UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II” MASTER DI II LIVELLO SCIENZE E TECNICHE IMMUNOEMATOLOGICHE E MEDICINA TRASFUSIONALE Organizzazione del laboratorio di immunoematologia per una corretta gestione del percorso trasfusionale Relatore Ch.mo Prof. Antonio Feliciello Candidato Dott.ssa Stefania Colafrancesco
Legge 21 Ottobre 2005 n. 219 “Nuova disciplina per le attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati” disciplina le attività trasfusionali riguardanti: la promozione del dono del sangue, la raccolta di sangue intero, degli emocomponenti e delle cellule staminali emopoietiche autologhe, omologhe e cordonali, il frazionamento con mezzi fisici semplici, la validazione, la conservazione e la distribuzione del sangue umano e dei suoi componenti, le attività di medicina trasfusionale, la produzione di farmaci emoderivati
IL SISTEMA SANGUE ITALIANO Legge 21 Ottobre 2005 n IL SISTEMA SANGUE ITALIANO Legge 21 Ottobre 2005 n. 219 “Nuova disciplina per le attività trasfusionali e degli emoderivati”
Quadro Normativo
TEST PRETRASFUSIONALI DETERMINAZIONE GRUPPO SANGUIGNO RICERCA ANTICORPI IRREGOLARI PROVA CROCIATA RICONTROLLO GRUPPO UNITA’ DI SANGUE
RICHIESTA DI SANGUE ED EMOCOMPONENTI (D.M.3/5/2005) DATI IDENTIFICATIVI DEL PAZIENTE Cognome Nome Data di nascita Indicazione alla trasfusione Pregresse trasfusioni o gravidanze Tipo di emocomponente richiesto Grado di urgenza FIRMA DEL MEDICO
Rischio residuo delle trasfusioni di sangue Batteri Nuovi virus emergenti Errori di processo Patogeni noti Leucociti Il Paziente
REAZIONE TRASFUSIONALE EMOLITICA IMMEDIATA PREVENZIONE DEGLI ERRORI TRASFUSIONALI
Numero di segnalazioni di emovigilanza per anno (2009-2013)
incidenti trasfusionali gravi effetti indesiderati nei riceventi reazioni indesiderate nei donatori
Incidenti trasfusionali gravi per causa dell’incidente e fase del processo
Schema generale del percorso trasfusionale
L’errore trasfusionale appare come la risultante di una sommatoria di errori attivi, imputabili agli operatori, che si susseguono disegnando una traiettoria delle opportunità che trova negli errori latenti, ascrivibili ad una severa e diffusa insufficienza gestionale, condizione che favorisce il manifestarsi dell’evento avverso trasfusionale