Lo sviluppo del gioco nel bambino

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
IL GIOCO NELL’ASILO NIDO
Advertisements

Il nostro corpo: una grande avventura
PROGETTO GIOCHIAMO INSIEME CON MAMME E PAPA’
Modalità di applicazione del CL Group Investigazion Modalità di applicazione del CL Group Investigazion.
Jean Piaget Neuchatel 1896 – Ginevra 1980.
Altro generalizzato + Sanzioni positive di tipo affettivo
PSICOLOGIA DELL’EDUCAZIONE Felice Carugati e Patrizia Selleri
Lo sviluppo Cognitivo.
LO SVILUPPO COGNITIVO.
Lo sviluppo del linguaggio nel bambino
La scuola Epistemologico-genetica
L’esperienza dei gruppi di post-adozione nella Provincia di Parma
Avviamento ai giochi sportivi
Avviamento ai giochi sportivi
L’apprendimento trasformativo
Le tre dimensioni della conoscenza
una bella avventura culturale
Tipologie di comunicazione
FONDAMENTI DELLA PROSPETTIVA STORICO-CULTURALE
Qualche diapositiva per definire in breve: * il dialogo pedagogico
Esempio di ricerca eseguita dagli studenti per focalizzare ulteriormente il concetto di schema secondo Piaget per poter poi preparare un discorso e una.
Ancora tra sviluppo e apprendimento
La costruzione sociale del corpo
E’ doveroso da parte mia ringraziare il Preside Prof
IL COMPUTER NELLA SCUOLA
Rilievi critici alla teoria di Piaget
La ricercazione partecipativa
LA PROTOMATEMATICA: FUNZIONE DEL DOCENTE, CAMPI D’ATTUAZIONE E INDAGINE SPECIFICA. Di Erika Tomasoni e Silvia Lattuada.
Matematiche Elementari da un Punto di Vista Superiore
SOCIALIZZAZIONE E’ UN PROCESSO DI ACQUISIZIONE DI COMPORTAMENTI,
SVILUPPO COGNITIVO E APPRENDIMENTO IN ADOLESCENZA
Corso di Laurea in Management dello sport Le organizzazioni sportive
La Scuola dell’Infanzia “Santa Croce”
LA DIMENSIONE IMMATERIALE DEL CONTROLLO
Si può parlare di EGOCENTRISMO nell’adolescenza?
Monica de Chiro Dottoranda di Ricerca in Human Sciences
1. IL 2° CIRCOLO DIDATTICO promuove il “BEN – ESSERE” delle alunne e degli alunni dei due ordini di scuola, inteso come:  Accoglienza.  Autorealizzazione.
«Valori e regole nel vissuto del bambino della Scuola dell’Infanzia». 2.a parte E.M.Salati « IL BAMBINO E I VALORI SOCIALI: ORIENTAMENTI PER L’ EDUCAZIONE.
PEDAGOGIA E DINTORNI.
LO SVILUPPO COGNITIVO stadio sensomotorio
Psicologia dell'età evolutiva e del ciclo di vita
Per un curricolo plurilingue nella scuola dell’infanzia
GIOCO E MATEMATICA A che gioco giochiamo?
Il giornallegro Responsabile progetto: Vanini Giovanna-
Psicologia dello sviluppo
Linguaggio come fenomeno psicosociale
Bourdieu: habitus e anticipazione pratica
LO SVILUPPO COGNITIVO.
Giochiamo a tris. Un campo di esperienza per il problem-solving: i giochi di interazione strategica.
Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali
Il Gioco.
L’epistemologia genetica
SCUOLA DELL’INFANZIA Laboratorio di Espressione Corporea
La teoria dello sviluppo sociocognitivo di Vygotskij
Sviluppo dei bambini ciechi (cognitivo) 2
LA DIDATTICA LABORATORIALE
Progetto accoglienza Scuola dell’infanzia Chiusa Sclafani e Giuliana
Corso Writing Theatre U2.3 - Il gioco e la terapia del gioco TEATRO E DISAGIO Modulo 2.
CENTRO EDUCATIVO MINORI “Casa Regina Elena, Una carezza per Carla”
Trento 16 gennaio Competenza conoscenzeabilitàatteggiamenti.
Psicologia dell’età evolutiva ISIS EUROPA Prof.ssa Annamaria Caputo.
APPRENDIMENTO INSEGNAMENTO VALUTAZIONE VALUTAZIONE AUTENTICA E APPRENDERE PER COMPETENZE.
Un confronto tra didattica attiva e didattica cognitiva LA FORMAZIONE DIDATTICA DEGLI INSEGNANTI.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO SCUOLA DELLE SCIENZE GIURIDICHE ED ECONOMICO-SOCIALI Corso di Studio in Scienze Motorie Lo sviluppo psicomotorio nel.
A piccoli passi Laura Capantini Psicologia dello sviluppo – un’introduzione – da tre a undici anni.
Caratteristiche distintive dell’approccio contestualista sono:
La scuola Epistemologico-genetica A cura di Eleonora Bilotta.
Piaget i 4 fattori permettono il costituirsi di strutture cognitive o sistemi cognitivi che sono di tipo: Sensomotorio (0-18/24 mesi circa) Preoperatorio.
Transcript della presentazione:

Lo sviluppo del gioco nel bambino Laura Capantini – Liceo Cecioni

Che cos’è il gioco Gli studiosi considerano il gioco un importante fattore di sviluppo perché permette al bambino di sperimentare prima e di consolidare poi nuove competenze sia cognitive sia socioaffettive

