Le Rivoluzioni inglesi

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Transcript della presentazione:

Le Rivoluzioni inglesi 4 LA – Liceo Russell

Il regno di Giacomo I Stuart. Tensioni politiche e religiose.

• Giacomo, figlio di Mary Stuart, diventa re d’Inghilterra quando morì Elizabeth, nel 1603 • è anche re di Scozia e di fede protestante. La sua successione fu dovuta al fatto che fosse l’unico erede maschio. • Assume il nome di Giacomo I, e governa fino al 1625. Il re deve fronteggiare: • A. il problema religioso, viste le correnti/sette religiose protestanti e i cattolici presenti in Inghilterra, oltre ovviamente alla religione di stato che rimane quella anglicana. • Nel 1605 una congiura dei cattolici, guidata da Guy Fawkes e nota come “complotto delle polveri”, intendeva uccidere il re e provocare una strage nel Parlamento inglese attraverso una gigantesca esplosione nella Camera dei Lord. La congiura fu sventata all’ultimo momento. In alto a sinistra: Guy Fawkes In basso a sinistra: Maschera del film “V per Vendetta” tratta dall’omonimo fumetto di Alan Moore e David Llyod (1988)

• B. il problema politico: Inghilterra e Scozia, entrambe suoi domini, erano nazioni diverse sia per tradizioni e cultura, sia per l’economia, sia per la religione, e non potevano costituire una vera unità politica. C. Equilibrio instabile tra corona e Parlamento, composto da due camere: Camera dei Comuni e Camera dei Lord. • Il Parlamento aveva il diritto di votare l’imposizione di tasse da parte del re in caso di guerra o di necessità straordinarie. • Esso però, prima di approvare nuove imposte, indirizzava al re petizioni, richieste e lamentele per eventuali abusi, e questa pratica era considerata dal Parlamento come diritto dei sudditi a orientare la politica del sovrano. • A causa di questa pratica, i re tendevano a convocare il Parlamento il meno possibile, per non dover fare concessioni.

Programma di Giacomo: Accentramento monarchico Riaffermazione dell’autorità della Chiesa anglicana Prelievo di risorse economiche attraverso la tassazione. esautorazione degli organi rappresentativi tradizionali come il Parlamento, diviso in due rami: Camera dei Comuni (nel senso di non nobili, per cui piccoli proprietari terrieri, borghesi, membri delle corporazioni dei mestieri) e Camera dei Lords

Camera dei Lords Camera dei Comuni Ereditaria 126 Lords Ne fanno parte di diritto solo i Pari d’Inghilterra (duchi, marchesi, conti, visconti, baroni), gli alti magistrati e i Vescovi anglicani. I Lords assenti alle riunioni possono delegare ad altri. Si rinnova solo per trasmissione ereditaria del titolo di padre in figlio. Camera dei Comuni Elettiva 462 deputati Ogni contea elegge due rappresentanti. Gli elettori sono circa 200.000 proprietari, determinati su base censitaria Si rinnova ad ogni convocazione.

Divisioni religiose: i puritani • Si era diffusa in Inghilterra la corrente (spesso di influenza calvinista) chiamata “puritana” il cui obiettivo era purificare le posizioni teologiche estranee al messaggio delle Sacre scritture • I puritani enfatizzano la corruzione del mondo e sostengono che solo alcuni “santi” fossero in grado di riconoscere la degenerazione di esso. • Il modello di vita puritano era basato sulla meditazione della Bibbia, sul rifiuto del peccato, delle tentazioni del sesso, della mondanità. • Inoltre era necessario leggere direttamente il Vangelo e rinnovare la Chiesa anglicana, “rovinata” da elementi esteriori: l’uso della croce, il battesimo, cerimoniali troppo sfarzosi, l’inginocchiarsi durante il rito della comunione.

Divisioni religiose: i puritani • I puritani, già presenti in Parlamento e combattivi durante il regno di Elisabetta erano soprattutto mercanti, artigiani, operai specializzati degli opifici tessili • Anche la gentry, cioè la nobiltà minore dei proprietari terrieri, era in parte sostenitrice delle posizioni puritane • I puritani erano molto critici verso la corte, giudicata sfarzosa e corrotta, ed erano ostili a ogni provvedimento monarchico il cui obiettivo fosse rimediare ai buchi di bilancio, in particolare la vendita di titoli nobiliari e le esenzioni dalle tasse concesse ai ricchi nobili che sostenessero economicamente la corona.

