La “doppia” identità.

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Transcript della presentazione:

La “doppia” identità

Frank Annelies Marie 12 giugno 1929 Frankfurt am Main Tedesca Amsterdam Nubile Studentessa 160 cm Neri Neri Ebrea

1° Agosto 1944 Cara Kitty, “un fastello di contraddizioni” è l’ultima frase della mia lettera precedente e la prima di quella di oggi. Che cosa significa contraddizione? Come tante altre parole ha due significati, contraddizione esteriore e contraddizione interiore. Ti ho già più volte spiegato che la mia anima è, per così dire, divisa in due. Una delle due metà accoglie la mia esuberante allegria, la mia gioia di vivere, la mia tendenza a scherzare su tutto e a prendere tutto alla leggera. Questa metà è sempre in agguato e scaccia l’altra, che è più bella, più pura e più profonda. La parte migliore di Anna non è conosciuta da nessuno e perciò sono così pochi quelli che mi possono sopportare. È brutto per me doverti dir questo, ma perchè non dovrei dirlo, quando so che è la verità? La mia parte leggera e superficiale si libererà sempre troppo presto della parte più profonda, e quindi prevarrà sempre. Non ti puoi immaginare quanto spesso ho cercato di spingere via quest’Anna, che è soltanto la metà dell’Anna completa, di prenderla a pugni, di nasconderla; non ci riesco e so anche perché non ci riesco.

Ho molta paura che tutti coloro che mi conoscono come sono sempre, debbano scoprire che ho anche un altro lato, un lato più bello e migliore. Ho paura che mi beffino, che mi trovino ridicola e sentimentale, che non mi prendano sul serio. Quando riesco a mettere alla ribalta per un quarto d’ora Anna la buona, essa, non appena ha da parlare, si ritrae come una mimosa, lascia la parola all’ Anna n.1 e, prima che io me ne accorga, sparisce. La cara Anna non è dunque ancora mai comparsa in società, ma in solitudine ha quasi sempre il primato. Io so precisamente come vorrei essere, come sono di dentro, ma ahimè, lo sono soltanto per me. Non sopporto quando criticano il mio cattivo umore, divento prima impertinente, poi triste e infine rovescio un’altra volta il mio cuore, volgendo in fuori il lato cattivo, in dentro il lato buono, e cerco un mezzo per diventare come vorrei essere e come potrei essere se... non ci fossero altri uomini al mondo. La tua Anna

“Esercizio di scrittura” Nome : Cognome : Data di nascita : Luogo di nascita : Cittadinanza : Residenza : Via : Stato civile : Professione : Statura : Capelli : Occhi : Segni particolari : Le mie origini : Età che mi sento : Luogo che mi ha cresciuto : Luogo a cui ti senti di appartenere : Luogo in cui mi sento veramente a casa : Cosa vedo dalla mia finestra : Amori segreti : Sogno nel cassetto : Quanto mi considero all’altezza delle prove che la vita mi pone davanti : Quale stile mi rappresenta : Cosa guardo negli altri e cosa vorrei vedere nel mondo : Cose che mi rendono unico e irripetibile :

SCRIVERE UN CURRICULUM - Wislawa Szymborska Scrivi come se non parlassi mai con te stesso e ti evitassi. Sorvola su cani, gatti e uccelli, cianfrusaglie del passato, amici e sogni. Meglio il prezzo che il valore e il titolo che il contenuto. Meglio il numero di scarpa, che non dove va colui per cui ti scambiano. Aggiungi una foto con l’orecchio in vista. È la sua forma che conta, non ciò che sente. Cosa si sente? Il fragore delle macchine che tritano la carta. Che cos’è necessario? È necessario scrivere una domanda, e alla domanda allegare il curriculum. A prescindere da quanto si è vissuto è bene che il curriculum sia breve. È d’obbligo concisione e selezione dei fatti. Cambiare paesaggi in indirizzi e malcerti ricordi in date fisse. Di tutti gli amori basta quello coniugale, e dei bambini solo quelli nati. Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu. I viaggi solo se all’estero. L’appartenenza a un che, ma senza perchè. Onorificenze senza motivazione.

“L’identità in rete”

“Oggi se non sei in rete, non esisti” “Il web è un’estensione della vita reale” “... Facendo crescere il bisogno dell’uomo di esistere, di esserci e di farsi vedere” “Risponde al nostro naturale bisogno di comunicazione” “... Non solo esserci ma anche consolidare la nostra importanza”

“Il fenomeno Facebook”

“La perdita d’identità”