Giornalismo e giornalisti dams aa.2012/13
C’era una volta… Professione giornalista
Servono ancora i giornalisti? Il giornalismo tradizionale è in crisi: -crollano le vendite dei quotidiani cartacei -ristrutturazioni, licenziamenti, ridimensionamento nel numero, nella qualità professionale, del ruolo sociale, delle retribuzioni dei giornalisti. Addio privilegi! Esplosione dei social network, del citizen journalism
Mediasauri addio? ..\rex.jpg
L’asteroide Internet Michael Crichton (autore di Jurassic Park) coniò la definizione “mediasauri” nel 1994, prevedendo la possibile fine del vecchio sistema dell’informazione e della tradizionale figura del giornalista per colpa di un asteroide che uccide di colpo i dinosauri. Previsione vera?
Pubblicità per settori (nielsen, 2012/2011) Totale pubblicità Italia -14% Quotidiani -16,9 Periodici -17,8 Tv -15,3 Radio -10,2 Internet +7,1 Cinema -24% Cartelloni -13,3 Direct mail -17,2 Negli Usa dal 2000 e il 2006 calo del 13%; dal 2006 al 2011 crollo 51%; a valori costanti pubblicità 2011 uguale a 1954
Il crollo verticale delle vendite 1990 6.808.501 1995 5.976.847 2000 6.073.158 2005 5.461.811 2008 5.141.553 2010 4.583.575 2011 4.459.818 VARIAZIONE%VENDITE 2011/1990 -34,4 Ma dal 2001 al 2011 cresciuti i lettori da 20 milioni a 24,6; molti lettori anche fra giovani
Ma quando c’è la notizia… Eppure quando ci sono fatti grossi, la vendita registra anche picchi positivi. Effetto formazione governo, manovra economica, campagna elettorale; stragi, terremoti, morti eccellenti, grandi eventi sportivi Necessità di approfondimento, di dettaglio, voglia di storie e personaggi, oltre la notizia più cruda, che non trova piena soddisfazione nell’informazione online?
Anche la free press soffre 2008, nel mondo 42milioni copie, 27 in Europa 2011 calate a 36 milioni Calo in Europa da 27 a 18 milioni Nelle Americhe regge su 7 milioni,in Asia è cresciuta In Italia: nel 2011, 12 testate per 2,95 milioni di copie;nel 2012, 10 testate per 1,7 milioni di copie La pubblicità calata 2011/2007 del 54%
Se lo Stato non paga Tutta la stampa riceve contributi dallo Stato anche i grandi giornali Ma per i giornali di partito, cooperative, è la sopravvivenza:oggi ci sono 100 testate a rischio Fino adesso elargizioni anche se non vendono Giusto per garantire libertà di stampa e pluralismo? Condizionamento? Spreco?
Web,web e ancora web Il sorpasso. Nel marzo 2011 negli Stati uniti la pubblicità e i lettori online hanno superato quelli della carta stampata. Ricerca del Pew reserch center il 46% degli americani accede all’informazione via web tre volte alla settimana contro il 40% che si rivolge ai quotidiani e ai loro siti. L raccolta pubblicitaria dei quotidiani è calata in 4 anni del 46%, scendendo a 22,8 miliardi di dollari; quella online è in continuo aumento e nel 2010 aveva raggiunto i 25,8 miliardi di dollari.
Anche il Pulitzer è online Per ben due volte, 2011 e 2010, nella storia il premio Pulitzer ( fondato nel 17 da Joseph Pulitzer, assegnato dalla scuola di giornalismo della Columbia università per un valore di 10mila dollari) è stato vinto da una testata online, ProPublica, per una inchiesta sul mondo della finanza pubblicato esclusivamente sul web. ProPublica lo aveva vinto anche l’anno precedente per una inchiesta sugli ospedali dopo l’uragano Katerina, ma era stato pubblicato sul New York Times. ProPublica è una organizzazione no-profit che produce appunto inchieste anche su richiesta di grandi testate, finanziata da ex finanzieri, e gestita da una trentina di giornalisti di altissimo livello, diretti da Paul Steiger, ex direttore del Wall Street Journal.
I giornali online Dal 2009 al 2011 lettori siti quotidiani cresciuti del 47%, contro crescita utenti internet del 22%, e rappresentano il 46,5% sul totale utenza web. Negli Usa diminuiscono copie carta, aumentano web, ora 14% diffusione totale contro 8,7 nel 2011. Rappresenta un terzo diffusione Wall street journal, 50%New York Time pure a pagamento
Una professione poco amata Nell’opinione pubblica i giornalisti non sono amati: idolatrati come mito ma spesso disprezzati Accuse: superficiali, bugiardi, servi, non autonomi, malati di protagonismo ..\..\Documenti\Immagini\cover.jpg
Tentazione:farsi da soli il giornale? E’ possibile orientarsi da soli, nel mare magnum dell’informazione senza la mediazione di professionisti di cui ci si fidi? Quanto i social network sono giornalismo? La gerarchia delle notizie: le più lette sono davvero le più importanti? Ma una società senza giornalisti è più libera e democratica?