Che cos’è il gioco Comprende diverse attività caratterizzate da una certa qualità del comportamento. Si manifesta in varie forme durante l’intero arco di vita. Ha una base biologica e una base culturale. E’ di diversi tipi solitario e sociale spontaneo e di regole Esistono diverse classificazioni dei giochi, e diverse teorie sulle funzioni del gioco e sullo sviluppo del gioco

Winnicott Il gioco è lo spazio di transizione che porta il bambino a costruire il proprio mondo individuale e personale, oltre la relazione con l’adulto Lo spazio del gioco è uno spazio personale e indispensabile per il bambino che non può essere invaso, se non occasionalmente, dalla presenza dell’adulto Il gioco è uno degli indicatori della salute e del buon funzionamento del bambino Il gioco accompagna tutta la vita della persona e si evolve nell’attività creativa, fantastica, espressiva dell’adulto; un buon spazio di gioco nel bambino è la base su cui si sviluppa un adulto creativo

Evoluzione del gioco secondo Piaget Gioco di esercizio (da 3 mesi a un anno e mezzo) Gioco simbolico o di finzione (da un anno e mezzo) Gioco di regole (stadio operatorio concreto) Attenzione: i vari tipi di gioco non si sostituiscono l’uno con l’altro, ma si AGGIUNGONO l’uno all’altro e accompagnano la persona in tutto l’arco della vita

Gioco di esercizio Esercitazione degli schemi d’azione per il piacere di padroneggiarli. Messa in atto di una serie di condotte a vuoto, senza altro fine che il puro piacere del funzionamento. A volte il bambino si pone uno scopo particolare, come eseguire dei salti sempre più lunghi. Semplici: ripetizioni di azioni semplici (scuotere, battere). Combinazioni senza scopo: esercizi più complessi come allineare oggetti e travasare. Combinazioni con uno scopo: esercizi complessi subordinati ad uno scopo come saltare sempre più lontano Il gioco di esercizio è anche gioco di movimento e diventa gioco di esplorazione e di costruzione, permettendo al bambino di conoscere il mondo e sviluppare la propria intelligenza

Gioco di esercizio “Dopo aver appreso ad afferrare, dondolare, lanciare il bambino prima o poi (spesso anche durante il periodo di apprendimento) afferra per il piacere di afferrare, dondola per il gusto di dondolare, ecc. In breve egli ripete questo comportamento (…) solo per il piacere di acquistare la padronanza di esso e di mostrare il proprio potere di sottomettere la realtà.(…) non richiede né pensiero né vita sociale”. (Piaget, “La formazione del simbolo nel bambino”, 1945).

Gioco simbolico Un oggetto, un’azione o il corpo stesso del bambino viene utilizzato come simbolo, ossia come qualcosa che sta al posto di un’altra. Funzione: piacere, compensazione, liquidazione conflitto, realizzazione desiderio. Schemi simbolici: riproduzione degli schemi sensomotori al di fuori dei loro contesti. Es.: far finta di dormire. Applicazione di schemi simbolici a nuovi oggetti, far eseguire una azione per finta ad un oggetto. Es.: orsetto dorme. Combinazione di svariati simboli in giochi complessi

Evoluzione del gioco simbolico Gioco simbolico: lo schema viene evocato senza lo scopo e viene applicato ad oggetti inadeguati; le azioni sono definalizzate e decontestualizzate. azioni che il bambino stesso compie in varie circostanze azioni rivolte ad altri (bambole o persone) azioni viste fare da altre persone fingere di essere un altro gioco sociodrammatico

Condivisione del gioco simbolico A 2 anni: attraverso l’imitazione reciproca, senza una vera coordinazione tematica A 3 anni: scelta autonoma della situazione ludica e della realizzazione del copione in cui i ruoli diventano complementari, anche se il livello di integrazione è minimo A 4 anni: aumenta la frequenza e il gioco diventa più complesso caratterizzandosi come gioco sociodrammatico

Gioco simbolico Implica quattro aspetti: la capacità di agire “come se” al di fuori del contesto normale la capacità di usare come materiale di gioco oggetti sostitutivi di quelli reali l’abilità di eseguire azioni abitualmente messe in atto da altri l’abilità di collegare schemi di azioni differenti in sequenze tematiche coerenti

Gioco di regole In cui sono stabiliti a priori il momento e il modo in cui deve essere realizzato l’esercizio e la finzione. È caratterizzato dal carattere competitivo e dal fatto che il comportamento dei partecipanti è stabilito in anticipo da regole condivise.

Evoluzione del gioco di regole Il bambino non tiene conto di alcuna regola (2-3 anni) Il bambino si uniforma agli altri senza comprendere lo scopo delle regole (3-5 anni) “Cooperazione incipiente” (7-8 anni) = i bambini capiscono che è necessario cooperare per garantire il rispetto delle regole ed assicurare la validità della gara; ciò è possibile perché hanno preso coscienza della competizione Dopo 9 anni: I bambini riescono a pattuire le regole con chiarezza e prendono gusto a codificarle minuziosamente, interessandosi di tutte le possibili varianti e al diverso carattere che il gioco così assume.

Gioco di fantasia Il gioco è definito come una interazione ludica in cui vengono assunti ruoli immaginari tratti dall’esperienza familiare o da altre fonti di informazioni come le fiabe, i cartoni animati o la televisione Implica 3 aspetti: i temi del gioco non dipendono dall’esperienza diretta ma sono temi di fantasia la partecipazione sociale è un aspetto peculiare la presenza di regole che sono concordate dai giocatori nel corso del gioco