Torquato Tasso "Istinto è dell’umane genti / che ciò che più si vieta, uom più desia" Torquato Tasso.

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Torquato Tasso "Istinto è dell’umane genti / che ciò che più si vieta, uom più desia" Torquato Tasso

Il contesto storico 1542- papa Paolo III convocò a Trento un concilio per esaminare le questioni dottrinali al centro della polemica tra i riformati e Roma 1559 - L'Italia passa sotto la sfera d'influenza spagnola 1562-1598 - Le guerre di religione insanguinano l'Europa 1563 - Si conclude il Concilio di Trento ma permase la conflittualità fra cattolici e protestanti. 1571 - La battaglia di Lepanto: una flotta cattolica multinazionale, all'interno della quale la componente spagnola rappresentò il nucleo principale, sconfisse a Lepanto i Turchi. Si arrestò così l'avanzata ottomana verso l'Occidente.

Il periodo giovanile (1544-1563) Torquato Tasso nacque a Sorrento l'11 marzo 1544 da nobile famiglia bergamasca, era gentiluomo di corte e poeta . Giovanissimo, Tasso aveva già esperienza di varie corti italiane. Oltre alla corte, l'altro ambiente destinato a segnare la sua formazione fu quello dell'accademia, che nel secondo Cinquecento divenne il centro per eccellenza dell'attività intellettuale.

Alla corte di Ferrara (1565-1578) Nel 1565 Tasso fu assunto al servizio del cardinale Luigi d'Este e si trasferì a Ferrara. Nel 1572 passò al servizio diretto del duca Alfonso d’Este e poté dedicarsi interamente alla poesia. Tasso lavorò alla Gerusalemme liberata ma alla sua opera egli guardava con inquietudine e insoddisfazione, ed era tormentato dallo scrupolo di renderla perfettamente aderente ai canoni letterari e religiosi del suo tempo . Nel 1575 sottopose il poema al giudizio di un gruppo di autorevoli letterati che gli mossero critiche moralistiche: Tasso difendeva la sua opera appassionatamente, ma al tempo stesso quelle critiche lo rendevano sempre più incerto. Agli scrupoli letterari si collegavano strettamente quelli religiosi (cominciò a dubitare dell'ortodossia della sua fede cattolica) e sopraggiunsero sintomi inquietanti di manie di persecuzione. Iniziò a peregrinare per l'Italia.

La reclusione a Sant'Anna e gli ultimi anni (1579-1595) Tasso tornò ma non trovò l'accoglienza che si aspettava. Diede in escandescenze, tanto che il duca lo fece rinchiudere come pazzo nell'ospedale di Sant'Anna, dove subì gravi sofferenze fisiche e psichiche. In questi anni la Gerusalemme fu pubblicata senza il suo consenso, in un'edizione incompleta e scorretta, e questo lo turbò profondamente. Nonostante il grande successo di pubblico, il poema scatenò una violenta polemica tra i suoi sostenitori e quelli che ritenevano superiore il Furioso: il poeta, amareggiato, si dedicò ad una revisione radicale dell'opera pur di renderla più conforme ai precetti retorici e moralistici. Nel 1586 il duca Gonzaga di Mantova ottenne che il poeta fosse affidato alla sua custodia. Nei suoi ultimi anni Tasso compose molta poesia di ispirazione religiosa, che riflette il bisogno di cercare un conforto alle sue sofferenze. Ripubblicò inoltre il suo poema, nel 1593, col titolo di Gerusalemme conquistata. Nel 1594 papa Clemente VIII gli propose l'incoronazione poetica a Roma; ma Tasso, ammalatosi gravemente e ritiratosi nel convento di Sant'Onofrio sul Gianicolo, vi morì nell'aprile del 1595.

Il poema eroico Tasso, a differenza di Ariosto, concepisce l'idea di un poema eroico : conforme ai canoni aristotelici caratterizzato da una struttura unitaria caratterizzato da una materia verisimile caratterizzato da una finalità di «giovamento» morale Di qui la scelta di un argomento storico religioso, integrato da elementi di invenzione.

Vero e verisimile Il vero è ciò che è realmente accaduto (storia) Il verisimile è ciò che sarebbe potuto avvenire Il poema epico trae materia dalla storia ( vero ) ma con un margine di finzione ( verosimile)

La conciliazione dell’«utile» e del «dilettevole» e il meraviglioso cristiano La poesia, secondo lo spirito della Controriforma, ha compiti morali ed educativi ma deve anche divertire (diletto) Al «diletto» concorre anche l'elemento meraviglioso, reinterpretato in chiave cristiana come intervento soprannaturale di segno divino o demoniaco. Tasso respinge il meraviglioso fiabesco e fantastico del poema cavalleresco.

