Il dopoguerra in Italia e il fascismo

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Transcript della presentazione:

Il dopoguerra in Italia e il fascismo

Il primo dopoguerra in Italia L’Italia salutò la fine della guerra con grandi manifestazioni di gioia. Ma ben presto l’entusiasmo finì: Si dovevano affrontare i vecchi problemi irrisolti: (ritardo industriale, arretratezza dell’agricoltura) Si dovevano affrontare i gravi problemi del dopoguerra: (devastazioni, crisi economica, disoccupazione, miseria, inflazione) Si doveva far fronte allo scontento per la vittoria mutilata Scioperi delle sinistre e manifestazioni delle destre Sfiducia nel Parlamento e nel governo

Tra il 1919 e il 1920, l’Italia fu sconvolta da due rivoluzioni, che misero in crisi lo stato liberale e permisero l’avvento del fascismo : L’impresa di Fiume: la “rivoluzione di destra” scatenata dal mito della “vittoria mutilata” Il “biennio rosso”: la “rivoluzione di sinistra” scatenata dal malcontento degli operai e dei contadini

La “vittoria mutilata” I nazionalisti parlarono per questo di vittoria mutilata. Il governo liberale italiano fu accusato di eccessiva debolezza per aver firmato il trattato di pace. La questione era complicata ancora di più dalle rivendicazioni italiane della città di Fiume: la città era popolata da Italiani, eppure era destinata a diventare una città jugoslava. Il trattato di pace di Versailles (maggio 1919) concedeva all’Italia: Trentino, Alto Adige, Venezia Giulia, Istria. Non le era riconosciuta, come invece prevedeva il Patto di Londra (1915), gran parte della Dalmazia, in quanto popolata da slavi ………….

Giolitti contro D’Annunzio sulla “Questione di Fiume” p. 27 Il poeta D’Annunzio, eroe della grande guerra, non accettò la firma del trattato di Versailles e occupò militarmente Fiume nel settembre 1919. Tutta la comunità internazionale condannò il gesto. Giolitti, tornato al potere (estate 1920), firmò il Trattato di Rapallo (1920): alla Jugoslavia la Dalmazia, all’Italia Zara, Fiume “Stato indipendente”. Ordinò poi all’esercito di assediare Fiume per scacciare il governo rivoluzionario di D’Annunzio Quella di D’Annunzio era stata una rivoluzione “di destra” (di tipo nazionalista) condotta contro lo Stato liberale, ritenuto debole e inadeguato. Il suo esempio sarà seguito da Mussolini con la marcia su Roma del 1922

IL SUCCESSO DEI PARTITI DI MASSA I voti dei lavoratori italiani erano contesi da due grandi partiti: PARTITO POPOLARE fondato da DON LUIGI STURZO nel 1919 Sviluppo della solidarietà sociale Difesa della piccola proprietà contadina PARTITO SOCIALISTA fondato da Turati e Bissolati nel 1892 Basato sull’ideologia marxista Nel 1919 vince le ELEZIONI col 32% dei VOTI Ala RIFORMISTA con TURATI Ala RIVOLUZIONARIA 1921 a Livorno, nasce il PARTITO COMUNISTA D’ITALIA grazie a un gruppo di dirigenti tra cui Gramsci, Bordiga e Togliatti FONDERA’ il partito Socialista unitario di cui diventerà SEGRETARIO l’On. MATTEOTTI

p. 28 Il “Biennio rosso” (1919-1920) La Cgl rivendica aumenti salariali e riduzione dell’orario di lavoro Gli industriali rispondono con la serrata delle fabbriche… Gli operai occupano le fabbriche Giolitti media e risolve la situazione Scioperi in Pianura padana Occupazione delle terre al Sud

L’idea di Mussolini… I “rossi” iniziano a fare paura: - ai proprietari terrieri, agli imprenditori, ai ceti medi, al governo e al re. Si teme che in Italia possa scoppiare una rivoluzione comunista, come era successo in Russia Si diffonde sempre di più tra gli Italiani un grande desiderio di ordine e di sicurezza. Mussolini coglie l’occasione per proporre il fascismo come movimento “difensore dell’ordine” e “nemico di ogni rivoluzione”. Per questo smette anche di appoggiare D’Annunzio nella sua rivoluzione di Fiume.

