CRISI DI FINE SECOLO ED ETA’ GIOLITTIANA Dalla Belle Epoque alla Prima Guerra mondiale
Belle Epoque “L'epoca bella” “I bei tempi” Espressione coniata in Francia prima del primo conflitto mondiale per definire il periodo immediatamente precedente(1885- 1914) come periodo di sviluppo, spensieratezza, benessere Sviluppo scientifico, invenzioni, progressi della tecnica e conseguenti benefici nella vita delle persone Ottimismo sulle possibilità dell'uomo La prima guerra mondiale manda in frantumi il sogno
CRISI DI FINE SECOLO IN ITALIA Dopo la caduta di Crispi nel 96, crisi sociale e politica “TORNIAMO ALLO STATUTO” Di Rudini’ 96-98 1898 rivolta di Milano sedata con l’esercito (i dimostranti sono dispersi a cannonate dal Generale Bava Beccaris, seguono arresti e processi).
CRISI DI FINE SECOLO IN ITALIA Pelloux 1898: leggi limitatrici della libertà, ricorso ai decreti-legge a causa dell’ostruzionismo parlamentare Saracco 1900: 29 luglio a Monza attentato ad Umberto I, ucciso dall’anarchico Gaetano Bresci
A. Beltrame, l'assassinio del re Umberto I, disegno di copertina de La Domenica del Corriere del 6 agosto 1900
Il nuovo re Vittorio Emanuele III (1900-1946) rinuncia alla repressione 1901-1903 ministero Zanardelli (agli Interni Giolitti) Si apre una fase di sviluppo economico 1903 Giolitti è capo del governo
Giovanni Giolitti Piemontese, esponente della generazione che non aveva partecipato al Risorgimento. Appartenente alla sinistra moderata liberale, pragmatico. Dopo una lunga esperienza nella pubblica amministrazione, era stato capo di governo nel 1892-93.
ETA’ GIOLITTIANA Prima vera rivoluzione industriale in Italia Favorevole congiuntura economica Debolezza politica delle organizzazioni di massa Trasformismo parlamentaristico
I governi Giolitti (1903-1914) novembre 1903 – marzo 1905 Giolitti II maggio 1906 – dicembre 1909 Giolitti III marzo 1911 – marzo 1914 Giolitti IV
GIOLITTI Linee programmatiche: non interferenza statale nelle lotte tra capitale e lavoro ascesa masse popolari è inevitabile far proprio il programma minimo socialista
Giolitti e i socialisti Socialisti italiani divisi in correnti a sinistra: sindacalisti rivoluzionari (Labriola) e massimalisti (Ferri) a destra i riformisti: di sinistra (Turati, Treves), di destra (Bonomi, Bissolati) Nel 1903 invita Filippo Turati al governo Egli rifiuta ma inizia una collaborazione
GIOLITTI II - Le prime riforme Politica sociale: pensioni di invalidità, riposo festivo, normativa sul lavoro di donne e minori.
GIOLITTI II Socialisti lanciano il primo sciopero generale nazionale nel 1904 G. rimane neutrale, poi indice elezioni Successo: aumenta il numero dei deputati governativi, calano i socialisti Pio X ha attenuato il non expedit e alcuni cattolici sono andati a votare per i liberali
Giolitti e i cattolici Sa che il loro voto è prezioso per mantenere la superiorità sui socialisti “serbatoio elettorale” Cerca l’accordo Anche in forza dell’ atteggiamento conciliante di Pio X
GIOLITTI III 1906-1909 “Lungo ministero” Politica riformista che aumenta la sua influenza sulla società italiana Primo vero decollo industriale italiano Settori metallurgico meccanico (automobili) chimico
La FIAT La FIAT (acronimo di Fabbrica Italiana Automobili Torino, denominazione conservata fino al 1918) nasce l'11 luglio 1899 come casa produttrice italiana di automobili, ad opera di Giovanni Agnelli e di diversi altri soci per poi svilupparsi in numerosi settori dando vita al più importante gruppo finanziario e industriale privato italiano. Ha da sempre sede a Torino
Sviluppo del settore terziario Sviluppo dei collegamenti su rotaia Sviluppo del sistema bancario Crescita del benessere
PUNTI CRITICI Non cresce proporzionalmente la produzione agricola Squilibri nord-sud (latifondo) Emigrazione Sviluppo industriale appoggiato a sovvenzioni pubbliche (favoritismi) Triangolo industriale Antigiolittismo (meridionalisti)
IL RITIRO 1909-1911 Attacchi al sistema giolittiano da parte di: Estrema sinistra: radicalizzazione del conflitto sociale Ambienti finanziari e industriali dei grandi trusts Sonnino (1909-1910) Luzzatti (1910-1911)
IL RIENTRO 1912 Politica di riforme sociali: fondi all’istruzione elementare monopolio statale assicurazioni sulla vita riforma elettorale: suffragio universale maschile
Politica coloniale Guerra di Libia (settembre 1911- ottobre 1912) Da tempo preparata dalla diplomazia e sostenuta dall’opinione pubblica, è accolta da Giolitti come una fatalità.
Guerra di Libia Le operazioni militari si arenano di fronte alla guerriglia locale. Per vincere l’Italia deve attaccare direttamente l’Impero Ottomano (Dardanelli, Rodi), costretto alla resa (1912) e poi coinvolto nelle guerre balcaniche (1912-13).
Tensioni politiche Svolta a sinistra del Psi: espelle i moderati, chiude alla collaborazione col governo Mussolini è direttore dell’Avanti Si riaccende il nazionalismo a destra
La collaborazione coi cattolici in funzione antisocialista… si concreta nel Patto Gentiloni: appoggio del voto dei cattolici… ai candidati che si impegnino a fare una certa politica (difesa della famiglia, delle scuole e delle associazioni cattoliche) Elezioni del 1913: Giolitti ha una maggioranza di 300 deputati, ma non è solida
L’ABBANDONO Opposizione del Psi Settimana rossa: insurrezione popolare verificatasi in Ancona tra il 7e il 14 giugno 1914. In seguito si estese in Romagna, Toscana e altre parti d'Italia. Atmosfera ostile alla sua politica
Lascia il governo ad Antonio Salandra Continua a detenere in Parlamento una maggioranza di deputati liberali Neutralista rispetto al primo conflitto mondiale (uomo del “parecchio”)