Didattica per le Disabilità Sensoriali Prima LEZIONE 30 GENNAIO 2015 Prof. Ivan Di Pierro Pedagogista Clinico e Giuridico

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Gli organi di Senso Realizzato da Genchi M..
Advertisements

I diversi tipi di Ipoacusia
di Canarecci Veronica e Cicchetti Sara
SISTEMA NERVOSO SISTEMA DI INTEGRAZIONE SISTEMA EFFERENTE MOTORIO
La Vista L’ Olfatto L’ Udito Il Gusto Il Tatto
FONCLAMUSICA – caratteristiche del suono
Dove l’uomo interviene
Classe 5^ Tassullo Lavoro svolto durante le ore di informatica
IL RUMORE Caratteristiche del suono L’udito La normativa.
Luigi Seclì Ottico-Optometrista
Il Suono Il suono è una perturbazione longitudinale prodotta da un corpo che vibra con una certa frequenza. Le corde vocali di una persona, le corde di.
Via del nervo ottico.
Francesca Di Salvo IIIA Salvatore di Salvo a.s. 2012/2013
Definizione e classificazione
LICEO SCIENTIFICO STATALE “LEONARDO da VINCI” di FIRENZE
La sensazione Eleonora Bilotta.
COMPRESENZA LINGUAGGI NON VERBALI - PSICOLOGIA
IL DOLORE E' una sensazione spiacevole provocata (in genere) da fattori potenzialmente dannosi per le cellule. Le cellule “offese” liberano molecole che.
Organizzazione funzionale del SNC;
PROTESI ACUSTICHE.
Tipologie di disabilità, handicap associati e tecnologie.
Unità 15 Gli organi di senso Obiettivi
I cinque sensi La vista L’udito L’olfatto Il gusto Il tatto.
Elenco dei cinque sensi
L’udito La vista Il tatto L’olfatto Il gusto
Udito Olfatto Tatto Gusto Vista
Il suono e l’udito L’orecchio umano (come quello degli altri animali) e’ capace di percepire le fluttuazioni di pressioni d’aria che arrivano alla membrana.
Prof. S.F. Mingiardi UNITEL SEREGNO
La corteccia celebrale
ECO percezione suono orecchio umano
il sistema nervoso il sistema nervoso dell’ uomo
L’orecchio umano L’orecchio funziona come un trasformatore, che converte l’energia sonora in energia meccanica in impulso neurale che viene trasmesso al.
IL SISTEMA NERVOSO Andrea Moruzzi.
Anatomo-Fisio-Patologia Azienda Ospedaliera “C.Poma”
Altre infine sono associate ai peli, di cui rilevano il piegamento
L’OLFATTO (FISIOLOGIA).
LE AREE CORTICALI.
Corteccia cerebrale.
Fisiologia della sensibilità generale
Cenni di fisiologia oculare
Il sistema nervoso e la percezione sensoriale: l’esempio della vista
CORTECCIA CELEBRALE EMISFERI E LOBI ....
LA CORTECCIA CEREBRALE
Il cervello.
Ricerca sul movimento Gianluca Oldani
IL SISTEMA NERVOSO UMANO
IL SISTEMA NERVOSO DI GIULIA PASTORE e AMINTA CAVALLOTTI 3°B.
GLI ORGANI DI SENSO.
il tatto,la vista,l’udito,l’olfatto,il gusto
IL SISTEMA NERVOSO.
Pelle. pelle Sulla lingua sono situate delle minuscole protuberanze che hanno la funzione di farci sentire i sapori; esse prendono il nome di papille.
Capitolo 24 Gli organi di senso.
Diffrazione da apertura circolare
I recettori sensoriali
18 ottobre 2010Il Fenomeno Sonoro1 Grandezze fisiche: Le grandezze fisiche più importanti che caratterizzano il fenomeno sonoro sono: Pressione sonora.
2. Il suono Caratteristiche del suono.
Forme farmaceutiche auricolari
Carla Antoniotti a.a.2015/2016.
Onde sonore CLASSI TERZE.
SISTEMI SENSORIALI.
Caratteristiche fisiche del suono
Di Angela Astarita.
L’OCCHIO L'occhio, o bulbo oculare, è l'organo di senso principale dell'apparato visivo, che ha il compito di ricavare informazioni sull'ambiente circostante.
Transcript della presentazione:

Didattica per le Disabilità Sensoriali Prima LEZIONE 30 GENNAIO 2015 Prof. Ivan Di Pierro Pedagogista Clinico e Giuridico UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE

“Vedere oltre i pregiudizi di un mondo che fa dell’apparire la modalità principale su cui costruire la propria identità”

DEFINIZIONE MENOMAZIONE DISABILITA’ HANDICAP MENOMAZIONE: Perdita o anomalia a carico di strutture o funzioni psicologiche, fisiologiche o anatomiche. Può essere permanente o transitoria.

