IL SISTEMA POLITICO DI GIOLITTI

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Transcript della presentazione:

IL SISTEMA POLITICO DI GIOLITTI

SCHEDA GIOLITTI coordinate cronologiche 1842-1928 Dati personali - esperienze incarichi istituzionali Piemontese , “uomo della seconda generazione” Dal 1862 Funzionario ministeriale (Grazia e Giustizia e Finanze) 1882 deputato per la Sinistra Ministro del Tesoro ( governo Crispi) 1892-93 Primo Ministro 1901 Ministro degli Interni ( governo Zanardelli) 1903-1914 “ETA’ DI GIOLITTI”

DISEGNO POLITICO OBIETTIVO ECONOMICO Decollo industriale funzionale a OBIETTIVO POLITICO Consolidamento stato liberale in un contesto caratterizzato da profonde trasformazioni socio-economiche

misure di sostegno statale LA STRATEGIA POLITICA STATO NEUTRALE mediatore conflitti sociali RIFORMISMO SOCIALE “…Il solo ufficio equo ed utile dello Stato in queste lotte tra capitale e lavoro è di esercitare un’azione pacificatrice e talvolta anche conciliatrice…” Giolitti, Discorso Camera Deputati 1901 Ricerca sostegno politico atti di governo Borghesia moderata misure di sostegno statale all’economia Riformismo socialista ( F.Turati ) “neutralità” forze dell’ordine negli scioperi economici 1904 legislazione sociale ( regolamentazione lavoro di donne e fanciulli tutela per infermità, invalidità e vecchiaia)

LA POLITICA DEL DOPPIO VOLTO Il modo di fare politica di Giolitti venne definito “del doppio volto”. un volto aperto e democratico al nord Un volto corrotto e senza scrupoli al sud Per quanto riguarda il Nord: . Non impedì gli scioperi ma fece in modo che si svolgessero sotto il controllo dell’autorità . Migliorò le norme che riguardavano il lavoro . Ricostruì la Cassa nazionale per l’invalidità dei lavoratori . Tutelò la maternità delle donne lavoratrici Per quanto riguarda il Sud: . Controllò le elezioni politiche facendo ricorso ai prefetti . Impedì agli avversari di tenere i comizi elettorali . Talvolta usò la malavita per intimidire gli avversari

IL DECOLLO INDUSTRIALE ESPANSIONE INDUSTRIALE NEI SETTORI Siderurgico Tessile Idroelettrico Meccanico Navale Elettromeccanico Automobilistico

Due Italie: Nord e Sud Giolitti aveva di fronte un’Italia divisa in Al Nord gli operai presero a protestare: 1 per lo stipendio troppo basso 2 per il modo di lavorare molto spesso pericoloso 3 per l’orario di lavoro troppo lungo Dalle proteste ben presto si passò agli scioperi perché il Nord chiedeva maggiore democrazia e libertà. Il Sud era un paese povero e arretrato, legato alla tradizione e alle clientele (favori fatti dai politici in cambio di voti).

LO SVILUPPO A FORBICE NORD Sviluppo industriale Legislazione sociale SUD Struttura economica arretrata Effetti protezionismo Calamità naturali 1906-1908 GIOLITTI E IL SUD 1902 Interventi speciali per il Mezzogiorno ( Napoli, Basilicata, avvio acquedotto pugliese 1906 Leggi speciali (Calabria e Sicilia)

LA VIA DELL’EMIGRAZIONE TRA IL 1901 E IL 1913 EMIGRANO OLTRE OCEANO 4.711.000 ITALIANI : 3.740.000 PROVENGONO DAL MEZZOGIORNO

EMIGRAZIONE : DATI E DESTINAZIONI Nel periodo giolittiano le correnti migratorie si riversano non più verso l’America latina ma soprattutto negli Stati Uniti

LA POLITICA INTERNA DI GIOLITTI La principale riforma dell’età giolittiana fu l’approvazione nel maggio 1912 di una nuova legge elettorale: il suffragio universale maschile. Nacque una nuova sinistra non più liberale ma socialista. Poi c’erano i cattolici ai quali il papa impediva di formare un proprio partito. Giolitti guidava i liberali e cercò di inserire i cattolici e i socialisti nella vita politica italiana. Con don Romolo Murri e don Albertario nacquero i sindacati cattolici, le cooperative cattoliche e l’Azione Cattolica. Giolitti, per venire incontro ai Cattolici, permise l’insegnamento della Religione Cattolica a scuola. Inoltre stipulò con il conte Gentiloni un patto. Grazie a questo patto riuscì a fare eleggere in parlamento più di 300 liberali, molti dei quali erano cattolici. Il Patto aveva lo scopo di contrastare un possibile successo elettorale dei Socialisti.

La politica estera di Giolitti Giolitti ritenne opportuno riprendere la politica coloniale buoni motivi: per due buoni motivi: Aumentare il prestigio internazionale dell’Italia. Dar lavoro ai braccianti del Sud conquistando nuove terre. A Giolitti interessava la Libia, posta di fronte alle coste della Sicilia: Nel 1911 l’ Italia dichiarò guerra alla Turchia che dominava la Libia. Dopo i primi successi, iniziarono le difficoltà: la popolazione araba della Libia organizzò una forte resistenza. In seguito, vennero occupate alcune isole greche che erano sottomesse ai Turchi. Queste isole formarono il Dodecaneso. La pace con i Turchi venne firmata nel 1912. In definitiva, l’Italia, non aveva fatto un buon affare: I costi della spedizione erano elevati Gli investimenti furono numerosi nella costruzione delle strade e della rete ferroviaria Non si sapeva però, che in Libia ci fosse il petrolio. Al momento la Libia, era considerata solo “uno scatolone di sabbia”.

LA CRISI DEL SISTEMA GIOLITTIANO La politica estera: il miraggio della Libia La riforma elettorale : il suffragio universale maschile Il patto con Gentiloni