Didattica generale 2° lezione Appunti tratti dai testi

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Transcript della presentazione:

Didattica generale 2° lezione Appunti tratti dai testi Cerri R., L’evento didattico, Carocci, Roma, 2007 Calvani A., Fondamenti di didattica, Carocci, Roma, 2008 A. Calvani, Fondamenti di didattica, Carocci, Roma, 2008

Didattica Nel corso dei tempi: istanza di riflessività attorno alle azioni che caratterizzano le attività concretamente connesse all’insegnamento; negli ultimi 50anni questa area si è arricchita di un proprio lessico ed apparato concettuale fino a presentarsi oggi come un corpus ragionevolmente ricco ed autonomo di conoscenze e metodologie v Appunti, con frasi riportate, tratti da A. Calvani, Fondamenti di didattica. Teoria e prassi dei dispositivi formativa, Carocci, Roma, 2008

Didattica Accanto ad una prassi didattica si è costituita una Didattica come ambito di conoscenza, il cui scopo è di migliorare la prima. Vuoi coadiuvando l’individuazione di validi obiettivi [nuove conoscenze], vuoi suggerendo percorsi e metodologie più efficaci per il loro conseguimento v A. Calvani, Fondamenti di didattica, Carocci, Roma, 2008

Definizione La didattica si occupa della riproduzione del sapere in una mediazione fra cultura e novizi che avviene attraverso esperti e all’interno di istituzioni a ciò predisposte. Questa mediazione si sviluppa attraverso azioni progettuali, attuative, negoziative e valutative, idonee a favorire, nei diversi contesti, dei processi di acquisizione di migliore qualità ed efficacia attraverso l’allestimento di specifici dispositivi formativi. A. Calvani, Fondamenti di didattica, Carocci, Roma, 2008

quindi si colloca all’interno di istituzioni formative: strutture predisposte a favorire processi acquisitivi attraverso l’interazione tra soggetti, norme, supporti materiali e strumentali; queste strutture si collocano in diversi contesti: scuola, extrascuola, università, inserimento professionale, disabilità, intercultura, mondo dei piccoli, mondo degli adulti, …; all’interno di tali organizzazioni la didattica opera per l’ottimizzazione dei processi acquisitivi; essa si esprime attraverso capacità progettuali, attuative, negoziali e valutative, alla luce delle conoscenze che la ricerca ha messo in evidenza. A. Calvani, Fondamenti di didattica, Carocci, Roma, 2008

Didattica (testo) “La didattica è un complesso di saperi teorico-pratici, scienza contemporaneamente autonoma e strettamente collegata alla pedagogia, dotata di una forte marcatura progettuale, metodologica, valutativa, la cui consapevolezza critica, assunta quale guida dell’agire educativo, trasforma in azione la riflessione sui processi educativi e culturali per ritornare ad essa in un circolo dove l’una continuamente rinvia all’altra.” [Cerri, L’evento didattico, Carocci, Roma, 2007]

scienza autonoma che ha: un complesso di saperi teorico-pratici, scienza contemporaneamente autonoma e strettamente collegata alla pedagogia scienza autonoma che ha: un oggetto (processi educativi e culturali), un linguaggio specifico (sistemi di segni che la regolano e la veicolano), un metodo, collegata ad altre scienze che si occupano dell’uomo e della sua educazione; [Cerri, L’evento didattico, Carocci, Roma, 2007]

Oggetto: processi educativi e culturali* non pensare solo alla scuola e all’insegnamento (o apprendimento/insegnamento), ma pensare, ad esempio, alla prima educazione impartita dal genitore che insegna regole, conoscenze, comunicazione, regole per la sopravvivenza, …1 il genitore che ha appreso dalla società (in genere, compresa anche la scuola), trova le modalità operative per rapportarsi ai figli (teoria-prassi) * .invece che “processi di insegnamento/apprendimento” che ricordano esclusivamente la scuola 1 .si rimanda, cioè, alla società nella sua funzione educativa [Cerri, L’evento didattico, Carocci, Roma, 2007]

Oggetto:processi educativi e culturali il rapporto allievo-didattica è distribuito nella società, non solo scuola ma anche altri contesti come luoghi di formazione nei contesti dell’extrascuola esistono le curvature verso le categorie didattiche di progettazione, valutazione, osservazione, …., che vivono nel rapporto teoria-prassi [Cerri, L’evento didattico, Carocci, Roma, 2007]

EducazionePedagogiaDidattica “dare un corpus razionalmente fondato alle idee che sottendono la relazione educativa fra un essere umano e l’altro (inizialmente più piccolo)” pedagogia didattica “per concretizzare praticamente e strutturare le fasi metodologiche di un apprendimento che, di volta in volta, si è concentrato su aspetti culturali, artistici, filosofici, religiosi, disciplinari, sociali, .., è sorta l’esigenza di dare un nome a questi momenti, di identificare una o più tecniche che rendano visibile tale relazione: la didattica” [Cerri, L’evento didattico, Carocci, Roma, 2007]

EducazionePedagogia “dare un corpus razionalmente fondato alle idee che sottendono la relazione educativa fra un essere umano e l’altro (inizialmente più piccolo)” bla, bla, … bla, Pedagogia

PedagogiaDidattica “per concretizzare praticamente e strutturare le fasi metodologiche di un apprendimento che, di volta in volta, si è concentrato su aspetti culturali, artistici, filosofici, religiosi, disciplinari, sociali, .., è sorta l’esigenza di dare un nome a questi momenti, di identificare una o più tecniche che rendano visibile tale relazione: la …………………..”

