Modalità, Metodologia e Moduli

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Transcript della presentazione:

Modalità, Metodologia e Moduli Seminario CLIL Modalità, Metodologia e Moduli Sessione 2: Parte 1: La progettazione CLIL Nancy Campanale Ist. Mag. “Duca degli Abruzzi” - Treviso 11 novembre 2002

Tematiche viste nella Sessione 1 (4 nov 02) Parte 1: Background, Overview & Troubleshooting CLIL: terminologia, origini/sviluppo, vision, presupposti, caratteristiche, componenti CLIL: tipologie docenti, il docente “veicolare”, i materiali, le discipline, gli argomenti, quanta L2 CLIL: troubleshooting (prevenzione/ricerca guasti) Parte 2: Considerazioni e Componentistica Uso L1/L2: Quanta? Quale? Come promuoverlo “Le” lingue da insegnare L’input comprensibile Il testo scritto: come “manipolarlo” come sfruttarlo ESERCITAZIONE

Sessione 2 Parte 1: La progettazione CLIL Modulo, moduletto, minimodulo, unità o attività? Criteri di inclusione contenuti disciplinari contenuti linguistici (S/O) lessicali strutturali Esempi di progettazione fisica (prof. Alfonso Raspi) altri esempi

Parte 2: Esercitazioni pratiche Esercitazione guidata 1: Il testo scritto Esercitazione guidata 2: La presentazione orale Esercitazione guidata 3: La verifica

Il “modulo” Ai fini del CLIL, il modulo è spesso un “mini”o “micro-modulo”, unità, tema, argomento o attività: molti insegnanti incominciano la sperimentazione con pochissime ore Bisognerebbe in ogni caso strutturare un percorso che stimoli gli studenti accresca le competenze disciplinari accresca le competenze linguistiche dia un senso di compiutezza

Criteri selezione attività CLIL Task-based activity Apprendimento cooperativo Importanza degli elementi visivi Problem-solving Personalizzazione Lavoro di gruppo Interazione allievi/materiali Aspetto ludico Autonomia Emulazione Cooperazione Creatività

La progettazione Per tracciare nuovi percorsi, nuovi curricoli, anche interdisciplinari Per pianificare la crescita disciplinare e linguistica Per fornire maggiore supporto tanto al docente quanto ai discenti Per cercare di far fronte alle costrizioni d’orario, data la lievitazione dei tempi (… oltre alle normali esigenze didattiche)

Esempi di progettazione CLIL Presentazione prof. Alfonso Raspi, docente di scienze della materia all’ITC “Antonio Zanon” di Udine; moduli progettati dai prof. Elisabetta Bernardini (inglese), Roberto Grison (filosofia), Emanuela Tagliapietra e Anna Rosa Giorgini (matematica), del Liceo Scientifico “Niccolò Copernico” di Udine; esperienze condotte in altre regioni, tratte dal periodico LEND e da altre fonti

BREAK!!!

Esercitazione (Livello 1) Usare un testo a vostra scelta Decidere come sfruttarlo, individuando le difficoltà cui andranno incontro gli allievi e provvedendo a sopperirvi Indicare le eventuali modifiche grafiche da fare Predisporre esercizi adeguati, scegliendo dagli esempi forniti

Esercitazione guidata 1: Il testo scritto 1.1 Preparare attività diverse di prelettura per fornire il “preriscaldamento” agli allievi: Preparare il focus o background con due domande di tipo discorsivo (Cosa? Come? Se…? Quando? Perché ecc.) Fornire la parola centrale di uno spidergram (mappa concettuale), accennando al progressivo sviluppo

Esercizi lessicali/terminologici 1.2 Identificare le parole e i concetti-chiave del brano 1.2.1. Comporre un glossario per i vocaboli “inarrivabili” (in L1 o L2, a seconda del livello della classe) 1.2.2. Usando gli altri concetti/vocaboli chiave, preparare un esercizio di vocabolario, scegliendo fra le diverse tipologie

Esercizi lessicali/1.2.2. Matching (abbinamento): abbinare il vocabolo alla definizione corretta; abbinare le due parti di una definizione; abbinare un vocabolo a un disegno, una formula ecc. Completamento: fornire o il vocabolo (l’espressione) o la definizione, e far completare all’allievo, eventualmente con l’ausilio di un vocabolario (Ipotesi: cercare di inferire il significato del vocabolo proprio in base al contesto in cui è usato)

Esercizi di comprensione 1.3 Prepare le domande di comprensione del testo: 1.3.1. con soluzione “aperta”: prevedere due o più domande di comprensione generale (S/O); stilare un numero congruo di domande vertenti sulla comprensione più dettagliata. 1.3.2. con risposte del tipo Vero/Falso/(Non si sa); 1.3.3. con risposte a scelta multipla.

