A che punto siamo? Empoli 24 marzo 2012 Ilaria Ryolo

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Transcript della presentazione:

A che punto siamo? Empoli 24 marzo 2012 Ilaria Ryolo ilariaryolo@libero.it

Ambito della didattica della lettura e della scrittura Oggetto di conoscenza Gli alunni e le loro concettualizzazioni L’insegnante e le sue concettualizzazioni 2

Aspetti che si possono individuare in una consegna. Aspetti di una consegna nell’ambito della scrittura Modalità d’intervento docente in situazioni di scrittura spontanea Modalità d’intervento docente in situazione di revisione Cosa significa riflettere sulla lingua Riflettere sulle proprietà testuali Riflettere su lingue altre

Durante la revisione: modalità d’intervento docente Empoli 24 marzo 2012 Ilaria Ryolo ilariaryolo@libero.it

Obiettivi Per sviluppare il senso di autoefficacia Interventi di incoraggiamento Per promuovere il processo di alfabetizzazione Richiesta di lettura segnalata Rilettura per individuare l’errore Decifrazione da parte dell’insegnante Per promuovere l’arricchimento / sviluppo della testualità Maggiore attenzione all’accettabilità della frase (completezza, ordine, significato, concordanza) Per rendere consapevoli i bambini delle strategie di revisione Come si può manipolare un testo Aggiungere, sostituire, cancellare, spostare Per rendere consapevoli i bambini del contesto del compito (scopo del testo, destinatario, titolo, tipo di testo

Cari amici classe prima Davide, vuoi leggere quello che hai scritto? Davide: (legge) A ME perchè hai fatto una pausa? Davide: (riflette) dovevo lasciare lo spazio Invece scritto così come si legge? Davide: AME è vero. Continua. Davide: (continua andando soprattutto a memoria e quando arriva alla parola MAMMA la pronuncia con molta forza e separatamente dall'articolo) Anche qui hai fatto una pausa, ti sembra? Davide: anche qui ho dimenticato lo spazio Già, e poi l'hai letta molto forte, perchè? Davide: perchè ti faccio sentire che ho messo due M, perchè se ce n'era una sola diventava MAMA Bravo! Vogliamo rileggere tutta la frase per vedere se ci sono altri suoni forti? Davide: (questa volta rilegge osservando bene le parole e si ferma a TOMASO) qui ho scritto TOMASO e devo mettere due M, anche qui (e indica il nome tre righe più sotto) prima avevo scritto TOMOSO, poi ho riletto e ho corretto.

Cari amici classe prima Bravo, ti sei accorto da solo, complimenti! Continuiamo? Davide: sì, anche qui (indica ABIAMO) devo mettere due B, dovrò riscrivere tutto se no non c'entra nel rigo! Adesso guarda un po' qui (indica E' VENUTO) prova a rileggere Davide: E' VENUTO, no ci vuole la A al posto della O Perchè non va bene E' VENUTO? Davide: perchè sennò sembra che, invece della mamma, viene UNO a prendere Tommaso. Già, bisogna essere precisi! Posso chiederti di rileggere anche qui? (indica APRENDE RE) Davide: (legge) A PRENDERE Cosa c'è da aggiustare secondo te? Davide: (riflette) ho capito devo fare lo spazio qui (indica con il dito tra A e P) e attaccare di qua (indica con il dito tra DE e RE) Sei stato proprio bravo Davide. Adesso dimmi cosa hai disegnato Davide: il televisore perchè il gioco l'abbiamo fatto con la Wii. Perchè non ci siete tu e Tommaso? Davide.: perchè noi stavamo arrivando.

