Distribuzione geografica della produzione chimica mondiale

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Chimica altri high tech totale industria 53,8 49,8 21,1 imprese innovative 84,7 85,5 58,1 di cui innovaz. di prodotto (% sul totale imprese) di cui solo.
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Distribuzione geografica della produzione chimica mondiale (miliardi di euro) 476 25 Totale Mondo 2006 1641 miliardi di euro Ue10 417 231 451 Ue15 169 146 87 83 32 Ue25 Nafta Resto Asia Cina Giappone Europa non Ue America Latina Altri Note: Ue25 = Unione europea escluse Romania e Bulgaria Ue10 = Paesi membri dell’Ue25 appartenenti all’Europa centro-orientale Nafta (North american free trade area) = USA, Canada e Messico Resto Asia = Asia esclusi Cina e Giappone Europa non Ue = Svizzera, Norvegia, Russia, Turchia Fonte: Cefic, anno 2007

Produzione chimica europea per paese - 2006 Quota sul totale miliardi di euro Germania 124,1 Francia 61,8 Altri 10,9% Regno Unito 55.9 Germania 26,1% Italia 54,7 Ue-10 5,2% Paesi Bassi 36,1 Belgio 6,8% Spagna 34,3 Spagna 7,2% Belgio 32,4 Ue15 451,2 Francia 13,0% Polonia 9,2 Paesi Bassi 7,6% Aggiornare Rep. Ceca 4,7 Italia 11,5% Ungheria 4,0 Regno Unito 11,7% Slovenia 4,0 Ue25 476,1 Fonte: Cefic, anno 2007

Produzione chimica europea per settore - 2006 (Ue, quota percentuale) Chimica per il consumo 13,5% Saponi e detergenti 5,9% Profumi e cosmetici 7,6% Plastica e gomma sintetica 22,5% Agrofarmaci 1,8% Fertilizzanti 3,2% Intermedi farmaceutici 3,4% Chimica di base e fibre 53,0% Vernici, adesivi e inchiostri 7,8% L’industria chimica europea nel 2006 ha realizzato un fatturato pari a 476 miliardi di euro, confermandosi leader con una quota pari a circa un terzo della produzione mondiale. Rapidamente la Cina si è affermata quale terzo Paese produttore dopo Europa e Stati Uniti. L’Italia è il quarto produttore europeo dopo Germania, Francia e Regno Unito. I nuovi Paesi membri, pur avendo un peso ancora limitato (complessivamente il 5,2%), mostrano un forte dinamismo. Al suo interno la chimica vede tre grandi comparti che presentano caratteristiche e dinamiche piuttosto diverse. La farmaceutica va ormai considerata un settori distinto. - La chimica di base ha grandi impianti per sfruttare le economie di scala e vende i suoi prodotti ad altre imprese chimiche. Includendo anche le fibre, copre il 53% della produzione chimica europea. - La chimica fine e specialistica offre una grande varietà di prodotti a praticamente tutti i settori industriali. I volumi produttivi sono più ridotti, le possibilità di differenziazione ampie ed è essenziale garantire al cliente la performance desiderata. Il comparto riveste una quota pari al 34% della produzione chimica europea. - La chimica per il consumo, che rappresenta il restante 14% circa, non produce beni intermedi ma destinati al consumatore finale. Petrolchimica 17,2% Chimica fine e specialità 33,5% Inorganici di base 5,4% Chimica fine e specialità 20,5% Fibre chimiche 2,4% Gas tecnici 2,3% Fonte: Cefic, anno 2007

Andamento del saldo commerciale europeo (Ue25, miliardi di euro) 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 1995 22 26 18 28 34 37 41 39 30 120 125 98 59 74 88 86 92 117 105 19 12 chimica altri settori industriali Fonte: Cefic, anno 2007

Saldo commerciale della chimica europea per settore (Ue25, miliardi di euro) 2000 2006 Petrolchimica 11,0 7,7 Inorganici di base -1,5 -2,7 Plastiche 3,8 5,8 Fibre -1,0 1,1 Chimica fine e specialità 13,3 15,3 Chimica per il consumo 8,7 13,4 Totale chimica 34,3 40,6 Fonte: Cefic, anno 2007