DISABILITA’: Riduzione parziale o totale della capacità di svolgere un’attività nei tempi e nei modi considerati come normali. Può essere permanente o transitoria, reversibile o irreversibile, progressiva o regressiva. Può essere una conseguenza diretta di una menomazione o una reazione psicologica ad essa.

HANDICAP: Condizione di svantaggio risultante da una menomazione o da una disabilità, che limita o impedisce lo svolgimento di un ruolo normale in rapporto all’età, al sesso, ai fattori sociali e culturali. E’ una condizione soggetta a cambiamenti migliorativi o peggiorativi.

MENOMAZIONE DISABILITA’ HANDICAP

TIPI DI DISABILITA’ o DIVERSE ABILITA’ DISABILITA’ FISICHE menomazioni motorie, per es.: distrofia muscolare, ecc. DISABILITA’ PSICHICHE menomazioni dell’apparato psichico: Ritardo Mentale, Disturbi del funzionamento psichico. DISABILITA’ SENSORIALI menomazioni sensoriali visive e uditive. DISABILITA’ MISTE menomazioni complesse.

Disabilità sensoriale Questa espressione indica soprattutto tre tipologie di disabilità: - la cecità o l’ipovisone con visus non superiore a 3/10; - la sordità o l’ipoacusia con perdita uditiva superiore a 25 decibel in entrambe le orecchie; - la sordocecità caratterizzata dalla compresenza delle due disabilità sensoriali visive e uditive. La disabilità sensoriale pregiudica spesso la vita di relazione e la comunicazione, ma anche la vita autonoma e quella quotidiana.

L’uomo elaboratore di informazione L’informazione viene processata dal cervello dell’uomo secondo una serie di stadi ben definiti

I problemi funzionali possono essere a qualunque livello

L’elaborazione dell’informazione avviene in due modi: - Elaborazione guidata dai dati: i dati in ingresso avviano gli stadi di elaborazione fino al riconoscimento - Elaborazione guidata dai concetti: la conoscenza di una probabile interpretazione ci aiuta a percepirla

Il meccanismo della percezione

Sensazione e percezione - Sensazione= impressione soggettiva, immediata e semplice che corrisponde a una determinata intensità dello stimolo fisico - Percezione= l’organizzazione immediata, dinamica e significativa delle informazioni sensoriali, corrispondenti a una data configurazione di stimoli, delimitata nello spazio e nel tempo Informazione Sensazione Percezione

La percezione L’energia dello stimolo (input) è trasformata in un impulso nervoso Apparati sensoriali: trasduttori - Organi separati per i vari “sensi” Sistema nervoso centrale: elaboratore, integratore - Organo “unico”

- Gli stimoli sono ricchi di informazione - I sensi hanno molto in comune ed interagiscono fra loro - Particolare sensibilità ai cambiamenti - Cambiamento = potenziale pericolo... - Il sistema sensoriale di regola è molto efficiente ma può essere “ingannato” - La conoscenza preacquisita e le aspettative influenzano la percezione - Illusioni: strumento utile e divertente per rivelare le caratteristiche della percezione

Le illusioni - Aiutano a “capire” come funziona la percezione Griglia di Hermann

- Ambiguità di intepretazione - Discordanza fra dati e concetti “percepire è costruire un significato” Le illusioni

Il “cammino” della percezione

I recettori Esterocettori Raccolgono stimoli provenienti dall’ambiente esterno Sono localizzati sulla superficie dell’organismo Tradizionalmente classificati in recettori per la vista, l’udito, il tatto, l’olfatto, il gusto

Enterocettori - Raccolgono stimoli provenienti dall’ambiente interno - Sono localizzati in profondità - Viscerocettori: raccolgono stimoli dai visceri per coordinare la vita vegetativa e quindi i processi omeostatici - Recettori dell’equilibrio: raccolgono informazioni sulla posizione e sui movimenti di tutto il corpo - Propiocettori: raccolgono informazioni sulle posizioni relative e i movimenti dei vari muscoli

Esterocettori - Convertono uno stimolo fisico o chimico in un potenziale d’azione che trasmetterà le caratteristiche qualitative e quantitative dello stimolo stesso al Sistema Nervoso Centrale - Sono “selettivi”: dedicati ad una specifica forma di energia detta anche modalità sensoriale - Sono “altamente sensibili” perché possono amplificare gli stimoli che ricevono - Il tipo di sensazione dipende dalla via nervosa seguita