Cari amici classe prima Filippo mi leggi cosa hai scritto? ( Filippo legge lentamente decifrando la scrittura con un certo sforzo e frapponendo pause tra le parole che legge senza scansione sillabica) Filippo:- Cari...amici…io…o…fatto…la… cacca…e…la…mamma…mi…a…comprato…un…giocattolo Bravo Filippo, adesso rileggi indicando le parole con il dito e proviamo a scoprire se hai scritto tutto bene. Filippo:- Cari ..amici ..io ..o .. fatto ..la .. Perché ti fermi ? Perché fai la pausa? Filippo:- Dovevo lasciare il quadratino, me ne sono dimenticato! Perché dovevi lasciare il quadratino? Filippo:- Perché ci sono più parole e io le ho messe tutte insieme, ma non si leggono insieme, si leggono una alla volta.

Cari amici classe prima ( Filippo riprende la lettura, sempre più scorrevole e sicura, ricominciando daccapo) Filippo:- Cari amici io o fatto la cacca e la mamma e ( questa non ci vuole perché l’ho già messa prima, bisogna toglierla)mi ..a.. Qui va bene?( indica “mia”) Filippo:- Non si legge insieme, allora ci vuole il quadratino Toglimi una curiosità, perché mai la mamma ti ha voluto fare un regalo per aver fatto la cacca? Filippo:- Non la facevo da tanto tempo e quando l’ho fatta la mamma ha voluto festeggiare. Avresti potuto scriverlo, così era tutto più chiaro Filippo:- Si ma ero stanco ed era troppo lunga da scrivere

Aspetti sui quali intervenire Bravo, ti sei accorto da solo, complimenti! Continuiamo? Bravo Filippo, adesso rileggi Bravo Filippo, adesso rileggi indicando le parole con il dito e proviamo a scoprire se hai scritto tutto bene. Adesso guarda un po' qui (indica E' VENUTO) prova a rileggere Già, e poi l'hai letta molto forte, perché? Toglimi una curiosità, perché mai la mamma ti ha voluto fare un regalo per aver fatto la cacca?

Come sono Classe seconda Colloquio di scrittura Proviamo a rileggere il testo. Partiamo dalla prima frase e vediamo se c’è qualcosa che possiamo migliorare… Davide: (legge, si ferma)…”dispetoso” ..con 2 t? Prova a dividere la parola in sillabe. Davide: si 2 t. … Davide: “I miei capelli biondo scuro, e tagliati da maschio.” Ti sembra che vada bene questa frase? Davide: non tanto…qua devo dire che sono… Allora…come possiamo scrivere la frase? Davide: mettiamo sono. Dove? Davide: qua. I miei capelli sono biondo scuro.

Bene, mi sembra vada meglio… Davide: qua va bene. … Davide: “un giorno avevamo usato tutti i lego era molto e case…” Cosa intendevi dire? Davide:… Me lo racconti? Davide: volevo dire che era bello perché abbiamo fatto tante case. Allora…riguardiamo la frase…”un giorno avevamo usato tutti i lego era molto… Davide: era molto divertente… Si…e…e le case? Davide: e abbiamo fatto tante case. Bene ora capisco!

Come sono Classe seconda Rileggiamo il tuo testo insieme? Sara: si…leggo io? Se vuoi si, mi fa piacere. … Sara: qua devo mettere h? Prova a pensare il significato di quella a, leggi la frase… Sara: è avere…? Allora si! Bene. Sara: “Ho fatto uno scherzo stavo dormendo e son caduta dal letto…” A chi? Sara: alla mamma…dobbiamo metterlo. Si, dove lo metteresti? Sara: qui…ho fatto uno scherzo alla mamma. Ok…ti ricordi quando?

Sara: no…un giorno Lo vuoi scrivere? Sara: e…si…posso mettere: un giorno ho fatto uno scherzo alla mamma… Sì. … Sara: qua c’è due volte. cosa? Sara: spaventata… E’ vero, possiamo mettere un'altra parola? Sara:… e ma non so quale. Secondo te può andare bene “ha urlato?” Sara: si…lo metto? si.

