ITINERARIO DI PREPARAZIONE ALLA S. CRESIMA

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Transcript della presentazione:

ITINERARIO DI PREPARAZIONE ALLA S. CRESIMA 2° INCONTRO

DI QUALE “VITA” PARLA S. GIOVANNI? “IN QUESTO SI E’ MANIFESTATO L’AMORE DI DIO PER NOI: DIO HA MNADATO IL SUO UNIGENITO FIGLIO NEL MONDO, PERCHE’ NOI AVESSIMO LA VITA IN LUI” DI QUALE “VITA” PARLA S. GIOVANNI?

Non certo della VITA FISICA, perché l’abbiamo già avuta dai nostri genitori … Esiste un’altra “NASCITA” e un’altra “VITA”! Ne parla Gesù nel Vangelo, nel famoso colloquio con Nicodemo

Giovanni 3,3-5 “In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall’alto, non può vedere il Regno di Dio”. Gli disse Nicodemo: “E come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?” Gli rispose Gesù: “In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da Acqua e da Spirito, non può entrare nel Regno di Dio”

Dopo quanto abbiamo detto, possiamo sintetizzare così: L’uomo nasce “carnale”, cioè condizionato dalla carne nella quale risiede il germe del peccato, facilmente individuabile nei “vizi capitali” che tutti abbiamo dentro di noi. La “carnalità” dell’uomo, cioè il suo corpo, non è di per sé “un male” o “il male”. Anche il nostro corpo è stato creato da Dio e tutto ciò che Dio ha creato è “Buono”.

Gesù afferma che ciò che contamina l’uomo esce dalla sua bocca, cioè dal suo “cuore”. Quindi non dipende dal corpo. Il corpo si muove ed agisce in base agli impulsi che provengono dalla mente e dal cuore. Se gli impulsi che arrivano al corpo sono maliziosi, si mettono in moto i famosi “vizi capitali”.

Gesù parla dell’occhio come specchio dell’anima: Matteo 6,22-23 “La lucerna del corpo è l’occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto sarà grande la tenebra!”

Il corpo è bello, ma se l’anima è brutta, anche il corpo perde la sua bellezza e il suo splendore. Se vogliamo dunque essere belli e affascinanti serve poco truccarsi: il vizio non si può mascherare: diventiamo “maschere” Se vogliamo essere “belli”, dobbiamo fare un maquillage spirituale. Questa azione di bellezza inizia col Battesimo che ci inonda di luce, ci dona una “veste bianca”, simbolo della Grazia e della Vita Divina.

CHE COS’E’ LA GRAZIA? E’ DIFFICILE SPIEGARE A PAROLE … Possiamo dire che è UN DONO, un grande dono di Dio, un dono permanente che va accolto, coltivato e accresciuto ogni giorno sempre di più. Un dono da non perdere, da non sciupare scioccamente. CHI NON SA APPREZZARE LA GRAZIA, NON HA CAPITO UNA COSA FONDAMENTALE NELL’ESPERIENZA DI FEDE, E CIOE’ L’AMORE CHE DIO HA PER LUI.

CHI NON HA A CUORE LA GRAZIA DIVINA CHE GLI E’ STATA DATA COL BATTESIMO, E’ POVERO COME IL FIGLIO DELLA PARABOLA CHE, ABBANDONATO IL PADRE E SPESI TUTTI I SUOI SOLDI CON I FALSI AMICI E LE PROSTITUTE, SI RIDUCE A MANGIARE IL CIBO DEI PORCI.

L’IMPEGNO PIU’ GRANDE PER UN BATTEZZATO E’ QUELLO DI NON PERDERE MAI L’ABITO DELLA GRAZIA. SENZA QUEST’ABITO NON SI PUO’ ENTRARE AL BANCHETTO DELLE NOZZE ETERNE Matteo 22,11-14: “Il Re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l’abito nuziale, gli disse: amico, come hai potuto entrare qui senz’abito nuziale? Ed egli ammutolì. Allora il Re ordinò ai servi: legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre”.

Dio nostro Padre soffre terribilmente quando ci allontaniamo da Lui; di conseguenza è grandissima la sua gioia quando decidiamo di tornare: Luca 15, 7: “Vi dico: ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione” IL PADRE CELESTE NON DESIDERA ALTRO CHE RIDARCI LA DIGNITA’ PERDUTA

Luca 15,20-24: “Quando era ancora lontano il Padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Ma il Padre disse ai servi: presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e calzari ai piedi … mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita … “

Ogni volta che cediamo al peccato, perdiamo la nostra dignità, perdiamo la GRAZIA, cioè il favore di Dio, spezziamo il legame di figliolanza con Lui. Praticamente è come se sbattessimo la porta; con il peccato ci allontaniamo, voltiamo le spalle a Dio, cioè a nostro Padre! DIO NON PUO’ FARE NULLA CONTRO QUESTA NOSTRA DECISIONE: PUO’ SOLO STARCI VICINO CON AMORE, ASPETTANDO LA NOSTRA CONVERSIONE E IL NOSTRO RITORNO. MOLTO POSSONO FARE LE PREGHIERE DELLE PERSONE CHE ABBIAMO VICINO E CI VOGLIONO BENE. QUESTE PREGHIERE POSSONO AFFRETTARE LA NOSTRA CONVERSIONE PER LE VIE MISTERIOSE DELLA DIVINA PROVVIDENZA.