La poetica Tasso rifiuta il modello ariostesco caratterizzato da una molteplicità di eventi intrecciati fra loro. Tasso ritiene che, per poter dilettare, il poema deve contenere realtà diverse ( battaglie, amori ecc.) ma all’interno di una struttura unitaria. Lo stile del poema deve essere sublime

L’argomento la vicenda si svolge negli ultimi mesi della prima crociata in Terra Santa: i cristiani, guidati da Goffredo di Buglione, hanno posto l'assedio a Gerusalemme, ma sono indeboliti dall'assenza di molti combattenti, spinti da pulsioni egoistiche e irrazionali ad abbandonare il campo; il loro ritorno garantirà la vittoria sugli avversari pagani L’argomento della prima crociata consente di introdurre un meraviglioso che sia verosimile, credibile e inerente al soprannaturale cristiano

l genere e i modelli L’opera è ben diversa da quella del genere "romanzesco" a cui appartenevano i capolavori di Boiardo e Ariosto; anziché ai poemi moderni, Tasso guarda al modello dei poemi epici classici, l'Iliade e l'Eneide

L’organizzazione della materia mentre la struttura del poema cavalleresco è caratterizzata da una pluralità di eroi e di azioni, nella Gerusalemme liberata vi è un'azione unica, costituita dall'assedio di Gerusalemme e dalla conquista del Santo Sepolcro, sulla quale si inseriscono situazioni narrative "divaganti“, e vi è un eroe centrale Goffredo di Buglione che riesce a contrastare le tendenze disgregatrici garantendo l’unità del campo cristiano e l’unità della struttura del poema. pertanto quella della Gerusalemme è una struttura chiusa, che ha un principio e una fine, mentre quella del Furioso è una struttura aperta (inizia dove Boiardo aveva terminato e ha una fine solo parziale)

Gli intenti Con il suo poema, carico di intenti pedagogici e morali, Tasso si presenta come il perfetto poeta cristiano, il celebratore degli ideali della Controriforma che dominano la sua epoca Tasso vuole conformarsi nei contenuti ( perfetto poema cristiano secondo i canoni controriformistici) e nella forma ( perfetto poema epico secondo i canoni aristotelici) ai codici dominanti della sua epoca.

La realtà effettiva del poema: il “bifrontismo spirituale” di Tasso Tasso è ambivalente nei confronti della corte verso cui prova ammirazione e insofferenza in quanto troppo rigida, falsa, autoritaria ecc.; per questo si rifugia in un vagheggiamento idillico ( sereno, pacato) dell’antico mondo dei pastori Nel poema alla esigenza di un rigoroso moralismo educativo ( il sacrificio dei guerrieri per la liberazione del Santo Sepolcro) si contrappone l’attrazione per l’edonismo; l’amore è piacere ma anche sofferenza e passione che porta al peccato La guerra è manifestazione di eroismo ma anche atroce e disumana. Mentre Ariosto nei confronti della guerra aveva un atteggiamento “straniante” in modo da poterla guardare con distacco, Tasso partecipa in modo commosso e prova pietà per i vinti.

Opposizione tra visione rinascimentale e visione controriformistica : opposizione molteplice_uno La Gerusalemme liberata non rappresenta in realtà lo scontro tra due diverse religioni, bensì lo scontro tra due diverse visioni della stessa epoca: la visione laica rinascimentale :esalta i valori umani, la forza dell’uomo artefice del proprio destino ; è pluralista, tollerante, edonistica la visione cristiana: tipicamente controriformistica , subordina ogni cosa al fine religioso; è autoritaria, intollerante

La struttura narrativa I crociati “erranti”, in quanto subordinano al fine religioso i valori mondani, sono “devianti Tuttavia Tasso dimostra una evidente simpatia per i “devianti”, per gli sconfitti e per i nemici Così come non riesce a contenere la sua attrazione per il diverso, il molteplice, così non riesce a impedire che le “storie individuali” si sviluppino in modo autonomo rispetto al nucleo centrale Il Furioso, nonostante le forze centrifughe, risulta essere armonico; la Gerusalemme ha , invece, una struttura unitaria imposta a forza

Il punto di vista Anche il punto di vista della narrazione non è unico, non prevale il punto di vista cristiano. Il Tasso dimostra simpatia per i pagani proprio quando assume il loro punto di vista

Spazio e tempo Nella Gerusalemme si intrecciano lo spazio orizzontale ( il conflitto cristiani-pagani) e lo spazio verticale ( cielo e inferno, bene e male) Si tratta di uno spazio limitato ( mentre nel Furioso era vario e labirintico) Esiste lo “spazio della devianza” che però viene neutralizzato o cancellato Il tempo è lineare; non vi sono salti temporali come nel Furioso

Lo stile Lo stile è elevato, sublime, ricco di figure retoriche, di parole insolite, con una sintassi complessa ( periodi lunghi), secondo il modello classico Coerentemente con il suo bifrontismo, tuttavia, il poeta tende ad usare “parole suggestive”, che comunicano emozioni profonde ( prevalenza dell’emotività)