I Fasci di combattimento p. 30 La parola “fascismo” deriva dal fascio di verghe che venivano portate nell’antica Roma da appositi addetti chiamati “littori” (da qui la denominazione "fascio littorio"). I fascis littorii erano le guardie del corpo personali del magistrato;tra le verghe del Fascio, o lateralmente, era inserita una scure, che però in età repubblicana veniva tolta quando si era all’interno della città. Simboleggiava la volontà di dominare i territori appartenuti un tempo all’impero romano. Organizzazione paramilitare Fondata a Milano Nel 1919 Formata da appartenenti al ceto medio ed ex combattenti Disprezzo per il governo Nostalgia della guerra Legittimazione della violenza

I Fasci di combattimento p. 30 I fascisti erano organizzati in Squadre d’azione (squadracce), riconoscibili per il manganello, la camicia nera, il teschio sulla cintura, il fez in testa, il saluto romano (il modello furono i “legionari” di D’Annunzio). Ogni squadra era capeggiata da un ras e aveva il compito di reprimere con la violenza i “rossi” nelle campagne. Partendo dall’Emilia, i fascisti scatenarono una controrivoluzione. Le sedi dei sindacati, delle camere del lavoro e dei giornali socialisti erano prese d’assalto, devastate e incendiate. Contadini e operai socialisti venivano umiliati (costretti a bere l’olio di ricino), picchiati a manganellate, addirittura uccisi a colpi di pistola.

1920: i fatti di Palazzo d’Accursio Mussolini conduce i fascisti a Bologna, dove i socialisti stanno festeggiando il loro insediamento al Comune, che ha sede a Palazzo D’Accursio. I fascisti sparano sui socialisti e nello scontro muoiono delle persone. Questo evento viene considerato l’atto di nascita del Fascismo Seguono numerose altre SPEDIZIONI PUNITIVE contro gli operai in sciopero e contro le leghe contadine sia rosse (=socialiste e comuniste) sia bianche (=cattoliche). APPOGGIATI DAL CETO MEDIO. FINANZIATI DA MOLTI INDUSTRIALI E PROPRIETARI TERRIERI, DA BANCHE E COMMERCIANTI. COPERTI DALLA MAGISTRATURA E DALLA POLIZIA.

p. 31 L’impunità dei Fasci Le squadre fasciste erano considerate ANTISOVVERSIVE: per questo le loro violenze, rivolte contro i disordini “rossi”, erano generalmente giustificate e tollerate I Tribunali tolleravano le violenze fasciste, scagionando gli squadristi oppure “punendoli” con lievi condanne. La polizia e l’esercito non intervenivano per fermare le spedizioni punitive dei fascisti. Spesso le appoggiavano, anche se non apertamente. Le forze dell’ordine arrestarono 396 fascisti e 1421 socialisti. Gli squadristi si infiltravano nelle manifestazioni operaie di piazza per provocare degli incidenti di cui poi sarebbero stati accusati i comunisti. In questo modo accrescevano la paura dei “rossi” nella gente. Anche il governo e il re, seppure non in modo aperto, sostenevano le azioni squadriste. A favore degli squadristi erano naturalmente gli imprenditori, i proprietari terrieri e il ceto medio. ATTENZIONE: se nel 1919 i fasci di combattimento erano appena 31, nel 1920 le squadre d’azione, formate da ex arditi, erano più di 1000