Revisione a coppie con l’insegnante classe seconda Insieme rileggete il testo e provate a vedere se ci sono frasi da aggiustare… Se c’è qualche frase non chiara che non si capisce bene, o sembra strana provate a migliorarla insieme. Cominciano a rileggere il testo Elisa:…sono nata e poi ancora sono nata… Greta:… Elisa hai qualche idea? Elisa:…lo togliamo? Quale? Elisa: questo. Greta: ..eh… Provate a rileggere la frase togliendolo e vedete se va bene Greta: si meglio Elisa: va bene così. …

Elisa: “…un gattino dove lo buttavo per aria…” dove? (storce il naso) Greta: …dove…? Elisa: non va tanto bene… Rileggiamo la frase…come possiamo migliorarla? Elisa: mettiamo “e lo buttavo per aria…” Greta: “che”…”che lo buttavo per aria”. Quale volete mettere? Elisa: e Greta: si meglio ” …e lo buttavo per aria” Elisa: qua a capo. Greta: devo aggiungere qualcosa… Elisa: puoi dire com’era il gatto. Greta: bianco e nero. Dove lo volete scrivere? Elisa: qui. Prova a rileggere la frase per vedere se va bene… Greta:” …era un gattino bianco e nero…” si va bene. … Elisa: dopo piangevo virgola Greta: si, stessa frase con la virgola.

Aspetti sui quali intervenire Ti sembra che vada bene questa frase? Allora…come possiamo scrivere la frase? Allora…riguardiamo la frase… «un giorno avevamo usato tutti i lego era molto…» Si, dove lo metteresti? Se c’è qualche frase non chiara che non si capisce bene, o sembra strana provate a migliorarla insieme E’ vero, possiamo mettere un'altra parola? Secondo te può andare bene “ha urlato?” Cosa intendevi dire? Me lo racconti? Rileggiamo la frase…come possiamo migliorarla?

Scrivi una lettera raccontando i momenti più significativi della tua avventura alla scuola elementare classe quinta Colloquio di scrittura Esi legge la prima parte del testo da revisionare: cara maestra, io sono Esi e ti racconterò il momento più bello che ho vissuto in questi anni. Il momento che ti racconto è quando siamo andati a Venezia Esi: il momento che ti racconto…non è tanto bello Come potresti dire allora? Esi: cancello il momento che,…ti racconto quando siamo andati a Venezia

Esi legge la seconda parte del testo da revisionare: Tutto iniziò quando mi sono svegliato ho lavato la faccia e mi sono ricordato che dovevo andare in gita a Venezia con la classe mia mamma intanto stava preparando il mio pranzo che dovevo prendere, poi ho fatto colazione e ho visto un po’ la TV. Sono andato alla stazione centrale di Treviglio e credevo che i miei amici erano già partiti, però mi sbagliavo Come puoi migliorare questa parte del testo? Esi: è un po’ lungo questo pezzo Allora come possiamo fare? Esi: allora… Tutto iniziò quando mi sono svegliato ho lavato la faccia e mi sono ricordato che dovevo andare in gita a Venezia…non so se…. Secondo te questa parte può interessare a chi leggerà il testo? Esi: eh no, è meglio toglierlo, perché non è importante, e poi ho già scritto che siamo andati a Venezia

Continua così Esi: Ti racconto quando siamo andati a Venezia PUNTO Mia mamma intanto stava preparando il mio pranzo Esi mi guarda e sorride: boh, anche questo non è tanto interessante Esi, te lo ricordi bene il titolo del testo? Esi: non tanto, lo rileggo (Esi rilegge il titolo) Esi: forse è meglio togliere anche mia mamma intanto stava preparando il mio pranzo perché non c’entra con il titolo…cancello fino a TV C’è ancora qualcosa che puoi sistemare?

