Accessi ispezioni e verifiche

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Accessi ispezioni e verifiche Il principale modulo ispettivo adottato dalla Guardia di Finanza in materia fiscale, è la verifica. detto modulo può essere definito quale attività ispettiva, che si concretizza in un sub procedimento di carattere amministrativo

1 - evasione parziale 2 - economia sommersa 3 - frode fiscale La verifica è orientata verso ogni genere di fenomenologia illecita che caratterizza il settore fiscale, quali quelle riconducibili alle quattro macrocategorie: 1 - evasione parziale 2 - economia sommersa 3 - frode fiscale 4 - elusione fiscale

in questa prospettiva, le verifiche: la verifica soggiace, oltre che alle disposizioni delle singole leggi d’imposta, alle regole contemplate dalla L. n. 212/2000 e dalla L. n. 241/90; in questa prospettiva, le verifiche: possono essere avviate solo in funzione della finalità di tutelare l’interesse pubblico alla prevenzione, ricerca e repressione degli illeciti tributari; devono essere improntate a criteri di legalità, economicità, efficacia, efficienza e trasparenza; devono essere eseguite nel pieno rispetto dei diritti e delle garanzie concesse al contribuente sottoposto a controllo; costituiscono espressione del doveroso esercizio di una pubblica funzione.

Classificazione contribuenti è operata tenendo conto delle dimensioni dei contribuenti, assumendo quale parametro l’ammontare del volume d’affari IVA o dei ricavi o compensi risultante dall’ultima dichiarazione. Da questo punto di vista, pertanto, le verifiche sono distinte in: verifiche a soggetti di minori dimensioni: volume d’affari o dei ricavi o compensi fino a 7,5 milioni di euro; verifiche a soggetti di medie dimensioni: volume d’affari o dei ricavi o compensi compreso tra 7,5 milioni di euro e 25.822.844 euro; verifiche a soggetti di rilevanti dimensioni: volume d’affari o dei ricavi o compensi superiore ai 25.822.844 euro; verifiche a soggetti di più rilevanti dimensioni VA sup. a 150 milioni;

Poteri ispettivi art. 1 del R.D.L. 3 gennaio 1926 : agli appartenenti al Corpo “sono conferiti tutti i poteri e diritti di indagine, accesso, visione, controllo, richiesta d’informazioni, che spettano per legge ai diversi uffici finanziari incaricati dell’applicazione dei tributi diretti e indiretti.” L. n. 4/29 all’art. 35 prevede la facoltà di accedere negli esercizi pubblici e in ogni locale adibito ad azienda industriale o commerciale ed eseguirvi verificazioni e ricerche.

Accesso - Art. 52 D.P.R. 633/1972 Consiste nel potere riconosciuto ai militari del Corpo di entrare e di permanere, anche senza o contro il consenso di chi ne ha la disponibilità, in locali, anche diversi da quelli in cui viene esercitata l’attività di impresa o di lavoro autonomo, al fine di eseguirvi le operazioni necessarie per porre in essere l’attività ispettiva; giuridicamente, può essere qualificato quale atto amministrativo avente natura autoritativa. Per locale deve intendersi ogni spazio chiuso e delimitato rispetto al mondo esterno nella esclusiva disponibilità, anche temporanea, di un soggetto e sottratto al libero ingresso di altri individui; detta nozione viene normalmente intesa come comprensiva, ai fini che interessano in questa sede, non solo di immobili e relative pertinenze, ma anche di taluni beni mobili, quali, principalmente, autovetture, aeromobili e natanti, che, in quanto sottoposti all’esclusivo dominio di una persona e come tali sottratti alla libera disponibilità da parte di altri soggetti ed oggettivamente destinabili all’esercizio di attività lavorative, ove risultino funzionalmente collegati all’attività economica cui si riferisce l’attività ispettiva, possono essere sottoposti ad accesso

Accesso presso locali commerciali e professionali – 1° livello Art. 52 DPR 633/72, I comma: “Gli uffici dell'imposta sul valore aggiunto possono disporre l'accesso di impiegati dell'Amministrazione finanziaria nei locali destinati all'esercizio di attivita' commerciali, agricole, artistiche o professionali per procedere ad ispezioni documentali, verificazioni e ricerche e ad ogni altra rilevazione ritenuta utile per l'accertamento dell'imposta e per la repressione dell'evasione e delle altre violazioni. Gli impiegati che eseguono l'accesso devono essere muniti di apposita autorizzazione che ne indica lo scopo, rilasciata dal capo dell'ufficio da cui dipendono… In ogni caso l'accesso nei locali destinati all'esercizio di arti e professioni dovrà essere eseguito in presenza del titolare dello studio o di un suo delegato.”

Accesso presso locali adibiti anche ad abitazione – 2° livello Art. 52 DPR 633/72, I comma: “… Tuttavia per accedere in locali che siano adibiti anche ad abitazione e' necessaria anche l'autorizzazione del procuratore della Repubblica.”

Accesso presso locali diversi dai precedenti – 3° livello Art. 52 DPR 633/72, II comma: “L'accesso in locali diversi da quelli indicati nel precedente comma può essere eseguito, previa autorizzazione del Procuratore della Repubblica, soltanto in caso di gravi indizi di violazioni delle norme del presente decreto, allo scopo di reperire libri, registri, documenti, scritture ed altre prove delle violazioni.”