Giornalismo, neogiornalismo, postgiornalismo… Il ruolo del “quarto potere” (diventato poi quinto, sesto con tv e internet):ancora strumento di democrazia, o di disinformazione, di killeraggio politico? Watergate: il giornalismo civile d’inchiesta, il giornalismo “cane da guardia” della democrazia, è ancora possibile? Più difficile forse, ma c’è sempre spazio. Certo bisogno. Anche se l’indipendenza dei giornali sempre da difendere Giornalisti o mezzemaniche
4 punti cardinali:ancora validi? 1. è giornalista: colui che raccoglie, seleziona, valuta, elabora, commenta, diffonde… 2. la “materia prima” di cui si occupa: le notizie 3. rispettando le regole della professione: leggi e norme deontologiche 4. e usando tutti gli strumenti: (i media) possibili, quindi carta, radio, tv, online…
Cosa distingue il giornalista Di questi 4 punti il più qualificante è il primo:non tanto raccogliere le notizie come in passato,dato che ne arrivano una marea infinita, ma valutarle, valutare le fonti, dare loro una gerarchia, una profondità. Moltiplicazione delle fonti, il dilagare dei social network oggi chiede soprattutto la selezione delle notizie, la capacità di capire e spiegare perché alcune sono più importanti di altre, qual è la più importante, quali conseguenze provoca, dare loro un contesto. Il caso wikileaks Per poterlo fare occorre intuito, professionalità,cultura,conoscenza della materia. Molti sono formalmente giornalisti. Pochi, e sempre meno, i bravi giornalisti
Quanti giornalisti in Italia! Sono iscritti all’ordine 112mila giornalisti (22.600 prof; 6128 pensionati;1900 praticanti;62mila pubbl; 7mila pubbl pens;10mila elenchi speciali;300 stranieri). Nel 75 erano 28mila; siamo il triplo che in Francia, doppio di americani e inglesi. Ultimo anno +2084, quasi tutti pubblicisti Ogni anno 1000/1300 candidati. Promossi 65% Solo uno su cinque rapporto di lavoro dipendente. Iscritti Inpgi(quelli attivi che lavorano) 45mila: 20mila dipendenti , 45mila autonomi 62% freelance dichiara meno di 5000 euro anno; 26% più di 10mila;10% più di 25mila Articoli pagati fra 3 e 5 euro Guadagnano: Fra dipendenti 66% più di 30mila euro l’anno; Stipendio medio lordo 62mila euro anno Diminuiscono contratti subordinati (circa 4% 2011/10), cresce il precariato Blocco turnover (meno 30% praticanti). Dal 2008 giornalisti diminuiti di 1100. Aumenta disoccupazione, sussidi, cassa integrazione
Come diventare giornalista Cento anni fa il primo contratto di lavoro nazionale. Prima senza regole Situazione attuale: Istituzione Ordine con legge 69 del 1963 che prevede l giornalisti divisi in tre gironi: professionisti, pubblicisti, praticanti Le scuole di giornalismo (14) sfornano solo disoccupati? Questo Albo: serve ancora? E internet? Tutti giornalisti uguale a nessun giornalista? Sempre più difficile entrare Non c’è posto per tutti, solo per quelli molto bravi
Quattro categorie di giornalisti A. I principi dell’informazione. Sono ovviamente i direttori, la direzione. Ma anche le grandi firme, i commentatori, i grandi inviati, i vignettisti di prima, i conduttori dei tg e dei gr, insomma le star, quelli che vanno in Tv, fanno opinione, sono il modello dei giovani che sognano di fare il giornalista B. Gli uomini macchina. I veri gestori dell’informazione, caporedattori, caposervizio, responsabili di pagina, decidono la scelta delle aperture, gli spazi, le illustrazioni C. I collaboratori autorevoli. Importanti solo se altamente qualificati e specializzati D. I paria. Redattori ordinari, praticanti, stagisti, pubblicisti art 36, collaboratori saltuari ininfluenti E. A parte uffici stampa