Didattica

PedagogiaEducazioneDidattica [Cerri, L’evento didattico, Carocci, Roma, 2007]

a pedagogia psicologia didattica sociologia

Didattica come teoria-prassi oppure teoria prassi

Didattica come teoria-prassi Oppure teoria prassi

Didattica come teoria-prassi l’agire didattico si sostanzia con e sostanzia il sapere didattico che è: un sapere precedente all’azione, un sapere nell’azione, un sapere susseguente all’azione. Il ruolo della teoria nella prassi educativa è quello di illuminare lo scenario di azione offrendo coordinate di senso e non già determinare rigidamente l’azione stessa [Cerri, L’evento didattico, Carocci, Roma, 2007]

Didattica come teoria-prassi In 2 e 3, collegamenti con Schön che, nel testo Il professionista riflessivo, parla di: riflessione in azione riflessione con l’azione riflessione sull’azione

Schön: riflessione in azione “Nella prassi delle prestazioni spontanee, intuitive, dell'agire quotidiano, ci dimostriamo intelligenti in modo peculiare. Spesso non riusciamo ad esprimere quello che sappiamo. [...] Il nostro conoscere è normalmente tacito, implicito nei nostri modelli di azione e nella nostra sensibilità per le cose delle quali ci occupiamo.” [PR pp. 76-77] [1]

Schön: riflessione in azione “Analogamente, l'attività lavorativa quotidiana del professionista si fonda sul tacito conoscere nell'azione, nella pratica quotidiana egli formula innumerevoli giudizi di qualità per i quali non  è in grado di definire criteri adeguati e mostra capacità per le quali non è in grado di definire regole e procedure. Persino quando fa un uso consapevole di teorie e tecniche fondate sulla ricerca, dipende da taciti riconoscimenti, giudizi, e azioni esperte. [...] ” [PR pp. 76-77] [e]

Schön: riflessione in azione Schön parla di "riflessione nel corso dell'azione" : “[...] sia la gente comune sia i professionisti spesso riflettono su ciò che fanno, a volte persino mentre lo fanno. [...] C'è qualche fenomeno enigmatico, problematico o interessante che l'individuo sta cercando di affrontare. Quando egli cerca di coglierne il senso, riflette anche […] [sulla] sua azione, che fa emergere, critica, ristruttura, e incorpora nell'azione successiva.” [PR p. 76]

Doppia valenza: quasi un agire ‘inconsapevole’; si sa agire ma spesso è frutto dell’esperienza radicata più che da analisi, pur veloce, della situazione; ma anche un agire ‘consapevole’ che consiste nel saper usare conoscenze acquisite; in entrambi i casi con la sua azione ristruttura la sua conoscenza e la propria modalità di azione.

Schön: riflessione con l’azione Schön introduce anche il concetto di riflessione con l’azione: a causa della complessità della situazione, “le azioni del progettista tendono [possono tendere], fortunatamente o sfortunatamente, a produrre conseguenze diverse rispetto a quelle desiderate. Quando questo accade, il progettista può tener conto delle modificazioni non intenzionali che ha prodotto nella situazione generando nuovi apprezzamenti e comprensioni e operando nuove scelte.“[PR p. 155] [1]

Schön: riflessione con l’azione “[inizialmente] egli modella la situazione in conformità con il proprio iniziale apprezzamento di essa, la situazione «replica», ed egli risponde alla replica impertinente della situazione.”[PR p. 103] “Il professionista, riflettendo su tale replica, può trovare nella situazione nuovi significati che lo portano ad una nuova ristrutturazione.” [PR p. 155] [2]

Il metodo ora “didattica generale”, ma in precedenza “metodologia e didattica”, intesa come insieme di regole da applicare e come applicarle; erano intese come norme costantemente applicabili e destinate a non cambiare [Cerri, L’evento didattico, Carocci, Roma, 2007] [1]

regola regola regola [2]

Regole non sempre applicabili rigidamente regola regola regola regola regola regola [3]

[4]

[5]

Il metodo “non è possibile intendere per metodo una serie di regole, come previsto dall’antica didattica normativa […]”, ma 1. B. Lonergan, Il Metodo in teologia, Queriniana, Brescia, 1975, pag. 21; citato in Cerri, L’evento educativo, Carocci, Roma, 2007, pag. 38 [8]

Il metodo “uno schema che regola operazioni distinte, in relazione fra loro, organizzate nella prospettiva del raggiungimento di un obiettivo attraverso la possibilità di replicare tali operazioni, accogliendo in esse la dimensione ideativa, creativa e cooperativa, per cui i loro esiti non saranno puramente ripetitivi […].” [Cerri, L’evento didattico, Carocci, Roma, 2007] [9]

Il metodo ... “E’ metodo, […], quella consapevolezza critica che guida sia l’insegnante sia l’educatore a progettare-agire-valutare, e a farlo [si] in modo ricorsivo e continuo, [ma] avvalendosi di una pluralità di contributi, di una molteplicità di sguardi, di ricchezza di interpretazioni” È un processo con una strategia [Cerri, L’evento didattico, Carocci, Roma, 2007] [7]

Grazie e arrivederci