Siamo accolti da Dio. È questo il possibile tema centrale della Liturgia odierna. La riconciliazione che Dio offre rappresenta una nuova continua creazione. Alla base di questo processo di rinascita non ci stanno le nostre opere, le conquiste della nostra intelligenza o efficienza, ma l’iniziativa gratuita di Dio.
I pubblicani e i peccatori si muovono per ascoltare Gesù. Scribi e farisei mormorano: Accoglie i peccatori e, peggio ancora, mangia con loro. La comunione di mensa, segno distintivo del Gesù lucano, è resa oggetto di critica. La parabola si pone come la migliore risposta e pone, dal canto suo, la domanda più difficile: I due figli ( = i due gruppi in contrapposizione) capiranno la lezione? Faranno festa assieme, seduti attorno alla tavola della misericordia? Il testo tace. Attende la nostra risposta…
Come intenderla? In senso positivo? In senso negativo? Per rispondere concentriamoci sulla reazione del padre e del fratello più grande. Un ulteriore particolare però il testo non dice: Perché il minore vuole staccarsi dalla casa paterna? Perché vivere lontano?
Ecco la prima sorpresa del racconto: colui che aveva raccolto, ora disperde e consuma! Se la partenza del minore era perfettamente normale per gli usi del tempo, non lo è più il comportamento del giovane una volta giunto nel paese lontano! Lo sperpero non avviene nel proprio ambiente, tra persone conosciute; al contrario, si consuma altrove, in un luogo in cui egli si trova solo. La dispersione del patrimonio non è poi per nulla dovuta a motivi esterni, ma allo suo stile di vita.
L’effetto finale di una vita all’insegna della prodigalità è la consumazione di tutte le ricchezze che la divisione del patrimonio aveva dato al giovane. L’espressione “venne una grave carestia” ricorda un cliché ben noto nella Scrittura, dove il flagello della fame obbliga a compiere scelte di necessità. Il tempo delle vacche grasse si è concluso, cedendo il posto a una nuova e triste epoca di vacche magre!
Ormai ridotto sul lastrico, dalle sue stesse scelte e dalle circostanze sfavorevoli, il giovane avrebbe potuto: Emigrare altrove. Ritornare a casa. Egli sceglie di rimanere in quella terra straniera. Perciò è costretto a fare qualcosa per mantenersi. Luca descrive il comportamento del giovane con un verbo che significa: STRINGERSI AL PADRONE, dedicandosi al suo servizio senza riserve, come uno schiavo!
Lo stato di degrado a cui giunge il minore è rivelato da ciò che gli ordina il suo nuovo padrone: questi lo invia a pascolare i porci. Se pascolare i porci è un’umile occupazione, alle orecchie di ascoltatori ebrei essa appare essere spregevole e soprattutto in contraddizione con i dettami della Legge. Quest’ultima qualifica i suini come animali impuri, impedendo sia la consumazione sia il contatto con loro (Lv 11,7- 8)
Che significato dare a quel suo “rientrare in se stesso”? Che senso dare poi alla sua dichiarazione di intenti? Il minore conosce la propria situazione giuridica e ben sapendo di non aver più alcun diritto, fa un’affermazione chiaramente MANIPOLATIVA! Mentre dichiara la perdita della propria dignità filiale, in realtà mira a convincere il genitore a... Compiere la scelta che al ragazzo pare essere la soluzione più vantaggiosa: ESSERE SALARIATO!
Luca ci rivela quali sono i sentimenti del padre: il verbo usato si riferisce a una profonda commozione viscerale! Poi, quell’uomo CORRE. Ciò sottolinea la FRETTA, la DETERMINAZIONE e lo SLANCIO verso il figlio minore: la distanza che separa i due è accorciata. Il gesto di gettarsi al collo esprime un grande affetto.
Inattesi… Visibili… Esagerati… La veste migliore… L’anello… I sandali…
Altro che salariato! Un progetto in frantumi! Un ribaltamento! Solo per amore!
Anche lui nei campi… Da tanti anni ti servo… Non ho mai disobbedito a nessun comandamento… Nemmeno un capretto… Questo tuo figlio… Ha divorato la tua vita… Per lui il vitello ingrassato… Chi è sotto inchiesta?
Figlio… Tu sei sempre con me… Tutte le cose mie sono tue… Bisognava far festa… Questo tuo fratello… Era morto… E cominciò a vivere… Era perduto e fu ritrovato…