Andrea Cerroni Università di Milano-Bicocca Università di Siena1 Credenze e idee nella comunicazione: tra innovazione e conflitti Firenze, 19 Giugno 2002 Giornate della Comunicazione
2 Credenze: la conoscenza dellintimità socializzata TIPOLOGIA teorie ingenue: repertorio di analogie, modelli, pre-idee, prototipi & stereotipi, immagini sensoriali; routine epistemiche: organizzazione & fonti della conoscenza, criteri di rilevanza, intersoggettività e controllo, valori ed euristiche di orientamento astrazione e categorizzazione, schemi prefigurativi; archetipi: immagini integrate nella mente dellindividuo per il tramite di forti emozioni (illusioni, fantasie, forme di pensiero arcaiche, istinti fondamentali), di fronte alle quali le parole sono vuote e senza valore fino a che non riusciranno ad afferrare il loro rapporto emozionale specifico con lindividuo al quale ci rivolgiamo (Jung); esperienze stenografate: pratiche, abilità e routine sensoriali sia recepite sia prodotte in maniera più o meno irriflessa che difficilmente possono essere espresse linguisticamente. usi cognitivi o abitudini della mente su cui siamo soliti contare in maniera irriflessa ed emotiva per fondare i nostri comportamenti, le scelte e gli stessi ragionamenti Sono una matrice delle percezioni, degli apprezzamenti e delle azioni (Bourdieu), una conoscenza di sfondo non problematica (Popper) che istituisce le province finite (Schütz) di ciò che è pertinente e familiare; si raggruppano in cluster nei quali si è inseriti con forte coinvolgimento emotivo (Elias). Non ci sono ragioni per le credenze che fondano le nostre idee, ma cause: doppio legame (Bateson-Elias).
3 Idee: le conoscenze della ragion pubblica TIPOLOGIA conoscenza dichiarativa: entità teoriche, definizioni esplicite di concetti, mitologie, ideologie, codici normativi espliciti, teorie scientifiche; conoscenza procedurale: algoritmi, tassonomie esplicite, modelli interpretativi espliciti; idee dormienti: idee latenti nella memoria di lavoro che vengono formate nel corso del pensare ed espresse soltanto al suo termine; idee stenografate: parole o segni o segmenti di teorie sia recepiti sia ripetuti in maniera più o meno irriflessa. pensieri che formuliamo, discutiamo e accettiamo attraverso un ragionamento più o meno consapevole compiuto in confronto aperto con altri Quando alcune credenze emergono alla consapevolezza, esse traslano dal sapere preriflessivo al sapere tematizzato (p.es. Habermas) assumendo la forma di idee. Unidea veicola sempre delle credenze, ma in modo tacito e non univoco Le nostre idee sono sostenute da quelle che, sulla base delle nostre credenze, riteniamo buone ragioni (Boudon).
4 Cluster di credenze Le credenze si stratificano, nel corso dellesperienza che ne è portatrice, entro cluster di usi sociali consolidati nei cui si è inseriti con forte coinvolgimento emotivo (Elias). Non è un tutto coerente né, tanto meno, una struttura statica, poiché vi sono sempre legami di presa diretta con le pratiche correnti. Lesperienza ne mantiene, però, alcune più stabili (core), altre restano sullo sfondo. Non può essere confuso con una totalità culturale o mentalità (p.es. Lévy-Bruhl; Sorokin), Weltanschauung (p.es. Mannheim) system of thought (R.E.Nisbett), civiltà (Huntington). core esperienza
5 Corpus di idee Le idee vengono argomentate e agganciate fino a costituire un sistema tendenzialmente coerente e completo, secondo il modello della geometria e dellaritmetica. (Però: Goedel!) È frutto di un'operazione culturale tipicamente progettata da unistituzione politico-sociale portatrice, riconoscibile, dotata di interessi e fini autonomi, che esclude altri corpus in conflitto potenziale. Il cluster di credenze che gli è a fondamento, può acquisire nuove credenze entranti, con le quali, a un certo punto, il corpus può essere scoperto in dissonanza cognitiva (Festinger). istituzione
6 La comunicazione: contagio di credenze Contagio di credenze Le credenze tendono a propagarsi di individuo in individuo per imitazione nella vita quotidiana (Tarde, Sperber).