Ricerche, perquisizioni personali, apertura coattiva borse, mobili ecc. Art. 52 DPR 633/72: III comma: E' in ogni caso necessaria l'autorizzazione del procuratore della Repubblica o dell'autorita' giudiziaria piu' vicina per procedere durante l'accesso a perquisizioni personali e all'apertura coattiva di pieghi sigillati, borse, casseforti, mobili, ripostigli e simili e per l'esame di documenti e la richiesta di notizie relativamente ai quali e' eccepito il segreto professionale ferma restando la norma di cui all'articolo 103 del codice di procedura penale. IV comma: L'ispezione documentale si estende a tutti i libri, registri, documenti e scritture, compresi quelli la cui tenuta e conservazione non sono obbligatorie, che si trovano nei locali in cui l'accesso viene eseguito, o che sono comunque accessibili tramite apparecchiature informatiche installate in detti locali. V comma: I libri, registri, scritture e documenti di cui e' rifiutata l'esibizione non possono essere presi in considerazione a favore del contribuente ai fini dell'accertamento in sede amministrativa o contenziosa. Per rifiuto di esibizione si intendono anche la dichiarazione di non possedere i libri, registri, documenti e scritture e la sottrazione di essi alla ispezione.

Art. 52 DPR 633/72: VI comma: Di ogni accesso deve essere redatto processo verbale da cui risultino le ispezioni e le rilevazioni eseguite, le richieste fatte al contribuente o a chi lo rappresenta e le risposte ricevute. Il verbale deve essere sottoscritto dal contribuente o da chi lo rappresenta ovvero indicare il motivo della mancata sottoscrizione.Il contribuente ha diritto di averne copia. VII comma: I documenti e le scritture possono essere sequestrati soltanto se non e‘ possibile riprodurne o farne constare il contenuto nel verbale, nonché in caso di mancata sottoscrizione o di contestazione del contenuto del verbale. I libri e i registri non possono essere sequestrati; gli organi procedenti possono eseguirne o farne eseguire copie o estratti, possono apporre nelle parti che interessano la propria firma o sigla insieme con la data e il bollo d'ufficio e possono adottare le cautele atte ad impedire l'alterazione o la sottrazione dei libri e dei registri. VIII comma: Le disposizioni dei commi precedenti si applicano anche per l'esecuzione di verifiche e di ricerche relative a merci o altri beni viaggianti su autoveicoli e natanti adibiti al trasporto per conto di terzi. IX comma: In deroga alle disposizioni del settimo comma gli impiegati che procedono all'accesso nei locali di soggetti che si avvalgono di sistemi meccanografici, elettronici e simili, hanno facoltà di provvedere con mezzi propri all'elaborazione dei supporti fuori dei locali stessi qualora il contribuente non consenta l'utilizzazione dei propri impianti e del proprio personale. X comma: Se il contribuente dichiara che le scritture contabili o alcune di esse si trovano presso altri soggetti deve esibire una attestazione dei soggetti stessi recante la specificazione delle scritture in loro possesso. Se l'attestazione non e' esibita e se il soggetto che l'ha rilasciata si oppone all'accesso o non esibisce in tutto o in parte le scritture si applicano le disposizioni del quinto comma.

Statuto dei diritti del contribuente – art. 12 1. Tutti gli accessi, ispezioni e verifiche fiscali nei locali destinati all'esercizio di attivita' commerciali, industriali, agricole, artistiche o professionali sono effettuati sulla base di esigenze effettive di indagine e controllo sul luogo. Essi si svolgono, salvo casi eccezionali e urgenti adeguatamente documentati, durante l'orario ordinario di esercizio delle attivita' e con modalita' tali da arrecare la minore turbativa possibile allo svolgimento delle attivita' stesse nonche' alle relazioni commerciali o professionali del contribuente. 2. Quando viene iniziata la verifica, il contribuente ha diritto di essere informato delle ragioni che l'abbiano giustificata e dell'oggetto che la riguarda, della facolta' di farsi assistere da un professionista abilitato alla difesa dinanzi agli organi di giustizia tributaria, nonche' dei diritti e degli obblighi che vanno riconosciuti al contribuente in occasione delle verifiche. 3. Su richiesta del contribuente, l'esame dei documenti amministrativi e contabili puo' essere effettuato nell'ufficio dei verificatori o presso il professionista che lo assiste o rappresenta. 4. Delle osservazioni e dei rilievi del contribuente e del professionista, che eventualmente lo assista, deve darsi atto nel processo verbale delle operazioni di verifica.

Statuto dei diritti del contribuente – art. 12 5. La permanenza degli operatori civili o militari dell'amministrazione finanziaria, dovuta a verifiche presso la sede del contribuente, non puo‘ superare i trenta giorni lavorativi, prorogabili per ulteriori trenta giorni nei casi di particolare complessita' dell'indagine individuati e motivati dal dirigente dell'ufficio. Gli operatori possono ritornare nella sede del contribuente, decorso tale periodo, per esaminare le osservazioni e le richieste eventualmente presentate dal contribuente dopo la conclusione delle operazioni di verifica ovvero, previo assenso motivato del dirigente dell'ufficio, per specifiche ragioni. 6. Il contribuente, nel caso ritenga che i verificatori procedano con modalita' non conformi alla legge, puo' rivolgersi anche al Garante del contribuente, secondo quanto previsto dall'articolo 13. 7. Nel rispetto del principio di cooperazione tra amministrazione e contribuente, dopo il rilascio della copia del processo verbale di chiusura delle operazioni da parte degli organi di controllo, il contribuente puo‘ comunicare entro sessanta giorni osservazioni e richieste che sono valutate dagli uffici impositori. L'avviso di accertamento non puo' essere emanato prima della scadenza del predetto termine, salvo casi di particolare e motivata urgenza.