PSICOLOGIA DELL’ADOLESCENZA

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Transcript della presentazione:

PSICOLOGIA DELL’ADOLESCENZA Corso di Psicologia dello Sviluppo.

CONFLITTI E MECCANISMI DI DIFESA

MECCANISMI DI DIFESA I meccanismi di difesa sono dei processi di cui l’ IO si avvale per risolvere i conflitti interni, evitare pericoli, angoscia, dispiacere (Freud,1937).   Il conflitto interviene: fra desideri e realtà esterna tra le varie istanze della mente (Io, Es, Super Io).

gestire i problemi che si incontrano nel mondo esterno. MECCANISMI DI DIFESA Nell’ambito legato alla psicologia sociale e sperimentale le difese sono concettualizzate come “meccanismi di coping”, il cui scopo è gestire i problemi che si incontrano nel mondo esterno. I meccanismi di coping vengono visti come consci e messi in atto quando bisogna far fronte a minacce esterne piuttosto che interne.  

MECCANISMI DI DIFESA In ambito psicodinamico il conflitto è quasi sempre intrapsichico e l’adattamento o riduzione del conflitto è resa possibile dalle difese che operano al di fuori del dominio della coscienza. La loro funzione è minimizzare il conflitto, riducendo la tensione, mantenendo l’equilibrio intrapsichico, regolando l’autostima e modulando l’angoscia.

MECCANISMI DI DIFESA I fenomeni cui ci riferiamo come difese hanno molte funzioni positive. Si manifestano come adattamenti sani e creativi e continuano a operare in senso adattivo per tutta la vita. Quando agiscono per difendere il se da una minaccia, sono riconoscibili come difese.

MECCANISMI DI DIFESA La persona che si comporta in modo difensivo in genere cerca inconsciamente di ottenere uno o entrambe i seguenti obiettivi: 1. evitare o comunque gestire qualche sentimento intenso e minaccioso, di solito l’angoscia, a volte un dolore insopportabile e altre esperienze emotive disorganizzanti 2. mantenere l’autostima

In sintesi le caratteristiche In sintesi le caratteristiche .principali delle difese sono le seguenti: possono essere tanto normali quanto patologiche; sono una funzione dell'Io; sono solitamente inconsce; sono dinamiche e mutevoli ma, in stati patologici e nella formazione del carattere, possono confluire in sistemi rigidi e fissi; sono associate a stati psicologici diversi, sono associate ai vari livelli di sviluppo: alcune vengono considerate primitive, altre mature.

MECCANISMI DI DIFESA Anna Freud descrisse nove meccanismi di difesa: identificazione proiezione rivolgimento contro la propria persona inversione nel contrario sublimazione regressione formazione reattiva annullamento introiezione

MECCANISMI DI DIFESA Sempre Anna Freud divise i meccanismi di difesa tipici dell’adolescenza in: Difese contro i legami oggettuali infantili Difese contro le pulsioni

Difese contro i legami oggettuali infantili Difesa per spostamento della libido: l’angoscia provocata dall’attaccamento alle figure familiari è affrontata con un improvviso e totale ritiro della libido investita su di loro e con il suo spostamento su altre figure.

Difese contro i legami oggettuali infantili Difesa mediante l’inversione dell’affetto: nel caso in cui l’adolescente non riesce a spostare la libido essa viene invertita dall’amore in odio.lo stesso avviene per gli altri affetti per cui si passa dalla dipendenza alla ribellione, dal rispetto e ammirazione al disprezzo e derisione. Queste situazioni dimostrano che il di stanziamento interno non è avvenuto.

Difese contro i legami oggettuali infantili Difesa mediante ritiro della libido verso di sé: in questo la libido rimane legata al sé e può essere investita sull’Io o Super IO sviluppando fantasie di potere, illusioni di salvataggio, ideali grandiosi, in altri casi può essere spostata sul corpo dando origine a preoccupazioni ipocondriache, dismorfofobie e disordini alimentari.

Difese contro i legami oggettuali infantili Difesa mediante regressione: La regressione è un meccanismo difensivo che spinge il soggetto a recuperare modalità di funzionamento relative a fasi evolutive precedenti e già superate. La regressione determina un continuo sbalzo di umore, un’oscillazione continua tra una reattività eccessiva o assente verso gli stimoli (ipersensibilità e irritabilità o indifferenza), l’alternarsi tra condotte irrequiete e la pigrizia.

Difese contro gli impulsi ascetismo: lotta contro il piacere in quanto tale intellettualizzazione: emozioni ed affetti sono controllati dal pensiero

MECCANISMI DI DIFESA LA RAZIONALIZZAZIONE Esprime la tendenza del soggetto a difendersi fornendo spiegazioni razionali che eliminano la componete affettiva. Si esprime bene in quei soggetti che hanno una spiegazione per tutto. LA COMPARTIMENTALIZZAZIONE Tra le difese intellettuali risulta la più legata ai processi dissociativi. La sua funzione è permettere a due condizioni in conflitto di esistere senza creare confusione, sensi di colpa, vergogna o angoscia sul piano cosciente. Con questo meccanismo l'individuo abbraccia due o più idee, atteggiamenti o comportamenti che sono essenzialmente e per definizione in conflitto, senza coglierne la contraddizione.