Divisioni religiose: i puritani Prima metà ‘600, tre principali posizioni puritane: Gruppi favorevoli alla costituzione di una Chiesa presbiteriana di ispirazione calvinista. Gli indipendenti favorevoli alla legittimazione di singole e autonome congregazioni di fedeli I settari, sostenitori della piena e assoluta libertà di organizzazione e professione dei fedeli. Duramente perseguitati durante l’Inghilterra degli Stuart, decidono di partire per il Nuovo mondo (20.000 dal 1620 al 1635). Indotti all’esilio nelle colonie, i Puritani scelgono il Nuovo Mondo come terra di missione (missione nel deserto = colonizzazione e conversione).

Divisioni religiose: i puritani Maggio 1620: 115 esuli si imbarcano a Plymouth sul vascello Mayflower (fiore di maggio) diretti in America. Il loro scopo è fondare in America una Nuova Gerusalemme. Luglio 1620: i Padri pellegrini sbarcano alla Plymouth Rock, presso Boston, e pronunciano un solenne giuramento (Covenant): un patto fra eguali e con Dio, finalizzato al benessere generale (Commonwealth). Nasce la libera colonia del Massachussets (Boston), primo nucleo della “Nuova Inghilterra” puritana.

Divisioni religiose: i puritani I puritani erano quindi una minoranza religiosa che si scontrava con l’alleanza tra la monarchia degli Stuart e i vescovi anglicani. Essi furono i più riluttanti nei confronti del rilancio della chiesa anglicana voluta dal re. Essi si fecero paladini di uno: Stato non clericale, pertanto laico e tollerante Stato limitato: allo Stato si deve resistere e opporre quando questo supera i limiti che gli sono propri Stato che lasci liberi i cittadini di regolarsi secondo le proprie scelte e interessi in campo economico.

Parlamento: tasse e politica estera • Il re godeva di alcuni introiti per la corona: la rendita delle sue terre, alcune tariffe doganali, e diritti di origine feudale. Queste entrate dovevano pagare le spese del sovrano e della corte in tempo di pace. • Nei primi anni del regno di Giacomo I, tuttavia, le spese della corona e della corte aumentarono anche a causa dell’inflazione, e il sovrano fu costretto a chiedere al Parlamento nuove tasse, che esso non voleva tuttavia concedere . • Re e Parlamento erano in contrasto tra loro per motivi legati soprattutto al ruolo internazionale dell’Inghilterra. • Giacomo I avrebbe voluto che l’Inghilterra rivestisse in ambito internazionale un ruolo di mediazione e pacificazione. Parlamento: tasse e politica estera

Parlamento: tasse e politica estera • Il Parlamento era composto da uomini che avrebbero invece voluto un impegno più deciso del paese contro le potenze cattoliche europee: Spagna e Francia, specialmente durante la guerra dei Trent’anni, in cui invece l’Inghilterra mantenne un atteggiamento molto prudente. • I contrasti tra Giacomo I e il Parlamento si rafforzarono quando Carlo, figlio del re e suo erede al trono, sposò la cattolica Enrichetta Maria, sorella del re di Francia Luigi XIII. • Questo matrimonio è da inserire nella prospettiva di pacificazione con le monarchie cattoliche perseguita dal re. Parlamento: tasse e politica estera

I contrasti tra Parlamento e Buckingham • Il re convocò il Parlamento quattro volte tra il 1604 e il 1624, ma senza ottenere grossi risultati. • Motivo di tensione era anche il ruolo rivestito a corte dal duca di Buckingham, il “favorito” del re e uno degli uomini più ricchi del regno. • Buckingham controllava la corte,ma entrava spesso in conflitto con il Parlamento, che non accettava il suo potere e il suo ascendente sul re. • A corte erano presenti fazioni filospagnole e filoprotestanti, che Buckingham cercava di manovrare a suo vantaggio, ma che avevano a loro volta dei legami con deputati del Parlamento. I contrasti tra Parlamento e Buckingham

Il regno di Carlo: la spaccatura tra corte e paese • Quando, alla morte del padre, salì al trono Carlo I, nel 1625, la situazione della politica interna e estera inglese era molto precaria. • A livello internazionale, l’Inghilterra non ha una politica chiara, di sostegno deciso ai protestanti in difficoltà nella Guerra dei Trent’anni, e questo provocò molte tensioni tra il nuovo sovrano e il Parlamento. • In politica interna, il Parlamento chiese in cambio del voto a favore di nuove risorse per la corona l’impeachment, cioè la messa in stato d’accusa, per Buckingham. Il regno di Carlo: la spaccatura tra corte e paese