Esi: Sono andato alla stazione centrale di Treviglio e credevo che i miei amici erano già partiti, però mi sbagliavo…questo va bene L’insegnante rilegge la terza parte del testo da revisionare Sono arivato alla stazione e ho visto i miei compagni qualche minuto dopo hanno avvisato che il nostro treno arrivava 10 minuti in ritardo e io mi sono detto perché ho corso così veloce? Come puoi sistemare questa parte? Esi: Sono arivato, con due “erre”, alla stazione e ho visto i miei compagni PUNTO. Se no diventa troppo lungo Bene, andiamo avanti Essi: qualche minuto dopo hanno avvisato che il nostro treno arrivava 10 minuti in ritardo PUNTO perché finisce il pensiero io mi sono detto DUE PUNTI APERTE LE VIRGOLETTE perché ho corso così veloce?CHIUSE LE VIRGOLETTE PUNTO

Revisione a coppie con l’insegnante classe quinta Io però se muore la Tata non voglio più nessun animale perché ho già sofferto abbastanza, e non voglio ripetere la stessa cosa. Però posso sempre consolarmi ad andare al canile con mia mamma. Monica: Quando dopo parli del canile, si potrebbe spostare lì anche dove dici che vorresti fare il veterinario. Allora, Monica propone di spostare qui una parte del testo che viene dopo. Tu cosa ne pensi? Martina: Sì, sono d’accordo perché è collegato. Bene, allora provate a riformulare il pensiero. Monica: Allora sposterei Da grande vorrei diventare una veterinaria insieme a Monica…intanto mi accontenterò di andare al canile con mia mamma.

Martina, tu cosa ne dici? Sei d’accordo? Martina: Sì, così mi piace. Però c’è un’altra frase in fondo dove parlo di cosa farò quando sarò grande. E’ vero, proviamo a rileggere tutta la parte finale del testo: Da grande vorrei essere un veterinario insieme a Monica. Quando sono grande che farò il veterinario lo faccio perché almeno posso salvare gli animali, anche perché amo gli animali io ecco come sono io. Monica: C’è un’altra volta da grande. Martina: Sì, è meglio riscrivere la frase. Mi piacerebbe fare questo lavoro perché amo gli animali e desidererei aiutarli.

Cappuccetto Rosso Sangue classe quinta Vediamo un po’! I vostri compagni hanno scritto: c’era una volta una bambina a cui piaceva … Uccidere. Secondo voi perché hanno messo in evidenza i puntini di sospensione prima della parola Uccidere? A: Perché essendo una fiaba ti aspetti che le piace fare qualcosa di bello, di carino, invece … Certo! Solitamente si dice a cui piaceva fare passeggiate, il gelato, raccogliere fiorellini … Poi, attenti: a cui piaceva … uccidere chiunque non le stava simpatico. Così fu chiamata … Questo è l’intreccio, però, secondo voi, dove dice: uccidere chiunque non le stava simpatico, perché non fare degli esempi? F: Sì! Potevano continuare dicendo: uccidere chiunque non le stava simpatico, tipo … Tipo? Dai, forza! Proviamo ora ad arricchirlo insieme! Chi avrebbe potuto stare antipatico a Cappuccetto Rosso Sangue?

L: Il portinaio, la maestra… tutti ridono … Quindi, invece che ucciso, usiamo un linguaggio tosto. Aveva già eliminato, anzi … fatto fuori … …… Ma … Come l’ha uccisa? …….. Qualcuno prima ha parlato di un portinaio, perciò dove potrebbe abitare Cappuccetto Rosso Sangue? P: “In un palazzo” A: “Fin da piccola collezionava coltellini, anziché figurine!” F: “Era stata abituata a cacciare nel bosco!” S: “È vero! Si poteva proprio spaziare con la fantasia, maestra!” Continuiamo la lettura: «un giorno suo padre, che faceva il cecchino, le disse di andare dalla nonna» … Che viveva dove? … Dove potrebbe vivere la nonna? Potrebbe vivere in una bella casetta con tanti fiorellini e tutta bella colorata?”