Classificazione dei recettori In base alla forma di energia per la quale sono selettivamente sensibili Chemocettori (energia chimica) Meccanocettori (energia meccanica) Termocettori (energia termica) Fotocettori (energia luminosa) Elettrocettori (energia elettrica) Recettori acustici (onde sonore)

La trasmissione dello stimolo Se lo stimolo continua il recettore cessa di reagire al segnale “Adattamento” I recettori del dolore o quelli legati alle funzioni dell’equilibrio non si adattano o si adattano molto lentamente

Organizzazione periferica Un singolo neurone afferente con tutte le sue terminazioni recettoriali è un’unità sensoriale -L’area del corpo che, se stimolata, genera attività in un’unità sensoriale o in un altro neurone della via afferente è detto il campo recettivo di quel neurone -L’ampiezza del campo recettivo varia inversamente alla densità dei recettori -Un’alta densità recettoriale dà origine a piccoli campi recettivi, che generano una maggiore acuità o abilità discriminativa dell’input -La sovrapposizione di campi recettivi permette interazioni tra inputs sensoriali e raffina la discriminazione sensoriale

Organizzazione centrale - Vie sensoriali specifiche (afferenti primarie) trasmettono informazione da un unico tipo di recettore sensoriale a specifiche aree primarie riceventi della corteccia cerebrale circa un unico tipo di stimolo. - Vie non-specifiche convogliano informazione da più di un tipo di unità sensoriali alla formazione reticolare bulbo- pontina e al talamo - L’arrangiamento delle vie sensoriali dà origine a convergenza o divergenza dell’input sensoriale - Ciò influenza la qualità della sensazione a livello conscio o subconscio all’interno del Sistema Nervoso Centrale

Le vie sensoriali - La via olfattiva proietta dal naso direttamente alla corteccia - La via dell’equilibrio proietta al cervelletto con una diramazione alla corteccia attraverso il talamo - Tutte le altre vie passano attraverso il talamo prima di proiettare alle loro aree corticali specifiche

I due emisferi del cervello - Gli emisferi cerebrali destro e sinistro sono quasi identici e posti in maniera speculare l’uno rispetto all’altro - Gli emisferi si scambiano informazioni tramite un fascio di fibre che li collega, chiamato corpo calloso - L’emisfero sinistro controlla i movimenti e la sensibilità della parte destra del corpo e viceversa: le fibre nervose provenienti dai due emisferi cerebrali si incrociano a livello del midollo allungato - Esiste una specializzazione emisferica

La corteccia cerebrale si divide in destro e sinistro, suddivise ognuno in 4 strutture (lobi): - Lobo temporale (associato al linguaggio e pensiero astratto); - Lobo occipitale (associato alla visione); - Lobo parietale (associato a funzioni sensitive, motorie e di orientamento); - Lobo frontale (associato all’attenzione).

L’udito

Lo stimolo uditivo - Il suono è prodotto dalle vibrazioni di un mezzo elastico (aria, legno,...) - Le onde sonore possono essere descritte in termini di frequenza ed ampiezza - La maggior parte dei suoni è il risultato della sovrapposizione di un numero infinito di onde con frequenza e ampiezza variabili

La frequenza - Un suono puro è costituito da un’onda sinusoidale di frequenza costante - Si misura in hertz (Hz), dove 1 Hz caratterizza un “evento” che occorre una volta in un secondo

L’ampiezza - Definisce la variazione massima della pressione dell’aria - Si misura in Pascal (N/m2) - Tale rapporto si esprime in decibel (dB)

Livelli audio (decibel) - Scala logaritmica - Soglia di udibilità: 0 dB - Soglia del dolore: 120 dB

La sensibilità dell’orecchio - L’orecchio umano è sensibile a frequenze comprese fra 20 e 20000Hz - La massima sensibilità è per frequenze comprese fra 2000 e 5000 Hz - In realtà la facoltà dell’orecchio umano di distinguere i diversi suoni dipende. Dalla frequenza. Dall’ampiezza. Dall’età (la sensibilità alle alte frequenze diminuisce con gli anni). Dai suoni uditi precedentemente (fenomeni di mascheramento, bande critiche)