E’ importante renderci conto di questa realtà: viviamo una continua battaglia tra il bene e il male. La nostra vita può inclinarsi di qua o di là: possiamo diventare santi o dannarci l’anima. Nel Vangelo troviamo questo consiglio di Gesù: Matteo 7,13-14: “Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano”.

Anche il Vecchio Testamento ci parla di questa scelta cruciale: Deuteronomio 30,15-16.19-20 “Io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; poiché io oggi ti comando di amare il Signore tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva … “ “Io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a Lui, perché è Lui la tua vita … “

Il male esiste e insidia la nostra vita, ma più forte del male è l’amore di Dio, lo Spirito Santo, Spirito d’Amore che è stato effuso nei nostri cuori con il Battesimo, e che ci prepariamo a ricevere in pienezza con la CRESIMA

Con le nostre deboli forze non ce la faremmo mai a vincere il male: “Vegliate e pregate per non entrare in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole” (Mc 14, 38) Ma dentro di noi Dio mette una forza potente, lo SPIRITO SANTO, cioè lo stesso Spirito di Gesù.

Giovanni 14,16-17: “Io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di Verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché Egli dimora presso di voi e sarà in voi”

Lo Spirito Santo ha la forza di trasformare le persone: i primi a farne esperienza sono stati gli Apostoli il giorno di Pentecoste: Atti 2,2-4: “Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi”

Da quel giorno è in atto una continua Pentecoste Da quel giorno è in atto una continua Pentecoste. Lo Spirito che Gesù ci ha donato, è l’artefice della nostra santificazione. Egli vuol fare di ciascuno di noi uno splendido capolavoro: vuole trasmettere alla nostra mente i pensieri di Gesù e nel nostro cuore i suoi sentimenti.

Se ci lasciamo guidare dallo Spirito Santo, Egli ci trasformerà fino a pensare come Gesù, a pregare, amare e agire come Lui. S. Paolo è un testimone di questa trasformazione, quando afferma di se stesso: “Non son più io che vivo, ma Cristo vive in me”

Prepariamoci dunque a ricevere la CRESIMA: Verremo vincolati più perfettamente alla Chiesa e, per essa, a Cristo. Saremo arricchiti di una speciale forza dello Spirito Santo. Saremo chiamati a diffondere e a difendere con la parola e con le opere la fede come veri testimoni di Cristo.

Il giorno di Pentecoste gli Apostoli, pieni di Spirito Santo, cominciarono ad annunziare le grandi opere di Dio (At 2,1). Fin da quel tempo gli Apostoli, in adempimento al volere di Cristo, comunicavano ai neofiti (i nuovi Battezzati) attraverso l’imposizione delle mani, il dono dello Spirito santo, destinato a completare la grazia del Battesimo.

Atti 8,14-17: “ Frattanto gli Apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samaria aveva accolto la Parola di Dio e vi inviarono Pietro e Giovanni. Essi scesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; non era infatti ancora sceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito santo”

Per meglio esprimere il dono dello Spirito Santo, ben presto all’imposizione delle mani si aggiunse una unzione di olio profumato (CRISMA). Tale unzione spiega il nome di “cristiano” che significa “UNTO” cioè CONSACRATO. Per mezzo di questa unzione il cresimando riceve il SIGILLO dello Spirito Santo 2 Corinti 1,22: “E’ Dio stesso che ci conferma, insieme con voi, in Cristo, e ci ha conferito l’unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori”

La liturgia del Sacramento ha inizio con il rinnovo delle PROMESSE BATTESIMALI e con la PROFESSIONE DI FEDE da parte dei Cresimandi. In questo modo risulta evidente che la CONFERMAZIONE si colloca in successione al BATTESIMO e lo richiama.

Il Vescovo poi stende le mani sul gruppo dei Cresimandi, gesto che , fin dal tempo degli Apostoli, è il segno del dono dello Spirito. Spetta al Vescovo invocare l’effusione dello Spirito con queste parole:

“Dio onnipotente, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che hai rigenerato questi tuoi figli dall’acqua e dallo Spirito Santo liberandoli dal peccato, infondi in loro il tuo santo Spirito Paraclito: Spirito di sapienza e di intelletto, Spirito di consiglio e di fortezza, Spirito di scienza e pietà, e riempili dello Spirito del tuo santo timore. Per Cristo nostro Signore”.