Il regno di Carlo: la spaccatura tra corte e paese • Buckingham cercò di aggirare le difficoltà imponendo ai sudditi più ricchi un prestito. • Nel 1628 il Parlamento fu riconvocato dal re affinché votasse nuove concessioni finanziarie, ma di nuovo il Parlamento fece richieste pesanti: Carlo avrebbe dovuto firmare, per avere i finanziamenti richiesti, una Petizione di diritto (Petition of right), con la quale non avrebbe più imposto prestiti o tassazioni non approvate dal Parlamento e non avrebbe più compiuto atti arbitrari contro la legge. • Buckingham viene pugnalato da un ufficiale di marina. • Nel 1629, Carlo decise di sciogliere di nuovo il Parlamento e non lo avrebbe più convocato fino al 1640. Il regno di Carlo: la spaccatura tra corte e paese

La politica antiparlamentare di Carlo I: Strafford e Laud • Da quel momento crebbe la distanza tra la corte, il centro politico del regno, e il paese. • Carlo I si fa prestare da mercanti e banchieri grosse somme di denaro e concede a loro in cambio privilegi e monopoli commerciali. • Cerca di ottenere i soldi necessari alla corona anche imponendo dei dazi. • La più odiosa tra le tasse per i cittadini fu la ship money, che fino allora era dovuto solo dagli abitanti delle città portuali per mantenere la flotta regia, mentre il re la estese all’intera Inghilterra. La politica antiparlamentare di Carlo I: Strafford e Laud

La politica antiparlamentare di Carlo I: Strafford e Laud • Il re scelse come suoi collaboratori Thomas Wentworth, conte di Strafford, ponendolo come plenipotenziario regio in Scozia, e William Laud, vescovo di Londra, poi arcivescovo di Canterbury. • Laud riorganizzò la Chiesa anglicana secondo una gerarchia rigida e autoritaria e impose pratiche di devozione a cui i puritani erano nettamente contrari. • Carlo riteneva necessario per governare Inghilterra, Scozia e Irlanda, tre territori di tre confessioni diverse (anglicana,calvinista, cattolica), imporre l’uniformità religiosa. La politica antiparlamentare di Carlo I: Strafford e Laud

Campagna militare in Scozia • Nacquero così forti contrasti in Scozia, dove il re intendeva imporre il Common Prayer inglese, anche se leggermente rivisto. • Gli scozzesi, in maggioranza di tendenza calvinista, respinsero questa imposizione attraverso l’assemblea della loro Chiesa (Chiesa presbiteriana), decisero anche di abolire i vescovi, e infine formarono una lega armata per difendersi dalle imposizioni del sovrano inglese. • Carlo volle far rientrare l’insubordinazione scozzese organizzando una spedizione militare contro quella regione, e se la fece finanziare da banchieri e finanzieri anche cattolici, aumentando le tensioni con il popolo inglese. • La spedizione militare però fu negativa e l’esercito inglese fu sconfitto. • Non riuscendo a risolvere da solo la situazione scozzese, Carlo fu costretto a convocare il Parlamento dopo undici anni nel 1640, per chiedere i finanziamenti necessari a una nuova spedizione. Campagna militare in Scozia

• La riapertura dei lavori parlamentari durò poco, tre settimane: short Parliament • Quando a metà aprile cominciarono i lavori del Parlamento, alcuni deputati, probabilmente d’accordo con gli scozzesi, chiesero che in primo luogo si discutesse delle loro lamentele, e solo dopo averle esaminate, si sarebbero affrontate le questioni del finanziamento alla guerra contro la Scozia. La proposta avrebbe ottenuto, se votata, la maggioranza dei voti e avrebbe allungato i tempi per finanziare la missione militare in Scozia. • Il re decise allora di sciogliere il Parlamento, di far arrestare alcuni leader sia nella Camera dei Lords che in quella dei Comuni e di imporre un nuovo sussidio finanziario, anche se non sufficiente, senza il consenso parlamentare. Lo short Parliament

• Le trattative tra Carlo e gli scozzesi per una pacificazione erano però impraticabili e il sovrano fu costretto a riconvocare il Parlamento nel novembre 1640 • Questa volta il Parlamento resistette a qualsiasi tentativo di scioglimento, e infatti rimase in carica per tredici anni (long Parliament) • Il Parlamento, guidato da John Pym e John Hampden, impose al sovrano la convocazione regolare dell’assemblea. • Inoltre avviò procedimenti per impeachment contro i due collaboratori del re, il conte di Strafford Wentworth e Laud • Cominciò anche un’azione popolare per purificare la Chiesa inglese “dalle radici fino ai rami” . • Wentworth fu accusato di tradimento dal Parlamento, e così poteva essere messo a morte anche senza processo pur essendo necessario l’assenso del re. • Carlo era indeciso, ma quando vide le manifestazioni popolari di sostegno al Parlamento, temette che la situazione degenerasse e firmò la dichiarazione di colpevolezza. • Nel maggio 1641, Wentworth fu decapitato e questo atto fu una vittoria del Parlamento (nel 1645 la stessa sorte capitò all’arcivescovo Laud) Il long Parliament (1640-1653)

