L’Assolutismo in Francia: Luigi XIV

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Transcript della presentazione:

L’Assolutismo in Francia: Luigi XIV

Gli inizi dell’Assolutismo Luigi XIII di Borbone, detto il Giusto (Fontainebleau, 27 settembre 1601 –  Saint-Germain-en-Laye, 14 maggio 1643), fu Re di Francia dal 1610 alla sua morte. Luigi fu il primo figlio di Enrico IV e di Maria de' Medici. Ascese al trono all'età di nove anni dopo l'assassinio del padre. La madre diventò reggente per il figlio minorenne finché questi non compì i sedici anni, quando Luigi XIII subentrò alla madre nel governo del regno.

Richelieu Nel 1624 iniziò la collaborazione con Armand-Jean du Plessis, il cardinale Richelieu, che durò fino alla morte di quest'ultimo (1642). Pur pretendendo che ogni decisione fosse sottoposta alla sua approvazione, Luigi XIII lasciò di fatto il governo al cardinale. Richelieu svolse un ruolo prevalente nell'amministrazione del suo regno e cambiò decisamente il destino della Francia per i 25 anni successivi, identificando con sé la politica francese di quel periodo.

La politica di Richelieu Richelieu ebbe due scopi preminenti in politica interna ed uno in quella estera: in politica interna, ridurre l'influenza ugonotta sulla monarchia ridimensionare fortemente l'arroganza della nobiltà francese sottomettendola al potere regale ed in politica estera lottare contro l'impero austriaco.

Già con la pace di Montpellier (1622), a conclusione di una rivolta protestante, i diritti dei protestanti (emergenti dall'Editto di Nantes) furono decisamente ridimensionati. Richelieu continuò poi a perseguire la sua politica attaccando le roccaforti protestanti ed in particolare quella di La Rochelle, Dopo 14 mesi di assedio, La Rochelle cadde (ottobre 1628) e la pace di Alès (1629), pur confermando agli ugonotti la libertà di culto, toglierà loro il sostegno militare delle piazzeforti. Nel frattempo furono fronteggiate vittoriosamente le rivolte della nobiltà quali la cospirazione di Chalais del 1626, la ribellione del Montmorency del 1632 e quella del fratello del re, Gastone d'Orleans, nel 1642.

Editto di Nantes decreto emanato dal re di Francia Enrico IV il 13 aprile 1598 che pose termine alla serie di guerre di religione che avevano devastato la Francia dal 1562 al 1598, regolando la posizione degli ugonotti (calvinisti). 'Editto riconosceva la libertà di coscienza in tutto il territorio francese, la libertà di culto nei territori ove i protestanti si erano già installati prima del 1597 tranne che a Parigi, Rouen, Lione, Digione e Tolosa e l'inverso (cioè il divieto di praticare il culto cattolico) a Saumur, La Rochelle e Montpellier; la possibilità di accedere a cariche pubbliche e scuole; concedeva inoltre ai protestanti un centinaio di piazzeforti. Nelle città di Bordeaux, Grenoble e Castres i protestanti ebbero il diritto di venire giudicati da tribunali costituiti per metà da loro correligionari.

Come risultato dell'opera di Richelieu, Luigi XIII diventò uno dei primi esempi europei di monarca assoluto. Sotto Luigi XIII gli Asburgo furono costretti alla difensiva, fu costruita una potente flotta la nobiltà francese fu fermamente tenuta sotto l'autorità del re i privilegi speciali garantiti dal padre agli Ugonotti furono decisamente ridotti

Mazzarino e le Fronde Nel 1642 Richelieu morì e Giulio Raimondo Mazarino (Pescina, 14 luglio 1602 –  castello di Vincennes, 9 marzo 1661) gli subentrò nella carica di primo ministro. Quando anche Luigi XIII morì nel 1643, a causa della minore età di Luigi XIV Mazzarino assunse in pratica la reggenza della Francia assieme alla regina madre Anna d'Austria.