Segue il rito essenziale del Sacramento, l’unzione con il Crisma sulla fronte, mediante le parole: “RICEVI IL SIGILLO DELLO SPIRITO SANTO CHE TI E’ DATO IN DONO” Il segno della pace che il Vescovo dà al Cresimando (una carezza sulla guancia) significa ed esprime la comunione ecclesiale con il Vescovo e con tutti i fratelli nella fede.

L’effetto del Sacramento della CONFERMAZIONE è la piena effusione dello Spirito Santo, come già fu concessa agli Apostoli il giorno di Pentecoste. Ne deriva che la CONFERMAZIONE apporta una crescita e un approfondimento della grazia battesimale:

Ci radica più profondamente nella filiazione divina grazie alla quale diciamo. “Abbà, Padre” (Rm 8,15); Ci unisce più saldamente a Cristo; Aumenta un noi i doni dello Spirito Santo: Rende più perfetto il nostro legame con la Chiesa; Ci accorda “una speciale forza dello Spirito Santo” per “diffondere e difendere con la parola e con l’azione la fede, come veri testimoni di Cristo”, per “confessare coraggiosamente il nome di Cristo” e per non vergognarci mai della sua croce.

“Ricorda che hai ricevuto il sigillo spirituale, “lo Spirito di sapienza e di intelletto, lo Spirito di consiglio e di fortezza, lo Spirito di conoscenza e di pietà, lo Spirito di timore di Dio”, e conserva ciò che hai ricevuto. Dio Padre ti ha segnato, ti ha confermato Cristo Signore e ha posto nel tuo cuore quale pegno lo Spirito” (Sant’Ambrogio)

Ma chi è il più forte?

Un giorno, la pietra disse: “Sono la più forte”. Udendo questo, il ferro disse: “Sono più forte di te !!! Vuoi vedere?” Allora i due lottarono fino a che la pietra si ruppe.

Il ferro, a sua volta, disse: “Sono io il più forte”. Udendo questo il fuoco disse: “Io sono più forte di te !!! Vuoi vedere?” Allora i due lottarono fino a che il ferro si fuse.

Il fuoco a sua volta disse: “Io sono il più forte”. Udendo questo, l’acqua disse: “Io sono più forte di te!!!. Vuoi vedere?” Allora i due lottarono fintanto che il fuoco si spense.

L’acqua a sua volta disse: “Sono io la più forte !!!” Udendo questo la nube disse: “Io sono più forte di te !!! Vuoi vedere?” Allora i due lottarono fino a che la nube assorbì l’acqua evaporata a causa del calore della lotta.

La nube a sua volta disse: “Sono io la più forte”. Udendo questo il vento disse: “Io sono più forte di te !!! Vuoi vedere?” Allora i due lottarono fino a che il vento, soffiando sulla nube, la disperse nel cielo.

Il vento a sua volta disse: “Sono io il più forte !!!” Udendo questo i monti dissero; “Noi siamo i più forti !!! Vuoi vedere?.” Allora i due lottarono fino a che il vento restò prigioniero tra i monti.

I monti a loro volta dissero: “Siamo forti !!!” Udendo questo l’uomo disse: “Io sono più forte di voi !!! Volete vedere?” Allora l’uomo, dotato di intelligenza, perforò le montagne impedendo che tenessero prigioniero il vento.

Terminando in questo modo il potere dei monti, l’uomo disse: “Io sono la creatura più forte e intelligente che esista.” Venne la morte e l’uomo che si credeva intelligente e forte, morì.

La morte, credendosi imbattibile, festeggiava. Ma venne un UOMO che dopo solo tre giorni dalla morte, RISUSCITO’, VINCENDO LA MORTE. A Lui fu dato ogni potere in cielo, in terra e in ogni luogo.

Quell’uomo è GESU’, il Figlio di Dio.

LUI ci ha dato il diritto alla VITA ETERNA. Vincendo la morte, LUI ci ha dato il diritto alla VITA ETERNA. E con il suo Sangue ci ha liberati dal peccato e ci salva l’anima dal tormento eterno.

che sia più potente di Lui. Non esiste nessuno che sia più potente di Lui.

“Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in ME, anche se muore, VIVRA’: e chiunque vive e crede in me NON MORRA’ IN ETERNO.” (Giovanni 11,25-26)

Sottofondo musicale: El condor pasa - Los Indios Tabajaras BUONA PREPAZIONE Non siamo stolti! Non siamo insensati, ma saggi e astuti. Evitiamo il morso mortale del serpente e facciamo alleanza con il più forte, uniamoci con Cristo, e avremo la certezza della vittoria finale! …ALLA VOSTRA CRESIMA Da DON CARLO E DALLE VOSTRE CATECHISTE mocenigo@iol.it - Sottofondo musicale: El condor pasa - Los Indios Tabajaras

GRAZIE PER LA VOSTRA PARTECIPAZIONE AI RAGAZZI I PIU’ FERVIDI AUGURI PER LA PROSSIMA IMPORTANTE CELEBRAZIONE BY DON CARLO