Le rivoluzioni politiche L’indipendenza degli Stati Uniti La nascita della repubblica moderna La Francia nella Rivoluzione La Francia repubblicana L’eredità di Napoleone
L’indipendenza degli Stati Uniti conflitto con l’Inghilterra Colonie inglesi d’America Società più aperta di quella europea Assenza di rapporti feudali Dinamismo economico Nord Agricoltura industria commercio Inserite nel sistema commerciale inglese, ma vincoli mercantilistici imposti da Londra non rappresentanza politica Centro Agricoltura commercio L’indipendenza degli Stati Uniti Sud Piantagioni manodopera schiavile
Nascita della Repubblica federale Costituzione Divisione dei poteri Presidente: esecutivo Congresso: legislativo Magistratura: giudiziario Sistema bicamerale Corte Suprema: controllo costituzionale Dichiarazione di indipendenza 4 luglio 1776 Scelta federalista Nascita degli Stati Uniti (1788) Guerra 1776 - 1783
Impossibilità di riformare il sistema La rivoluzione in Francia (la cartina è quella di oggi, presa dal sito http://it.wikipedia.org/wiki/Dipartimenti_francesicon: prima del 1790 la Francia era suddivisa in Province, e si deve alla Rivoluzione francese l'introduzione dei dipartimenti, con una legge del 22 dicembre 1789. Il loro numero esatto (all'epoca 83) e i loro confini furono fissati il 26 febbraio 1790) Economia ricca ma poco dinamica Crisi finanziaria Stato autoritario ma debole Disparità giuridica Nobiltà e Clero Il 17 giugno il Terzo Stato si proclamò Assemblea Nazionale. Il 20 giugno, i deputati, trovata chiusa per ordine del re la loro sede, riuniti nella sala della pallacorda, giurarono di non sciogliersi prima di aver dato alla Francia una costituzione Assemblea nazionale costituente 9 luglio 1789 Stati Generali 5 maggio 1789 Impossibilità di riformare il sistema Illuminismo Spinte riformatrici Al Terzo Stato si aggiunse la maggioranza del clero e, dopo qualche giorno, il re dovette cedere e ordinò alla nobiltà e alla minoranza del clero di unirsi al Terzo Stato (27 giungo). A questo punto l’antico sistema degli Stati Generali cessava di esistere e nasceva l’Assemblea nazionale costituente Terzo Stato
Stati Generali Su una popolazione di 24-25 milioni di abitanti, meno di 400.000 (1,5%) erano i nobili, mentre il clero contava forse 130.000 unità (0,5%).
La Dichiarazione dei diritti Assalto alla Bastiglia 14 luglio 1789 Abolizione della feudalità (4 agosto 1789) Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino (28 agosto 1789) Riforme economiche, giuridiche e amministrative di tipo liberale Abolizione dei privilegi e dei residui di servitù Uguaglianza giuridica Requisizione beni ecclesiastici (febbraio 1790) Assemblea nazionale costituente Rivolta contadina “Grande paura”
L’assalto alla Bastiglia La monarchia cercava di arginare e reprimere la rivoluzione istituzionale degli Stati Generali in Assemblea nazionale costituente, per cui a Parigi cominciò a formarsi una milizia borghese con lo scopo di contrapporsi alla repressione regia. Strati consistenti di popolo si venivano armando. Il 14 luglio 1789, alla ricerca di armi, un corteo popolare giunse sotto le mura del castello della Bastiglia, una prigione fortezza. La guarnigione aprì il fuoco e fece un centinaio di morti, ma dovette arrendersi al minacciato assalto della folla. Tre soldati e tre ufficiali furono massacrati; più tardi vennero uccisi anche il governatore della Bastiglia e il capo dei mercanti (che si era opposto all’armamento del popolo): le loro teste infilzate fecero il giro della città (libro di testo).
La rivolta dei contadini Nella seconda metà di luglio la sollevazione della campagne introdusse un ulteriore elemento di accelerazione del processo rivoluzionario. Un mondo rurale già in tensione per la difficile situazione economica, travolto dalla grande paura e dal panico collettivo, legati anche al timore dei briganti e di congiure aristocratiche, esplose in una violenta rivolta antifeudale. Furono assaliti e devastati i castelli, incendiati gli archivi signorili, dove era conservata la documentazione dello sfruttamento feudale.
Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino Il progetto della Dichiarazione fu redatto - per decisione dell’Assemblea Nazionale Costituente - da una Commissione di cinque membri eletta il 14 luglio 1789. Discusso in Assemblea dal 20 al 26 agosto, il testo, nella redazione definitiva, fu accettato dal re il 5 ottobre e inserito, quindi, come preambolo, nella Carta costituzionale del 1791. I Rappresentanti del Popolo Francese costituiti in Assemblea Nazionale, considerando che l’ignoranza, l’oblio o il disprezzo dei diritti dell’uomo sono le uniche cause delle sciagure pubbliche e della corruzione dei governi, hanno stabilito di esporre, in una solenne dichiarazione, i diritti naturali, inalienabili e sacri dell’uomo, affinché questa dichiarazione, costantemente presente a tutti i membri del corpo sociale, rammenti loro incessantemente i loro diritti e i loro doveri; affinché maggior rispetto ritraggano gli atti del Potere legislativo e quelli del Potere esecutivo dal poter essere in ogni istante paragonati con il fine di ogni istituzione politica; affinché i reclami dei cittadini, fondati d’ora innanzi su dei princìpi semplici e incontestabili, abbiano sempre per risultato il mantenimento della Costituzione e la felicità di tutti.
La monarchia riformata Riforme: amministrative: territorio diviso in 83 dipartimenti giuridiche: soppressione dei Parlamenti economiche: abolizione di corporazioni, dogane interne, esenzioni fiscali; libero mercato Nazionalizzazione delle proprietà ecclesiastiche costituzione civile del clero Monarchia costituzionale Costituzione del 1791 Assemblea nazionale costituente Attività legislativa dell’Assemblea Potevano votare soltanto coloro che avevano più di 25 anni e pagavano un’imposta annua pari a tre giornate lavorative; potevano essere eletti soltanto i proprietari fondiari che pagavano almeno un marco d’argento di imposte Suffragio censitario
Il re Luigi XVI continuava a subire passivamente la rivoluzione. Era inoltre sempre più legato al “partito” della regina Maria Antonietta (figlia di Maria Teresa d’Austria), decisa controrivoluzionaria, e alla consistente emigrazione nobiliare che si organizzava all’estero in previsione di un ritorno dell’ancien régime, se necessario con l’aiuto delle grandi potenze europee. Nella notte fra il 20 e il 21 giungo 1791, il re fu riconosciuto e fermato a Varennes. Il suo disegno era quello di fuggire all’estero per guidare una restaurazione armata della vecchia Francia. Fu ricondotto a Parigi, insieme alla sua famiglia, fra due ali di guardie nazionali e di popolo ostile e ammutolito.
La repubblica Assemblea Legislativa Il 30 settembre 1791 si sciolse l’Assemblea nazionale costituente e il 1° ottobre si riunì il nuovo parlamento: l’Assemblea legislativa Insurrezione popolo di Parigi Proclamazione della Repubblica Elezione della Convenzione (nome della nuova assemblea) a suffragio universale (21 settembre 1792) prevalenza dei gruppi di sinistra, in particolare i giacobini (dal nome dell’ex convento domenicano di S. Giacomo: estremisti repubblicani) guidati dai girondini (dal dipartimento della Gironda: moderati) Francia in guerra Crisi istituzionale La vittoria di Valmy dei Francesi sui Prussiani La Convenzione fu egemonizzata agli inizi dai girondini ai quali si contrapponevano i montagnardi (fra i quali Robespierre, Danton, Marat), così chiamati perché sedevano il alto a sinistra. Al centro vi erano i moderati che costituivano la Pianura, chiamata spregiativamente Palude Crisi di credibilità della Monarchia favorì
Dichiarazione di guerra all’Austria Il 20 aprile 1972 fu dichiarata guerra all’Austria soprattutto per volere dei girondini, certi che una vittoria avrebbe rinsaldato la rivoluzione diffondendone gli ideali in Europa. Allorché il duca di Brunswick, comandante delle truppe nemiche, diffuse un manifesto che minacciava, nel caso fosse recato oltraggio al re, una “vendetta esemplare”, l’iniziativa fu ripresa dal popolo parigino, dai sanculotti, così chiamati perché non portavano i calzoni al ginocchio (culottes) degli aristocratici e dei ricchi borghesi, ma calzoni lunghi. A essi si aggiunsero i federati che dalla provincia erano arrivati a Parigi per difendere la patria in pericolo. Per combattività prevalevano su tutti i marsigliesi, animati dalla Marsigliese, che sarebbe diventata inno nazionale. Sanculotti e federati chiedevano la sospensione del re, che avvenne nel mese di agosto del 1792. Il re fu imprigionato.