Analisi/sintesi del testo 1.4 Predisporre degli spazi per titoletti o richiami laterali che identificano i concetti base di ogni paragrafo: fornire separatamente i dati necessari e farli abbinare agli studenti; oppure lasciarli in bianco e farli riempire direttamente dagli studenti

Analisi/sintesi del testo 1.5 Predisporre un sussidio visivo che struttura graficamente il contenuto del testo: 1.5.1. usando una tabella, un diagramma, uno schema, un flow chart ecc.; oppure 1.5.2. usando degli appunti molto schematici. 1.6 Predisporre un riassunto del testo. In entrambi i casi, tener presente il livello linguistico della classe nel definire il numero e la complessità dei gaps da lasciare.

Il task, o learning by doing 1.7 Predisporre un’attività di problem-solving, un’espressione da risolvere, un aspetto da dibattere, ecc., da far eseguire a coppie o in gruppo. (Mentre gli studenti lavorano, il docente girerà per la classe, fornendo la sua opera di consulenza, incoraggiamento e monitoraggio.)

La relazione 1.8 Predisporre la “maschera” o struttura con cui, a task ultimato, gli allievi potranno riferire sull’esito del loro lavoro. (E’ opportuno fornire questo sostegno sia oralmente che per iscritto.)

1.9 Definizione lavoro Riportare sul foglio di progettazione le fasi della lezione e le attività da eseguire in ogni fase, scegliendo tra quelle preparate Verificare che gli allievi dispongono di tutti i vocaboli/le strutture/i concetti necessari per svolgere il lavoro; diversamente, indicarli Definire per ogni attività il metodo di lavoro appropriato (C/i, L/c, L/g, individuale ecc.), in modo da sviluppare le diverse abilità Es. 1. The end!!

Esercitazione guidata 2: La presentazione orale 2.1 (Guida rapida: Riferendosi allo stesso testo usato nell’Es. 1 -- o ad un altro, volendo -- predisporre una lezione “semi-frontale”) Si possono utilizzare le stesse domande e input di “pre-riscaldamento” e brainstorming, aggiungendone altre per sollecitare una parte ulteriore del vocabolario.

La ricezione orale guidata 2.2 Scegliere, fra gli esercizi/i sussidi preparati per l’Esercitazione 1, una struttura atta a: aiutare gli allievi ad acquisire i contenuti della lezione, riempendo una tabella, un flow-chart, uno schema, ecc.; oppure facilitare la trascrizione degli appunti. 2.3 Se questo sussidio è diverso da quello di cui il docente si servirà durante la presentazione, fornire anche quest’ultimo.

L’input orale comprensibile 2.3 Riferendosi agli slides 46-48 della Sessione 1, tracciare gli opportuni appunti per provvedere (prima/durante/dopo la presentazione) ai seguenti aspetti: lesson plan [oltre a questo, cos’altro andrà scritto alla lavagna, prima/durante/dopo?]; marcatori del discorso; enfasi, ridondanza; verifica della comprensione [./..]

Esercizi di comprensione/altro 2.5 Decidere, scegliendoli fra quelli già eseguiti, quali esercizi potranno essere utilizzati e se questi necessitano di modifiche o di revisioni, data la mancanza di un testo scritto. 2.6 Fare altrettanto con gli altri esercizi (schemi, riassunti, problem-solving, relazione, ecc.)

Definizione lavoro 2.7 Procedere come nell’Esercitazione 1, trascrivendo le varie fasi sul modulo di progettazione; provvedendo al lessico/alle strutture che servissero; definendo il modo di lavoro per le diverse attività. Es. 2: The end!!

Esercitazione 3: La verifica (Guida superveloce: riferendosi sempre al testo dell’Esercitazione 1 e agli esercizi e sussidi ivi creati, predisporre degli strumenti di verifica) 3.1 Individuare quelli che potrebbero essere sfruttati, così come sono, anche in fase di verifica.

Es. 3/La verifica 3.2 Inventarne di nuovi, sfruttando una o più di queste idee: intervenire sul testo originale (o su una sua rielaborazione): cancellare dei vocaboli, delle frasi, degli esempi ecc., lasciando agli allievi il compito di riempire gli spazi vuoti (cloze test); sostituire a vocaboli/nomi/concetti giusti degli altri errati, che gli allievi dovranno individuare e correggere [si segnalerà il numero degli errori da trovare]; [./..]

Es. 3/La verifica dare da risolvere o discutere un problema/una situazione simile a quanto è stato trattato negli esercizi in classe; contestualizzare il concetto da verificare in un problema o in una situazione che si differenzia da quelli visti in classe (estensione). Es. 3: The End!!

Sessione 3 18 novembre 2002 Presentazione delle attività progettate Esempi di attività più complesse (?) Altre tematiche (?) certificazione dei docenti monitoraggio della sperimentazione questionario agli allievi osservazione in classe auto-oservazione docenti sviluppo futuro