Giornalista, anche un mestiere pericoloso. Gli inviati Mestiere anche pericoloso: morti incidentali sul lavoro (teatri di guerra, catastrofi); ma anche ammazzati perché sfidavano il potere Nel 2012: 121 morti 35 in Siria 7 in Libia, 18 in Somalia,10 in Mesico Nel 2011, 107 reporter morti sul lavoro.(1044 arrestati,1959 aggrediti, 71 sequestrati) Nel 2007 anno record 172 morti, di cui 50 in Iraq In totale in Iraq dal 2003 al 2010 ci sono state 265 vittime Somalia (19) Poi Messico,Pakistan,Filippine, Georgia, Messico, Brasile In Russia dal 2000 al 2009 assassinati 35 giornalisti. E si è continuato
Giornalismo investigativo Scandali, mafia e minacce Poi ci sono quelli che vanno a scoprire scandali, corruzioni. Chi si occupa di malavita spesso è minacciato, alcuni vivono sotto scorta Nel 2009/10 in Italia circa 400 episodi di censura violenta e gravi intimidazioni:43 intimidazioni individuali,24 minacce collettive,13 aggressioni fisiche, 10 danneggiamenti Nel 2011 registrati 95 episodi di cui 40 minacce collettive che hanno coinvolto 324 giornalisti In Lombardia, Calabria, Sicilia, Campania,Lazio,Puglia
Censura di stato su internet Molti stati censurano Internet, con filtri che bloccano le ricerche. Per motivi di sicurezza, di decenza, ma anche per motivi politici. Per questo i blogger che violano gli ordini sono spesso perseguitati. Google ha denunciato la richiesta di rimozione dei contenuti da parte di molti paesi: Brasile 291, Germania 188, India 142, Stati Uniti 123. Italia 57. Richiesti anche dati utenti: Brasile 3663, Stati Uniti 3580, Gran Bretagna 1166, Italia 550. Mancano dati certi sulla Cina, attivissima. Oggi oltre 40 governi impongono la rimozione di informazioni da Internet; nel 2002 erano 4
Che tipo di giornalista? Mestiere dipende anche dal medium A.) Agenzie Chi raccoglie al fronte Chi rielabora Gli specialisti B.)Quotidiani: b1-specializzati b2-nazionali omnibus b3-regionali,interregionali b4-locali C.) Settimanali/periodici News magazine specialistici D.) Radio Come quotidiani E.) Tv F.) On line: f1. siti di testate f2. siti solo online f3. blog affermati f4. blog selvaggi f5. citizen journalism
Giornalista critico o critico giornalista? Giornalista professionista o esperto della materia?O entrambi? Esercizio continuo o saltuario dell’attività giornalistica? Quale testata? Prevale la testata o la firma?
Aggiornarsi o morire Probabile ridimensionamento ulteriore dei giornali. Ma non necessariamente loro morte. Però devono: -differenziare il prodotto, non inseguire la notizia ma il suo approfondimento -accettare la sfida sulla qualità, sulla serietà, sulla affidabilità Spazio per giornali specializzati (economia, sport, hobby) Spazio per giornali locali
Cosi’ parlo’ lo squalo ANALISI DI MURDOCH: IL GIORNALISMO SU CARTA E’ MORIBONDO, MA IL GIORNALISMO NON E’ AFFATTO MORIBONDO; RUOLO INDISPENSABILE PER LIBERTA’ E DEMOCRAZIA; FORNIRE LE NOTIZIE UTILI, CHE VUOLE IL PUBBLICO; SMETTERLA DI SCRIVERSI ADDOSSO; IL MODELLO DI BUSINESS BASATO SOLO SULLA PUBBLICITA’ E’ ENTRATO IN UNA CRISI FORSE IRREVERSIBILE; LA PUBBLICITA’ SUL WEB RIMPIAZZA SOLO IN PICCOLA PARTE QUELLA PERDUTA IL MEDIUM PIU’ MINACCIATO E’ LA FREE TV; IL FUTURO DEL GIORNALISMO APPARTIENE ALLE AZIENDE CHE GUADAGNANO E CHE VIVONO SENZA SOVVENZIONI PUBBLICHE INDIPENDENTEMENTE DALLE TECNOLOGIE CHE USANO
Cercasi giornalista tuttofare, mobile e flessibile Da oggi in avanti: Maggiore mobilità interaziendale, geografica e funzionale Unificazione redazioni cartacee e online Verso il redattore universale, con gerarchia desk che gestisce le diverse piattaforme (carta, tv, online, iptv, radio, telefonino) Verso l’inviato tuttofare: giornalista,operatore, fonico, montatore, con telecamere leggere o videofonini Termine francese “proNetariat” il proletario digitale
TRE INTERROGATIVI PER UNA PROFESSIONE 1. SOPRAVVIVERA’ LA CARTA AL DILAGARE DELL’INFORMAZIONE ONLINE? QUALE EQUILIBRIO COL WEB? COME CAMBIA LA DIETA MEDIATICA? 2. DOVE PORTA LA TECNOLOGIA NEL PRODURRE, DISTRIBUIRE E FRUIRE LE NOTIZIE? 3. COME CAMBIA LA PROFESSIONE DEL GIORNALISTA NEL NUOVO MONDO?
Attenti, pericolo!!!!!!