MECCANISMI DI DIFESA L' ANNULLAMENTO L'annullamento è lo sviluppo naturale del controllo onnipotente. Annullamento è un termine che significa esattamente ciò che pensiamo: lo sforzo inconscio di controbilanciare un affetto, solitamente un senso di colpa o la vergogna, con un atteggiamento o comportamento che magicamente lo cancelli. Un esempio comune potrebbe essere quello del marito che torna a casa con un regalo destinato a compensare lo scatto di nervi della sera prima. Se la motivazione è cosciente, non possiamo parlare tecnicamente di annullamento; ma quando il soggetto non è consapevole del proprio senso di colpa o di vergogna e quindi non riconosce coscientemente il desiderio di espiare, la definizione è pertinente.

I LEGAMI CON LA FAMIGLIA LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO John Bowlby, psichiatra e psicoanalista londinese L’Organizzazione Mondiale della Sanità gli affida il compito di valutare la salute mentale dei bambini senza famiglia (1951). “ Si ritiene essenziale per la salute mentale che l'infante e il bambino sperimentino un rapporto caldo, intimo, ininterrotto con la madre (o con un sostituto materno permanente) nel quale entrambi possano trovare soddisfazione e godimento."

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO Due sono le innovazioni principali introdotte dalla teoria di Bowlby: L’uso dell’osservazione diretta del comportamento di bambini Il passaggio dalla teoria pulsionale al bisogno di sicurezza: “nel bambino piccolo la fame dell’amore e della presenza materna non è meno grande della fame di cibo”

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO Bowlby sostiene che l’attaccamento ha una sua radice evoluzionistica. Due sono i concetti teorici presi in prestito dall’etologia: quello di "imprinting" o di "bisogno di calore" elaborato da Harlow (1958)

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO L’attaccamento è un sistema motivazionale primario: ciò che unisce il piccolo alla madre non è una conseguenza del soddisfacimento di bisogni alimentari o fisici ma l’espressione del bisogno di vicinanza. Partendo dall’osservazione che il cucciolo umano alla nascita presenta poche possibilità di sopravvivere da solo deriva che la funzione biologica del comportamento di attaccamento originariamente era la protezione dai predatori.

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO Bowlby ritiene che il comportamento di attaccamento e mediato da vari apparati a seconda dell'età. Inizialmente c'e l'apparato percettivo, in un secondo momento interviene l'apparato efferente ed in particolare le mani, i piedi, la testa la bocca; in terzo luogo l'apparato di segnalazione, il pianto, il sorriso, la lallazione, i gesti con le mani, che hanno un effetto molto incisivo sul comportamento della madre.

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO Il sistema di attaccamento si attiva di fronte all’esperienza della separazione. Il segnale che conferma che si è costruito un rapporto specifico con la madre è l’angoscia di separazione. Il legame di attaccamento si stabilisce verso i 12 mesi

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO BASE SICURA È il ruolo svolto dalla persona a cui il bambino si rivolge nel momento in cui e angosciato o impaurito per ricevere protezione.

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO L’esperienza di base sicura madre/bambino è costruita come: insieme di comportamenti del bambino attivati da una minaccia; una risposta della madre a questi comportamenti; uno stato di calma e rilassamento se si ottiene la vicinanza ed il conforto con la madre; agitazione, ansia angoscia aumentate se non si ottiene la vicinanza.

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO Le risposte della madre che consentono la costruzione di un attaccamento sicuro includono: sensibilità, coerenza, attendibilità, sintonizzazione, capacità di assorbire proteste e aiutare il bambino a “mentalizzare” ossia a mettere insieme nella mente azioni, emozioni, cause ed effetti. Inoltre la madre deve essere capace di vedere il bambino come un essere autonomo e sensibile con sentimenti e stati d’animo e progetti suoi propri

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO L’esperienza relazionale con la madre consente la costruzione dei Modelli Operativi Interni o Internal Working Model (IWM). Mappe interne che contengono le rappresentazioni di sé dell’altro di sé con l’altro.

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO Mary Ansiworth elabora una procedura sperimentale per studiare i tipi di attaccamento nei bambini. STRANGE SITUATION ATTACAMENTO SICURO ATTACAMENTO INSICURO EVITANTE AMBIVALENTE

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO Il tipo di attaccamento influenza non solo le modalità relazionali ma anche diverse abilità mentali. Una tra le più rilevanti è la Funzione riflessiva. La capacità di parlare in maniera coerente di se stessi delle proprie difficoltà e legata alle esperienze positive di attaccamento vissuto. Questa affermazione ha una notevole portata sulle capacità logiche e mentali degli alunni. Non possiamo valutare dei processi mentali e delle pratiche relazionali senza partire a considerare e valutare la storia dell’individuo e il modo in cui si attivano i processi emotivi nel momento in cui e richiesta una performance.

LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO Caratteristiche dell’attaccamento in adolescenza: Durante l’A. sono messi in discussione gli IWM che pertanto possono essere modificati se il soggetto fa incontri relazionali positivi. Durante la preadolescenza nonostante la presenza di un attaccamento sicuro si verifica un abbassamento della funzione riflessiva che aumenta progressivamente durante l’adolescenza.