1) SOSTEGNO: l’osso è adatto a sopportare il peso corporeo APPARATO LOCOMOTORE FUNZIONI DELLE OSSA : 1) SOSTEGNO: l’osso è adatto a sopportare il peso corporeo 2) PROTEZIONE : organi interni 3) DEPOSITO : immagazzinano minerali ( Ca, P) che saranno rilasciati all’occorrenza 4) EMATOPOIETICA : le trabecole contengono il midollo osseo rosso da cui hanno origine le cellule del sangue
Lo scheletro è composto da 206 ossa. 3 TIPOLOGIE: 1) LUNGHE : a) DIAFISI costituita da OSSO COMPATTO presenta la CAVITA’ MIDOLLARE b) EPIFISI costituita da OSSO SPUGNOSO TRABECOLE la superficie esterna delle epifisi è fatta di osso compatto 2) CORTE : contengono OSSO SPUGNOSO corcondato da OSSO COMPATTO 3) PIATTE : parte interna costituita da OSSO SPUGNOSO compresa dall’OSSO COMPATTO
OSSO COMPATTO OSSO COMPATTO
Il periostio è la membrana di tessuto connettivo denso che riveste totalmente le ossa a eccezione delle zone ove esse sono legate a legamenti, tendini o cartilagini, delle superfici articolari e dei fori nutritizi. OSSIFICAZIONE DIRETTA : il tessuto connettivo sostituito da quello osseo SVILUPPO ENDOCONDRALE : la cartilagine va incontro a necrosi e prende posto il tessuto osseo (processo di calcificazione)
OSSO SPUGNOSO
Nella parte più esterna le trabecole sono più spesse e più sollecitate dallo sforzo meccanico, se vengono sovraccaricate si inspessiscono e si adattano al nuovo carico. Durante l’allattamento le ossa della madre concorrono al rilascio di calcio al neonato attraverso il latte e così facendo si depaupera (le trabecole si assottigliano)
LE CELLULE DELL’OSSO OSTEOBLASTI : concorrono alla deposizione della matrice ossea, producono collagene OSTEOCLASTI : concorrono al riassorbimento della matrice OSTEOCITI : hanno ruolo di trasduttori biologici (comunica con le altre cellule)
VASCOLARIZZAZIONE DELL’OSSO I vasi sangugni passano attrvarso i canali di Havers e di Volkman. L’ARTERIA NUTRITIZIA entra a livello della diafisi dal canale diafisario, per le epifisi ci sono le ARTERIE PERIOSTALI.
LO SCHELETRO OSSA DEL TRONCO Cavità toracica : vertebre cervicali e toraciche , da queste si articolano le coste pari e laterali (12 , le ultime 2 sono fluttuanti). Le coste si articolano anteriormente con lo sterno Cavità addominale : vertebre lombari e sacrali ( fusione di 5 vertebre) e il coccige ( 2-3 ossa). L’osso sacro si articola da entrambi i lati con due ossa molto estese che anterirmente si articolano tra loro : le 2 ossa delle anche (fusione di ileo ischio e pube)
Cingolo scapolare : CLAVICOLA e SCAPOLA Arto superiore : OMERO ,artcolazione del gomito, RADIO e ULNA, articolazione del polso, MANO (carpo ,metacarpo, falangi) Arto inferiore : FEMORE , articolazione del ginocchio , TIBIA e PERONE , articolazione della caviglia , PIEDE ( tarso, metatarso, falangi )
IL CRANIO
DESCRIZIONE DELLA VERTEBRA A livello dei processi articolari l’arco di una vertebra si articola con le altre vertebre. ECCEZIONI : la prima vertebra cervicale L’ATLANTE è priva del corpo , la seconda vertebra(EPISTROFEO) invece ha il corpo sul quale è presente una sporgenza chiamata DENTE attorno al quale gira l’arco dell’atlante