PRIMO DOPOGUERRA CRISI ECONOMICA QUADRO POLITICO “vittoria mutilata” (scontento degli ex-combattenti) QUESTIONE FIUMANA CRISI ECONOMICA Debiti con gli USA Inflazione Stipendi bassi Larga povertà (invalidi di guerra e reduci ora disoccupati) 1919-1920 BIENNIO ROSSO OCCUPAZIONE DELLE FABBRICHE OCCUPAZIONE DELLE TERRE D’Annunzio occupa la città di Fiume 1920 Giolitti firma con la Iugoslavia il TRATTATO DI RAPALLO: Fiume città indipendente città di Zara all’Italia Dalmazia alla Iugoslavia Guidata dalla CGL (= sindacato dei lavoratori) che chiede: Aumento dei salari Diminuzione degli orari di lavoro NORD: Scioperi agrari SUD: Occupazione delle terre incolte Intervento di Giolitti: convince gli industriali a cedere alle richieste sindacali. In cambio la CGL convince gli operai a sgombrare le fabbriche occupate. QUADRO POLITICO Don Luigi Sturzo CATTOLICO Appoggiato dal Vaticano Valori della famiglia, della solidarietà sociale, libertà della Chiesa Difesa dei contadini (leghe bianche, che partecipano all’occupazione delle terre) PARTITO POPOLARE Filippo Turati SOCIALISMO: difesa dei lavoratori contro i “padroni” cioè gli industriali e i proprietari terrieri Vicino alla CGL Votato soprattutto dagli operai PARTITO SOCIALISTA 1921 CONGRESSO DI LIVORNO: Il PSI si divide in: PARTITO SOCIALISTA Riformista e antisovietico Filosovietico (vuole rovesciare il sistema attraverso la rivoluzione) Antonio Gramsci PARTITO COMUNISTA PAURA DI UNA RIVOLUZIONE BOLSCEVICA E PROLETARIA ANCHE IN ITALIA Marzo 1919: MUSSOLINI FONDA I FASCI DI COMBATTIMENTO Organizzazione paramilitare. Molti reduci di guerra. Indossano la camicia nera. Sono organizzati in squadre d’azione o “squadracce”. IDEE:: - Nostalgia per le emozioni forti e virili della GUERRA - NAZIONALISMO - ANTISOCIALISMO - VIOLENZA CONTRO SOCIALISTI E LAVORATORI IN SCIOPERO 1920: FATTI DI PALAZZO D’ACCURSIO : Mussolini conduce i Fasci a Bologna, dove i socialisti stanno festeggiando il loro insediamento al Comune, che ha sede a Palazzo D’Accursio. I Fasci sparano sui Socialisti e nello scontro muoiono delle persone. Questo evento viene considerato l’atto di nascita del Fascismo. I Fasci fanno numerose altre SPEDIZIONI PUNITIVE contro gli operai in sciopero, le leghe contadine sia rosse (= socialiste e comuniste) sia bianche (= cattoliche), le sedi sindacali, le sedi dei partiti, le abitazioni dei dirigenti sindacali e politici (= devastazioni, incendi, pestaggi) APPOGGIATI DAL CETO MEDIO. FINANZIATI DA MOLTI INDUSTRIALI E PROPRIETARI TERRIERI, DA BANCHE E COMMERCIANTI. COPERTI DALLA MAGISTRATURA E DALLA POLIZIA.

Il Fascismo diventa partito (1921) Tra il 1920 e il 1921 Mussolini comprese che occorreva far rientrare il fascismo nella “legalità”. Le violenze squadriste, infatti, restavano in tutto e per tutto delle azioni criminali. Nel 1921 Mussolini fondò il Partito nazionale fascista (PNF) e accettò la proposta del capo del governo, Giolitti, di entrare a far parte del Blocco nazionale: era un’alleanza elettorale con cui i fascisti, i cattolici e i liberali si presentavano uniti alle elezioni del 1921 per sconfiggere i socialisti . Giolitti legò a sé i fascisti perché convinto di poterli “usare”.

Le elezioni del 1919 e del 1921 a confronto Quando il partito fascista entrò in Parlamento (1921), il fascismo assunse due volti: uno “legale” (Fascismo parlamentare), l’altro violento e criminale (il Fascismo “agrario” degli squadristi) I due fascismi erano in conflitto: i ras non tolleravano il PATTO DI PACIFICAZIONE che Mussolini stava portando avanti in Parlamento coi liberali e gli stessi socialisti. Continuavano così senza sosta le violenze squadriste.

p. 33 1922: la marcia su Roma La marcia fu ben poca cosa: gli squadristi che si erano radunati a Napoli per marciare su Roma, una volta giunti nella capitale sfilarono rapidamente sotto Palazzo Venezia e nei pressi dell’Altare della Patria per poi essere ricondotti in massa in stazione e allontanati da Roma. Gli squadristi stessi restarono delusi dal Duce e da quella marcia che di rivoluzionario non ebbe nulla. La marcia su Roma è stata solo in apparenza una prova di forza del fascismo. In realtà, la marcia fu una semplice “parata” di camicie nere. - Il re si rifiutò di firmare lo stato d’assedio di Roma che Facta (capo del governo) aveva proposto. - Il re impedì all’esercito di intervenire contro le camicie nere in marcia.

Vittorio Emanuele III vedeva in Mussolini il capo di governo ideale per una politica autoritaria e antiparlamentare. Per questo non solo non lo ostacolò, ma gli offrì il governo (30 0ttobre 1922). Anche per questa ragione, Mussolini non permise agli squadristi giunti a Roma di creare disordini ma li fece semplicemente sfilare e poi ripartire. Iniziava così, nel 1922, l’era fascista: un ventennio di dittatura in cui tutti i principi liberali e democratici che si erano affermati nel corso del XIX secolo furono repressi.

p. 35 MUSSOLINI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO: trasformazione dello Stato liberale in Stato autoritario riduzione del numero dei ministeri, apparentemente per far risparmiare lo Stato, in realtà per liberarsi di molti funzionari fedeli allo Stato liberale; istituzione del Gran Consiglio del Fascismo; istituzione della Milizia, un corpo militare separato dall'esercito, che era ancora al comando del re; modifica della legge elettorale…; fondazione della Ceka, una polizia politica segreta. Mussolini, ex socialista, la chiamò come la polizia segreta sovietica; appellativo pubblico di duce, "capo" (dal latino dux).

Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN) Si trattava di un esercito personale al comando di Mussolini Serviva sia per “normalizzare” gli squadristi più accesi, sia come minaccia verso gli oppositori

Il discorso di Mussolini alla Camera 3 gennaio 1925 p. 36 “Ebbene, dichiaro qui, al cospetto di questa Assemblea e al cospetto di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto. Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se il fascismo non è stato che olio di ricino e manganello, e non invece una passione superba della migliore gioventù italiana, a me la colpa! Se il fascismo è stato un'associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere! Se tutte le violenze sono state il risultato di un determinato clima storico, politico e morale, ebbene a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l'ho creato con una propaganda che va dall'intervento ad oggi. “

Le leggi “Fascistissime” (1926) SOPPRESSIONE DELLE LIBERTÀ DI STAMPA E DI ASSOCIAZIONE CHIUSURA DEI SINDACATI, SOSTITUITI DALLE CORPORAZIONI (riduzione dei salari) ABOLIZIONE DEL DIRITTO DI SCIOPERO CREAZIONE DELL’OVRA (POLIZIA POLITICA) CREAZIONE DI UN TRIBUNALE SPECIALE PER I REATI POLITICI ISTITUZIONE DELLA PENA DI MORTE PER GLI OPPOSITORI POLITICI PERSECUZIONE DEGLI OPPPOSITORI POLITICI (DEFINITI “ANTIFASCISTI”) TRAMITE CARCERE, CONFINO, ASSASSINIO p. 37

1922-26: dalla marcia su Roma alla dittatura Il 28 ottobre 1922 migliaia di fascisti occupano la capitale Facta propone al re di decretare lo stato di assedio. Vittorio Emanuele III decide di convocare Mussolini e gli affida il compito di formare il nuovo governo. 1924: vittoria elettorale, anche grazie a brogli e intimidazioni, del listone in cui confluiscono fascisti e conservatori Mussolini altera profondamente il carattere liberale dello Stato. 1926: soppressione dei partiti ad eccezione del PNF; poteri cumulati nelle mani del Duce; accentramento amministrativo; istituzione del Tribunale speciale… 1924: dopo la denuncia dei brogli fatta in Parlamento, il deputato socialista G. Matteotti viene rapito e ucciso dai fascisti. 3 gennaio 1925: Mussolini si assume la piena responsabilità dell’accaduto

I Patti Lateranensi o Concordato (1929) Per accrescere il suo consenso Mussolini decise di trovare una conciliazione con la Chiesa 11 febbraio 1929: Patti Lateranensi composti da 3 documenti: Trattato che riconosceva Stato Italiano e Vaticano Convenzione finanziaria, somma girata al Vaticano come indennizzo… Concordato, che stabilisce i nuovi rapporti fra Stato e Chiesa: valore civile del matrimonio religioso, insegnamento della Religione cattolica, libertà totale della Chiesa nella nomina dei vescovi Mussolini è l’uomo della Provvidenza (Pio XI)

La trasformazione dello Stato liberale in Stato autoritario 1921 ELEZIONI POLITICHE: Giolitti per contrastare il partito Popolare e il Partito Socialista forma una grande coalizione, chiamata BLOCCHI ELETTORALI NAZIONALI, con i FASCISTI. Mussolini trasforma i fasci di combattimento in PARTITO NAZIONALE FASCISTA e guadagna 35 seggi in Parlamento. 1922 MARCIA SU ROMA La trasformazione dello Stato liberale in Stato autoritario 1924 ASSASINIO MATTEOTTI 1926 LEGGI FASCISTISSIME 1929 PATTI LATERANENSI O CONCORDATO CON LA CHIESA CATTOLICA - rinuncia al carattere laico dello Stato Cattolicesimo religione di Stato e “fondamento e coronamento dell’istruzione pubblica” (già nel ’23 la riforma Gentile aveva introdotto l’insegnamento della religione cattolica). In cambio il Vaticano, dopo 60 anni dalla breccia di porta Pia, riconosce la legittimità del Regno di Italia

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Le bonifiche Scopi: debellare la malaria aumentare l’occupazione aumentare la produzione Solo 1/10 del piano venne realizzato, e solo nell’Agro Pontino

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