• Il Parlamento eliminò tutti i fondamenti politici del potere monarchico: il tribunale della Camera stellata, che giudicava i crimini politici; le imposte come la Ship Money; la presenza dei vescovi nella Camera dei Lords; il diritto da parte del re di sciogliere il Parlamento, senza il consenso dei deputati. Con l’Atto triennale (1641) venne sancito l’obbligo di convocare il parlamento almeno una volta ogni tre anni. • Alla fine del 1641 in Irlanda scoppiò una rivolta, e si pose il problema della repressione: il Parlamento non voleva votare i finanziamenti per la costituzione di un esercito se il re non si fosse impegnato a cedere il controllo sulle forze armate. Il long Parliament (1640-1653)

Tentativo di colpo di stato • Il re decise allora di forzare la mano, e all’inizio del 1642 si presentò in Parlamento con una guardia armata per arrestare i capi dell’opposizione, ma questi, avvertiti per tempo, si sottrassero all’arresto • I deputati si trasferirono allora nella City di Londra, mentre il re abbandonò la capitale, per risolvere la situazione con la forza. La protesta si diffonde per Londra e il re decide di abbandonare la città e di organizzare un esercito in Scozia, promettendo agli scozzesi la libertà religiosa in cambio dell’aiuto militare. Tentativo di colpo di stato

Guerra civile • La guerra civile: estate del 1642 • Il punto di forza dell’esercito regio era la cavalleria, tanto che i sostenitori del re furono chiamati Knights, mentre, spregiativamente, i sostenitori del Parlamento furono indicati come Roundheads (teste rotonde, perché tenevano i capelli corti) • I rapporti di forza erano però dalla parte del Parlamento: esso era sostenuto economicamente dai mercanti e banchieri della City (il centro economico di Londra, ma anche dell’intero paese) e aveva stretto un patto con gli scozzesi, in cui era prevista una riforma della Chiesa anglicana per renderla più vicina alla Chiesa scozzese Guerra civile

L’esercito antimonarchico, l’emergere di Oliver Cromwell Nell’estate del 1644 l’esercito reclutato dal Parlamento ottenne i suoi primi successi contro quello regio. • In esso la presenza dei nobili era limitata, mentre erano numerosi gli artigiani, soprattutto impiegati nel reparto di fanteria, e i piccoli proprietari terrieri, che erano la base della cavalleria. • Fu proprio la cavalleria, teorico punto di debolezza, a costituire invece l’elemento determinante nella battaglia di Marston Moor, (1644) prima vittoria importante dei parlamentari. • Il reparto era guidato da Oliver Cromwell, gentiluomo di campagna, puritano, membro della Camera dei comuni, che era schierato con i piccoli proprietari terrieri e si era battuto con forza contro le pretese di Carlo I di imporre nuove tasse senza l’approvazione del Parlamento.

• Cromwell nel 1645 costituì il New Model Army, un esercito che era basato: su una ferrea disciplina; su un ordine gerarchico dovuto al merito, e non alla nascita; sulla convinzione dei soldati di combattere per una causa giusta (la libertà religiosa e quella politica) • Il New Model Army vinse nel giugno- luglio 1645 due importanti battaglie a Naseby e Langport, che avviarono la guerra civile verso la vittoria dei parlamentari. • Carlo I nel 1646 si arrese, ma non ai parlamentari, bensì agli scozzesi, che lo consegnarono al Parlamento nel 1647 Il New Model Army

Trattare o non trattare con il re? Sul modo di trattare o meno con il re si evidenziarono diverse opinioni: Cromwell e i parlamentari moderati vogliono trattare con il re per arrivare ad una monarchia parlamentare. • I presbiteriani, che costituiscono la maggioranza parlamentare e che avevano voluto l’eliminazione dei vescovi nel 1646, ritenevano che la Chiesa anglicana dovesse essere riorganizzata con un sistema di presbiteri (consigli) e con l’imposizione del calvinismo. • L’esercito si ispirava invece alla corrente puritana degli indipendenti: era necessario sciogliere il Parlamento, riformarlo e mantenere una linea di fermezza nel trattativa con il re, senza nessuna conciliazione. • Gli indipendenti ritenevano che fosse necessario lasciare ampia tolleranza religiosa per tutte le sette religiose protestanti, anche se questo non valeva per i cattolici. Trattare o non trattare con il re?