7 La comunicazione: irraggiamento di idee Irraggiamento di idee Come una persona può convincere unaltra di una propria idea, così unistituzione può propagare per irraggiamento un corpus intero nella sua area di influenza. Quando vengono a contatto, due corpus tendono a confliggere o a integrarsi, sia per diminuire la dissonanza cognitiva (Festinger), sia per aumentare il primato politico dellistituzione che li sorregge.
8 Formazione culturale: un sistema interattivo istituzione esperienza
9 Esiti degli incontri tra formazioni culturali INNOVAZIONE COESIONE Frammentazione Contaminazione Omologazione Metabolizzazione
10 Esiti: (1) frammentazione Ogni formazione culturale viene ad affermarsi in un'area geopolitica dinfluenza spazialmente limitata, nella quale è isolata dalle altre. La stabilità di questa coesistenza è vincolata alleffettivo isolamento dallesterno (autarchia culturale) e alla gestione istituzionale del cambiamento allinterno (controllo censorio), da parte di ciascuna formazione. Esempi: ghettizzazione, balcanizzazione. Non solo le forme ideologiche, ma anche le abitudini pratiche e le frequentazioni dei singoli individui debbono, perciò, essere idealmente controllate da un potere sempre provvisorio, che rimane perennemente in bilico fra dispotismo e crollo.
11 Esiti: (2) omologazione Unistituzione riesce ad avere il sopravvento sulle altre e a imporre la sua formazione culturale. Cancella o, più realisticamente, riduce allemarginazione, le altre formazioni culturali. Teorie, stereotipi, ricette ecc. dell'una si sostituiscono a quelli dell'altra (Lippmann). Esempio: colonialismo, McDonaldizzazione temuta dai no-global. Non sono, comunque, mai del tutto eliminabili fenomeni di contaminazione che possono portare, nelle periferie dellarea dinfluenza, all'uso creativo di risorse locali (creolizzazione) e a tensioni tra cultura e struttura sociale (Hannerz). Esempi: jazz dei neri d'America, musica afro- caraibica.
12 Esiti: (3) contaminazione Alcune credenze di una formazione culturale contaminano le altre formazioni, innescando fenomeni che vanno dal mutamento culturale (innovazione), se progressivamente condivise e sviluppate in idee, alla marginalizzazione (eresia), se le idee in elaborazione vengono palesemente contrastate a livello istituzionale. Non un intero sistema, dunque, ma semplicemente alcuni frammenti si diffondono da una formazione all'altra (v. Kroeber). Esempio: ingresso di culti di religioni diverse (p.es. Mitra a Roma), contaminazioni linguistiche.
13 Esiti: (4) metabolizzazione Le formazioni culturali vengono in contatto e si produce un nuovo e più astratto terreno ideale sostenuto necessariamente da nuove forme istituzionali. Crescono tanto la dimensione quantitativa degli esseri umani coinvolti, quanto la generalità dei loro interessi, e la stessa civiltà (sg.) si rafforza come valore comune al di là delle singole civiltà (pl.). Lorizzonte culturale si amplia, si rinnova la capacità diagnostica e progettuale, si produce un rinnovamento istituzionale. Una formazione del genere può essere autentica, nella misura in cui le persone possono riuscire ad appropriarsi tanto delle sue risorse conoscitive quanto delle sue istituzioni; e può rimanere tale stabilmente soltanto se riesce a mantenere uno stretto adattamento all'evoluzione della realtà quotidiana (cfr. Breidenbach, Zukrigl). Se serba memoria della propria identità eccentrica, della propria strutturale secondarietà, data dall' avere le proprie origini al di fuori di sé, questa nuova formazione culturale può dare inizio ad un'operazione riflessiva rivoluzionaria, che parte proprio dal presupposto di vedersi attraverso gli occhi dell'altro appena conquistato (Brague).
14 Metabolizzazione: la via europea della doppia cittadinanza Doppia cittadinanza: locale & globale = glocale. L'Europa amplifica il concetto politico di pax romana, poiché anche lImpero Romano, sul quale essa è stata edificata, ha conquistato per essere conquistato (Valéry). Il superamento senza rimozione delle differenze culturali costruisce nuove parentele culturali e forme di socialità fondate sulla concordia degli interessi comuni (Pani). Il superamento di una negoziazione puramente distributiva delle risorse disponibili è nella negoziazione integrativa, che genera, cioè, risorse nuove, immateriali, astratte, progettuali. Si costituisce, così, su interessi più generali una civitas più ampia, con una cultura più generale e più generalmente condivisa.