforma- re in arca l'intero pianeta: gli uomini del prossimo millennio avranno il compito di medicarne le piaghe e di farne un giardino. Riflettete su questo punto: le ricerche tecniche non faranno avanzare i terrestri. Si crede ancora troppo facilmente che il tecnicis- mo sia una cornucopia inesauribile che permet- terà l'esplorazione degli spazi galattici e lo sfruttamento delle loro energie...

36 Nulla di tutto questo può accadere, perché la mente dell'uomo urterà contro un muro, e non l'oltrepasserà se non prenderà coscienza del fatto che il vero viaggio è interiore. Ciò significa che la forza del pensiero e quella dellAmore, alleandosi insieme, sbloccheranno le barriere dell'Essere. Amici, quando diciamo 'siate simili al cristallo,' l'immagine poetica ha scarso valore: in primo luogo, questo deve impegnarvi a focalizzare la volontà su un unico punto ideale, così come le molecole del cristallo che sono orientate tutte nella stessa direzione, senza fallo.

37 Orientate dunque la vostra volontà nella stessa direzione che vi ha condotto a noi, che vi ha portato ad ascoltarci fin qui, e lasciatevi attrar- re dalla corrente dell'onda di Vita. Sappiate operare in voi un distacco, pur restando 'nel mondo'. Nei prossimi decenni, l'equilibrio potrà svilupparsi solo in chi seguirà la modificazione dei ritmi naturali; ben presto sentirete che l'energia delle grandi feste sacre si muove, e che il calendario dell'anima non corrisponde più a quello stabilito dalle Tradizioni. L'onda verso la quale si eleva il pianeta richiede maggior uni- tà, ed è così che le fedi buddhista e cristiana si congiungeranno facilmente.(vedi la festa del Wesak) (questi insegnamenti risalgono alla fine degli anni 70)

38 Le loro energie di base sono le colonne portanti di Shambhalla, e se spesso vi abbiamo colmato le orecchie del nome di Kristos, è altrettanto importante che si colmino anche del nome di Buddha. (In altre circostanze ci venne detto che Gautama ricevette lo spirito del Buddha in modo analogo a quello in cui Gesù ricevette lo spirito del Cristo.) Vi prego di dimenticare le religioni nate da questi due Esseri di Pace: dovete vederle solo più come due raggi convergenti, l'uno d'Amore e l'altro di Saggezza. Lungi dai vostri cuori ogni idea di rapporto gerarchico tra loro.

39 Il punto ultimo dell'Amore Saggezza sorride di tutto ciò, perché l'unica sfumatura che valga la pena di ricordare è che il loro sviluppo cosmico non è fiorito lungo la stessa via. Le loro rispettive incarnazioni hanno contribuito a fare della Terra quel pianeta dal destino così unico di cui abbiamo già parlato. Non stupitevi se a questa fusione faranno eco l'estensione dell'energia del Natale e l'amplifi- cazione di quella della luna piena del Toro, det- ta Wesak. (Durante la cerimonia dei Wesak, gli Esseri più grandi, quali il Buddha e il Cristo, si riuniscono e ridistribuiscono le Energie di Amore Saggezza.)

40 Quest'ultima è una sorgente che ha origine in questo regno e permette alla Terra di ridistribu- ire le sue energie, aumentando il contatto con le correnti che la guidano in questo momento. Bisogna cambiar vita, Fratelli: capite? Il cuore umano deve mutare. Le migliaia di libri che avete visto venendo qua, contengono i rac- conti di queste mutazioni che hanno segnato il progresso dei mondi; da essi traiamo una Cono- scenza che ci evita i passi falsi e ci fa continua- mente comprendere che l'irrigidimento dellego davanti a qualsiasi metamorfosi è un grave ostacolo all'espansione delle coscienze.

41 Se un giorno l'anima dell'umanità sarà colma d'Amore, sarà stata opera di ciò che chiamiamo la 'logica solare'. Guardatemi, ora, amici, prima che le pagine che vi incarichiamo di scrivere finiscano... lasciate che vi lanciamo un appello, un appello all'as- sunzione individuale di responsabilità; e alla Comunione... Guardatemi negli occhi, come avete fatto con i Fratelli di qui e di altrove: vedete in essi la felicità che il Gor Al vi ha deposto... È proprio quello che vogliamo rendere accessi- bile a tutti...

42 Volume tre di tre


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