Le variabili psicofisiche - Altezza. Attributo del suono che permette di collocarlo all’interno della scala musicale (da basso ad alto) - Intensità. Attributo del suono che permette di collocarlo all’interno di una scala da debole a intenso - Timbro. Attributo del suono che permette di distinguere due suoni che hanno lo stesso tono e sensazione sonora. Permette di identificare gli strumenti musicali

L’orecchio - L’orecchio esterno raccoglie le onde sonore e funzionando come un imbuto le convoglia in uno stretto tubo, il condotto uditivo esterno, che va all’interno dell’orecchio - Alla fine del condotto uditivo esterno c’è la membrana del timpano - Il timpano è una membrana sottile che vibra quando viene colpita dalle onde sonore - Il timpano è collegato ad una serie di tre ossicini, martello, incudine e staffa, che si trovano all’interno dell’orecchio medio - La catena ossiculare trasmette le vibrazioni sonore in un piccolo organo all’orecchio interno detto coclea (o chiocciola), una struttura di circa 0.5cm per 1 cm che ha la forma del guscio della chiocciola - L’orecchio interno contiene una soluzione salina che trasmette i cambiamenti di pressione all’interno della coclea - Dentro la coclea si trovano le cellule ciliate che traducono le vibrazioni sonore in impulsi nervosi e li trasmettono al nervo acustico - Il nervo acustico (ottavo nervo cranico) porta il messaggio sonoro fino al cervello, dove il suono viene interpretato

La percezione dello spazio uditivo - Localizzazione di una sorgente sonora - Il meccanismo fondamentale si basa sul fatto di avere due orecchie - Tramite l’ascolto binaurale il sistema percettivo è in grado di confrontare le caratteristiche fisiche del suono che perviene alle due orecchie e di ricavare, da tale confronto, informazioni sulla posizione della sorgente che l'ha generato - I segnali che arrivano alle due orecchie presentano delle differenze

Ascolto binaurale - Differenza di tempo (fase). La distanza dalla sorgente sonora delle due orecchie è diversa, e ciò si traduce in una differenza nel tempo di arrivo di ciascun segnale. Naturalmente ciò implica una differenza di fase in quanto ritardo in tempo e differenza di fase sono intrinsecamente correlate - Differenza di ampiezza. Le ampiezze dei due segnali sono diverse sia perché l’ampiezza diminuisce all’aumentare della distanza sia perché il segnale che deve raggiungere l’orecchio più lontano deve aggirare l’ostacolo della testa e nel fare ciò perde energia. Inoltre le frequenze più alte non riescono a superare l’ostacolo quindi i due segnali differiranno anche per il contenuto in frequenza questo è il motivo per cui risulta difficile individuare la direzione di provenienza delle basse frequenze: queste sono in grado di oltrepassare gli ostacoli senza una perdita di energia rilevante e dunque i suoni che arrivano alle due orecchie sono pressoché identici - Differenza nel contenuto armonico Una delle due onde deve “girare attorno” alla testa per raggiungere l’orecchio più lontano Ciò comporta una leggera perdita sulle alte frequenze a causa della diffrazione

Disturbi della funzione uditiva - Sordità: perdita totale delle capacità uditive - Ipoacusia o compromissione dell’udito: perdita parziale, con livelli che vanno da leggera a moderata, grave, profonda se il disturbo interessa un solo orecchio si definisce unilaterale. Due grandi categorie dal punto di vista clinico-audiometrico, in base alla localizzazione del problema: - Ipoacusia di trasmissione: è causata da malformazioni, traumi ma soprattutto processi infiammatori a carico dell’apparato di trasmissione dei suoni nell’orecchio esterno e medio L’esempio più classico è l’infezione dell’orecchio medio nell’infanzia (otite), che generalmente non provoca deficit gravi dell’udito (non oltre i dB) - Ipoacusia neurosensoriale: dovuta a problemi dell’orecchio interno o del nervo acustico, che riducono la percezione di alcune frequenze e fanno sì che i suoni appaiano distorti Tra le cause più frequenti ci sono l’esposizione a rumori e l’invecchiamento

La vista

Lo stimolo visivo - L'occhio umano è sensibile a lunghezze d’onda comprese fra 400 nm (violetto) e 700 nm (rosso) 400nm 700nm - I colori che noi vediamo non sono un’unica onda, ma una combinazione di onde e quindi di differenti colori - Stimolo fisico: descritto da lunghezza d’onda, purezza e ampiezza - Percezione: descritta da angolo cromatico, saturazione e luminosità

Il colore Il colore di un oggetto è determinato dal tipo e dalla quantità di luce che assorbe

Definizioni percettive Tinta o angolo cromatico Corrisponde al nome che comunemente viene usato per definire una certa sensazione di colore, come rosso, giallo, verde,... Legata alla lunghezza d’onda dominante