Descrivo il mio animale preferito classe quinta Il mio animale è cane che si chiama Leo, è un Cocker Spaniel, ha le orecchie lunghe, il pelo un po’ lungo color fulvo, ha una striscia bianca sulla testa come sua mamma e suo fratello è un cane da caccia ha la coda corda che scodinzola sempre. Come possiamo migliorare questa prima parte? Lorenzo P.: Il mio animale è cane non sta bene. Bisognerebbe mettere è il cane. Luna: Per me sta meglio Il mio animale preferito è un cane che si chiama Leo. Lorenzo P.: Il pelo un po’ lungo non va tanto bene. Si dice Ha il pelo abbastanza lungo. Bene. E della punteggiatura cosa ne dite? Secondo voi va bene o può essere migliorata? Lorenzo P.: Allora Ha il pelo abbastanza lungo color fulvo, tolgo la VIRGOLA e metto la “e”…e ha una striscia bianca sulla testa come sua mamma e suo fratello PUNTO. Luna: Si, poi cominciamo la frase con Leo è un cane da caccia VIRGOLA ha la coda corta che scodinzola sempre.

Aspetti sui quali intervenire Come potresti dire allora? Come puoi migliorare questa parte del testo? Possiamo ampliare un po’ questo pensiero? Secondo te questa parte può interessare a chi leggerà il testo? Esi, te lo ricordi bene il titolo del testo? Allora, Monica propone di spostare qui una parte del testo che viene dopo. Tu cosa ne pensi? Secondo voi perché hanno messo in evidenza i puntini di sospensione prima della parola uccidere? Che viveva dove? … Dove potrebbe vivere la nonna? Potrebbe vivere in una bella casetta con tanti fiorellini e tutta bella colorata?” E della punteggiatura cosa ne dite? Secondo voi va bene o può essere migliorata?

Riflettere sulla lingua Empoli 24 marzo 2012 Ilaria Ryolo ilariaryolo@libero.it

È arrivata la neve Giù dal cielo zitta zitta, lieve lieve, bianca bianca, sulla terra vien la neve. Mille bianche farfalline fanno il manto alle colline, mille candide farfalle fanno ai campi un bianco scialle. di Maria Milani

È arrivata la neve classe 1^ Anna: Che c’entra la neve con le farfalle? Che c’entra? Aurora: Le farfalle volano e gli casca la neve addosso. Tommaso: I fiocchi di neve sembrano farfalle, ma sono fiocchi, non farfalle Anna: Secondo me all’improvviso scende la neve e le farfalle che passavano di là diventano tutte bianche perché volano nella neve Lorenzo: Arrivano dalle montagne le farfalle delle nevi, le farfalle del nord e sono tutte bianche. Gabriele: Sì, gli è caduta la neve addosso e sono diventate tutte bianche. ……. Aurora: Io penso che ha ragione Tommaso, non sono vere farfalline! Chissà perché il poeta ha pensato alle farfalline ! Tommaso: Ha usato farfalline perché fa rima con colline Margherita: Nelle filastrocche c’è sempre una rima! Allora il poeta ha scelto le farfalline perché voleva far rima con colline?

È arrivata la neve classe 1^ Aurora: Si, ma poi i fiocchi sembrano veramente delle farfalline. Chissà perché non ha detto semplicemente “Mille bianchi fiocchi… Ester: Perché è più bellino, è più carino! Lorenzo: È più elegante! Le farfalle sono eleganti! Gabriele: È più dolce! Sono dolci le farfalle Voi bimbi di quarta volete dirci qualcosa? Stefano: Il poeta ha fatto una metafora , è una parola che usa per farla assomigliare a un’altra perché lui cerca le parole più poetiche possibili e non sono quelle che tutti userebbero. Spiegati meglio! Stefano: Lui le cerca originali.. poteva dire fiocchi, ma tutti potevano dire fiocchi! Ha voluto dire farfalline.. è diverso, è originale, è più poetico.. è più bellino! Anna: Forse ho capito !Per esempio invece di dire fiocchi di neve si può dire petali di margherite, è bello e si capisce perché i petali di margherita sono bianchi come la neve. Così è più … come dice lui; com’è quella parola che ora non mi viene? Stefano: È più poetico! Anna: Si, è più poetico, quindi è più carino.