All’interno dell’esercito prendono piede i Livellatori che esprimono posizioni più radicali: - abbattimento della monarchia istituzione di una repubblica governata da un parlamento eletto a suffragio universale. Nell’ottobre del 1647 a Putney si svolse un duro e approfondito dibattito dentro l’esercito: I levellers erano convinti che: esistesse una naturale eguaglianza politica dei maschi maggiorenni, che avevano il diritto di eleggere propri rappresentanti; che la sovranità appartiene al popolo e la sua concessione doveva essere temporanea e controllata; che fosse necessario limitare il potere del sovrano e abolire la Camera dei Lords. Queste proposte formarono poi il documento noto come Agreement of the people (Patto del popolo) Livellatori

- Sul piano sociale le posizioni dei livellatori vengono estremizzate dai diggers (zappatori) che sostengono l’abolizione della proprietà privata e occupano terreni incolti e li lavorano per mettere poi in comune quanto ottenuto dalla loro opera (anni 1648-1649). Dal punto di vista religioso, in Inghilterra negli anni Quaranta del Seicento erano nate sette e gruppi religiosi, che mettevano in discussione sia i dogmi religiosi, che l’ordine sociale: Venivano chiamati seekers (cercatori) o ranters (chiaccheroni): erano ostili al clero e alla teoria calvinista della predestinazione, e ritenevano che Dio parlasse direttamente,anche senza la mediazione dei testi sacri, a chi era in grado di ascoltarlo I più radicali erano scettici sulla natura divina di Cristo, sull’inferno e sul peccato originale. Daranno origine a movimenti religiosi che soprattutto nel continente nordamericano, dopo una massiccia emigrazione, avranno un vasto seguito: quakers (quaccheri) e baptists (battisti). Zappatori e quaccheri

Il dibattito di Putney/ Cromwell, Ireton e il Parlamento • Cromwell riteneva che la proprietà privata fosse il fondamento della rappresentanza politica e Cromwell temeva che le proposte dei livellatori mettessero in discussione il principio della proprietà privata. • La maggioranza dei parlamentari era della stessa idea del fondatore del New Model Army. • A Putney il genero di Cromwell Henry Ireton espose l’idea per cui il diritto di eleggere propri rappresentanti in Parlamento dovesse essere limitato ai soli proprietari terrieri. Il dibattito di Putney/ Cromwell, Ireton e il Parlamento

La fuga di Carlo I e un nuovo pericolo di guerra civile Intanto… Il re fugge da Londra nel novembre del 1647. • Questo fatto interrompe il dibattito politico e il generale Fairfax per conto del Parlamento riprende con forza il controllo dell’esercito motivandolo con lo stato di emergenza dovuta alla fuga di Carlo I. • Nella primavera del 1648 un esercito scozzese sostenuto da Carlo I invade l’Inghilterra nel tentativo di provocare una nuova guerra civile e, a causa dell’emergenza, Parlamento e esercito trovano un accordo temporaneo per cacciare gli scozzesi e il re viene di nuovo imprigionato. • Tuttavia le lotte politiche riprendono subito dopo: l’esercito vuole che il re sia processato per tradimento, mentre il Parlamento, in maggioranza, vuole mediare. La fuga di Carlo I e un nuovo pericolo di guerra civile

Dal Rump Parliament alla decapitazione di Carlo I • L’esercito decide allora di forzare la situazione e espelle con la forza dal Parlamento i rappresentanti che si opponevano al processo per Carlo I. • Quelli rimasti in carica, formando il cosiddetto Rump Parliament (“troncone di Parlamento”), decidono di processare Carlo I. • Il sovrano viene condannato a morte e decapitato per alto tradimento ”in nome del popolo inglese”, il 30 gennaio 1649 Dal Rump Parliament alla decapitazione di Carlo I

DECAPITAZIONE DI CARLO I Si tratta di un evento di importanza fondamentale per la storia d’Europa: per la prima volta un re fu giudicato e condannato in nome della sovranità del popolo DECAPITAZIONE DI CARLO I

Dal Rump Parliament alla decapitazione di Carlo I La rivoluzione comportò: l’abolizione dell’istituto monarchico e della Camera dei Lord; abolizioni dei privilegi giudiziari della nobiltà; Il 13 maggio viene proclamato il Commonwealth (la repubblica) di Inghilterra, Scozia e Irlanda alla cui guida viene posto Cromwell. Cromwell e il suo governo reprimono Livellatori e Zappatori. Lasciata libertà di culto alle sette puritane, mentre vengono limitate le libertà di cattolici e anglicani. Dal Rump Parliament alla decapitazione di Carlo I

L’Inghilterra di Cromwell Struttura istituzionale: Consiglio di Stato (esecutivo): 41 membri eletti ogni anno, presieduto dall’avvocato John Lambert Parlamento (legislativo): 90 deputati superstiti L’Inghilterra di Cromwell