La visione - Trasduttore: occhio - Recettori: sulla retina - Trasmissione neurale: nervo ottico - Incrocio nel chiasma ottico - Corteccia visiva (lobo occipitale)

L’occhio - Palpebra: protezione dell’occhio - Sclera (bianca): strato di connettivo fibroso - Cornea (trasparente) - Pupilla: foro d’entrata. Regolazione dell’apertura (muscoli radiali e circolari) - Iride: diaframma pigmentato

L’occhio - Cristallino: lente biconvessa che fa convergere i raggi luminosi sulla retina - Sospeso da legamenti sospensori - Fovea: piccola porzione della retina, in cui è massima l'acuità visiva ha un diametro inferiore al mezzo millimetro, corrispondente ad un angolo visivo di un solo grado

Disturbi nella percezione dei colori - Tricromatismo = visione normale - Dicromatismo = mancanza di uno dei 3 tipi di ricettore - Monocromatismo = impossibilità della visione a colori - Il termine comunemente usato, “daltonismo”, prende origine da John Dalton, un fisico e chimico inglese che nel 1798 descrisse un’anomalia congenita della visione dei colori di cui era affetto lui stesso. - Possono essere congeniti o acquisiti - Alcuni difetti congeniti (visione rosso-verde) sono piuttosto comuni. Legati ad un gene recessivo. Nei Caucasici, circa l’8% della popolazione maschile e lo 0,5% di quella femminile, mentre il 15% della popolazione femminile è portatrice sana (eterozigote). Molto meno frequente negli altri gruppi di popolazione (3-4%)

Cecità - Percezione ottico-visiva ridottissima o nulla (cecità parziale o totale - Congenita - Derivata da gravi affezioni dell’apparato visivo: cataratta (rende opaco il cristallino), degenerazione maculare legata all’età (colpisce la zona centrale della retina), glaucoma (provoca un danno cronico e progressivo del nervo ottico e dello strato delle fibre nervose retiniche),... - In seguito a traumi: distacco della retina

Gli altri sensi

Disturbi della sensibilità tattile - Possono essere associati a tutte le condizioni patologiche che comportino lesioni delle vie o dei centri nervosi relativi, o possono comparire anche in malattie generali dell’organismo - Possono essere più o meno estesi. Ipoestesia: riduzione della sensibilità. Anestesia: scomparsa della sensibilità. Iperestesia: aumento abnorme della sensibilità. Parestesia: alterazioni qualitative della sensibilità - Le lesioni della corteccia cerebrale parietale comportano disturbi negli aspetti più complessi della sensibilità tattile, con perdita della capacità di riconoscere la forma e la natura degli oggetti mediante la palpazione ad occhi chiusi (astereognosia o agnosia tattile)

Disturbi del gusto - Ageusia: perdita completa della sensibilità al gusto. Può essere parziale (insensibilità al dolce, salato,...) o totale - Disgeusia: alterazione del senso del gusto. Ipergeusia: sensibilità in eccesso. Ipogeusia: sensibilità in difetto - Molteplici cause, congenite o acquisite. Assenza totale o parziale dei recettori gustativi. Processi tossinfettivi sia locali che generali e malattie neuro- endocrine. Affezioni del sistema nervoso, ad esempio lesione del nervo trigemino e glossofaringeo, paralisi facciale. Traumi cranici, neoplasie, dermopatie. Tabagismo, carenze vitaminiche, effetti collaterali di alcuni farmaci

Disturbi dell’olfatto - Modificazioni qualitative:. Parosmia: percezione di un odore che non esiste nell’ambiente (allucinazione olfattiva) oppure percezione erronea di un odore reale - Modificazioni quantitative:. Iperosmia: aumentata percezione degli odori. Iposmia: diminuita percezione degli odori. Anosmia: perdita totale della percezione degli odori - Possono dipendere da:. Cause meccaniche (rinite allergica, rinite vasomotoria, polipi etmoidali, tumori nasali e rinofaringei che impediscono all'aria inspirata di raggiungere e stimolare l'area olfattiva). Cause traumatiche (fratture dell'etmoide, traumi occipitali o frontali con strappamento per contraccolpo dei nervi olfattivi). Cause infettive (tifo, riniti, sinusiti, influenza). Atrofia della mucosa olfattiva (rinopatia atrofica ozenatosa). Disendocrinie (acromegalia, ipotiroidismo). Processi morbosi del sistema nervoso centrale (processi neoplastici o degenerativi)