Scienza Politica a.a Marco Di Giulio Partecipazione politica (II) Movimenti sociali Gruppi di interesse
Sommario Partecipazione come « Domanda» di politica e di politiche «Interessi» e «identità» Due forme di rappresentanza Movimenti sociali Gruppi di interesse
Il paradosso dell’azione collettiva (M. Olson, 1968) La partecipazione serve a influenzare le decisioni politiche (=decisioni imperative vincolanti per tutti gli appartenenti ad una comunità) Tali decisioni, per definizione, portano conseguenze (positive o negative) verso tutti, indipendentemente dalla partecipazione Ma allora, perché partecipare? Perché, ad esempio, andare a votare? O partecipare a una manifestazione? O aderire ad un gruppo? Incentivo al free riding
Cosa spiega, allora la partecipazione? Differenze socio-economiche persone più «ricche» e più «istruite» partecipano di più Presenza di «incentivi selettivi» se partecipare (ad un sindacato o ad una associazione imprenditoriale) comporta dei benefici Per appartenenza «identità»
I Movimenti sociali Caratteristiche Carattere reticolare non sono organizzazioni (non in senso formale) Ruolo delle «identità» esistono in virtù di credenze condivise «Politica del conflitto» esistono in virtù di conflitti intensi Forme di partecipazione «non convenzionale» Alcune conseguenze Importanza delle componenti «espressive» Importanza delle ricadute interne spesso forme di protesta estrema sono comprensibili alla luce di finalità interne al gruppo
Gruppi di interesse: alcune nozioni Gruppi di interesse / associazioni di interessi (la “ragione sociale”) Gruppi di pressione (la funzione nel sistema politico) Lobbies/lobbying (una particolare forma di pressione)
Lobby of the House of Commons
«Translatantico»
Lobbying Quali strategie per influenzare le decisioni pubbliche? Lobbying diretto (su parlamento, governo, amministrazione) Lobbying indiretto (sull’opinione pubblica) Quali risorse? Membership Risorse finanziarie Expertise Collocazione strategica nel processo produttivo
Uno studio pionieristico Joseph La Palombara, Interest Groups in Italian Politics, 1964 [trad. it. Clientela e parentela: studio sui gruppi di interesse in Italia, 1967] Le relazioni fra politica e interessi, due tipi: Clientela Do ut des, fra associazioni imprenditoriali e burocrazie Confindustria e Ministeri Parentela Riconoscimento reciproco fra partiti e gruppi Associazionismo Cattolico e DC
Partiti, gruppi e movimenti nel «sistema politico» Domande Sostegni Articolazione Interessi (Gruppi e Movimenti) Ambiente interno e internazionale Estrattivi Regolativi Distributivi Simbolici Esecuzione e amministrazione giudiziaria delle politiche Formulazione politica Aggregazione Interessi (Partiti) INPUTOUTPUTOUTCOME CONVERSIONE CIRCUITI DI RETROAZIONE
Il sistema di rappresentanza degli interessi Dalle singole organizzazioni al sistema di rappresentanza Due modelli ideali: pluralismo e corporativismo Possiamo riassumere in due elementi i caratteri distintivi: Monopolio vs. competizione per la rappresentanza degli interessi di un determinato settore Concertazione di politiche vs. competizione per l’influenza sul governo
Gruppi d’interesse e tipi di democrazia
Gli elementi fondamentali del neo- corporativismo Gruppi relativamente grandi nelle dimensioni e limitati nel numero Coordinati gerarchicamente a livello nazionale Consultazioni regolari fra gruppi e governo Patti tripartiti: le decisioni sono prese insieme dalle parti sociali e dal governo e sono vincolanti
Gli elementi fondamentali del pluralismo Gruppi numerosi e relativamente piccoli Scarsamente strutturati a livello nazionale In competizione fra loro per l’accesso alle decisioni del governo Assenza di patti tripartitici
Neo-corporativismo: condizioni Piccole economie aperte ai mercati internazionali Presenza continuativa di un partito di sinistra al governo Disponibilità dei sindacati a scambiare vantaggi immediati per vantaggi di lungo periodo (bassi salari in cambio di occupazione, investimenti, …) Credibilità del governo nella promessa di basso conflitto sociale
…conseguenze In negativo: il monopolio dei gruppi più organizzati emargina i meno organizzati (disoccupati, nuovi lavori); burocratizzazione delle organizzazioni e assenza di innovazione In positivo: (risposte alla crisi economica degli anni settanta) minore conflitto sociale, capacità di controllare l’inflazione nel lungo periodo, maggiore occupazione
Gruppi e modelli di democrazia La modalità pluralista è riconducibile alla democrazia maggioritaria Implica strategie competitive dei gruppi Il gruppo più forte guadagna accesso alle sedi decisionali escludendo gli altri La modalità neo-corporativa è riconducibile alla democrazia consensuale Implica strategie cooperative fra i gruppi