Saldo commerciale della chimica europea per area geografica (Ue25, miliardi di euro) 2000 2006 Europa non Ue25 2,5 8,8 Nafta 7,0 13,6 America Latina e Caraibi 3,7 5,2 Asia 7,4 3,5 Africa 3,4 4,7 Oceania 1,4 3,7 L’industria chimica contribuisce in modo significativo al saldo commerciale europeo: nel 2006 l’avanzo ha raggiunto i 41 miliardi di euro. Tale surplus è cresciuto molto nella seconda metà degli anni Novanta, ma successivamente sembra essersi stabilizzato. In effetti, negli ultimi 5 anni la crescita media annua delle esportazioni (+3.8%) è stata inferiore a quella delle importazioni (+5.0%). Tutti i comparti chimici, tranne gli inorganici di base, risultano in avanzo. Particolarmente rilevante è il contributo della chimica fine e specialistica (15,3 miliardi di euro) e della chimica per il consumo (13,4 miliardi di euro). La competitività della chimica europea è testimoniata anche dal fatto che risulta in avanzo rispetto a tutte le aree del Mondo. Tuttavia, l’avanzo con l’Asia si sta progressivamente riducendo e, nei confronti della Cina, l’Europa si trova ormai in deficit (670 milioni di euro nel 2006). Totale chimica 34,3 40,6 Fonte: Cefic, anno 2007

Deposito di brevetti in chimica (quota percentuale, anno 2005) Altri 10% Ue25 38% USA 26% Giappone 26% Note: stima basata su EPPATENT e WOPATENT Fonte: Fraunhofer-Institute (ISI), anno 2006

Parametri caratteristici nell’industria europea Valore aggiunto per addetto (indice chimica e farmaceutica=100) Spese per il personale per addetto (indice chimica e farmaceutica=100) Chimica e farmaceutica 100,0 Chimica e farmaceutica 100,0 Chimica 95,1 Chimica 96,2 Mezzi di trasporto 62,1 Mezzi di trasporto 90,0 Carta e stampa 61,2 Elettronica 77,7 Elettronica 60,6 Meccanica 76,4 Ind. manifatturiera 54,8 Carta e stampa 72,2 Meccanica 54,6 Ind. manifatturiera 66,4 Minerali non metalliferi 54,6 Metalli 63,4 Metalli 50,7 Gomma e plastica 61,7 Alimentare 50,3 Minerali non metalliferi 60,9 Gomma e plastica 48,8 Alimentare 52,0 Legno 35,5 Legno 43,1 Tessile e abbigliamento 28,6 Tessile e abbigliamento 37,2 Pelle e concia 28,4 Pelle e concia 36,8 Note: Ue25 Fonte: elaborazioni su dati Eurostat, anno 2004

dall’industria chimica Numero di occupati nella chimica europea Occupazione attivata dall’industria chimica (Ue25, migliaia, chimica e farmaceutica) (n° di addetti ogni 100 addetti dell’industria chimica) 25 50 75 100 Servizi, trasporti e comunicazioni Input industriali Investimenti Attivati 182 addetti indiretti ogni 100 diretti Occupazione chimica diretta e indiretta : 4 milioni Nel 2006 - Chimica : 1 milione e 300 mila - Farmaceutica : 600 mila La peculiarità forse maggiore della chimica è di essere un’industria basata sulla scienza. Storicamente la ricerca industriale è nata proprio in questo settore. La chimica europea è leader non solo in termini di produzione, ma anche di innovazione chimica: sono infatti di origine europea il 38% dei brevetti depositati in chimica. Centralità dell’innovazione, forti investimenti e risorse umane altamente qualificate sono alla base dell’elevato valore aggiunto del settore. Dopo la farmaceutica, la chimica è il settore con il più alto valore aggiunto e le maggiori spese per il personale per addetto. Un’industria chimica europea forte e competitiva è in grado di garantire posti di lavoro altamente qualificati. Escludendo la farma-ceutica, il settore occupa 1 milione e 3 cento mila addetti. Conside-rando anche l’occupazione attivata indirettamente, si arriva a stimare che ben 4 milioni di europei hanno un impiego collegato alla chimica. Negli ultimi 10 anni l’occupazione chimica è diminuita significati-vamente. Una parte del calo si spiega con l’outsourcing di attività prima svolte all’interno delle imprese chimiche con conseguente miglioramento dell’efficienza operativa. La riduzione degli addetti riflette anche il peso crescente dei servizi a scapito delle attività manifatturiere nelle economie avanzate. Altri 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Note: l’occupazione attivata è calcolata misurando l’impatto degli acquisti diretti, di quelli indiretti (ovvero dei settori che vendono alla chimica) e degli investimenti necessari per sostenere la produzione dell’industria chimica Fonte: elaborazioni su dati Cefic, anno 2007