L’EUROPA E IL MONDO NEL PRIMO NOVECENTO

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LA RIVOLUZIONE RUSSA © Pearson Italia spa.
Transcript della presentazione:

L’EUROPA E IL MONDO NEL PRIMO NOVECENTO Da pag. 9 del libro Orizzonti dell’uomo vol. 3 (ONNIS-CRIPPA) a cura della prof.ssa Maria Isaura Piredda

Gli anni della “Belle epoque” L’inizio del XX secolo fu caratterizzato da un generale ottimismo, da una situazione economica effervescente e da un’apparente stabilità nelle relazioni internazionali. Si trattava di un’epoca felice, la “Belle époque”.

E’ l’epoca della seconda Rivoluzione industriale: si usa il petrolio (soprattutto per il riscaldamento e per i lubrificanti), viene inventata la turbina idraulica (che sfruttava la forza dell’acqua), si producono fertilizzanti, esplosivi, coloranti.

Il 12 dicembre 1901 Guglielmo Marconi inventò il telegrafo (e il telefono) con cui divenne più facile trasmettere le notizie.

Nelle città vennero incrementate le tramvie e le automobili (grazie all’invenzione del motore a scoppio). Il motore a scoppio fu usato anche nelle motonavi.

Nel dicembre 1903 i fratelli Wright misero a punto l’aeroplano e compirono il primo volo (anche se solo di pochi metri).

Si estese la rete ferroviaria (anche con la perforazione delle montagne con lunghe gallerie che univano gli stati)

Si scoprirono le cure per malattie come il colera e la tubercolosi. Migliorarono le condizioni igieniche e sanitarie. Aumentarono le rese agricole e con il surplus si potè affrontare il problema del sostentamento della maggioranza della popolazione. Crebbero i redditi e i consumi e aumentò la ricchezza degli Stati.

La borghesia, nuova classe dominante La Belle èpoque fu un’epoca di profonde trasformazioni sociali. La borghesia soppiantò definitivamente l’aristocrazia al vertice della società, imponendo il proprio gusto e i propri bisogni.

Si diffuse il mito del lavoro. Si sviluppò il commercio. Nacquero i grandi magazzini e la pubblicità. Si frequentavano teatri, i primi cinema e i cabaret.

Si diffuse la stampa quotidiana. L’amore per lo sport diede vita alle Olimpiadi moderne. Prese piede l’amore per il turismo (anche all’estero).

Le lotte dei lavoratori Si affermò la “società di massa”. Le masse popolari rivendicavano un miglioramento delle condizioni di vita e maggiori diritti. Nacquero i primi grandi sindacati che lavoravano per la riduzione degli orari di lavoro, per l’innalzamento dei salari, per il diritto di sciopero, per la tutela del lavoro minorile e femminile.

In tutta Europa sorsero i primi partiti politici di massa (Partito socialdemocratico tedesco, Partito laburista inglese, Partito socialista italiano). In molti Paesi furono approvate le prime legislazioni assistenziali (che garantivano un sostegno alle classi più povere in caso di malattia o maternità e durante la vecchiaia).

Vene esteso il diritto di voto a tutti gli uomini adulti (suffragio universale maschile). Fu garantita a tutti l’istruzione elementare al fine di combattere l’analfabetismo.

Ottimismo e fiducia nel progresso Il simbolo culturale della Belle époque è considerato la Tour Eiffel, inaugurata all’Esposizione Universale del 1889. Parigi era il fulcro delle tendenze artistiche di quel periodo, ma era importante anche Vienna.

Lo spirito ottimistico di questo tempo fu interpretato in Europa dalla corrente filosofica del positivismo. Il pensiero positivista nacque in Francia nell’Ottocento e si basava sulla fiducia che le capacità umane avrebbero generato un progresso inarrestabile.

IL DIFFICILE EQUILIBRIO TRA LE POTENZE CONTINENTALI

Il Regno Unito Nel Regno Unito la regina Vittoria morì nel 1901 dopo un regno di oltre sessant’anni (lasciando il trono a Edoardo VII).

L’impero britannico era il più ricco al mondo, esteso sui cinque continenti. La marina mercantile inglese dominava il commercio mondiale e la potentissima flotta inglese controllava gli oceani.

La Francia In Francia vi era una repubblica caratterizzata da una notevole instabilità politica. I francesi erano animati da uno spirito di rivincita (revencismo) nei confronti della Prussia (che li aveva duramente sconfitti nella battaglia di Sedan del 1870).

La Russia La Russia di inizio Novecento era governata dallo zar Nicola II Romanov. Nel Paese vi era una situazione di gravissima arretratezza economica e sociale.

Solo nel 1861 era stata abolita la servitù della gleba nelle campagne ma i rapporti sociali erano ancora di stampo medievale (il potere nelle mani di pochi proprietari terrieri che avevano diritto di vita e di morte sui contadini). Mancava la classe media (borghesia) e le industrie appena nate erano concentrate solo attorno a Mosca e a Pietroburgo.

Vi erano alcuni importanti partiti: il Partito socialrivoluzionario (a cui aderivano i contadini); il Partito socialdemocratico (di ispirazione marxista) a cui aderivano gli operai, che si divideva in due correnti: Bolscevichi (guidati da Lenin che affermava l’alleanza fra operai e contadini), Menscevichi (favorevoli all’alleanza con la borghesia).

La situazione in Russia precipitò improvvisamente nel 1905. La Russia si trovava in guerra con il Giappone per il controllo della Corea e della Manciuria. Una grave crisi economica spinse le masse a chiedere radicali cambiamento sociali e politici.

Il 22 gennaio 1905 a Pietroburgo (“domenica di sangue”), davanti al Palazzo d’inverno dello zar, l’esercito disperse a fucilate una folla di migliaia di persone (con morti e feriti). La rivolta divampò subito in tutto il paese e durò mesi con l’istituzione dei soviet (= consigli spontanei dei lavoratori).

Lo zar fu costretto a istituire la Duma (= Parlamento) e a concedere una Costituzione con il suffragio universale. Ma la rivolta fallì perché dopo circa un anno la Duma fu sciolta e il diritto di voto ristretto.

La Germania La Germania (Secondo Reich) era governata da Guglielmo II che accentrava su di sé tutti i poteri. Aveva la legislazione sociale più avanzata d’Europa e un’economia florida e dinamica. Tutti i paesi europei temevano la forza militare tedesca.

L’impero asburgico L’impero asburgico (Impero d’Austria e d’Ungheria) era governato da Francesco Giuseppe. Il problema principale dell’impero erano le rivendicazioni delle numerose etnie presenti nel territorio (cechi, slovacchi, sloveni, croati, italiani). Vi erano inoltre forti attriti con la Russia per l’interesse che Vienna nutriva per i possedimenti dell’Impero ottomano nella penisola balcanica.

L’avanzata del nazionalismo Le relazioni internazionali nell’Europa della Belle époque furono caratterizzate da grandi tensioni alimentate da un crescente nazionalismo delle masse. Si trattava di un’esaltazione patriottica bellicosa che favorì l’introduzione di una politica protezionistica, la corsa al riarmo e la chiamata alla leva di schiere di uomini.

Al culmine della Belle époque si affrontavano in Europa due grandi blocchi, pronti all’assalto: la Triplice Alleanza (stipulata nel 1882 tra Italia, Germania e Austria-Ungheria); b) la Triplice Intesa (stipulata nel 1907 tra Francia, Inghilterra e Russia).