Il profilo professionale del docente di storia

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Il profilo professionale del docente di storia Le competenze La formazione

“I nuovi analfabeti” […] In realtà è proprio la tendenza data a una preparazione specialistica… la causa precipua di quel fenomeno che suole definirsi “analfabetismo di ritorno” o di “secondo grado”, diffuso, oltre che tra i giovani, anche fra le classi benestanti e cosiddette “colte” dei professionisti, degli imprenditori industriali, dei dirigenti di imprese e in generale dei funzionari pubblici. Un analfabetismo, s’intende, ben diverso dal “non alfabetismo” antico, dei Greci dell’età arcaica e classica, dotati di una smisurata memoria, di abilità, di prontezza, di orecchio “fine”, di capacità di concentrazione, di immaginazione. Dunque, quel tipo di analfabeta senza il quale oggi, come nota acutamente Hans Magnus Enzensberger, non ci sarebbero né letteratura, né libri. Ma il nuovo analfabeta è sprovvisto di memoria e di concentrazione, è duttile, capace di adeguarsi, bene informato, “televisivo”, nel senso che la televisione è il suo medium preferito. Un individuo senza passato, perché privo di conoscenza storica, che si affida volentieri alla moda, buon tecnico, ma disabituato alla lettura, particolarmente alle letture formative e di non immediata utilità, e alla riflessione critica.

Cultura storica non come quantità di informazioni e loro estensione all’interno della cosiddetta storia generale ma come “qualità delle conoscenze” di un repertorio ampio di cui si conoscono i limiti ma che, essendo potenzialmente illimitato, può e deve essere via via incrementato e aggiornato attraverso una “disposizione culturale” (le novità editoriali, le segnalazioni dei periodici, la consultazione di siti dedicati, di biblioteche ecc.) formazione e autoformazione

Le conoscenze No allo studio di volumi manualistici più alcune monografie o opere relative a due o tre epoche della storia generale, con differenze quantitative e qualitative tra studi magistrali e universitari ma con un identico impianto del sistema di conoscenze di storia generale e di immagine di storia da insegnare: predominanza dei temi politico-istituzionali, impianto cronologico lineare, prevalere dell’orizzonte europeo e di scale nazionali o macroregionali di conoscenze. No a un insegnamento in formato ridotto ai piccoli allievi della conoscenza storica insegnata agli adolescenti

Un curricolo verticale di costruzione delle conoscenze storiche articolato in tre cicli SI’ a un curricolo verticale articolato in tre cicli: il primo per formare nei bambini il senso storico con la costruzione di un’idea del passato del mondo composta soprattutto attraverso un lavoro su quadri di civiltà; il secondo per formare il senso storico costruendo un’idea del divenire del mondo; il terzo per approfondire temi e problemi storici aprendo ai diversi approcci storiografici e alle storie settoriali. SI’ a una differenziazione delle conoscenze dei tre cicli per quantità, struttura, tematizzazione. SI’ a una formazione dei futuri docenti (universitaria, iniziale e in servizio) in cui siano previste conoscenze: - sulla civiltà materiale, - sui grandi processi di trasformazione, - sulle strutture di lunga durata, - a scala mondiale o macroregionale, scala nazionale o locale - sulle nuove ipotesi storiografiche e i nuovi paradigmi interpretativi

Conoscenze epistemologiche e metodologiche Le consapevolezze: la conoscenza storica dipende dal processo di costruzione di un soggetto conoscente il processo di costruzione si attua mediante operazioni cognitive, dalla cui combinazione origina la struttura della conoscenza storica la conoscenza storica è controllabile attraverso la verifica della validità delle operazioni cognitive applicate in fase euristica, la produzione di informazioni, le relazioni e i nessi che si costruiscono, la scrittura di un testo… le conoscenze storiche possono essere usate nel processo di comprensione del presente Le capacità: di analizzare la struttura di testi storici di usare fonti allo scopo di costruire una conoscenza storica.

Le competenze didattiche Se l’insegnamento della storia è inteso come “processo di costruzione del sapere storico da parte del soggetto che apprende”. nella scuola primaria gli insegnanti devono avviare gli alunni allo studio della storia e fondare le capacità di compiere operazioni cognitive prescindendo inizialmente dalla conoscenze elaborate dagli storici (primi due-tre anni). In seguito è opportuno farle esercitare, prevalentemente, nella costruzione di una rete di conoscenze riguardanti quadri di civiltà, allo scopo di costruire un’idea di passato del mondo conoscibile storicamente.

Competenze del docente per tutti i gradi di scuola: compiere operazioni cognitive connesse alla ricerca storica, alla scrittura di testi storici, allo studio e all’apprendimento di conoscenze storiche Si tratta di: competenze relative alla tematizzazione dei fatti storici competenze a organizzare temporalmente le informazioni competenze relative all’organizzazione spaziale delle informazioni competenze a collegare le informazioni a: permanenze, mutamenti, eventi competenze nella costruzione di “concetti” storici competenze a usare teorie e schemi cognitivi per definire “problemi storici”, per costruire spiegazioni; per costruire e analizzare descrizioni e narrazioni storiche, per costruire e analizzare argomentazioni

e ancora… competenze a far emergere e sfruttare le preconoscenze, gli schemi pregressi degli alunni; competenze a programmare le attività di insegnamento/apprendimento competenze a usare gli strumenti didattici (diagrammi spazio-temporali, grafici, tabelle ecc.) competenze all’uso di una pluralità di fonti nei percorsi di ricerca storico-didattica competenze a valutare gli apprendimenti con criteri adeguati alla struttura della conoscenza storica.

Il ruolo delle competenze nelle scienze sociali Nell’insegnamento della storia, come nella storiografia, è indispensabile fare uso di concettualizzazioni, di schemi, di teorie tratte dalla geografia, dall’economia, dalla sociologia, dall’antropologia, della demografia, dell’etnologia… Esse servono a: stabilire il rapporto tra conoscenza del mondo attuale e conoscenza dei fatti del passato; costruire la loro intelligibilità. E’ evidente che gli insegnanti non possono avere competenze specialistiche in ogni campo delle scienze sociali ma è importante che abbiano un’attrezzatura di base idonea a utilizzare gli strumenti concettuali delle scienze sociali in funzione della costruzione di conoscenze storiche.