LE ARTICOLAZIONI SINFISI: sono semi mobili come la SINFISI PUBICA LE ARTICOLAZIONI SINFISI: sono semi mobili come la SINFISI PUBICA. Tra le due ossa si inserisce materiale fibro-cartilagineo come anche fra le verterbe DIARTROSI: mobili per contiguità -SINOVIALI (ginocchio) SINARTROSI: fisse per contiguità, fra le ossa intercorre del connettivo o tessuto carilagineo -SINCONDROSI tessuto interposto cartilagineo di congiunzione tra epifisi e metafisi -SUTURE tessuto imterposto connettivo è al 56% della scatola cranica e i margini delle ossa possono essere dentati, squamosi, armonici -SINDESMOSI tra tibia e perone cè del tessuto connettivo fibroso -GONFOSI alveoli dei denti
TIPI DI ARTICOLAZIONI PIANE: scivolamento come nelle vertebre A SELLA: articolazione del pollice A CARDINE: articolazioni di gomito e ginocchio A PERNO: articolazione tra radio e ulna A SFERA: articolazione di spalla e anca A ELISSOIDE: articolazione atlanto occipitale
I MUSCOLI SCHELETRICI MUSCOLI MOTORI PRIMARI: riescono a compiere un determinato movimento sono i muscoli FLESSORI o ESTENSORI ma affinchè il movimento sia armonioso è necessario l’aiuto dei muscoli SINERGISTI MUSCOLI ANTAGONISTI: ci consentono di fare il movimento opposto al primo MUSCOLI FISSATORI: hanno il compito di bloccare la posizione dell’articolazione
LE FIBRE MUSCOLARI - Le fibre muscolari di tipo I, dette anche rosse lente, a contrazione lenta, a ossidazione lenta, La loro distribuzione è maggiore nei muscoli deputati al mantenimento della postura eretta - Le fibre muscolari di tipo IIa, dette anche intermedie, glicolitiche ossidative rapide, , a contrazione rapida fatica-resistenti, Esse sono in grado di eseguire rapide contrazioni, meno rapide delle bianche, ma che possono essere sostenute per un tempo maggiore prima di incontrare l'affaticamento ed hanno una maggiore capacità di recupero -Le fibre muscolari di tipo IIb, dette anche bianche rapide, a contrazione rapida, Il tipo di fibra bianca assume un colorito biancastro a causa della scarsa presenza di mioglobina e mitocondri. Le fibre di tipo 2b sono dotate di maggiore potenza, sono quindi adatte a sforzi intensi e di breve durata che richiedono un grande impegno neuromuscolare. Hanno una rapida risposta allo stimolo nervoso, e hanno una resistenza limitata, quindi accusano una grande affaticabilità
PASSAGGIO DA MUSCOLO AL TENDINE Le fibre muscolari non terminano in maniera netta ma presentano estroflessioni che si vanno ad incastrare con le estroflessioni delle fibre di collagene del tendine. Il connettivo reticolare che riveste le singole fibre muscolari si attorciglia attorno alle fibre tendinee. APONEUROSI: tendini a forma di fascia e si pongono a contatto con l’osso TENDINI: cordoniformi, le fibre penetrano nell’osso ( questa penetrazione fa in modo che il periostio non si scolli)
PATOLOGIE DELL’APPARATO LOCOMOTORE OSTEOPATIE -OSTEOMIELITE: infezione delle ossa e del midollo osseo con formazione di pus. provocata da batteri patogeni(stafilococchi) , fratture esposte e gli interventi ortopedici -OSTEITE DEFORMANTE o MORBO DI PAGET: malattia degenerativa cronica ,provoca l’alterazione della ossa. -OSTEOPOROSI: decalcificazione delle ossa e atrofia del tessuto osseo. Nelle donne in menopausa aumenta perchè c’è un crollo degli estrogeni che controllano il ricambio scheletrico -ARTRITE TRAUMATICA: processo infiammatorio sviluppatosi in una articolazione in seguito ad un trauma.