Politica estera In politica estera il cardinale fu l'artefice della negoziazione delle importanti paci di Westfalia (1648) e dei Pirenei (1659), che stabilirono un nuovo assetto dell'Europa; la pace di Westfalia pose fine alla cosiddetta Guerra dei Trent'Anni, iniziata nel 1618, e alla Guerra degli Ottant'anni, tra la Spagna e le Province Unite; la pace fu poi completata con il Trattato dei Pirenei, del 1659, che mise fine alle ostilità tra Spagna e Francia. Il trattato di Westfalia inaugurò inoltre un nuovo ordine internazionale, un sistema in cui gli Stati si riconoscevano tra loro proprio e solo in quanto Stati, al di là della fede dei vari sovrani.

Le Fronde Le controversie sulla politica del cardinale e la debolezza della reggenza sfociarono in due guerre civili, note come le Fronde, movimenti di opposizione alla politica del Cardinale, che questi riuscì abilmente a sconfiggere con l'appoggio del giovane Luigi XIV e della reggente Anna d'Austria, rafforzando l'autorità regia. Le Fronde esplosero a causa del prolungarsi della guerra con gli Asburgo ed il conseguente dissesto delle finanze una ferrea politica fiscale e di accentramento assolutistico,

Fronda parlamentare Avversione della nobiltà e il rancore dei contadini ridotti alla fame e fece maturare in tutta la nazione un pericoloso sentimento di rivolta che si manifestò con la cosiddetta Fronda parlamentare del 1648, promossa dal Parlamento di Parigi, che si rifiutò di registrare i nuovi provvedimenti finanziari voluti dal cardinale. Il Parlamento di Parigi chiedeva un maggior controllo pubblico sull'uso del danaro dello Stato. Mazzarino, dopo essere stato costretto a fuggire dalla capitale, tornò dopo aver fatto alcune concessioni.

Fronda nobiliare Due anni dopo, però, si manifestò un nuovo movimento di rivolta, la cosiddetta Fronda nobiliare, originata dall'attrito tra il Mazarino e Luigi II di Borbone, principe di Condé, che pretendeva di strappargli il potere. Benché il Condé fosse membro del consiglio di reggenza, il cardinale riuscì a farlo arrestare; ma una rivolta nobiliare costrinse il Mazarino e la corte ad abbandonare di nuovo Parigi. Il Condè, però, commise l'errore di allearsi con la Spagna, in quel momento ancora in guerra con la Francia, suscitando quindi il risentimento popolare. Il Condé, sentendosi perduto, preferì rifugiarsi in Spagna. Nel 1652 il cardinale poté così rientrare in Parigi con la famiglia reale.

Luigi XIV (1643-1715) Nel 1661, alla morte di Mazarino, il Re dichiara che governerà senza primo ministro. Forte delle dolorose esperienze infantili, Luigi realizza un governo pienamente assolutistico.

L’aristocrazia domata Luigi riorganizza gli organi del governo centrale, estromettendo i nobili e scegliendo collaboratori borghesi. Affida agli intendenti l’amministrazione locale dei territori, esautorando la feudalità. Attira i nobili presso di sé, creando una fastosa vita di corte e incarichi onorifici, privi di potere.

I sudditi sottomessi Luigi accresce il ruolo della borghesia, attribuendo ad essa cariche pubbliche, ma ne accentua la subordinazione. Riduce il potere dei Parlamenti, togliendo ad essi il controllo sull’attività legislativa. Evita di consultare i sudditi attraverso la convocazione degli “Stati Generali”. Il popolo, anche se in continua rivolta, rimane fedele al “re taumaturgo”.

Jean Baptiste Colbert (1619- 1683), figlio di un mercante, fu il più importante collaboratore di Luigi, ricoprendo il ruolo di Controllore generale delle finanze.

