LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA DI GALILEO

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Transcript della presentazione:

LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA DI GALILEO

Questo grandissimo libro della natura che continuamente ci sta aperto innanzi agli occhi - io dico l'universo - non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri né quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intendere umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto.

L’OSSERVAZIONE DEI PIANETI

Una volta costruito il telescopio, Galileo osservò come prima cosa la Luna: si accorse che le chiazze scure nella parte chiara e le chiazze chiare nella parte scura erano delle montagne illuminate dall’alba e dal tramonto del Sole: anche sulla Luna, quindi, ci sono montagne come sulla Terra. Questa osservazione è importante perché fa cadere l’idea  che il mondo celeste fosse costituito dall’etere, un materiale incorruttibile: la Luna, secondo Aristotele, doveva essere perfettamente sferica e priva di irregolarità. Invece quello che vedeva Galileo era che la Luna , come la Terra , era fatta di materiale irregolare ed imperfetto.

Galileo quindi osserva Venere: come la Luna, anche Venere presenta delle fasi. Ciò conferma il sistema copernicano perché di fatto esse testimoniano che Venere gira intorno al Sole e non alla Terra.

Galileo osserva anche i Satelliti di Giove: sono un altro indizio a favore del sistema copernicano perché dimostrano che oltre al Sole, può esserci un altro centro di rotazione.

La quarta osservazione é quella della Via Lattea, la striscia bianca osservabile in cielo: puntando il telescopio Galileo vede che in realtà si tratta di una galassia di stelle e capisce che le stelle non possono essere tutte alla stessa distanza, disposte nel cielo delle stelle fisse, come diceva Aristotele, ma che si trovano in profondità a diverse distanze. Infine Galileo osserva le macchie solari, dimostrando che anche sul Sole avvengono dei mutamenti continui.

Galileo commette soltanto due errori: 1 Galileo commette soltanto due errori: 1. Sostiene che l’universo è finito 2. Ritiene che le orbite dei pianeti siano circolari (e invece sono ellittiche)

LA RELATIVITA' Galileo dimostrò anche il principio della relatività classica. Si tratta dell’esperimento del gran navilio come lo definisce lui, ossia della grande barca. Il passo è tratto dalla sua opera principale, il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo , tolemaico e copernicano (1630).

Riserratevi con qualche amico nella maggior stanza che sia sotto coverta di alcun gran navilio, e quivi fate d'aver mosche , farfalle e simili animaletti volanti ; siavi anco un gran vaso d' acqua , e dentrovi de’ pescetti ; sospendasi anco in alto qualche secchiello, che a goccia a goccia vadia versando dell’acqua in un altro vaso di angusta bocca, che sia posto a basso: e stando ferma la nave, osservate diligentemente come quelli animaletti volanti con pari velocità vanno verso tutte le parti della stanza; i pesci si vedranno andar notando indifferentemente per tutti i versi; le stille cadenti entreranno tutte nel vaso sottoposto; e voi, gettando all’amico alcuna cosa, non più gagliardamente la dovrete gettare verso quella parte che verso questa, quando le lontananze sieno eguali; e saltando voi, come si dice, a piè giunti, eguali spazii passerete verso tutte le parti. Osservate che avrete diligentemente tutte queste cose, benchè niun dubbio ci sia che mentre il vasello sta fermo non debbano succeder così, fate muover la nave con quanta si voglia velocità; ché (pur che il moto sia uniforme e non fluttuante in qua e in là ) voi non riconoscerete una minima mutazione in tutti li nominati effetti, nè da alcuno di quelli potrete comprender se la nave cammina o pure sta ferma.