Si chiama immaginazione classe 1^ Dunque che cosa vuole dirci il poeta? Denise: che le farfalle mettono il mantello alle colline Margherita R.: il poeta al posto di farfalle voleva dire “neve” Leonardo S. : l'avevo già detto, sono farfalle di neve Vittoria D.: forse alle farfalle piace la neve Daniel : ma se la neve cade sulle ali delle farfalle loro muoiono Leonardo S.: secondo me sono fiocchi di neve Ma perché dice farfalle invece di fiocchi di neve? Daniel: perché è una poesia e nelle poesie si fa la rima Leonardo F.: perché la neve che scende ha dei fiocchini intorno che sembrano ali Denise: perché da lontano i fiocchi di neve sembrano farfalle Leonardo S. : (si alza e con enfasi) si chiama IMMAGINAZIONE! Scatta un applauso dei compagni Denise: il poeta guardava fuori dalla finestra, poi ha chiuso gli occhi e ha immaginato Mariasole: ha usato la fantasia Proviamo anche noi, se guardiamo fuori dalla finestra, vedendo questa immensa distesa di neve cosa possiamo immaginare? Margherita R. : a me sembra una soffice coperta Giorgia: a me sembra un materasso Mariasole: un plaid Francesca B. : una pista per pattinare

A proposito di metafore classe 5^ Nel passaporto di Chiara avete scritto che ha i capelli biondi, ma dove avete trovato questa informazione? Nicolas: E ma si capisce. Da cosa lo capite? Nicolas: Quando dice: “i suoi capelli danno il profumo di camomilla: Chiara è un bellissimo prato biondo che spiega la primavera molto meglio del calendario e degli alberi in cortile” Sharon: La mia mamma mi fa lavare i capelli con lo shampoo alla camomilla perché così diventano più biondi. Glauco: Sì, ma poi dice che è un prato biondo. Ins: Ma perché dice prato? Glauco: Ma perché lui ha sempre in testa il campo da calcio. Nicolas: Ma no, per la primavera, lei è bella, ha i capelli biondi e profumati di camomilla. Cosa fa allora Garlando? Simone: Sono dei paragoni. Antonio: Fa delle differenze per farci capire che è bionda ……… Nicolas: Quando scrive è storiesco. Cioè, cosa vuoi dire? Nicolas: Che … tipo lui usa delle parole, ti fanno immaginare delle cose, con due parole ti racconta già una storia

sulle proprietà dei testi Riflettere sulle proprietà dei testi

Ambiti della riflessione linguistica Grafo-fonologico (tipo di carattere; apostrofi e accenti; parole lunghe, parole corte; grafemi e fonemi di una lingua; separazione tra parole) Lessicale-semantico (composizione delle parole e significato ) Morfologico (forma delle parole: maschile e femminile, genere e numero) Testuale (generi testuali; proprietà specifiche dei diversi generi testuali; punteggiatura)

Proprietà del sistema di scrittura Proprietà testuali Proprietà del sistema di scrittura Funzione Autore/autori Pubblico potenziale Relazione con la realtà Lunghezza Formule fisse Lessico Categorie grammaticali Struttura del testo Tipografia Formato Destino del testo Modalità di lettura Relazione titolo/contenuto Relazione immagine/testo Supporto Tempi e modi verbali Personaggi Differenza disegno/scrittura Proprietà qualitative Proprietà quantitative Direzionalità del sistema Tipi di carattere Ortografia Punteggiatura Separazione delle parole Miriam Nemirovsky, 1999