Il “Colbertismo” Colbert dovette anzitutto affrontare i problemi finanziari, razionalizzando il fisco e colpendo gli evasori (falsi nobili). Ottenne così il pareggio del bilancio e il raddoppio delle entrate dello stato. Ma il suo nome è legato ad una politica economica di impostazione decisamente mercantilistica.

Sviluppo delle manifatture Trascurando l’agricoltura, Colbert cerca di incrementare la produzione manifatturiera: Controlla la quantità e la qualità dei prodotti attraverso decreti regi e corporazioni. Favorisce il sorgere di grandi opifici, detti Manifatture reali, attraverso la concessione di privilegi (esenzioni fiscali, monopoli, ecc.) Crea le Manifatture reali della Corona per la produzione di oggetti d’arte e armamenti.

Politica commerciale Colbert favorisce il commercio interno, eliminando i dazi, unificando le misure e creando infrastrutture. Per sviluppare il commercio oltremare fonda cinque compagnie di navigazione privilegiate. Avvia la colonizzazione della Luisiana. Impone dazi doganali che scoraggiano le importazioni di prodotti esteri.

Il Canal du Midi, che unisce il Mediterraneo alla Garonna, su un percorso di 360 Km con 63 chiuse, fu costruito dal 1667 al1694.

Politica religiosa Anche la religione diviene uno strumento dell’assolutismo; Luigi XIV Perseguita gli Ugonotti, costringendoli all’esilio con la revoca dell’editto di Nantes (1685). Favorisce la tendenza gallicana in contrasto con il papato. Si schiera però con il papa contro il movimento Giansenista.

Ingrandirsi è la più degna e più piacevole occupazione dei sovrani. Luigi XIV

Ingrandirsi La politica estera di Luigi è apertamente aggressiva, senza giustificazioni ideologiche o religiose. Ne sono causa la ricerca delle frontiere naturali La politica economica mercantilistica L’aspirazione all’egemonia europea. Le risorse finanziare racimolate da Colbert saranno investite nella guerra.

Le guerre 1667-68: contro la Spagna per annettere il Belgio; Carta Le guerre 1667-68: contro la Spagna per annettere il Belgio; 1672-78: contro l’Olanda che l’aveva impedito con una coalizione antifrancese. Luigi ottiene solo alcuni territori spagnoli, ma usa cavilli giuridici per annettere altri domini. 1688-97: contro la lega di Augusta (Olanda, Inghilterra, Svezia, Austria) è sconfitto e costretto a restituirli.

Carta Pericolo ad Est Luigi aggredisce l’Europa mentre è in corso una ripresa dell’espansione turca. Nel 1683 Vienna riesce a rompere l’assedio grazie all’aiuto polacco. La controffensiva di Asburgo e alleati ha successo (pace di Carlowitz, 1699): L’Austria conquista Croazia e Ungheria; Venezia ottiene Morea e Dalmazia. Inizia la crisi dell’Impero ottomano.

Autore della vittoria a Vienna fu il re di Polonia Giovanni III Sobieski, al quale fu dedicata una nuova costellazione, lo “Scudo di Sobieski”

Guerra di successione spagnola (1701-14) Carlo II di Asburgo (1665-1700) muore senza eredi; si contendono il trono: Filippo V di Borbone, nipote di Luigi XIV; Carlo III di Asburgo, figlio dell’imperatore Leopoldo I (1657- 1705). La Francia, isolata, si salva perché Carlo III / VI eredita inaspettatamente la corona imperiale (1711).

Paci di Utrecht e Radstat Carta Paci di Utrecht e Radstat Conseguenze della guerra: I Borbone si insediano in Spagna. Belgio e domini italiani vanno all’Austria L’Inghilterra ottiene Gibilterra. I Savoia diventano Re di Sicilia/Sardegna Gli Hohenzollern, Elettori del Brandeburgo, sono riconosciuti Re di Prussia. Luigi muore nel 1715 tra le manifestazioni popolari di giubilo.