L’Inghilterra di Cromwell 1649: spedizione in Irlanda che sin dal 1641 si ribella alla dominazione inglese. Riconquista con la forza dell’Irlanda: 1,5 milioni di irlandesi emigrano terre dei proprietari irlandesi espropriate e arrivo colonizzatori inglesi. 1650: riconquista della Scozia. 1651: Atto di navigazione : merci che giungono in Inghilterra devono essere trasportate su navi inglesi o su navi dei paesi produttori dei beni commerciati. commercio con le colonie inglesi (Virginia, Maine, Massachussets, New Haven) riservato alle navi inglesi. L’Inghilterra di Cromwell

L’Inghilterra di Cromwell Politica volta a bloccare l’attività di intermediazione degli olandesi. 1652-54 1665-67 GUERRE CON LE PROVINCIE UNITE VINTA 1672-74 DALL’INGHILTERRA (NB: solo la prima viene combattuta sotto Cromwell) La guerre e campagne intraprese da Cromwell costano e comportano un aumento dell’imposizione fiscale maggiore di quella di Carlo I. Il Parlamento tenta di opporsi a Cromwell che fa sciogliere il Parlamento e si fa proclamare Lord Protettore (carica ereditaria dal 1657). L’Inghilterra di Cromwell

L’Inghilterra di Cromwell 1658: Cromwell muore e il suo posto viene preso dal figlio Richard che però non è altezza per conservare il potere. Generale George Monck interviene e nel 1660 viene ricostituito un Parlamento bicamerale. Le elezioni per la Camera dei comuni danno la maggioranza favorevole al ritorno della monarchia. Carlo II – figlio del re decapitato – viene nominato re (1660-1685). Parlamento proclama che i poteri dello Stato risiedono congiuntamente nel re, nella Camera dei Lords e in quello dei comuni. L’Inghilterra di Cromwell

LA GLORIOSA RIVOLUZIONE E LA NASCITA DEL PARLAMENTARISMO BRITANNICO

Carlo II e la restaurazione Stuart. Nell’aprile del 1660, Carlo II fu proclamato re d’Inghilterra, Scozia e Irlanda dopo avere accettato di firmare la dichiarazione di Breda (dal nome della città olandese in cui avvenne la firma) con la quale si impegnò: 1. a governare in accordo con il Parlamento 2. a concedere un’ampia amnistia 3. a tollerare una certa libertà religiosa Il Parlamento proclamò che i poteri dello Stato risiedevano congiuntamente nel re, nella Camera dei Lord e nella Camera dei Comuni. Uno dei primi atti del nuovo sovrano fu la punizione degli uccisori del padre, che furono dal Parlamento sottratti all'amnistia e in gran parte finirono sul patibolo. L'esercito fu disciolto, restarono sotto le armi solo 1000 soldati di cavalleria e 4000 di fanteria, che costituirono il primo esercito permanente dell'Inghilterra. Il 21 maggio 1662 Carlo II sposa Caterina di Braganza (figlia del re del Portogallo), che gli porta in dote Tangeri e Bombay. Nel 1665 inizia la seconda guerra con l'Olanda, che frutta all'Inghilterra la cessione di New Amsterdam (New York).  Carlo II e la restaurazione Stuart.

Carlo II e la restaurazione Stuart. Carlo II dopo un’iniziale fase di cooperazione con il Parlamento riprende lo stile di governo assolutistico e di stampo filo-cattolico (accordo diplomatico con Luigi XIV di Francia). 1672: Dichiarazione di indulgenza re riconosce ai cattolici il diritto a ricoprire cariche pubbliche ed estesa la libertà di religiosa a tutti i dissenzienti puritani. Il Parlamento (per la maggioranza protestante) risponde con il Test Act (1673) escludendo per 150 anni a venire i cattolici da tutte le cariche civili e militari (obbligatoria una professione di fede anglicana per assumere cariche pubbliche civili o militari). La situazione peggiora con il Secondo Test Act (1678): ai cattolici viene proibito l’accesso ad entrambe le Camere del Parlamento. Carlo II e la restaurazione Stuart.

Carlo II non aveva eredi maschi, quindi il trono alla sua morte sarebbe passato al fratello Giacomo, convertitosi al cattolicesimo, dopo aver sposato una principessa cattolica, l’italiana Beatrice d’Este. Aumentano quindi le tensioni tra Parlamento e re ma soprattutto si accende il dibattito all’interno del Parlamento che si divide tra: Whigs: di religione protestante, si dichiarano contro la successione di Giacomo II Tories: a favore della successione. 1680: su iniziativa dei whigs viene avanzata una proposta di legge per escludere Giacomo II e i cattolici dalla successione al trono (Atto di esclusione) . La legge non passa per cui Giacomo viene incoronato re. Giacomo II

