In un tempo molto lontano, tenendosi per mano, FILASTROCCA STORIA DELLA CASA In un tempo molto lontano, tenendosi per mano, quando non vi era lanterna l’uomo viveva in caverna. Poi un giorno il fuoco scoprì e la belva feroce sparì, le sue mani al caldo tepore scaldavano pure il cuore. Sul fiume, fra l’erba più fitta, l’uomo costruì la palafitta. Di giorno le belve vedeva, con le lance si difendeva; dormiva sereno nella casetta poiché tirava su la scaletta. Quando il cibo scarseggiò la sua casa ferma lasciò, e per far la sua merenda nel prato piantò una tenda.
Poi in un bel giorno, per preparare il contorno per sbaglio la creta cucinò: i mattoni della sua casa inventò!! La sua casa fu più sicura: non provava più paura. Porte, tetto e finestre per guardare le ginestre, e poter allegro giocare ridere, bere e studiare. Col lento passare del tempo, la sua casa divenne un tempio: alte colonne o ville romane per trascorrere le settimane.
L’uomo edificò i castelli chiudendoli con i cancelli: grosse mura e torrioni per mangiare dolci torroni. Non più una casa isolata ma una città complicata: tante strade e palazzi dove si corre come pazzi. Ma al finire del giorno e dal lavoro si fa ritorno, in un luogo misterioso dove tutti hanno riposo sento una strana serenata questa è la mia dolce casa. Maria Letizia Torrisi