Corso Writing Theatre U2.1 - Teoriche teatrali TEATRO E DISAGIO Modulo 2
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Analizzare le Teorie che hanno profondamente influenzato il teatro del XX secolo e che sono alla base del Teatro sociale e del Teatro terapeutico. Esaminare il ruolo di figure come Stanislavskij, Artaud e Brecht nell’evoluzione del teatro contemporaneo e nella storia del teatro tout court. La formazione intensa e la centralità dell’attore in Stanislavskij, lo svelamento della crudeltà del reale in Artaud e il teatro epico di Brecht sono diverse risposte alla medesima domanda. Quale è la funzione del teatro rispetto alle altre forme di rappresentazione? Qual è il ruolo dell’attore in questo nuovo scenario? Analisi, conoscenza, straniamento sono tutti mezzi attraverso i quali il teatro afferma la sua identità.
ARGOMENTI SPECIFICI Konstantin Stanislavskij in Russia Bertold Brecht in Germania Antonin Artaud in Francia
Konstantin Stanislavskij Konstantin Stanislavskij ( ) fondò nel 1897, insieme a Nemirovič Dančenko, il Teatro d’Arte di Mosca, che acquistò un successo internazionale. Fu un eccellente attore e un eminente regista ma, soprattutto, è stato un importante teorico del teatro, maestro dell’arte drammatica. In particolare, mirò a una verità di ordine psicologico: gli attori dovevano essere completamente padroni dei mezzi espressivi in modo da poter ottenere i risultati voluti. Dopo la II Guerra Mondiale, l’insegnamento di Stanislavskij rifiorì nuovamente negli Stati Uniti nell’Actors Studio di New York.
Il metodo di Stanislavskij si fonda sulla capacità dell’attore di trovare dentro se stesso il personaggio, una profonda ricerca psicologica che porta alla riviviscenza. L’attore riesce a riprodurre un ritmo, una voce e una logica che non sono le sue, ma del personaggio. Per riuscire a riprodurre le proprie scoperte bisogna che il fisico sia pronto a tutto: un attore dovrà studiare discipline come l’acrobatica, la danza e tenere il corpo allenato; il canto poi, e la dizione, gli saranno utili per caratterizzare il personaggio con una voce “altra” dalla propria. Konstantin Stanislavskij
L’importanza di Stanislavskij è l’aver dato basi razionali all'apprendimento dell'arte della recitazione, concentrandosi sull’attore in quanto coefficiente teatrale di maggior rilievo. Nel metodo Stanislavskij il lavoro inizia con l’allenamento dell’io dell’attore. Si tratta di conoscere a fondo se stessi e arricchire le proprie potenzialità e la propria creatività. Per Stanislavskij il concetto di verità è essenziale: l’attore non deve recitare bene o male, ma in modo veritiero. L’attore non deve sembrare o fingere, deve essere il personaggio, vale a dire che deve vivere il personaggio. Konstantin Stanislavskij
In questo quadro, però, la situazione dell’attore è complessa: gli viene richiesto, infatti, di essere vero mentre tutto intorno a lui è falso (scene, costumi, trucco, luci, pubblico). Nonostante ciò, l’attore deve saper creare la sua verità e crederci fino in fondo. Il metodo Stanislavskij fornisce all’attore due strumenti fondamentali per creare questa verità: le circostanze date e il magico sé. Konstantin Stanislavskij
Le circostanze date sono: l’insieme dei fatti e delle situazioni che si possono ricostruire a partire dal testo e che riguardano l’epoca, l’ambientazione, il passato e il futuro del personaggio. Una volta ricostruito questo “sottotesto”, l’attore ricorre al magico sé: deve mettere se stesso nei panni del personaggio e farsi la domanda “Se io mi trovassi nelle sue condizioni, come mi comporterei?”. Konstantin Stanislavskij
Bertold Brecht Bertold Brecht (1898 – 1956) nasce ad Augusta nel 1898, fu dapprima critico drammatico di vari giornali tedeschi e contemporaneamente regista ai Kammerspiele di Monaco. Quando Hitler prese il potere fuggì in Scandinavia e poi in America, da dove tornò, dopo un breve soggiorno in Svizzera, nella Germania comunista. Qui ebbe la possibilità di dirigere un teatro di grandi mezzi, il Berliner Ensemble. Poeta e romanziere, oltre che drammaturgo e regista, è stato una delle maggiori personalità del teatro contemporaneo.
La sua produzione drammatica, trova il suo momento centrale, da un punto di vista ideologico, negli ani , quando produsse una serie di drammi che definì didattici: brevi drammi nei quali veniva esaminato un singolo problema morale o politico, risolto per lo più con un processo. In queste opere Brecht dà gli esempi più limpidi di ciò che egli intendeva per teatro politico: uno strumento di conoscenza dialettica e di analisi marxista e leninista. Nei drammi didattici si chiarisce anche il concetto fondamentale della pratica scenica brechtiana: lo “straniamento”. Bertold Brecht
Recitare in modo straniato significa non fare alcuno sforzo per immedesimarsi nel personaggio che bisogna rappresentare, ma metterlo sotto accusa e giudicarlo, assumendo nel giudizio un punto di vista determinato, o diversi punti di vista. Ne risulterà una recitazione essenziale, che non riproduce realisticamente tutti i gesti che un dato personaggio ha compiuto o avrebbe potuto compiere, ma solo i gesti essenziali alla comprensione dei motivi che hanno spinto il personaggio ad agire in un determinato modo, o necessari per un’analisi del problema in questione. Bertold Brecht
Similmente, la scena non dovrà riprodurre fedelmente un ambiente dato, ma solo gli elementi di esso caratterizzanti o funzionali. Allo straniamento degli attori, che rimangono esterni al loro personaggio, corrisponde lo straniamento degli spettatori, che sono sempre perfettamente coscienti di essere a teatro: non di assistere, non visti e come per caso, ad un avvenimento reale, ma di assistere alla riproduzione di un avvenimento eseguita in laboratorio. Il piacere che ne deriva è il piacere più proprio dell’uomo moderno: il piacere della conoscenza. Bertold Brecht
Antonin Artaud Il ruolo di Artaud ( ) nell’evoluzione del teatro contemporano si fonda esclusivamente sugli scritti teorici rivalutati dagli uomini di teatro dopo la pubblicazione delle opere complete, iniziata nel 1956 per motivi prevalentemente letterari. Per Artaud il teatro è un’operazione magica: la sua funzione è di far scoppiare le brutture collettive e di portare in superficie tutto il male, tutto lo sporco sedimentato nell’individuo e nella società. E’ perciò crudele.
Antonin Artaud La crudeltà che lo caratterizza, consiste anche nell’esteriorizzare il dramma essenziale, nel far sentire fisicamente la nostra sottomissione alle leggi della necessità metafisica e, quindi, il pericolo costante della nostra vita morale e fisica. Le influenze maggiori dei suoi scritti sono rintracciabili sul piano della prassi scenica: il teatro non è rappresentazione, è realtà e i suoi elementi non devono valere per quello che rappresentano ma per quello che sono. Il pubblico è al centro dell’azione: gli attori agiscono e parlano con gli spettatori, tra gli uni e gli altri si stabilisce un rapporto, fisico, diretto. Lo spettacolo non è più una “visione lontana”.