Giacomo II emana una nuova Dichiarazione di indulgenza (1687) che abolisce i Test Acts e le norme che limitano la partecipazione dei cattolici alla vita pubblica del regno. La situazione diventa esplosiva per il Parlamento quando nasce il terzo figlio di Giacomo II, questa volta dalla seconda moglie cattolica, e quindi cattolico, con la prospettiva concreta per l’Inghilterra di avere un altro re cattolico, 1688. Parlamento rifiuta la ratifica del decreto e quindi Giacomo II lo scioglie. La rottura mette d’accordo whigs e tories che invitano ad intervenire lo STADHOUDER d’Olanda Guglielmo III d’Orange, marito di Maria Stuart (1662-1694), figlia di Giacomo II ma di confessione protestante. STADHOUDER (STATOLDER): Sorta di figura a metà strada tra presidente della Repubblica e sovrano. Nella Repubblica delle Povincie Unite è il comandante supremo dell’esercito. La carica era riservata ai membri della casa di Nassau-Orange. Giacomo II

Guglielmo parte con 9. 000 fanti e 4 Guglielmo parte con 9.000 fanti e 4.000 cavalieri arruolati in Germania alla volta dell’Inghilterra. Novembre 1688: Luigi XIV non manda a Giacomo II gli aiuti promessi e Guglielmo sbarca in Inghilterra dove viene accolto positivamente dalla popolazione e numerosi capi dell’esercito inglese assieme ai loro uomini disertano e si uniscono a Guglielmo. Giacomo II fugge in Francia (1689). La fuga viene interpretata come un’abdicazione per cui viene offerta la corona a Guglielmo che accetta. La situazione, risoltasi pacificamente, passò alla storia come Gloriosa rivoluzione, rispetto a quella più cruenta degli anni ’40. 1689: scoppia rivolta antiinglese in Irlanda. I leader irlandesi invitano Giacomo II a recarsi sull’isola per separarla dall’Inghilterra. A Giacomo interessa recuperare la corona inglese più che liberare l’Irlanda: 1690 Giacomo fugge di nuovo in Francia e la rivolta irlandese viene domata. Gloriosa rivoluzione.

Febbraio 1689 offerta la Corona a Guglielmo III d’Orange previa firma della Bill of Rights. L'atto: limitava fortemente le prerogative regie, assegnando al parlamento il controllo delle finanze, escludendo ogni interferenza del re nell'amministrazione della giustizia e garantendo piena libertà di parola ai membri del parlamento. Veniva riaffermato il principio secondo il quale il sovrano, nella sua qualità di capo dell'esecutivo, era sottoposto alle leggi e poteva essere privato dei suoi poteri dallo stesso parlamento qualora avesse rifiutato di sottoporsi a tali leggi. Al sovrano era negata la prerogativa di sospendere l'applicazione delle leggi stesse. Era inoltre tutelata la libertà delle elezioni parlamentari. Bill of Rights 1689

Bill of Rights Bill of Rights 1689 …E pertanto i detti Lords Spirituali [26 vescovi della Chiesa d’Inghilterra] e Temporali [membri laici] e i Comuni [non nobili], conformemente alle rispettive lettere ed elezioni, essendo ora riuniti in una piena e libera rappresentanza di questa nazione, prendendo nella più seria considerazione i mezzi migliori per raggiungere i fini sopra detti, in primo luogo (così come i loro antenati in casi simili hanno usualmente fatto) per rivendicare ed asserire i loro antichi diritti e libertà dichiarano: 1. che il preteso potere di sospendere le leggi o l’esecuzione delle leggi, in forza dell’autorità regia, senza il consenso del Parlamento, è illegale; 2. che il preteso potere di dispensare dalle leggi o dall’esecuzione delle leggi, in forza dell’autorità regia, come è stato assunto ed esercitato in passato, è illegale; Si noti l’art. 2: per la prima volta in Occidente si riconosce il carattere limitato – non assoluto come avviene nel resto d’Europa – del monarca. Bill of Rights 1689

Bill of Rights Bill of Rights 1689 4. che levare tributi per la Corona o per il suo uso, su pretesa di prerogativa, senza la concessione del Parlamento, per un tempo più prolungato o in un modo diverso da quello che è stato o sarà stato concesso, è illegale; 5. che è diritto dei sudditi avanzare petizioni al re, e che tutti gli arresti o le procedure d’accusa per tali petizioni sono illegali; 6. che levare o tenere un esercito permanente all’interno del regno in tempo di pace, senza che ciò sia col consenso del parlalento, è illegale; 7. che i sudditi protestanti possono avere armi per la loro difesa conformemente alle loro condizioni e come consentito dalla legge; 8. che le elezioni dei membri del Parlamento debbono essere libere; 9. che la libertà di parola e di dibattiti o procedura in Parlamento non possono esser poste sotto accusa o in questione in qualsiasi corte o in qualsiasi sede fuori dal Parlamento; 10. che non debbono essere richieste cauzioni eccessive, né imposte eccessive ammende; nè inflitte pene crudeli o inusitate; Bill of Rights 1689