Comitato di salute pubblica Convenzione Il Terrore Condanna ed esecuzione del re (21 gennaio 1793) Conflitto tra girondini e montagnardi Comitato di salute pubblica Provvedimenti eccezionali in campo economico e sociale Sospensione delle garanzie costituzionali Crisi militare Crisi economica Crisi politica Insurrezione contadina della Vandea portarono
La condanna 20 gennaio 1793: Il verdetto Art 1 La Convenzione Nazionale dichiara che Luigi Capeto, ultimo re dei Francesi, colpevole di cospirazione contro la libertà della Nazione, e di attentato contro la sicurezza generale dello Stato. Art 2 La Convenzione Nazionale dichiara che Luigi Capeto subirà la pena di morte. Art 3 La Convenzione Nazionale dichiara nullo l’atto di Luigi Capeto, apportato alla sbarra dai suoi consulenti, come atto d’appello alla nazione per il giudizio contro di lui espresso dalla Convenzione. Art 4 Il Consiglio Esecutivo Provvisorio notificherà in giornata il presente atto a Luigi Capeto e prenderà le misure di polizia e di sicurezza necessarie per assicurare l’esecuzione entro le 24 ore a contare dalla notificazione, e renderà conto di tutto alla Convenzione Nazionale, immediatamente dopo che esso sarà stato decapitato. Senza perdere la calma, il re piegò il foglio che gli fu dato e lo mise nel portafoglio; chiese che gli venisse accordata una dilazione di tre giorni per prepararsi alla morte. Gli fu rifiutato. Gli fu solo accordato di dire addio alla propria famiglia.
Costituzione democratica Il 24 giugno del 1793 fu votata la Costituzione democratica Furono represse le insurrezioni in diverse città Fu avviata una violentissima caccia ai “sospetti” Fu introdotto il calendario repubblicano Fu introdotto il culto della dea Ragione Fu decretata la leva di massa Fu promossa una sistematica opera di scristianizzazione Fu adottato il sistema metrico decimale Il 9 termidoro (27 luglio) Robespierre, Saint-Just e Couthon vennero messi sotto accusa dalla Convenzione e arrestati. Dichiarati fuori legge furono giustiziati assieme ad altri 19 senza processo il giorno dopo Venne imposto il maximum nazionale dei cereali, poi quello generale dei prezzi e dei salari Si promosse la celebrazione di feste laiche
Il Direttorio e l’ascesa di Napoleone Colpo di stato 9 termidoro 1794 (Robespierre, Sain-Just ed altri furono arrestati e giustiziati il 10 termidoro) Bonaparte impose con le armi una nuova riforma costituzionale: il potere fu affidato a tre consoli: Sieyès, Ducos, Bonaparte Colpo di stato del 18 brumaio (9 novembre 1799) Insurrezioni Crisi economica e finanziaria Ascesa di Napoleone Campagna d’Italia (1796-97) Campagna d’Egitto (1798) Ruolo centrale dell’esercito Crisi del Direttorio Direttorio Congiura degli eguali: Babeuf tentò l’insurrezione ma fu arrestato e condannato a morte. Costituzione dell’anno III 1795 Guerra
Babeuf, François-Noël (1760-1797) Politico e scrittore francese, allo scoppio della Rivoluzione francese professò idee radicali in tema di uguaglianza sociale e di leggi agrarie. In disaccordo con Robespierre fu più volte arrestato durante il Terrore (1793). Nel 1795 sotto il Direttorio preparò la “congiura degli eguali”, ispirata a un totale egualitarismo da attuarsi con l’abolizione della proprietà privata e la nazionalizzazione delle terre. La congiura fu sventata, Babeuf arrestato (1796) e condannato a morte.
Ruolo centrale della borghesia Età Napoleonica Politica interna: rafforzamento dello stato e riforme: Burocrazia e prefetti Nuovo sistema di istruzione superiore Concordato con la Chiesa Codice civile Esercito: strumento di potenza militare e politica Ascesa di Napoleone: (dittatura personale) Primo console Console a vita 1802 Imperatore 1804 Esigenza di stabilità e ordine sociale Modernizzazione Ruolo centrale della borghesia
L’eredità di Napoleone Mutamenti irreversibili in Europa: Fine del Sacro Romano Impero Codice civile: Uguaglianza giuridica Laicizzazione Stato Riforma amministrativa Abolizione feudalità Modernizzazione