Anziani cronici non autosufficienti e malati di Alzheimer La formazione infermieristica Valerio Dimonte Torino 22 ottobre 2010
Anni Settanta - Ottanta Accordo Strasburgo - Mansionario Evoluzione della formazione e dell’assistenza infermieristica Anni Venti - Trenta Scuole convitto Anni Settanta - Ottanta Accordo Strasburgo - Mansionario Anni Novanta - Duemila D.U. - Profilo – Laurea – Autonomia e responsabilità- 2
Cronicità - Disabilità Anni Novanta - Duemila Cronicità - Disabilità Diritti del cittadino Prendersi cura Infermiere professionista in grado di agire con autonomia e responsabilità nella complessità 3
Profilo dell’infermiere laureato in infermieristica responsabile dell’assistenza generale infermieristica D.M. 739/94 ASSISTENZA Preventiva Curativa Palliativa Riabilitativa Tecnica Relazionale Educativa dall’accertamento alla valutazione a persone di tutte le fasce d’età 4
sanità pubblica: infermiere di sanità pubblica; La formazione infermieristica post-base per la pratica specialistica è intesa a fornire agli infermieri di assistenza generale delle conoscenze cliniche avanzate e delle capacità che permettano loro di fornire specifiche prestazioni infermieristiche nelle seguenti aree: sanità pubblica: infermiere di sanità pubblica; pediatria: infermiere pediatrico; salute mentale-psichiatria: infermiere psichiatrico; geriatria: infermiere geriatrico; area critica: infermiere di area critica. 5
L’obiettivo generale Al termine del percorso triennale lo studente sarà responsabile dell’assistenza generale infermieristica nel campo della salute degli anziani Ricoverati nei diversi contesti di cura Nelle diverse tappe del percorso diagnostico terapeutico riconoscendo e valutando problemi di media e bassa complessità
Gli ambiti di formazione Attività d’aula (Problemi di salute dell’anziano) Il tirocinio Attività didattica a scelta dello studente (partecipazione a progetti di ricerca avviati, convegni, attività di prevenzione sul territorio, volontariato, auto mutuo aiuto, AUSER, ecc.)
Didattica d’aula Analizzare il ruolo infermieristico nell’assistenza globale alla persona anziana affetta dalle patologie croniche degenerative epidemiologicamente più rilevanti Descrivere i metodi di Valutazione Multidimensionale del paziente anziano Descrivere la rete di strutture e servizi di prevenzione e di assistenza all’anziano e le diverse figure professionali che vi operano Illustrare i più significativi riferimenti normativi sulla tutela e l’assistenza sociosanitaria delle persone anziane
Didattica d’aula Gli elementi di fragilità fisici e psicologici Lo stato polipatologico e la Polifarmacoterapia Le complicanze e la loro prevenzione soprattutto per ciò che riguarda : i danni tromboembolici, le lesioni da pressione, gli ausilii per facilitare la mobilizzazione, l’adeguamento degli spazi ambientali (sindrome ipocinetica)
Didattica d’aula L’assistenza infermieristica alla persona anziana nelle seguenti condizioni: confusionali e di agitazione alterazione delle capacità cognitive alterazione delle funzioni urinarie e fecali alterazione delle capacità di alimentarsi riduzione delle capacità di movimento e di autosufficienza riduzione delle capacità d’igiene alla persona e di vestizione
Attività d’aula La valutazione della capacità d’autodeterminazione dell’anziano Il consenso informato agli atti assistenziali La custodia e la salvaguardia dell’incolumità fisica del paziente L’utilizzo dei mezzi di contenzione
Attività d’aula Finalità, modalità di accesso, modelli organizzativi e assistenziali utilizzati nelle: - Residenze Assistenziali - Case protette - Cure Domiciliari ecc.
Il tirocinio – obiettivi assistenziali 17 obiettivi generali 29 obiettivi specifici Per gli ambiti di cura specifici e generali
Obiettivi - ACCOGLIENZA Rilevare i dati utili a descrivere il rischio o l’entità del disorientamento psicocognitivo connesso con l’esperienza di ricovero Utilizzare al momento dell’ingresso nel contesto di cura strategie atte a favorire l’orientamento della persona assistita nel nuovo ambiente di vita attraverso: Garanzia di presenza continuativa di persona conosciuta Personalizzare unità di cura ……
Obiettivi - COMUNICAZIONE Utilizzare un atteggiamento di ascolto nei riguardi del paziente e del care giver attraverso: Rilevazione degli elementi ricorrenti del discorso Identificazione del vissuto rispetto alla malattia Riconoscimento delle difficoltà espresse e sottese
Obiettivi - COMUNICAZIONE Scegliere modalità comunicative adeguate alle caratteristiche della persona assistita tenendo conto di possibili alterazioni patologiche che possono limitare: Funzione sensoriale Funzione mnesica Funzione logico-deduttiva
Obiettivi - PIANIFICAZIONE Nel definire il programma di attività tenere conto delle abitudini di vita e delle ritualità della persona assistita soprattutto per quanto concerne: stati di incontinenza urinaria e fecale stati di agitazione, confusione, disorientamento stati di riduzione della capacità di movimento stati di alterazione della capacità di alimentarsi
Obiettivi – TRATTAMENTI TERAPEUTICI Gestire i programmi terapeutici prescritti, relativamente alle principali terapie Monitorare gli effetti terapeutici attesi e segni e sintomi di effetti collaterali legati a sovradosaggio, interazione fra farmaci, correlati alla specifica sensibilità della persona anziana Monitorare la scarsa adesione alla terapia connessa a ridotta capacità di collaborare e resistenza al cambiamento di abitudini terapeutiche consolidate o di abitudini di vita
Obiettivi – EDUCAZIONE TERAPEUTICA Definire nel progetto educativo, insieme al care giver, aspetti relativi a: Gestione della terapia ed individuazione di segni e sintomi dei suoi effetti terapeutici collaterali Gestione dei dispositivi di somministrazione terapeutica Gestione delle stomie Prevenzione e trattamento delle lesioni cutanee
Tirocinio – metodologie tutoriali Gestione di piccoli gruppi di pazienti nei diversi contesti di cura Percorsi formativi attraverso i diversi servizi di cura, centrati sul paziente (pronto soccorso – degenza – ADI – RSA – UVG) Attività di ricerca
Formazione post- base MASTER – infermiere Case Manager Valuta e progetta l’assistenza per la persona attiva le risorse professionali sociali e sanitarie necessarie al caso governa il processo di dimissione attivando le risorse disponibili nel territorio già al momento dell'accoglienza, individuando il percorso extra ospedaliero più appropriato Individua e reperisce le risorse strumentali necessarie a garantire la continuità e la sicurezza assistenziale al domicilio, in un'ottica di gradualità delle cure e dimissione protetta
In sintesi Laurea triennale Master 1° livello Riconosce le caratteristiche dei principali stati patologici Applica le scale di valutazione funzionale Problemi di media bassa complessità Applica le scale di valutazione funzionale, cognitiva, comportamentale Pianifica e gestisce l’assistenza per problemi di alta complessità secondo la logica del primary nursing e del case management
Grazie e buona giornata