Il protagonismo del Parlamento Con la Gloriosa rivoluzione e la Bill of Rights viene sancita definitivamente la centralità del Parlamento nella vita politica. Il Parlamento ora è un organo che può ambire a rappresentare tutta la società inglese ed è così che esso si presenta. Il re mantiene ancora alcune prerogative come: responsabile della politica estera; guida dell’esercito; diritto di nominare ministri che formalmente rimangono responsabili solo nei confronti del re. Parlamento approva il Toleration Act (1689): Legittimi i culti delle sette protestanti; Confermata la legislazione anticattolica dei Test Acts. Triennal Act (1694): la legislatura dura 3 anni. Il protagonismo del Parlamento

Problema dinastico: l’elezione di Anna Stuart 1695: viene rinnovato il Licensing Act che regola l’azione della censura sulle pubblicazioni: fatto salvo il reato di diffamazione, ora la stampa è più libera. Dalla fine del XVII secolo in Inghilterra sono pertanto garantite per sempre: Libertà di opinione e di parola Libertà di stampa Libertà religiosa (ma non uguaglianza di tutte le confessioni di fronte alla legge) 1701: Act of Settlement. Votato dal parlamento, l’atto impedisce ad un cattolico di succedere al trono. Si tratta di una legge “ad personam” in quanto Guglielmo III d’Orange e Maria Stuart non hanno figli e il Parlamento vuole evitare la successione di Giacomo Edoardo Stuart, figlio di Giacomo II e pure lui cattolico. Anna Stuart, sorella di Maria e figlia di Giacomo II, di confessione protestante viene incoronata regina. Problema dinastico: l’elezione di Anna Stuart

La Gran Bretagna di Anna Stuart (1702-1714) 1707 Parlamento approva: Acts of Union: - stabiliscono l’unione di Inghilterra, Galles, Scozia in un unico Regno: la Gran Bretagna Fusione dei Parlamenti di Galles e Scozia con quello Inglese che diventa un unico Parlamento con sede a Londra. 1714: Muore Anna. In base all’Act of Settlement, sale al trono il tedesco Giorgio I Hannover (1714-27). La Gran Bretagna di Anna Stuart (1702-1714)

Giorgio I e la monarchia parlamentare Giorgio I non parla inglese e per non sconvolgere l’equilibrio del paese si affida alla forza politica che dal 1688 sembra esprimere al meglio le istanze del paese: i whigs. Giorgio I si affida così ad uno di loro, Robert Walpole, capo del governo dal 1721 al 1742. Il governo in questa fase diventa un’istituzione autonoma dal re anche se i ministri sono di nomina regia. Si afferma la prassi che il governo per poter agire abbia il sostegno della maggioranza parlamentare. Nasce la figura del “Premier” che presiede il governo in nome del Re (straniero), ma che risponde del suo operato al Parlamento. Giorgio I e la monarchia parlamentare

Giorgio I e la monarchia parlamentare Fino al 1716 le elezioni in GB si tengono ogni 3 anni, poi ogni 7. Chi vota e come si vota? Vota l’1-2% della popolazione: praticamente solo gli uomini ricchi. Il regno era diviso in circoscrizioni elettorali, suddivisi in circoscrizioni di campagna, o counties, e comunità urbane o boroughs. Il sistema elettorale vigente permetteva ai più facoltosi di acquistare la carica di deputato favorendo quindi la corruzione. Capitava poi che in alcune circoscrizioni ci fosse un solo candidato. Giorgio I e la monarchia parlamentare

Le campagne elettorali La campagna si apre con la presentazione dei candidati che nei rispettivi collegi sfilano per le strade e i paesi assieme ai propri sostenitori esibendo i segni della propria appartenenza politica (coccarde, bandiere). Segue poi la formale richiesta di voto durante la quale il candidato si rivolge agli elettori – e non – in un pubblico comizio. Segue poi un banchetto privato per i principali elettori. Infine c’è la nomina ufficiale dei candidati e la votazione effettiva. Seggio: Aperto per 40 giorni Voto è palese – non segreto: i votanti ad uno ad uno salgono su di un palco (davanti ad una folla che può manifestare il suo dissenso o approvazione) e manifestano il proprio voto. I comizi possono continuare durante le operazioni di voto per convincere – comprare il voto degli indecisi. A votazioni concluse, il vincitore viene insediato e portato in trionfo sopra una portantina. Le campagne elettorali

LA CAMPAGNA ELETTORALE SECONDO WILLIAM HOGARTH (1697-1794)